La malattia più grande della nostra epoca?
Il tutto e subito.
Non esiste più la scomoda quiete dell'attesa, lo spazio tenue della pazienza, la bellezza antica del dubbio che seppur attanaglia ci consegna alla riflessione.
Non esiste più lo sguardo sulla terra, gli occhi aperti al sole, il seme che diventa germoglio e la cura della coltivazione.
Non esiste più seminare, per poi un giorno raccogliere.
Esiste solo bisogno e soddisfacimento, immatura richiesta e superficiale ottenimento. La pretesa ha rubato il posto alla domanda, l'annullamento ha preso quello della frustrazione, la riparazione ha lasciato il ruolo alla sostituzione, e il consumo quello dell'amore.
Tutto e subito: egocentrismo che non contempla l'altro, mercificazione che non promette l'arte, Io senza mai sguardo sul Tu, Sé che non sa più costruire un Noi.
Tutti e subito:
sopra le mani troppi,
dentro le mani nessuno.
- Gian Marco Manzo