Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettu... more Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettuate “governo a governo”, in alternativa a quelle da industria a governo. Nel settore della difesa e sicurezza il G2G è utilizzato per l’implicita garanzia politica in termini di stabilità di relazione, semplificazione gestionale e assenza di intermediari commerciali. Semplificando, si può dire che il G2G si concretizzi nella firma del contratto tra due “ministri” anziché tra un “ministro” e un “amministratore delegato”, Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto. La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore. L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza. La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU). L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono. Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione. Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.
Proceedings of the Italian Association of Aeronautics and Astronautics XXV International Congress , 2019
Teaching collections in technical schools and universities played a crucial role in the early pha... more Teaching collections in technical schools and universities played a crucial role in the early phases of aircraft preservation in Italy, ensuring the survival of ordinary types not associated with heroic pilots or records. From 1919 onwards, obsolete aircraft gave young students their first insights into the practical aspects of technology, which was then applied to new designs often built directly in university labs. Highlighting the role of technical education in the survival of aviation heritage, the paper notes that the engineering curriculum has become uncoupled from direct experience and suggests the value of reinforcing the education-preservation nexus to maintain crucial skill sets and provide a holistic approach to engineering challenges. From reverse-engineering parts for short-run spares production to developing practical engineering skills; from understanding the effects of aging (and develop mitigation tools) to becoming conversant with operating regulations, vintage aircraft offer numerous stimulating opportunities to renew a century-old relationship and attract imaginative students to STEM disciplines. The proposed approach would overcome the limitations of a largely virtual course of study, making a win-win contribution to both aircraft preservation and engineering education.
Osservatorio di politica internazionale, no. 150, 2019
Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettu... more Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettuate “governo a governo”, in alternativa a quelle da industria a governo. Nel settore della difesa e sicurezza il G2G è utilizzato per l’implicita garanzia politica in termini di stabilità di relazione, semplificazione gestionale e assenza di intermediari commerciali. Semplificando, si può dire che il G2G si concretizzi nella firma del contratto tra due “ministri” anziché tra un “ministro” e un “amministratore delegato”, Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto. La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore. L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza. La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU). L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono. Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione. Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.
Un idrovolante non può ammarare a Cori. Vicchio, Logisma., 2018
The paper was read at a conference in June 2018. It outlines the path to create the Marchetti Win... more The paper was read at a conference in June 2018. It outlines the path to create the Marchetti Wing of the Museum of the City and Territory of Cori, the town south of Rome in which the aircraft designer Alessandro Marchetti (1884-1966) was born. The paragraphs describe the relationships between Cori and Marchetti, the Wing and the territory, the project's challenges and its cultural viability.
Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettu... more Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettuate “governo a governo”, in alternativa a quelle da industria a governo. Nel settore della difesa e sicurezza il G2G è utilizzato per l’implicita garanzia politica in termini di stabilità di relazione, semplificazione gestionale e assenza di intermediari commerciali. Semplificando, si può dire che il G2G si concretizzi nella firma del contratto tra due “ministri” anziché tra un “ministro” e un “amministratore delegato”, Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto. La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore. L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza. La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU). L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono. Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione. Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.
Proceedings of the Italian Association of Aeronautics and Astronautics XXV International Congress , 2019
Teaching collections in technical schools and universities played a crucial role in the early pha... more Teaching collections in technical schools and universities played a crucial role in the early phases of aircraft preservation in Italy, ensuring the survival of ordinary types not associated with heroic pilots or records. From 1919 onwards, obsolete aircraft gave young students their first insights into the practical aspects of technology, which was then applied to new designs often built directly in university labs. Highlighting the role of technical education in the survival of aviation heritage, the paper notes that the engineering curriculum has become uncoupled from direct experience and suggests the value of reinforcing the education-preservation nexus to maintain crucial skill sets and provide a holistic approach to engineering challenges. From reverse-engineering parts for short-run spares production to developing practical engineering skills; from understanding the effects of aging (and develop mitigation tools) to becoming conversant with operating regulations, vintage aircraft offer numerous stimulating opportunities to renew a century-old relationship and attract imaginative students to STEM disciplines. The proposed approach would overcome the limitations of a largely virtual course of study, making a win-win contribution to both aircraft preservation and engineering education.
Osservatorio di politica internazionale, no. 150, 2019
Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettu... more Per Government to Government (Gov-to-Gov o G2G) si intendono le vendite di beni e servizi effettuate “governo a governo”, in alternativa a quelle da industria a governo. Nel settore della difesa e sicurezza il G2G è utilizzato per l’implicita garanzia politica in termini di stabilità di relazione, semplificazione gestionale e assenza di intermediari commerciali. Semplificando, si può dire che il G2G si concretizzi nella firma del contratto tra due “ministri” anziché tra un “ministro” e un “amministratore delegato”, Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto. La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore. L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza. La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU). L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono. Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione. Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.
Un idrovolante non può ammarare a Cori. Vicchio, Logisma., 2018
The paper was read at a conference in June 2018. It outlines the path to create the Marchetti Win... more The paper was read at a conference in June 2018. It outlines the path to create the Marchetti Wing of the Museum of the City and Territory of Cori, the town south of Rome in which the aircraft designer Alessandro Marchetti (1884-1966) was born. The paragraphs describe the relationships between Cori and Marchetti, the Wing and the territory, the project's challenges and its cultural viability.
Internet: www storia militare it E mail: info@storia militare it VIRGILIO ILARI U Un na a g gi io... more Internet: www storia militare it E mail: info@storia militare it VIRGILIO ILARI U Un na a g gi io or rn na at ta a p pa ar rt ti ic co ol la ar re e «I bis et redibis non morietur in bello», era l'astuto responso della Sibilla Cumana, il cui senso varia a seconda che la virgola (inventata solo secoli dopo) cada prima o dopo il «non» 1 . Il maggior credito che prestiamo alla moderna rappresentazione del futuro, specialmente in rapporto alla guerra, esime consulenti e pianificatori da analoga prudenza. Eppure, talora, «un cervello che non deve funzionare», rinchiuso in un carcere del «mondo che va verso … » 2 , può intendere, da uno sgualcito ritaglio di giornale, la vera portata di una questione da specialisti: «tutte queste dispute sulla guerra futura ipotetica sono il terreno di una 'guerra' reale attuale; (…) Per parecchi governi attuali, le discussioni sul modo come devono essere stabiliti i piani strategici di una guerra futura ecc., sono l'occasione per eliminare molecolarmente le vecchie personalità militari (…) perciò l'importanza dell'aviazione è duplice: tecnico-militare e politico-immediata» 3 . L'idea del "passato-presente" è l'apporto più profondo e poderoso della cultura italiana del Novecento alla teoria della prassi e alla teoria della storiografia. Limpida e tremenda, mostra il passato e il futuro come proiezioni e rappresentazioni del presente, orientando l'intelligenza e la critica del nostro ricordare e 1 "Andrai e tornerai, non morirai in guerra"; oppure: "andrai e non tornerai, morirai in guerra". 2 «Riuscire a convincere che il "mondo va verso …" una certa direzione significa niente altro che riuscire a convincere della ineluttabilità della propria azione e ottenere il consenso passivo per la sua esplicazione. Come questa convinzione si formi è certo un argomento interessante: che vi contribuisca la "viltade" e altre forme di bassezza morale è indubbio; ma anche il fatto che tanta "viltade" e tanta bassezza siano diffuse è un fatto politico che andrebbe analizzato e di cui bisognerebbe trovare le origini concrete» (Antonio Gramsci, Passato e presente, Einaudi, Torino, 1954, p. 27). 3 Gramsci, ibidem, p. (Gramsci interpretava l'appoggio del regime fascista all'aviazione come un modo di screditare la fronda dei marescialli d'Italia, su cui si appuntavano le speranze dell'antifascismo "aventiniano"). del nostro progettare. Abbiamo provato, con questo convegno, ad applicare l'idea del "passato-presente" al tema della guerra, il cui studio storico rappresenta la ragion d'essere della nostra associazione, ma anche il nostro "Beruf ", la nostra responsabilità di studiosi e cittadini, testimoni della prima guerra seguita alla "fine della storia" e alla nuova chiusura del Tempio di Giano, avvenuta 15 anni fa con la vittoria occidentale nella guerra fredda. Il tema che abbiamo scelto per il nostro convegno della Società Italiana di Storia Militare non è dunque un «palaiòn hegemònen anàthema» 4 , un "ozioso passatempo per antichi generali" e professori, messi per sempre a riposo dall'instaurazione della nuova Sebastè Eiréne, della nuova Pax Augusta che garrisce sul mondo sotto le nostre stellate bandiere. Non ci siamo riuniti per discettare da militaristi sulla guerra del futuro o da pacifisti sul futuro della guerra, ma per abbozzare lo studio storico di un tema costante e ricorrente di ogni epoca, e cioè la rappresentazione della "guerra futura". Abbiamo gettato, in una bella e serena giornata di sole prealpino, una dozzina di arpioni lillipuziani -quelli che avevamo sottomano -sul dorso di un gigante addormentato, non per rinchiuderlo tra le pagine di un libro, ma per guardare più lontano appollaiati sulle sue spalle.
VVirgilio Ilari (Ed.). Contributors: Gregory Alegi, Mathias André, Ferdinando Angeletti, Christop... more VVirgilio Ilari (Ed.). Contributors: Gregory Alegi, Mathias André, Ferdinando Angeletti, Christopher Bassford, Jeremy Black, Mehdi Bouzoumita, Riccardo Cappelli, Viviana Castelli, Paolo Cau, Lucio Ceva, Giuseppe Ciampaglia, Linda Roland Danil, Enzo de Ianni, Giuseppe della Torre, Augusto De Toro, Basilio Di Martino, Germano Dottori, Antulio J. Echevarria II, Immacolata Eramo, Dario Fabbri, Marco Formisano, Mariano Gabriele, Giampiero Giacomello, Emilio Gin, Matteo Giurco, Virgilio Ilari, Carlo Jean, Juhász Balázs, Marco Leofrigio, Mark Mandeles, Wojciech Mazur, Riccardo Masini, Sergio Masini, Andrea Molinari, Claudio Nardi, Elena Piana, Giangiuseppe Pili, Giovanni Punzo, Stefano Rapisarda, Stefano Ruzza, Wilder Alejandro Sanchez, Aldo A. Settia, Enrico Silverio, Teresa Silverio, Gian Piero Siroli, Donato Tamblé, Germana Tappero Merlo, Eric Robert Terzuolo, Ubong Essien Umoh, Maurizio Zinni
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Papers by Gregory Alegi
Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto.
La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore.
L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza.
La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU).
L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono.
Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione.
Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.
Pur restando soggetti alla normativa internazionale sull’esportazione di armamenti, tanto comunitaria quanto italiana (l. 185/90), gli accordi G2G sono sfruttati da alcuni Paesi come deroga ammissibile a taluni obblighi di gara ai sensi della Direttiva UE 81/2009. In questo senso, sono uno strumento di politica industriale e occupazionale in un settore ad alta tecnologia e forte valore aggiunto.
La ricerca esamina l’approccio alle vendite G2G di cinque Paesi occidentali (Stati Uniti, il cui sistema Foreign Military Sales (FMS) è il primo e più diffuso G2G del mondo; più Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia). I meccanismi G2G utilizzati, descritti in Appendice I, pur variando l’uno dall’altro, hanno in comune il perseguimento di interessi generali condivisi, l’esistenza di un accordo quadro di collaborazione, il rispetto della normativa sulle esportazioni, l’assenza di oneri o guadagni per lo Stato “venditore”. Alcuni si accompagnano anche a specifiche politiche di sostegno del settore.
L’industria italiana evidenzia di essere penalizzata sui mercati globali dalla mancanza di un G2G nazionale, con casi specifici anche nel recentissimo passato. La previsione esplicita introdotta nel 2013 con l’art. 537 ter del D.lgs. 66/2010, è stata ridotta con il regolamento (DPR 104/2015, art.4, che esclude le «trattative commerciali») e di fatto annullata per interpretazione ministeriale nel 2016. L’impossibilità di firma governativa, in particolare, avrebbe già spostato commesse verso la concorrenza.
La l. 185/90 istituì in origine presso la Presidenza del Consiglio (PCM) un Comitato interministeriale (CISD) per dettare gli indirizzi generali nel settore e fornire pareri al MAE per il rilascio di autorizzazioni. Abolito il CISD nel 1994, oggi resta presso l’ Unità per le Autorizzazioni dei Materiali d’Armamento (UAMA) del MAECI il percorso autorizzativo e al Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale degli Armamenti (SGD-DNA) il supporto tecnico-amministrativo a eventuali campagne di vendita. È bene notare che tale genere di sostegno impegna comunque il governo, sul quale ricadono i danni d’immagine quando i programmi non vanno a buon fine, come nel caso del drone Piaggio P.1HH per gli Emirati Arabi Uniti (EAU).
L’eventuale meccanismo G2G italiano dovrebbe prevedere un livello decisionale politico e un soggetto attuatore, delegato anche alla firma per conto del governo. Esso resterebbe sottoposto a supervisione parlamentare innanzitutto in sede di approvazione degli accordi di collaborazione tecnico-militare che lo precedono.
Dopo aver esaminato varie possibilità, la ricerca svolta suggerisce l’opportunità di riportare il momento politico alla PCM, com’era nell’impianto originario della l. 185/90, e individua lo strumento più efficace ed efficiente nella riattivazione con modifiche del Gruppo di Lavoro Interministeriale per il Coordinamento per l’Esportazione di materiali per la Difesa (GLICED), oggi “dormiente”. Quale soggetto attuatore identifica SGD-DNA ferme restando le competenze UAMA sulle procedure di esportazione.
Tale soluzione è attuabile in tempi molto ristretti, senza complesse modifiche legislative o creazione di nuove organizzazioni, ma riposa naturalmente sull’assunto del riconoscimento dell’interesse dello Stato a utilizzare l’esportazione di sistemi d’armamento nell’ambito della complessiva politica industriale e di sicurezza.