Architettura Gotica

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Architettura gotica

La nozione di arte gotico architettura gotica è poco chiara in quanto non corrisponde a dati storici geografici
ben definiti e in quanto i caratteri tecnici formali iconografici che si è voluto attribuire ad essa non sono
costanti. Si tratta di un termine che fu applicato all’architettura e all’arte del medioevo occidentale da
alcuni scrittori italiani del quindicesimo secolo. Da quando nel diciottesimo secolo è iniziato lo studio
dell’architettura gotica, si è cercato di definirla in base all’impiego di un certo numero di forme tipiche che
la distinguerebbero con evidenza. Di queste, la prima sarebbe l’arco a sesto acuto, che spesso è stato
chiamato ogivale. Se l’arco a sesto acuto è un elemento essenziale e determinante, ci si rifiuta di
considerare come gotiche certe architetture in cui, nei tracciati principali, è impiegato l’arco a tutto sesto.
Ancora più tipica nell'architettura gotica è la suddivisione dello spazio interiore degli edifici, grandi o piccoli,
religiosi o civili. Lo spazio gotico non è un volume chiuso e geometricamente definito ma è uno spazio
trasfigurato dalla luce, e concepito in funzione di essa. Poiché la maggior parte dei monumenti gotici, e i più
importanti hanno destinazione religiosa, è del tutto normale che l’architettura gotica sia stata interpretata e
perfino definita in funzione dei suoi significati religiosi.

Durante il periodo gotico, cioè fra il 1150 e il 1450 circa, le condizioni politiche economiche e sociali di
questi paesi erano molto diverse. Nell’epoca medievale la densità demografica a quanto si può calcolare
varia da un paese all’altro: La Francia settentrionale si copre di chiese parrocchiali e di ricche abbazie, in
altri paesi, a concentrazione urbana più evoluta, si ha attività monumentale solo nelle città di qualche
importanza. Il disordine permanente dell’economia medievale prima del XV secolo a livello sia
internazionale che locale ha un’importanza non secondaria nella valutazione esatta dello sviluppo
dell’architettura. Piccole città come Amiens sono dotate di edifici fastosi e immensi mentre grandi capitali
economiche come Colonia, nonostante le ambizioni, non riescano a finanziare i cantieri.

Gotico in Francia

L’architettura gotica come stile pienamente costituito appare nell’ile de France alla fine della prima metà
del XII secolo. Certi elementi tipici, come l’arco a sesto acuto, sono di origine orientale antica: l’arte
sasanide impiegava abitualmente l’arco acuto e lo trasmise nel settimo secolo all’arte islamica. È dunque
naturale che questa forma d’arco si ritrovi nell’artico gotico italiano, quanto alla Francia, l’arco acuto si
diffonde molto presto in Borgogna. Ma è grazie ai costruttori gotici che questo disegno elementare si
impone come urlo dei principi generatori dell’estetica monumentale di Notre Dame di Parigi o della
cattedrale di Noyon.

La storia della volta a crociera su nervature intersecanti è molto importante. La funzione costruttiva, e non
decorativa, di queste crociere d’archi, è incontestabile, spesso esse non sopportano direttamente la volta,
ma sono estradossate da muretti che sostengono coperture piatte.

È particolarmente nell’architettura romanica anglonormanna, una delle architetture più vigorose dell’XI e
XII secolo, che si verificano le esperienze costruttive e plastiche che portano al gotico francese. Due
elementi dell’architettura romanica normanna hanno importanza nella formazione del gotico: per la
costruzione i muri a contrafforte e gli archi rampanti sotto il colmo, per la struttura e la definizione spaziale i
muri spessi o muri sdoppiati a livello delle finestre, da gallerie che, combinate con altri elementi, forniranno
il modello del triforio.

Tutti gli storici concordano oggi nel vedere in Saint Denis e nella cattedrale di Sens i primi grandi
monumenti del gotico. Non è soltanto una questione di tecnica costruttiva, la metamorfosi si compie
essenzialmente per la nuova organizzazione dello spazio interno, scandito dagli accenti dei supporti isolati o
incassati nel muro. L’edificio è anche alleggerito nella sua struttura, modellato e organizzato in modo nuovo
dalla luce. Saint Denis è molto complessa e innovatrice. C’è una grande differenza fra la facciata consacrata
nel 1140 e il deambulatorio del coro. L’atrio o “nartece”, per la sua struttura che contiene tre sale superiori,
deriva dai complessi preromanici o ottoniani del corpo occidentale. Per le due torri di facciata segue
modelli romanici particolarmente Normanni. L’abside di Saint Denis, cominciato a un mese dopo il
compimento dell’atrio, è improntata a uno spirito completamente diverso. L’elevazione principale del coro
è scomparsa con la ricostruzione del XIII secolo. Alla morte del costruttore nel 1151, il transetto e la navata
dovevano essere appena iniziati, e tutte le ricostruzioni del progetto rimangono ipotetiche. Le volte a 5
costoloni coprono insieme le cappelle e il deambulatorio esterno. In questa architettura è sorprendente
l’intensità dell’illuminazione molto più ricca che nella maggior parte delle costruzioni gotiche del XII secolo.
Non è dunque soltanto per la sua struttura o per le sue forme, ma anche per le intenzioni estetiche e per il
suo significato, che il coro di Saint Denis corrisponde perfettamente a tutte le definizioni proposte per l’arte
gotica.

Per tutta la seconda metà del XII secolo nei paesi a nord della Loira, fra la Borgogna e la Normandia, si
verificò un’intensissima attività edilizia. In altre zone come la Borgogna il centro, il mezzogiorno e l’ovest
della Francia, dove a cominciare dalla fine dell’XI secolo la copertura a volta era la pratica corrente, il
bisogno di ricostruzione era meno imperioso.
Sono quattro cattedrali importanti: Senlis, Noyon, Laon e Parigi, per definire questa architettura. Le piante
presentano un considerevole sviluppo del coro contornato dal deambulatorio (doppio a Notre Dame di
Parigi) sul quale si aprono, tranne che a Parigi, le cappelle radiali tangenti come a Saint Denis. Il transetto
può anche presentare un bellissimo sviluppo sia che ad esso si affianchino navate laterali come a Laon, sia
che le estremità dei bracci sia arrotondata come a Noyon. La soluzione di Noyon, senza deambulatorio nei
bracci del transetto, è anche più semplice. Gli alzati sono a quattro piani: sopra le arcate principali c’è una
tribuna voltata, sormontata da un piano intermedio di archi ciechi, di arcate o di rosoni, al di sopra dei quali
si aprono le finestre, una o due per campata. Possiamo dire che la prima arte gotica, pur conservando i suoi
caratteri specifici, presenta nella sua evoluzione molte tappe e molte tendenze. Una nuova fase comprende
i monumenti la cui costruzione comincia fra il 1150 e il 1160, cioè la cattedrale di Senlis e di Noyon. Una
seconda fase riguarda gli edifici iniziati verso il 1160 come la cattedrale di Laon e Notre Dame di Parigi.

Noyon, meglio conservata, è un edificio più complesso e molto più compiuto. La pianta con il transetto a
bracci arrotondati, appartiene al gruppo tradizionale e settentrionale. La sottigliezza delle ricerche sullo
spazio della struttura morale, dell’effetto divisivo e lineare, fanno di Noyon un primo capolavoro del gotico,
la cui influenza sarà profonda tanto a Laon che nella Champagne. Ma a Laon un’idea architettonica più
grandiosa, più sistematica, presiede all’organizzazione della pianta e della soluzione generale.
Evidente è l’affinità di Laon con Noyon: si ha la stessa suddivisione in piani con le stesse proporzioni;
ritroviamo il “muro doppio” nel transetto, nelle due cappelle orientate con un piano superiore.
L’eccezionale valore architettonico di laon è dovuto anche all’apporto di elementi stranieri. L’influenza di
Laon fu immensa, da essa deriva tutta l’arte gotica della regione settentrionale della Francia per diversi
decenni. Da Laon, molto più che da Parigi, dipende la formidabile creazione del gotico maturo con la
cattedrale di Chartres.

Si è spesso affermato che l’ultimo capolavoro, il più compiuto, della prima architettura gotica, sia stato
Notre Dame di Parigi, la cui costruzione cominciò pochi anni dopo Laon. È certo che le ricerche formali e
soprattutto tecniche del cantiere di Notre Dame superano talvolta l’ordine armonioso raggiunto a Laon. A
Parigi l’ambizione era più grande, lo dimostra la pianta a 5 navate e a doppio deambulatorio. Lo sviluppo
del coro è immenso; invece il transetto non sporgente si allontana dalla soluzione monumentale di Laon.
Nell’elevazione a quattro piani, modificata a partire dal 1225, scompare il triforio, al suo posto ci sono oculi
a forma di rosoni che danno luce ai colmi. Le finestre superiori originariamente non erano più alte che a
Noyon e a Laon, ma davano meno luce, perché la chiesa è sensibilmente più alta. Il grave difetto della
soluzione di Notre Dame era l’illuminazione insufficiente in basso e nelle parti mediale dei volumi, perché
più si allontana la fonte di luce della superficie da illuminare meno questa risulta illuminata. A Notre Dame
le ricerche costruttive per quanto ne sappiamo furono del più alto interesse. La cattedrale fu costruita in
base al principio del “muro sottile” e lo spessore ridotto delle pareti è reso evidente dagli archi delle
tribune. Il genio tecnico e inventivo del maestro di Notre Dame è evidente anche nelle volte del
deambulatorio, in cui le campate con volte a crociera ogivale sono sostituite da un gioco di sezioni
triangolari che dividono lo spazio in maniera regolare. In un primo tempo, durante l’ultimo trentennio del
dodicesimo secolo, nella diocesi di Parigi e nelle regioni vicine, Notre Dame fu il modello di un gran numero
di edifici di dimensioni e di importanza minori.

La Fondazione del monastero di Citeaux avvenne nel 1089. La creazione ufficiale dell’ordine cistercense,
riforma della regola benedettina, nel 1119. Allora erano state già fondate le prime figlie di Clairvaux. La
Ferté nel 1113, Pontigny nel 1114, Morimond e Clairvaux nel 1115.
Fin dall’inizio, l’architettura cistercense ebbe un programma generale dominato da un particolare spirito
religioso opposto, per la sua severità e umiltà, a quello dell’architettura cluniacense. I primi monumenti
cistercensi anteriori alla metà del dodicesimo secolo, sono quasi tutti scomparsi; Fontenay in Borgogna
fornisce il miglior esempio di una abbazia romanica con volte a botte, a sesto acuto, pianta semplice e
decorazione molto limitata. Ma fra il 1133 e il 1145, l’abbazia di clairvaux costituisce il modello più perfetto
della struttura cistercense. Le volte su crociere ogivali sono adottate molto presto, se non nelle grandi
navate, almeno nelle parti annesse come le sale capitolari. La tappa successiva della partecipazione
cistercense al gotico è la navata di Pontigny, iniziata nel 1160, interamente coperta a volte ogivali. Nelle
piante, esse rinunciano agli effetti “ricchi” dei Cluniacensi e costruiscono absidi rettilinee e spoglie. I
transetti sono spesso muniti di cappelle orientate. Non ci sono imponenti torri di crociera, facciate
armoniche, campanili, proibiti dalla regola. Nell’ alzato interiore ci sono soltanto due piani di arcate, che si
aprono sulle navate laterali. L’architettura cistercense del XII secolo è stata chiamata gotico ridotto, ridotto
cioè ai procedimenti tecnici, a un principio di una nuova definizione spaziale, luminosa e divisiva, che adotta
le nuove modanature e la decorazione del capitello vegetale scolpito, paragonabile a quello degli edifici non
monastici. Dopo l’abside di Pontigny gli architetti cistercensi abbandonano la semplicità primitiva,
avvicinandosi allo stile delle grandi costruzioni gotiche.

Con l’espressione gotico classico intendiamo oggi quella fase nell’evoluzione dello stile in cui tutti i caratteri
essenziali sono pienamente realizzati e ci si presentano nel modo più intellegibile. Questa concezione della
fase classica di uno stile, corrisponde a uno schema di sviluppo, che gli storici d’arte del diciannovesimo
secolo hanno definito, descrivendo le tappe dell’arte moderna, dopo il Rinascimento. È chiaro perciò che il
termine classico non implica un riferimento alla civiltà greco romana o all’arte francese del diciassettesimo
secolo.

La cattedrale romanica di Notre Dame a Chartres ,la cui parte occidentale venne modificata alla meta del
dodicesimo secolo, fu distrutta da un incendio il 10 giugno 1194. Di questa catastrofe ci resta una relazione
molto viva. Chartres non era soltanto la sede di una diocesi molto ricca, ma era soprattutto la meta di un
pellegrinaggio mariano molto frequentato, che fu la ragione della grandiosità e del fasto dell’edificio. Nel
corso della costruzione, ci fu qualche modificazione dei progetti, dovuta all’intervento successivo di diversi
architetti, ma la concezione generale appartiene al programma stabilito nel 1194, e si tratta di una
concezione veramente rivoluzionaria nell’evoluzione dell’arte gotica. La pianta generale, di dimensioni
grandiose, comporta un doppio deambulatorio a cappelle, combinando la pianta di Notre Dame di Parigi e
quella di Saint Denis. Le pianta del transetto con vaste navate laterali, deriva da quella della cattedrale di
Laon. L’alzato è a tre piani come a Sens, con la differenza che le grandi arcate e le finestre alte, separate da
un triforio come a laon, sono di uguale altezza. Si tratta perciò di un principio contrario a quello degli edifici
del XII secolo che sovrappongono in altezza le arcate, la tribuna, il triforio e la finestra alta, ridotta di
conseguenza nelle dimensioni. Nella struttura, il maestro di Chartres modifica decisamente il tipo di arco
rampante del XII secolo. La cattedrale di Chartres si impone come uno dei monumenti più espliciti delle
intenzioni mistiche o scolastiche dell’arte medievale.

Molto più importante è la costruzione della cattedrale di Reims. Come Chartres, Reims è un edificio
eccezionale per il suo valore storico, sede di una vastissima diocesi, è anche la chiesa della consacrazione
del re di Francia, ai quali appartiene la città. La pianta imita evidentemente quella di Chartres, nel transetto
con navate laterali, che si trovano raddoppiate anche a fianco del coro. All’esterno dovevano sorgere 7
torri, di cui quattro sul transetto e una sulla crociera, come nel progetto di Chartres; ne furono costruite
due soltanto sulla facciata occidentale. Tuttavia a Reims non tutto deriva da Chartres. Una galleria aperta,
nello spessore del muro, alla base delle finestre delle cappelle e delle navate laterali, la decorazione
vegetale dei portali, delle fasce sotto le cornici e soprattutto dei capitelli, quasi naturalistica nella sua
varietà e ricchezza, è l'opposto dell'aridità ornamentale di Chartres. All’esterno gli archi rampanti e le loro
spalle sono doppi e a doppio pilastro d’appoggio quelli in corrispondenza della navata, e il sistema si
raddoppia in corrispondenza del coro.
Si sa che lavori furono diretti successivamente da quattro architetti: l’ordine dell’associazione non è sicuro,
ma sembra che si sia d’accordo nell’attribuire a Jean d’Orbais le prime piante dell’edificio, che in seguito
furono un po’ modificate. Il seguito dell’evoluzione passa per Notre Dame d’Amiens, i cui progetti furono
probabilmente disegnati da Robert de Luzarches nel 1221. Rispetto ai grandi edifici che la precedono, la
cattedrale di Amiens segna un passo avanti nel gigantismo delle dimensioni. Ma nell’insieme, l’effetto di
Amiens, si distingue da quello di Reims e di Chartres soltanto in questi sottili particolari, conservando la
medesima plasticità dei pilastri e delle nervature sulle superfici piane dei muri. Viste dall’esterno, le mosse
dell’edificio, che non si possono dire dominate dalle torri, presentano una mirabile armonia e chiarezza,
nonostante la foresta degli archi rampanti e delle loro spalle, agli elementi doppi collocati nel coro da
arcatelle derivati dai tipi di Chartres. Nonostante tutte queste finezze, la cattedrale di Amiens può
considerarsi come la più classica delle cattedrali francesi, perché conserva un perfetto equilibrio fra la
volontà di monumentalità grandiosa e la ricerca decorativa del particolare.

L’attuale cattedrale di Bourges fu senza dubbio cominciata contemporaneamente a quella di Chartres,


verso il 1195. In certi caratteri è più arcaica e in ogni caso obbedisce a una visione architettonica opposta.
La costruzione fu molto rapida: nel 1210 alla morte di San Guglielmo il core era quasi compiuto e nel 1214
era in funzione. La costruzione della navata occupa un tempo maggiore e fu compiuta probabilmente verso
il 1255.

La migliore prova del dinamismo tipico dell’evoluzione del gotico è l’affermarsi, 25 o trent’anni dopo la
concezione di Chartres, di una nuova formula monumentale. Per certi storici essa consiste in una completa
realizzazione dei principi formali elaborati fra il 1150 e il 1230. Fin dagli inizi l’architettura gotica tende
verso un raffinamento formale, verso una sottigliezza spaziale, che maturano pienamente soltanto negli
edifici concepiti verso il 1230. La difficoltà consiste nel separare questa fase stilistica da quella che la
succede verso il 1280 o il 1300 e che viene essa pure definita radiante. L’edificio che tradizionalmente è
considerato il primo di questa tendenza è ancora la chiesa abbaziale di Saint Denis.

Tra i più begli esempi di questo stile sono le cappelle costruite nei castelli o nelle grandi abbazie della
regione parigina. La Saint chapelle del palazzo di giustizia di Parigi, un po’ più recente, è certamente la più
bella realizzazione di questo tipo, che non sarà superata dalle costruzioni simili della seconda metà del
secolo. Essa costituisce l’edificio tipo che può servire a individuare meglio i caratteri essenziali, non solo
dello stile radiante, ma di tutto il gotico. È una specie di reliquiario e di scrigno monumentale dalle pareti
traslucide, in cui la decorazione delle vetrate delle sculture sottolinea la funzione insieme sacra e regale di
questo santuario personale di San Luigi. Le fondazioni sono costituite da una cappella bassa, riservata alla
parrocchia. Opera di grande virtuosismo, sembra sia stata ispirata in parte dalla cappella centrale del coro
della cattedrale di Amiens, ma i particolari dell’esecuzione sono tipicamente parigini e si ricollegano a Saint
Denis, a Notre Dame. Un’altra creazione parigini di questo periodo è il transetto di Notre Dame di Parigi.
L’arte parigina non è per nulla uniforme ed è evidentemente pervasa dal gusto delle scoperte formali.

L’altra opera eclettica straordinariamente precoce è la navata della cattedrale di Strasburgo, cominciata nel
1236 e compiuta nel 1276. Tanto nelle finestre quando nel triforio e nei pilastri delle arcate principali,
l’architetto obbedisce con esattezza ai principi formali parigini. Gli archi rampanti, di grande portata e di
considerevole raffinatezza, imitano quelli parigini degli anni dopo il 1230. La nota di Strasburgo ha una
grande importanza storica perché introduce molto presto nella regione renana i modelli del gotico radiante,
che di lì si diffondono in Alsazia, in Svevia, e poco dopo sul Reno inferiore. A partire dagli anni 1250-55 il
gotico radiante si è già imposto nella maggior parte della Francia e in alcuni grandi cantieri stranieri.

Gotico in Inghilterra

L’architettura gotica, nata nella regione parigina e nel nord della Francia, fu importata in Inghilterra
dall’architetto Guillaume de Sens, nel coro di Canterbury. Tuttavia, man mano che si manifesta, questa
nuova corrente porta i segni di una chiara originalità, perché riesce a integrare i procedimenti costruttivi del
continente ai caratteri del “muro spesso”. D’altra parte, il gotico inglese, ha tratto ispirazione soprattutto da
questi edifici, che già interpretavano il muro spesso anglo normanno secondo formule nuove.

Nella stessa Canterbury, la Trinity Chapel, cioè l’abside e il gambo oratorio della cattedrale, costruiti da
Guglielmo l’inglese fra il 1179 e il 1184, utilizza il passaggio murale interno al pianterreno. Ciò che
l’Inghilterra prende dell’architettura gotica del continente si limita perciò a una scelta che corrisponde alle
sue inclinazioni. Così la chiesa abbaziale di Roche, oggi in rovina, fu incominciata verso il 1175, come
l’abside di Canterbury. Essa termina con un coro rettilineo e deambulatorio rettangolare la cui origine va
ricercata nella stessa Inghilterra al principio del dodicesimo secolo. L’alzato di Roche è a tre piani con un
trifoglio cieco; i pilastri dall’ambulatorio sono composti di colonne incassate su un fusto centrale con abachi
circolari e gli archi trasversali fortemente profilati sono molto acuti.

Anche il coro della cattedrale di Lincoln iniziato nel 1192 derivava da quello di Canterbury prima della sua
ricostruzione perché comprende due transetti e terminava con un’abside a tre facce e con un
deambulatorio che si apriva su una cappella assiale poligonale la cui forma doveva ricordare la corona di
Becket. I muri dell’alta navata sono molto spessi sottolineati da numerosi fusti di marmo che li colorano e li
modellano sui montanti delle aperture del triforio; a livello superiore le pareti si sdoppiano secondo il
principio romanico del muro spesso: la parte esterna è traforata dalle finestre semplici aperture ad archi
acuti giustapposti. Al Lincoln il conservarsi del muro spesso e di un piano superiore non molto alto avrà
come conseguenza la quasi totale assenza di archi rampanti. Un’altra conseguenza essenziale per la
definizione dell’architettura gotica inglese è che a causa dello spessore dei muri non è necessario che le
spinte sono dirette verso punti molto spaziati l’uno dall’altro.

Influenza della cattedrale di Canterbury e di Lincoln si è fatta sentire nella parte orientale della cattedrale di
Rochester ma l’opera più originale dell’Inghilterra orientale dopo il coro di sant’Ugo è indubbiamente la
parte occidentale della cattedrale di Peterborough. Due torri in corso di costruzione furono demolite per
dar luogo a un transetto occidentale voltato. In un secondo tempo si aggiunse in facciata un portico
colossale i cui tre archi a sesto acuto si elevano per tutta l’altezza del transetto. Anche qui il principio del
muro spesso ha dato origine a particolari effetti plastici e come nelle volte di Lincoln la struttura leggibile
dell’edificio è scomparsa.

Tra le opere essenziali del gotico ornato bisogna ricordare le cattedrali di Exeter e di Salisbury. La cattedrale
di Exeter fu iniziata tra il 1280 e il 1290. La navata venne compiuta intorno al 1300 il coro 25 anni più tardi e
la facciata nel terzo quarto del quattordicesimo secolo. La pianta riprende un tipo molto diffuso nel gotico
primitivo a due transetti ad abside e deambulatorio rettangolari con una cappella fondo piano sull’asse. Le
volte a questioni supplementari i guidami multipli si staccano al di sopra delle balaustrate si sviluppano in
forte aggetto a partire dai muri come le foglie del tronco di una Palma. Il carattere della decorazione deriva
ancora dal gotico radiante nelle aperture trilobate del triforio.

Il gotico perpendicolare è una nuova fase del gotico inglese che riporta il rigore costruttivo e fa grande uso
degli angoli diritti, è uno stile molto nazionale. Si attribuisce ora un’importanza particolare all’ambiente
della Corte e agli architetti del re. Ciò che caratterizza la fase del gotico perpendicolare è la volta ventaglio,
che copriva la sala capitolare ora distrutta di Herford e che fu poco dopo ripresa nel chiostro di Gloucester.
Questo tipo di volta sfrutta i muri come punti di appoggio e forma la successione di basati ombrelli formi
lungo le pareti. Esse offrono l’occasione per una ricca decorazione di rilievo, archi a carena di nave trifogli e
quadrifogli rosoni. Allora lo stile perpendicolare produce una seconda serie di opere notevoli fino al 1525
30 circa quando si estingue non per proprio esaurimento ma a causa della riforma e dello scioglimento dei
monasteri.

Il secondo periodo del gotico particolare crea espressioni nuove. Si può dire che l’architettura gotica
inglese si chiude con un’ultima manifestazione di indipendenza e di originalità. Nonostante le fonti diverse i
contatti gli scambi successivi con il continente e sta produce opere singolari grazie alle forti tradizioni locali
come quella del muro spesso e grazie alla deliberata volontà di unire e di compenetrare i volumi. Si deve
infine sottolineare un gusto particolare per la decorazione ridondante per il rilievo e la policromia cioè per
l’illusionismo e per i giochi di riflessi della luce.

Gotico in Italia

La penisola italiana non è stata interessata a differenza dell’Inghilterra dalle ricerche costruttive spaziali che
nel dodicesimo secolo portarono alla nascita dell’arte gotica. Il principio della pianta resta quello
tradizionale la crociera del transetto è coperta da una cupola su trombe, le aperture rimangono piccole e
praticate in un muro pieno. Molto più decisive per l’evoluzione del gotico sono le fondazioni francescane e
domenicane e soprattutto la basilica di San Francesco ad Assisi.

Cominciata nel 1228 per i suoi tesori di pittura murale e di vetrate e per la sua importanza religiosa San
Francesco è uno dei grandi luoghi della cristianità. La sua architettura è di un’originalità potente tanto che
non se ne conosce il prototipo. A due piani la basilica ha pianta molto semplice (navata unica transetto
aggettante una sola abside a Oriente). Nella navata di Assisi le campate sono determinate dalle volte
quadrate e dai forti accenti dei supporti murali ad alte colonnette che creano un ritmo perfettamente
conforme allo spirito dell’architettura gotica. La chiesa inferiore di effetto massiccio di proporzioni basse
non produce un’impressione così straordinaria anche a causa dell’aggiunta posteriori. La basilica di San
Francesco non è soltanto una grande creazione architettonica francescana ma è anche un modello di
architettura gotica tipica dell’Italia per la sua moralità così propizia dallo sviluppo dell’affresco per il suo
rifiuto dello svuotamento del muro e della logica costruttiva caratteristiche del gotico settentrionale.

Ma è a Firenze nella più importante chiesa dei domenicani Santa Maria Novella che il gotico italiano della
seconda metà del tredicesimo secolo produce l’opera più completa. fondata nel 1279 la pianta della Chiesa
ricorda le abbazie cistercensi a terminazione rettilinea e con cappelle rettangolari dentate che si aprono su
un vasto transetto. L’alta qualità dell’edificio nasce soprattutto dall’unità spaziale dell’Interno le navate
laterali molto alte e comunicano con la navata centrale per mezzo di arcate altissime sostenuti da pilastri
snelli contornati da semicolonne. Ci si rende conto del valore eccezionale di Santa Maria Novella quando si
paragona questa chiesa agli altri monumenti degli ordini mendicanti costruiti nella seconda metà del
tredicesimo secolo.

Una definizione del gotico italiano può essere data già con l’esempio di Santa Maria Novella di Firenze che
integra in maniera profonda e originale gli elementi del gotico settentrionale e propone una nuova
concezione di spazio proporzionato in larghezza in cui le navate sono unificate dall’ampiezza delle pitture
laterali mentre il coro in particolare l’abside centrale obbediscono a un altro ritmo. Sia qui d’altra parte una
certa analogia non con le soluzioni classiche ora di antifrancesi ma con quello dei dominicani di ratisbona.

Ma questa accezione particolare del gotico acquista il suo significato più compiuto verso il 1300 con Santa
Croce a Firenze. È un edificio vastissimo. La copertura in legno tranne nella psiche e nelle cappelle
terminali. La pianta che come a Santa Maria Novella segue lo schema delle chiese cistercensi produce qui
una straordinaria composizione di volumi interni nettamente scanditi da pilastri poligonali dall’elezione
sulle pareti e da un cornicione ballatoio che delimita i due piani dell’alzato.
Il capolavoro di questo gotico ornamentale da Totò all’italiana e la facciata del Duomo di Orvieto edificio la
cui ricostruzione iniziò nel 1290 secondo una struttura perfettamente romanica ma con eccezionali
ambizioni di chiarezza e di ampiezza. Ciò che costituisce uno dei più autentici del medioevo e la
decorazione scolpita e poligama della facciata e del coro. Elementi tipici della decorazione gotica
contrafforti modanati e strumentati dati pinnacoli timpani acuti sopra i portali e sul coronamento delle
navate gallerie di archi a sesto acuto eccetera. In questo insieme di elementi applicati al muro occidentale
della Chiesa tutto si presenta come una composizione. Lo stesso si può dire dell’effetto di profusione
decorativa prodotto dagli stalli del coro e dalle vetrate della prima metà del secolo caratterizzati da
un’esuberanza ornamentale gotica gli equilibri dell’Europa settentrionale non conosce l'equivalente in
qualità e ricchezza.

Il campanile del Duomo di Firenze nel suo primo progetto fu disegnato da Giotto nel 1334. Ma in mano che
la costruzione sale si fanno i più alti piani ornati di nicchie con statue o di grandi aperture a due o tre luci
aperture sormontate da timpani piatti oppure vendere curativi disegnate sulla superficie del Duomo. La
guglia prevista all’origine non fu innalzata. Tradizionale nella sua funzione di campanile isolato e in armonia
con lo stile decorativo fiorentino il campanile è anche una delle creazioni più raffinate del gotico italiano.

Con un ritorno deliberato alle forme romaniche paleocristiane e classiche o grazie a una speculazione
originale sugli ordini le proporzioni ora decorazione l’architettura fiorentine quella lombarda si liberano
dalle forme gotiche. Tuttavia nello stesso tempo in quest’epoca si delinea in certe regioni e in certi cantieri
una resistenza alle correnti nuove. È il caso per esempio di Venezia in particolare del Palazzo Ducale del
Duomo di Milano OA San Petronio di Bologna.

Quanto al Duomo di Milano ci sono pochi monumenti del medioevo di cui si riconoscono così bene la
concezione le fasi della costruzione progettata nel 1386 è iniziata nel 1387 sotto la direzione di Simone da
Orsenigo. Nella sua definitiva realizzazione la cattedrale una delle più vaste della cristianità è molto
originale e si allontana per molti punti dalle tradizioni italiane. La pianta con due coppie di navate laterali
con un coro poligonale e di ambulatorio sembra cercare un massimo di complessità e di estensione. Ma in
elevazione le proporzioni sono ampie e così pure la comunicazione fra le diverse parti. Nelle zone alte la
luce ridotta per la relativa strettezza delle finestre e per l’oscuramento prodotto dalle vetrate. L’esterno
offre l’esempio più ricco e più complesso di tardo gotico il più esuberante d’Europa. Sulla crociera del
transetto si innalza una torre poligonale di effetto simile sormontata da una guglia. È vero che l’edificio non
fu compiuto che nel XIX secolo nel pieno periodo del ritorno archeologico al medioevo. Ma se la facciata
data parzialmente dal principio del XIX secolo lo spirito dell’insieme ci riporta all’inizio del XV. L’altare
maggiore fu consacrato nel 1418 e la chiesa fu pressappoco finita nel 1572. I lavori continuarono secondo la
tradizione gotica nel XVII e nel XVIII.

San Petronio di Bologna l’altro immenso cantiere ha un significato completamente diverso. I primi progetti
superavano per estensione di altezza quelli del Duomo di Milano. Anche ridotto alle dimensioni attuali è un
edificio enorme la chiesa più grande di Bologna a tre navate abside unica con le navate laterali muniti di
cappelle. Soltanto sei campate di circa 20 m l’una con volte rialzate scandiscono questo spazio immenso. La
forma dei pilastri deriva evidentemente dal Duomo di Firenze. L’abbondanza di luce e il senso delle
proporzioni che unificano tutto lo spazio interno fanno di queste chiese la più grandiosa se non la più
originale creazione del gotico propriamente italiano

Gotico in Spagna

Le circostanze storiche e la geografia hanno favorito i contatti fra la Francia e la penisola iberica durante il
primo periodo della riconquista. Grazie all’espansione cluniacense l’architettura romanica del nord della
Spagna e della Castiglia raggiunge 1 ° di sviluppo straordinario per la grandiosità e la qualità delle
costruzioni religiose. Questa riuscita dell’arte romanica in Spagna poteva essere un freno alla penetrazione
del gotico. Nella seconda metà del XII secolo si ebbe un gran numero di Fondazione cistercensi che diffuse
le prime elementi del gotico. Secondo Elie Lambert uno dei più acuti storici dell’arte gotica spagnola, nel XIII
secolo no le circostanze politiche e culturali orientando in modo completamente diverso le vie delle
influenze francesi. In questa evoluzione bisogna distinguere molte fasi. Da principio nel primo quarto del
XIII secolo ci fu una specie di continuazione dell’arte romanica con l’impiego sempre più frequente di certi
procedimenti o di certi elementi tipici dell’architettura gotica.

Importanti sono le cattedrali di Toledo di Burgos e di León. Per l’inizio dei lavori Toledo e Burgos sono
contemporanee: Burgos fu cominciata nel 1223 Toledo nel 1224 o 27. La prima fu costruite rapidamente e
consacrata nel 1260. La seconda volta terminate soltanto alla fine del XV secolo. Per la pianta e i principi
che informano l’elevazione Toledo appartiene alla famiglia di Bourges con doppio deambulatorio e doppie
navate laterali di altezza decrescente. La parte più antica e il coro più leggero della navata i pilastri circolari
contornati da 8 colonnette come a Bourges distribuiscono al suolo campate spaziose le cui volte ne
deambulatori alternano crociere rettangolari a porzioni triangolari a tre rami di ogiva. Come a Bourges le
finestre del deambulatorio interno le finestre alte del coro sormontano un altro triforio. Enel trattamento di
queste aperture che si manifesta lo stile toledano: marcature polilobata a tre e a 5 lobby raggruppate sotto
arti maggiori secondo i sistemi tradizionali della decorazione islamica. Il transetto e la navata sono di
struttura più pesante le aperture del triforio e le finestre alte appartengono visibilmente a un’altra fase
dell’evoluzione e corrispondono al gotico radiante della seconda metà e della fine del secolo. E forse tra gli
edifici del XIII secolo il più ambizioso per il programma monumentale e per la complessità.

Burgos è più omogenea e di una più alta qualità architettonica. All’esterno appoggiata sul fianco nord a una
rapida collina la cattedrale e ora dominata dalle torri orientali del XV secolo. Nella chiesa del secolo la
pianta del coro è molto simile a quella del coro di Coutances ma la costruzione di quest’ultimo pare non sia
anteriore a quella di Burgos. In particolare il deambulatorio con le sue campate trapezoidali a 5 e il coro
alto in cui appare una nervatura assiale sulla sommità della volta sono di concezione simile. Come a Toledo
le proporzioni sono ampie e l’illuminazione abbondante. Siamo stai vicino alle forme del gotico di Reims e
di Parigi degli anni intorno al 1240 soprattutto nelle facciate del transetto. Così gli architetti di Burgos
sembrano seguire da vicino l’evoluzione dell’architettura francese pure imprimendo una profonda
originalità alle loro opere.

Si supera una nuova fase con la costruzione della cattedrale di León iniziata intorno al 1254 perciò nel
pieno periodo del trionfo del gotico radiante in Francia. La pianta è arcaica perché si ricollega alla famiglia
di Chartres attraverso la cattedrale di Reims. Di range si riconoscono il circuito del deambulatorio 5 cappelle
poligonali le doppie navate laterali delle pareti diritte del coro il transetto con navate laterali e la navata che
prolunga la composizione. L’alzato in una certa misura è ispirato dallo stesso tipo a tre piani, arcate, trifori,
finestre alte, di proporzioni simili a quelle delle arcate. Leon esprime i tratti spagnoli di quest’arte. Sono
assenti le tradizionali resistenze romaniche. La cattedrale di León la più moderna e più gotica delle
costruzioni spagnole del XIII secolo, non ebbe però alcune influenze. Architettura del XIV secolo anche in
Spagna è caratterizzata dalle reazioni contro il gotico radiante francese di cui la cattedrale di León è uno
degli esempi più puri e più belli.

La più forte reazione nazionale nell’arte di costruire si produsse nel XIV secolo In Catalogna nelle balcari.
Bisogna tener conto dello straordinario sviluppo marittimo& di Maiorca soprattutto di Barcellona e della
Catalogna. È infatti in questa regione che nel quattordicesimo secolo si trovano i centri monumentali più
attivi. I vertici dell’architettura catalana sono la cattedrale di Palma di Maiorca e la chiesa di Santa Maria del
Mar a Barcellona.

La cattedrale di Palma iniziata al principio del quattordicesimo secolo forse verso il 1300 era in costruzione
nel 1306 e fu compiuta per la terminazione orientale nel 1327. Fu ripresa alla metà del secolo su piante
modificate e gigantesche. La costruzione fu laboriosa e continuò fino al diciassettesimo secolo. In realtà in
essa si amalgamano diversi programmi costruttivi. Il coro senza il deambulatorio a terminazione piatta
molto più bassa che la corrisponde alla pianta originale. L’impressione prodotta dall’interno altissimo
sostenuto dopo sottili pilastri ottagonali risponde a una certa definizione dell’architettura gotica come
interpretazione fantastica dello spazio.

Va sottolineata l’importanza di certe parti annesse dalle chiese spagnole del quattordicesimo secolo in
particolare i chiostri. Tutte le grandi cattedrali erano munite di vasti chiostri e molti si sono conservati.
Quello della cattedrale di Barcellona sebbene terminato soltanto nel quindicesimo secolo si accorda
perfettamente con lo stile della Chiesa grande. Soprattutto in Catalogna nell’antico Regno di Maiorca si
sono conservati anche begli edifici civili palazzi reali o episcopali palazzi municipali borsa e commerciali. A
Barcellona si conservano anche numerosi edifici municipali o commerciali, il municipio la casa della Ciudad,
costruito a partire dal 1369 come luogo di riunione del consiglio, e la lonja, sala di riunione dei mercanti una
specie di borsa commerciale.

L’attività edilizia in Spagna intensissime non si indebolirà i secoli della formazione e dello sviluppo
dell’architettura gotica. Ricordiamo la cattedrale di Siviglia la maggiore come estensione delle chiese
medievali. Dopo la riconquista la cattedrale era in una grande moschea adibita al culto. Nel 1494 il coro era
ancora incompiuto. Per la decorazione furono chiamati scultori di origine diversa spagnoli francesi e
tedeschi. Si può dire che un edificio esotico per la varietà degli apporti esterni. In pianta l’altra navata
principale incrociata dal transetto e fiancheggiata su due lati da una coppia di navate laterali e da una
successione di cappelle fra contrafforti. L’elevazione principale presenta arcate molto alte sostenute da
massicci pilastri circolari a colonnette e sporgenze multiple. Le volte a crociera ogivale semplice si
complicano nella crociera del transetto e nelle campate vicine per la presenza di reti di nervature numerose
e molto complesse. Le navate laterali, molto alte, formano spazi complementari vasti e molto aperti gli uni
sugli altri. Tuttavia è conservato il carattere costante dell’architettura gotica spagnola quello della
continuità murale nei limitati spazi ano spazi complementari vasti e molto aperti gli uni sugli altri.
L’impressione generale è di grande ampiezza. Tuttavia è conservato il carattere costante del
dell'architettura gotica spagnola quello della continuità murale nei limiti spaziali. La struttura chiaramente
visibile all’esterno fa uso di potenti archi rampanti poco inclinati che si appoggiano ai muri della navata
principale. Quest’opera immensa può essere paragonata al Duomo di Milano non per la struttura o la
composizione dello spazio interno ma per la volontà di superare tutte le costruzioni precedenti nelle
dimensioni e nell’abbondanza decorativa delle parti.

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