Giacomo Leopardi Nuovo
Giacomo Leopardi Nuovo
Giacomo Leopardi Nuovo
o Nasce 29 giugno 1798 a Recanati (paese provinciale che appartiene allo Stato
Pontificio) da una famiglia appartenente alla nobiltà terriera.
o Figlio di: Conte Monaldo Leopardi, (intellettuale discreto con cui discorre) e
Adelaide dei Marchesi Antici --> anaffettiva, severa, influenza il rapporto che
lui ha con la natura: madre = natura.
Carcere familiare:
1819: Leopardi scrive una lettera al padre, parla dell'odio verso la vile
prudenza che agghiaccia e rende incapaci d’ogni grande azione riducendoci
come animali che attendono alla conservazione di questa infelice vita
senz'altro pensiero.
o Madre:
- Ripristina il benessere economico della famiglia, mantiene
economicamente (il modo di dimostrare affetto delle famiglie
aristocratiche) ma non dà supporto emotivo.
- Mai avuto amore materno --> da qui la visione di Leopardi
uomo = infelice (perché non conosce l'amore familiare).
- Poche lettere indirizzate alla madre perché lei glielo vieta.
Sua percezione: come se gioisce delle disgrazie dei figli, le dava fastidio il
marito che piangeva per loro. (vicino ai fratelli)
Formazione:
o Tra il 1809 – 1816, per 7 anni, Leopardi si dedica a studi eruditi: lavori
filologici, traduce i classici latini e greci e scrive moltissimi componimenti
poetici e tragedie.
o 1817: si confronta con Pietro Giordani, la sua guida intellettuale in questi anni
e, scrittore classicista di idee liberali e laiche. (benché fosse di idee opposte, fa
pubblicare l'articolo di Madame de Stael)
o 1818: “discorso di un italiano intorno alla poesia romantica” poesia che ispiri
il lettore.
o 1819 Leopardi tenta la fuga dalla casa paterna, ma viene scoperto e deve
rinunciare al suo progetto --> Segue un periodo di grande malinconia e
solitudine, aggravato da un’infermità agli occhi che gli impedisce talvolta lo
studio e la lettura.
o Soggiorna tra Milano e Bologna, poi va a Firenze dove entra in contatto con
l’ambiente progressista e liberale.
o Antonio Ranieri pubblica le sue opere e rappresenta l'abbraccio che non aveva
mai avuto, per questo lui sostiene che, la natura matrigna che non dà ma
toglie e reca mali, si possa vincere attraverso la Social Catena, la solidarietà
tra gli uomini.
(Questa è la conclusione finale del suo pensiero che vedremo nella Ginestra).
o Nel 1828 costretto da problemi di salute a lasciare il suo lavoro, Leopardi torna
a Recanati dove vive in isolamento fino al 1830, quando accetta il sostegno
economico di alcuni amici e si trasferisce a Firenze.
o Leopardi muore il 14 giugno 1837 in una casa alle pendici del Vesuvio.
IL PENSIERO E LA POETICA.
LO ZIBALDONE:
o Qui Leopardi espone le teorie letterarie e filosofiche sulle quali si fonda tutta la
sua produzione in versi e in prosa.
o L’opera è come un diario intellettuale, composto tra il 1817 e il 1832, ma
pubblicato soltanto nel 1898, sessant’anni dopo la sua morte.
o Il titolo deriva da una parola (di etimologia incerta) che significa “mescolanza
confusa di cose diverse” con riferimento alla varietà degli argomenti trattati,
proposti dall’autore senza un criterio organizzativo, a mano a mano che gli
vengono in mente, in seguito a meditazioni o letture.
o Dalle riflessioni dello Zibaldone, si comprende che la visione della realtà, che
si vede dalle poesie e dalle prose leopardiane, prende spunto dal Sensismo e
dal Materialismo settecenteschi. Da lì l’autore trae la convinzione che la
conoscenza derivi dall’esperienza dei sensi e che si possa conoscere soltanto
ciò che è materiale.
1. Fino al 1824, il poeta sostiene che la natura, concepita come Madre benigna,
offre alle sue creature la capacità di immaginare e di illudersi, ma il progresso
della ragione ha precluso agli uomini moderni questo rimedio, che permetteva
invece agli antichi di essere felici.
2. Si sviluppa a partire dal 1824 ed elabora una diversa concezione della natura,
che è vista come un principio maligno indifferente agli uomini.
o La poetica leopardiana, inizia della “teoria del piacere”: secondo questa teoria
l’immaginazione è l’unica fonte di piacere, poiché offre un illusorio
appagamento al bisogno di infinito.
pensiero:
I CANTI:
o la produzione poetica di Leopardi è raccolta nei CANTI, l’opera pubblicata per
la prima volta a Firenze nel 1831, poi a Napoli nel 1835 e infine nuovamente a
Firenze nel 1845 (8 anni dopo la morte del poeta).
- Le prime canzoni sono composte tra il 1818 e il 1821 esse affrontano temi di
tipo civile e sono caratterizzati dal pessimismo storico, che si traduce in una
violenta critica contro l’età presente (inerte e corrotta) e nell’esaltazione
dell’età antiche (generose e magnanime).
o Nel Bruto minore e nell’ultimo canto di Saffo, 2 canzoni risalenti agli anni
1821 1822, si vede l’idea dell’infelicità umana come condizione assoluta
imposta del fato maligno.
o Allo stesso periodo delle Canzoni risalgono gli IDILLI, tra cui è compreso
anche “L’infinito”.