Relazione Topografia 2
Relazione Topografia 2
Relazione Topografia 2
INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO
DI UN EDIFICIO ADIACENTE AL PLESSO DI SANTA MARTA
Premessa
Con la presente relazione si descrivono le attività principali svolte per il rilevamento di un piccolo edificio adiacente
al plesso universitario di Santa Marta.
Dal punto di vista operativo, l’impostazione metodologica adottata per questa esercitazione è stata articolata nelle
seguenti fasi:
Strumentazione
La strumentazione utilizzata per il rilievo è composta da:
Rotella
Metro rigido
Stazione totale
Prisma
L’edificio, oggetto del rilievo, si trova in Via Santa Marta a Firenze. Situato nel grande parco di Villa Cristina, ad oggi
sede della Facoltà di Ingegneria, è posto ad est rispetto alla stessa.
Angolo Azimutale
Angolo Zenitale
Distanza Inclinata
Abbiamo poi registrato tali dati sul libretto di campagna, insieme all’altezza strumentale. Questi valori vengono
determinati sia in prima che in seconda posizione, per due volte e per ogni vertice della poligonale, in modo da avere
una maggiore qualità dei dati e una maggior accuratezza delle misure.
Per misurare gli angoli azimutali con la stazione totale, abbiamo eseguito due letture: la prima lettura con il cerchio
verticale a sinistra (prima posizione) e la seconda con il cerchio verticale a destra (seconda posizione). Per ottenere
poi la lettura corretta, cioè priva di errori di orizzontalità e ortogonalità, si è calcolata la media tra le due letture. La
media è stata effettuata tenendo conto che le due letture differiscono di un angolo piatto, in quanto l’alidada viene
ruotata di 200ᵍ tra l’una e l’altra. Si è applicata quindi la regola di Bessel, in formule:
l l C .S .+(lC. D . +200ᵍ )
m=
2
Questo procedimento è stato fatto due volte e poi si è calcolata la media aritmetica, ottenendo così la lettura
corretta.
l S +(400 ᵍ−l D )
φ=
2
Anche in questo caso le letture sono state fatte due volte e dopo aver fatto la compensazione, si è calcolata la media
aritmetica per avere poi la lettura corretta.
Per le distanze inclinate, più semplicemente, è stata fatta la media aritmetica tra le letture.
Successivamente alle distanze inclinate, sono stati calcolati gli angoli interni della poligonale. Per calcolare l’angolo di
un vertice bisogna fare la differenza tra l’angolo azimutale precedente e quello successivo; così per tutti e tre i punti.
Dopo aver calcolato tutti gli angoli interni, li abbiamo sommati e si è visto che la loro somma non era 200ᵍ. Si è quindi
calcolato l’errore di chiusura angolare, dato da
∑ α i- π (n−2)
Questo errore di chiusura angolare diviso per tre (cioè il numero dei vertici) dà la correzione angolare che è stata
aggiunta a tutti gli angoli, ottenendo così quelli compensati.
Il passo successivo è stato calcolare le distanze orizzontali, che rappresentano la lunghezza del segmento che
costituisce la proiezione della distanza inclinata d i su un piano orizzontale passante per un estremo, dunque
parallelo al piano topografico. d o si ottiene con la seguente espressione:
d o =d i∗sin φ
Note le distanze orizzontali, si vogliono calcolare le coordinate cartesiane di tutti i vertici della poligonale. Fissato un
sistema di riferimento con origine in 100 e l’asse delle ascisse coincidente con il lato 100-400, si calcolano dapprima
le coordinate cartesiane parziali di ogni vertice rispetto al successivo usando le seguenti formule:
che sono state utilizzate anche per trovare le coordinate degli altri due vertici: 200-400, 100-200.
Come per gli angoli, anche per le coordinate è stato calcolato l’errore di chiusura lineare sia in x ( e x ) che in y (e y ),
dato rispettivamente dalla somma delle x e delle y. Infine per trovare l’errore lineare totale, è stata fatta la radice
quadrata della somma degli errori lineari in x e in y elevati al quadrato, in formule:
e l=√ e x +e y
2 2
Dato che l’errore di chiusura lineare in x è uguale a zero, sono state compensate solamente le coordinate in y
utilizzando la seguente formula:
¿ −e y
Y = ∗d o
2p
Successivamente si è passati al calcolo delle coordinate totali di ogni vertice come somma delle coordinate totali del
vertice successivo e delle coordinate parziali del vertice in esame.
Infine i dislivelli e le quote sono stati calcolati nel seguente modo:
dove:
Queste formule sono state poi utilizzate anche per calcolare gli altri cinque dislivelli e le altre due quote: ∆(400−100),
∆(100−200) , ∆(200−100) , ∆(200−400), ∆(400−200), Z100 , Z200 .
Conclusione:
Alla fine di questo rilevamento topografico e dopo aver fatto tutti i calcoli necessari, possiamo affermare di
conoscere con precisione la posizione dei tre punti nello spazio: