VIA - VAS - Formez
VIA - VAS - Formez
VIA - VAS - Formez
Cos'è la V.A.S.
La Valutazione Ambientale Strategica viene definita, nel Manuale per la Valutazione
Ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali
dell'U.E, come: "Il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano
ambientale delle azioni proposte -politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmiai
fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in
modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle
considerazioni di ordine economico e sociale".
Obiettivi
All'interno del sistema dinamico di programmazione-valutazione degli interventi si
inserisce la Valutazione Ambientale Strategica. La finalità della VAS è la verifica della
rispondenza dei Piani di Sviluppo e dei Programmi Operativi con gli obiettivi
dello sviluppo sostenibile tenendo conto degli effettivi vincoli ambientali e della
diretta incidenza dei piani sulla qualità dell'ambiente.
Le Fasi
Il processo di V.A.S. si articola nelle fasi di valutazione ex ante, intermedia ed ex
post, attraverso le quali si determinano gli impatti, rispetto agli obiettivi dei fondi e
l'incidenza su problemi strutturali specifici.
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È importante sottolineare che i processi decisionali politici sono fluidi e continui: quindi la VAS
deve intervenire al momento giusto del processo decisionale. Occorre quindi certamente
approfondire gli aspetti tecnico-scientifici, ma senza perdere il momento giusto e
rendendola inutile anche se rigorosa, ricordando che la VAS è uno strumento e non il fine
ultimo. Sempre più, negli ultimi tempi, l’attenzione si è spostata quindi dalla metodologia
all’efficacia.
Si può semplificare il modello concettuale5 della formazione di un piano con e senza VAS nello
schema seguente.
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Fase b) Obiettivi, finalità e priorità
Descrizione Individuare obiettivi, finalità e priorità in materia di ambiente e sviluppo sostenibile
che gli Stati membri e le Regioni dovrebbero conseguire grazie ai piani e programmi di
sviluppo finanziati dei Fondi strutturali.
Fase c) Bozza di proposta di sviluppo (piano/programma) e individuazione delle alternative
Descrizione Garantire che gli obiettivi e le priorità ambientali siano integrati a pieno titolo nel
progetto di piano o programma che definisce gli obiettivi e le priorità di sviluppo per le Regioni
assistite, i tipi di iniziative suscettibili di ricevere contributi, le principali alternative ai fini di
conseguire gli obiettivi di sviluppo della Regione in questione e un piano finanziario.
Fase d) Valutazione ambientale della bozza di proposta
Descrizione Valutare le implicazioni, dal punto di vista ambientale, delle priorità di sviluppo
previste da piani o programmi, e il grado di integrazione delle problematiche ambientali nei
rispettivi obiettivi, finalità, priorità e indicatori. Analizzare in quale misura la strategia definita
nel documento agevoli od ostacoli lo sviluppo sostenibile della Regione in questione. Esaminare
la bozza di documento nei termini della sua conformità alle politiche e alla legislazione
regionale, nazionale e comunitaria in campo ambientale.
Fase e) Indicatori in campo ambientale
Descrizione Individuare indicatori ambientali e di sviluppo sostenibile intesi a qualificare e
semplificare le informazioni in modo da agevolare, sia da parte dei responsabili delle decisioni
che da parte del pubblico, la comprensione delle interazioni tra l’ambiente e i problemi chiave
del settore. Tali indicatori dovranno essere quantificati per contribuire ad individuare e a
spiegare i mutamenti nel tempo.
Fase f) Integrazione dei risultati della valutazione nella decisione definitiva in merito ai piani
e ai programmi
Descrizione Contribuire allo sviluppo della versione definitiva del piano o programma tenendo
conto dei risultati della valutazione.
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Nella lettura della scheda si individua una fase "cruciale" per l’iter della VAS: quella dedicata
agli indicatori in campo ambientale.
Negli ultimi anni il ricorso all’utilizzo di indicatori per la descrizione dell’ambiente si è limitato
soprattutto all’analisi delle strutture e, in misura minore, alle funzioni proprie delle componenti
ambientali, sia singolarmente che nel complesso ecosistemico.
Le necessità di ponderare il contributo degli indicatori per definire al meglio uno status o una
funzione ambientale è stato da sempre il maggior problema degli esperti di settore e, data la
complessità sistemica, degli ecologi del paesaggio in particolare.
Le molteplici ricerche ed esperienze hanno consentito nel tempo di individuare per l’ambiente
degli indicatori "chiave" (o di core set) che consentono di descriverlo al meglio.
Un’altra fondamentale considerazione relativa agli indicatori, ripresa dall’ANPA proprio per
l’elaborazione ai fini della VAS, riguarda la loro "natura". Attualmente la maggior parte dei
ricercatori è orientata verso l’impiego del modello DPSIR "Determinanti – Pressioni – Stato –
Impatti – Risposte" dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che ha implementato il modello PSR
"Pressioni – Stato – Risposte" dell’UN-CSD (United Nations Commission on Sustainable
Development).
Nella seguente scheda, tra i tanti indicatori riportati dall’EEA e dall’ANPA, ne sono stralciati
alcuni. Dalla loro lettura si evince la carenza dei possibili "apporti culturali" della ricerca
applicata e la loro implementazione è uno dei nostri impegni attuali.
Indicatori di pressione e stato
Tematica ambientale Natura e biodiversità
- Indicatori di pressione Densità delle infrastrutture legate alla rete dei trasporti. Aree adibite
ad agricoltura intensiva. Zone edificate.
- Indicatori di stato Carta dei principali habitat. Carta della natura.
Tematica ambientale Degrado del suolo
- Indicatori di pressione Cave e attività estrattive. Superficie occupata da discariche. Uso del
suolo: cambiamento da area naturale ad area edificata. Area disboscata sul totale dell’area
boschiva. Superficie aree golenali occupate da insediamenti infrastrutturali.
- Indicatori di stato Fertilità (indice di capacità d’uso dei suoli). Siti contaminati.
Tematica ambientale Ambiente urbano
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- Indicatori di pressione Densità della popolazione nelle città. Produzione di rifiuti. Emissioni
acustiche.
- Indicatori di stato Area urbana utilizzata per il trasporto. Verde urbano.
Tematica ambientale Paesaggio e patrimonio culturale
- Indicatori di pressione Trasformazione degli ambiti naturali e storico-culturali.
- Indicatori di stato Aree a valenza paesaggistico-archeologico-monumentale. Aree degradate
con potenzialità di riqualificazione paesaggistica.
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Anche tra gli Obiettivi ambientali nuovi vi sono interessanti stimoli; in particolare nei settori
Suolo, Rete ecologica, Patrimonio culturale, Città. Nella seguente scheda quelli di maggior
interesse per la ricerca applicata.
Obiettivi ambientali nuovi
1) Tematica Suolo
Obiettivi Proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata e non rinnovabile per la
produzione di cibo e di altri prodotti e come ecosistema per gli altri organismi viventi.
Consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico delle aree depresse.
Individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale.
Proteggere la qualità degli ambiti individuati.
2) Tematica Rete ecologica
Obiettivi Aumentare il territorio sottoposto a protezione, promuovendo le interconnessioni
(corridoi ecologici).
Tutelare le specie minacciate e la diversità biologica.
Promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi.
Promozione degli interventi di riduzione dei rischi derivanti dall’introduzione di specie naturali
allogene.
Promozione delle tecnologie che favoriscono la biodiversità.
3) Tematica Patrimonio culturale
Obiettivi Consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico delle aree depresse.
Individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale.
Proteggere la qualità degli ambiti individuati.
Riqualificazione paesaggistica delle aree degradate.
4) Tematica Città
Obiettivi Riqualificare, rinnovare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano, con particolare
attenzione al recupero dei centri storici e minori.
Consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico delle aree depresse.
La VAS
Valutazione Ambientale Strategica
La VAS…
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messa a disposizione, del pubblico e delle autorità interessate, delle informazioni sulle decisioni
prese.
In base alla stessa Direttiva, la VAS ha come oggetto i piani e i programmi, preparati e/o
adottati da un’autorità competente, che possono avere effetti significativi sull'ambiente; si
applica ai settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della
gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione
territoriale o della destinazione dei suoli.
Secondo l'art. 5, il rapporto ambientale deve contenere l'individuazione, la descrizione e la
valutazione degli effetti significativi che il piano o il programma potrebbero avere
sull'ambiente, così come le ragionevoli alternative.
E' da garantire, al pubblico e alle autorità interessate, la possibilità di esprimere il proprio
parere prima dell'adozione del piano/programma o dell'avvio della relativa procedura
legislativa.
Dell'avvenuta adozione è necessario informare le autorità, il pubblico e gli Stati membri
consultati; un sistema di monitoraggio degli effetti ambientali significativi deve essere quindi
garantito anche al fine di individuare e rimuovere tempestivamente eventuali effetti negativi
imprevisti.
Le fasi…
Le fasi
• screening;
• scoping;
• preparazione dello studio d’impatto ambientale;
• valutazione;
• decisione;
• monitoraggio;
• valutazione ex-post;
La VIA…
La VIA è uno strumento di politica ambientale con cui vengono analizzati la natura, l’intensità
e la direzione dei cambiamenti indotti dall’introduzione di un fattore perturbativo costituito
dalla realizzazione di un’opera all’interno di un sistema territoriale; si vogliono cioè studiare le
modifiche apportate dalla nuova opera sull’equilibrio evolutivo preesistente tra attività ed
opere già presenti ed ambiente naturale e valutare se tali trasformazioni siano
ambientalmente compatibili.
Il procedimento è così articolato:
• redazione dello Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) a cura del committente
privato o dell’autorità pubblica e trasmissione agli enti competenti; tale studio deve
essere reso disponibile per la consultazione da parte del pubblico;
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• emissione di parere da parte degli enti competenti previa richiesta di eventuali
integrazioni documentali;
Gli Enti Locali: mediante la VIA hanno la possibilità di un controllo/filtro preventivo sulla qualità
ambientale delle infrastrutture di cui dispongono.
Le Imprese: la VIA è storicamente il primo strumento che ha imposto alle imprese la necessità
di considerare i fattori ambientali nella pianificazione e progettazione dei propri interventi.
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contenuto molto semplice: si tratta di capire quali risultati avranno sul territorio le scelte di
pianificazione, quali modifiche introdurranno nell'ambiente e nella sua vivibilità; si tratta
insomma di immaginare cosa produrranno nel lungo periodo le decisioni che noi prendiamo
oggi e di verificare quindi se esse risultino davvero sostenibili.
Pur essendo citata spesso negli articoli di settore, la VAS risulta essere di fatto un
procedimento ancora poco frequente. Per quanto riguarda ad esempio le numerose leggi
regionali e/o provinciali sulla VIA, solo di recente viene introdotto il concetto della valutazione
strategica, o per lo meno viene reso obbligatorio. Esistono comunque esperienze significative
che si sono realizzate in Europa e nel nostro paese e a questo proposito la Valle d'Aosta risulta
essere all'avanguardia, avendo di fatto introdotto la VAS già con la L.R. 6/91, che prescriveva
all'art. 6 l'obbligo di un'accurata analisi degli impatti ambientali (la VAS appunto) su una serie
di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, nonché su una serie di strumenti di
programmazione settoriale.
Un raffronto tra VAS e VIA evidenzia numerose complementarità. La VAS riguarda problemi su
scala geografica ampia e si concentra sugli impatti strategici, cioè di lungo periodo e a scala
territoriale, mentre la VIA tende a concentrarsi su uno specifico progetto in una localizzazione
ben definita. L'analisi in questo secondo caso è quindi puntuale e circoscritta, fa riferimento
preciso alla costruzione dell'opera ed i dati sono essenzialmente quantitativi, suscettibili di
operazioni matematiche e statistiche, spesso di tipo tecnico. Nel nostro caso si tratta spesso di
interventi legati a modifiche su tratti stradali, e quindi l'esame di compatibilità ambientale
verte in modo specifico sugli aspetti direttamente legati a questo settore, quali la compatibilità
geomeccanica degli interventi, l'impatto paesaggistico dovuto all'inserimento di nuovi muri di
sostegno, ecc. La VAS è applicata invece ai piani e ai programmi e richiede che le questioni
ambientali e legate allo sviluppo sostenibile siano attentamente vagliate fin dal primo stadio
della programmazione. Ciò per garantire che i risultati e le informazioni ottenuti vadano a
vantaggio dei livelli di pianificazione successivi, riducendo così i continui conflitti che spesso si
sono avuti tra interessi economici e la volontà di tutelare l'ambiente. A titolo di esempio,
l'applicazione della VAS al piano regionale delle attività estrattive ha consentito di sovrapporre
per la prima volta le necessità economiche a quelle di tutela dell'ambiente naturale, e la
prossima versione in fase di stesura di questo strumento di programmazione dovrebbe riuscire
a combinare entrambe queste esigenze risultando in questo modo più rispettoso nei confronti
dell'ambiente senza peraltro sacrificare le esigenze del mondo lavorativo che da esso dipende.
La VIA va applicata alla tipologia di progetti individuati dalle direttive comunitarie così come
recepite dalla normativa statale e regionale. I suoi contenuti tecnici, scientifici ed
amministrativi, dovrebbero garantirne il ruolo di strumento di informazione per i cittadini,
rendendoli parte attiva delle scelte attuate; una caratteristica importante delle valutazioni di
impatto è, infatti, che esse hanno lo scopo di aumentare la partecipazione dei cittadini alle
scelte, contribuendo così a realizzare una forma di controllo sociale sulle trasformazioni del
territorio. Essa non va vista quindi solamente come un filtro negativo: l'interrelazione tra tutte
queste valutazioni e le osservazioni dei cittadini dovrebbe, infatti, permettere di operare la
scelta migliore tra le diverse soluzioni possibili, e di diminuire i conflitti sociali innescando una
trattativa e una correzione preventive. La pronuncia di compatibilità (VIA) ha quindi una
funzione di controllo e verifica preventiva degli effetti che un determinato progetto, opera o
attività, avrà sull'ambiente; la VIA è quindi uno strumento di controllo esterno alla
progettazione nel senso che viene pronunciata dopo che si è conclusa la fase progettuale,
almeno nel suo livello preliminare. Al contrario la VAS ha una doppia valenza: di controllo
esterno e di programmazione interna del processo stesso. Un esempio significativo della
differenza tra VIA e VAS può essere quello dei progetti di trasporto, che vengono sottoposti a
VIA a livello progettuale quando le scelte più significative, relative al modo di trasporto o ai
principali corridoi, sono già state effettuate senza tenere adeguatamente conto dei problemi
trasportici in relazione all'ambiente. La direttiva prevederà specifiche procedure per
l'informazione sulla decisione presa avendo l'obbligo, per gli Stati membri, di esplicitare come
le tematiche ambientali siano state integrate nel piano o programma e come le osservazioni
formulate nel corso della procedura siano state tenute in conto.
Anche il Ministero dell'Ambiente si è espresso favorevolmente per quanto riguarda la VAS,
auspicandone un'applicazione in tempi brevi, come si può evincere dal seguente estratto della
Circolare 8 ottobre 1996, n. 15326 "Principi e criteri di massima della valutazione d'impatto
ambientale".
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"Per definire compiutamente il quadro logico, tecnico e giuridico nel quale si colloca la
procedura di valutazione d'impatto ambientale e, quindi, individuare i principi che devono
guidarla, occorre muovere dalla constatazione che essa costituisce uno degli strumenti
necessari per realizzare l'obiettivo più generale della protezione dell'ambiente e della qualità
della vita. Più in particolare, è stato sottolineato, a livello comunitario, che la migliore politica
ecologica consiste nell'evitare fin dall'inizio i guasti ambientali, tenendo conto, in tutti i processi
tecnici di programmazione e di decisione, delle eventuali ripercussioni sull'ambiente, attraverso
l'adozione di procedure per valutare queste ripercussioni. (…) Sussiste, peraltro, anche in sede
comunitaria, una evidente incongruenza tra la funzione e gli scopi della V.I.A. e la sua
collocazione procedurale a livello di singola progettazione, ovverosia in un momento in cui un
insieme di scelte di principio appare già definito, laddove sarebbe stato più logico prevedere la
sua applicazione a monte, nella fase di piano o di programma, per tenere conto,
preventivamente, di tutte le alternative attivabili."
I contenuti degli studi di VAS sono meno facilmente definibili rispetto a quanto accade
all'interno del procedimento di VIA più classico. Ogni VAS richiede pertanto un'analisi a sé e un
confronto con l'autorità che effettuerà la valutazione. Particolarmente utile in questo caso
specifico risulta essere lo strumento d'interrelazione proponente-amministrazione indicato dalla
CE, e denominato scoping (adottato anche nella norma di VIA valdostana all'art. 12, comma 5,
che recita: "E' data facoltà al committente che presenti richiesta scritta prima dell'avvio della
procedura di VIA di richiedere alla struttura regionale competente le informazioni che devono
essere fornite nello studio d'impatto ambientale e/o negli elaborati progettuali, in ragione delle
caratteristiche specifiche dell'intervento e dei presumibili impatti provocati dal suo inserimento
in un ben definito contesto ambientale. La richiesta deve essere corredata da un minimo di
documentazione sufficiente per individuare la localizzazione, le caratteristiche progettuali e le
possibili implicazioni ambientali dell'intervento proposto. La struttura regionale competente in
materia di VIA deve fornire risposta scritta entro un termine massimo di trenta giorni dalla
data di ricezione della richiesta, sentito, ove ritenuto necessario, il parere del Comitato di cui
all'articolo 4.").
Un esempio interessante di istruzioni per la preparazione di una VAS è rappresentato dalle
linee guida preparate dal Ministero dell'Ambiente in relazione ai fondi strutturali. Tali linee
guida sono disponibili nel sito web http://www.svs.minambiente.it/fondi/fondi.htm.
La nuova fase di adeguamento dei piani regolatori che vedrà i Comuni valdostani impegnati nei
prossimi due anni a ripensare la loro organizzazione territoriale sarà un banco di prova
importante per il funzionamento della VAS e per tutta l'Amministrazione Regionale, che si
vedrà così impegnata a tradurre nella pratica della pianificazione il difficile concetto di sviluppo
durevole.