UNI TS 11300-3 - Prog
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CO-AUTORE
Questo testo NON è una norma UNI, ma è un progetto di norma sottoposto alla fase di inchiesta pubblica, da utilizzare solo ed
esclusivamente per fini informativi e per la formulazione di commenti. Il processo di elaborazione delle norme UNI prevede che i
progetti vengano sottoposti all'inchiesta pubblica per raccogliere i commenti degli operatori: la norma UNI definitiva potrebbe
quindi presentare differenze -anche sostanziali- rispetto al documento messo in inchiesta.
Questo documento perde qualsiasi valore al termine dell'inchiesta pubblica, cioè il:06-07-09
UNI non è responsabile delle conseguenze che possono derivare dall'uso improprio del testo dei progetti in inchiesta pubblica.
RELAZIONI
NAZIONALI
RELAZIONI
INTERN.LI
La determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici richiede metodi di calcolo per:
(1) il fabbisogno di energia termica per il riscaldamento e il raffrescamento ambiente;
(2) il fabbisogno di energia termica per acqua calda sanitaria;
(3) il rendimento e il fabbisogno di energia primaria degli impianti di climatizzazione invernale;
(4) il rendimento e il fabbisogno di energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria;
(5) il risparmio di energia primaria ottenibile utilizzando energie rinnovabili ed altri metodi di generazione per il
riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria;
(6) il rendimento e il fabbisogno di energia primaria degli impianti di climatizzazione estiva.
I suddetti metodi di calcolo sono descritti nelle seguenti specifiche tecniche:
UNI/TS 11300-1, Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica
dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale
UNI/TS 11300-2, Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei
rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria
UNI/TS 11300-3, Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei
rendimenti per la climatizzazione estiva
1
UNI/TS 11300-4 , Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di
generazione per riscaldamento di ambienti e preparazione acqua calda sanitaria
Questo documento è coerente con le norme elaborate dal CEN nell’ambito del mandato M/343 a supporto dei requisiti
essenziali della Direttiva Europea 2002/91/CE sulla prestazione energetica degli edifici.
@
1
In fase di elaborazione.@
VARIANTI
NAZIONALI
INTRODUZIONE
1. il coefficiente di prestazione medio mensile ηmm e stagionale ηms del sistema di produzione
dell’energia frigorifera
2. il fabbisogno di energia primaria QC,P necessaria per il raffrescamento dell’edificio
(eventualmente maggiorata del fabbisogno di energia termica utile dovuto ai trattamenti
dell’aria) in base al tipo e alle caratteristiche dell’impianto previsto o installato.
La specifica tecnica non si applica ai singoli componenti dei sistemi di climatizzazione estiva
per i quali rimanda invece alle specifiche norme di prodotto.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente specifica tecnica rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del
testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella
presente specifica tecnica come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale
l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
UNI EN ISO 13790 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di
energia per il riscaldamento e il raffrescamento
UNI EN 15242 Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la determinazione delle
portate d'aria negli edifici, comprese le infiltrazioni
prEN 14825:2008 Air conditioners, liquid chilling packages and heat pumps, with
electrically driven compressors, for space heating and cooling - Testing and rating at part
load conditions
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini del presente documento si utilizzano i termini e le definizioni della UNI/TS 11300-
1:2008, della UNI/TS 11300-2:2008 e i termini e le definizioni seguenti:
3.1 fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione estiva: Quantità annua di energia
primaria effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per la
climatizzazione estiva in condizioni climatiche e di uso di riferimento dell’edificio.
3.2 rendimento globale medio stagionale: Rapporto tra fabbisogno di energia termica utile e il
corrispondente fabbisogno di energia primaria durante la stagione di climatizzazione estiva.
Ciascuno dei sottosistemi che compongono il sistema ha un proprio rendimento secondo
quanto di seguito specificato.
3.3 coefficiente di prestazione medio: Rapporto tra l’energia frigorifera fornita dalla macchina e
l’energia necessaria per il suo funzionamento, valutati nell’ambito di un determinato periodo
di tempo.
3.4 perdite di energia termica: Perdite dei sottosistemi dell’impianto di climatizzazione che
vanno ad aumentare il fabbisogno di energia termica dell’edificio per raffrescamento.
3.5 energia termica recuperabile: Sottrazioni gratuite di energia termica che possono essere
utilizzate per diminuire il fabbisogno di energia termica dell’edificio per raffrescamento.
3.6 fabbisogno ideale di energia termica dell’edificio per raffrescamento: Quantità di calore
che deve essere sottratta ad un ambiente climatizzato per mantenere le condizioni di
temperatura desiderate durante un dato periodo di tempo, riferito a condizioni di temperatura
dell’aria uniformi in tutto l’ambiente climatizzato.
NOTA - Nella presente specifica tecnica il termine fabbisogno ideale di energia termica dell’edificio per
raffrescamento è abbreviato come fabbisogno ideale per raffrescamento.
NOTA - Nella presente specifica tecnica il termine fabbisogno effettivo di energia termica dell’edificio per
raffrescamento è abbreviato come fabbisogno effettivo per raffrescamento.
3.8 fabbisogno di energia termica dell’edificio per trattamento dell’aria: Quantità di calore
che deve essere sottratta all’aria di rinnovo per mantenere le condizioni desiderate di umidità
relativa e di qualità dell’aria in ambiente in un determinato periodo di tempo.
NOTA - Nella presente specifica tecnica il termine fabbisogno di energia termica dell’edificio per trattamento
dell’aria è abbreviato come fabbisogno per trattamento dell’aria.
4 SIMBOLI ED ABBREVIAZIONI
Il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione estiva si calcola con la seguente formula:
QCr, k + Qv, k
QC, P = (∑ k Qaux, k + ) f p, el [kWh]
ηmm,k
(1)
dove:
Qaux è il fabbisogno di energia elettrica per ausiliari degli impianti di climatizzazione [kWh];
Qcr è il fabbisogno effettivo per raffrescamento [kWh];
Qν è il fabbisogno per trattamenti dell’aria [kWh];
ηmm è il coefficiente di prestazione medio mensile del sistema di produzione dell’energia
frigorifera;
fp,el è il fattore di conversione da energia elettrica ad energia primaria, determinato secondo la
UNI/TS 11300-2:2008;
k è il mese k-esimo della stagione di climatizzazione estiva, determinata secondo il punto 10
della UNI/TS 11300-1:2008.
Il rendimento globale medio stagionale ηglo del sistema edificio-impianto è quindi determinato da:
ηglo =
∑ k
(QC, nd, k + Qv,k )
QC, P
(2)
dove:
QC,nd è il fabbisogno ideale per raffrescamento [kWh];
Qν è il fabbisogno per trattamenti dell’aria [kWh];
I risultati dei calcoli descritti nella presente specifica tecnica devono essere corredati di una
relazione tecnica in cui si specificano i metodi adottati (metodi analitici o semplificati) e le fonti
dei dati necessari al calcolo (valori di progetto, dichiarati dai costruttori o risultanti da prove di
campo).
NOTA - Il consumo specifico dell’edificio per climatizzazione estiva [kWh/(m2 anno)], si ottiene dal rapporto tra
fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione estiva QC,P e la superficie dell’edificio considerato.
5.2.1 Generalità
Per determinare il fabbisogno effettivo per raffrescamento si applica la seguente formula per
ogni mese della stagione di climatizzazione estiva:
1 − η e,i
Ql,e,k = ∑ QC,nd,k × [kWh] (4)
i η e,i
1
Il valore di QC,ve viene posto uguale a zero in quanto, in caso sia presente un’unità di trattamento dell’aria, esso è incluso nel calcolo del Qv,
così come determinato nella presente specifica tecnica.
2
Il valore di QC,ve viene posto uguale a zero in quanto, in caso sia presente un’unità di trattamento dell’aria, esso è incluso nel calcolo del Qv,
così come determinato nella presente specifica tecnica.
dove:
QC,nd,k è il fabbisogno ideale per raffrescamento per il mese k-esimo [kWh];
ηe,i è il rendimento di emissione del terminale di erogazione i-esimo, determinato in
funzione della tipologia di terminale secondo il prospetto 6.
Prospetto 6 - Rendimenti di emissione per diverse tipologie di terminali di erogazione
Rendimento di
Terminale di erogazione
emissione
1 − η rg,i
Ql,rg,k = (QC,nd,k + Ql,e,k ) × ∑ [kWh] (5)
i η rg,i
dove:
QC,nd,k è il fabbisogno ideale per raffrescamento del mese k-esimo [kWh];
Ql,e,k sono le perdite totali di emissione del mese k-esimo [kWh];
ηrg,i è il rendimento di regolazione associato al terminale i-esimo di erogazione.
I rendimenti di regolazione ηrg per varie tipologie di regolatori associati a diverse tipologie di
terminali di erogazione sono riportati nel prospetto 7.
NOTA - La sola regolazione centrale non è idonea per assicurare un elevato rendimento di regolazione. Tuttavia si
considera che, mediante frequenti interventi nell’esercizio dell’impianto, è possibile migliorare il rendimento
risultante dal prospetto e mediare tra locali più favoriti e locali più sfavoriti.
I fabbisogni di energia primaria calcolati con i valori riportati nel prospetto 7 possono quindi risultare maggiori dei
consumi effettivi conseguenti ad un innalzamento del rendimento di regolazione.
Per valutazioni di esercizio si possono assumere valori con coefficienti anche diversi che tengano conto delle
effettive condizioni di esercizio, con un’appropriata documentazione a supporto delle assunzioni effettuate.
Prospetto 7 - Rendimenti di regolazione per diverse tipologie di sistema di controllo dei terminali
Sistema di controllo Tipologia di regolazione Rendimento di regolazione
Per la determinazione delle perdite delle reti di distribuzione Ql,d si devono utilizzare i metodi di calcolo
riportati nell’appendice A.
Gli impianti di acqua refrigerata possono essere dotati di un serbatoio di accumulo, che costituisce un
sottoinsieme del sottosistema di distribuzione (tubazioni). In questo caso il calcolo delle perdite totali di
distribuzione deve tener conto:
• delle perdite di calore del serbatoio;
• delle perdite di calore del circuito di collegamento generatore – serbatoio.
L’appendice B descrive le metodologie da applicare per il calcolo delle perdite di accumulo Ql,d,s.
Nel caso di impianto ad accumulo, secondo la definizione 3.9, le perdite di calore da queste strutture
devono essere calcolate in modo analitico.
5.2.6.1 Generalità
Gli eventuali guadagni energetici realizzati attraverso l’utilizzo di recuperatori di calore o entalpici vanno
calcolati secondo quanto riportato nella UNI EN ISO 13790. Nel caso non si disponga dei dati necessari,
l’energia recuperata può essere trascurata.
5.2.6.3 Energia recuperata da climatizzatori con recupero di calore (totale o parziale) Qcrc
Il recupero energetico realizzato mediante climatizzatori dotati di sistema di recupero di calore parziale o
integrale (condensatori ausiliari o desurriscaldatori) deve essere considerato ai fini della presente specifica
tecnica unicamente se l’energia termica recuperata è utilizzata per il post-riscaldamento in batterie di
trattamento dell’aria. In questo caso l’energia recuperata deve essere ricavata conoscendo (da progetto) i
fabbisogni di post-riscaldamento dell’aria.
NOTA - Il computo dell’energia recuperata utilizzata per produzione di acqua calda sanitaria o altri usi diversi dalla
climatizzazione estiva, è considerato nel progetto UNI/TS 11300-4.
Qualora sia presente un impianto di ventilazione meccanica il fabbisogno di energia termica dell’edificio
per climatizzazione estiva è dato dalla somma di fabbisogno effettivo per raffrescamento QCr e dal
fabbisogno di energia termica per trattamento dell’aria Qv.
Il calcolo dei fabbisogni per trattamento dell’aria Qv - con riferimento alla configurazione classica di un’unità
di trattamento aria a tre batterie con umidificazione di tipo adiabatico ed assumendo per le condizioni
dell’ambiente interno una temperatura di 26 °C e 50% di umidità relativa nel funzionamento estivo - deve
essere effettuato per ogni mese della stagione di climatizzazione estiva utilizzando la seguente formula:
Ai fini del calcolo di QC,P il fabbisogno orario medio per trattamento dell’aria Qv,m,h è calcolato mediante la
funzione:
(Q )
v,m,h k = 1,3615 × H k − 58,54 [kJ/kg] (8)
Nell’appendice F si riporta il metodo di calcolo dei fabbisogni per trattamento dell’aria in condizioni di
funzionamento diverse da quelle di riferimento.
5.4 Fabbisogno di energia elettrica per ausiliari degli impianti di climatizzazione Qaux
5.4.1 Generalità
Le definizioni dei termini non espressamente riportate nella presente specifica tecnica sono disponibili nella
UNI/TS 11300-1:2008 e UNI/TS 11300-2:2008.
Il fabbisogno di energia elettrica per ausiliari degli impianti di climatizzazione è calcolato con la seguente
formula:
5.4.2 Fabbisogno di energia elettrica degli ausiliari del sottosistema di emissione Qaux,e
Nel caso di terminali di erogazione con ventilatore, il fabbisogno di energia elettrica nel periodo di tempo
considerato si calcola come segue.
dove:
ΦΣvn è la potenza nominale della somma dei ventilatori [kW];
hk è il numero di ore del mese k-esimo [h].
(θ e,k − θ int,set )
Qaux,e,k = × ΦΣvn × hk [kWh] (11)
(θ des − θ int,set )
dove:
θe,k è la temperatura esterna media del mese k-esimo [°C];
θint,set è la temperatura interna di regolazione [°C];
θdes è la temperatura di progetto, definita per il capoluogo di provincia dalla UNI 10349 [°C];
ΦΣvn è la potenza nominale della somma dei ventilatori [kW];
hk è il numero di ore del mese k-esimo [h].
Qualora le potenze dei terminali Φvn non siano note si può fare riferimento ai valori riportati nel prospetto 8.
Per portate d’aria maggiori di quelle indicate si devono ottenere i dati da progetto, rilievi o misure in campo.
5.4.3 Fabbisogno di energia elettrica degli ausiliari del sottosistema di distribuzione Qaux,d
dove:
Qaux,PO,k sono i fabbisogni elettrici di pompe a servizio di tubazioni d’acqua per il mese k-
esimo, determinati secondo la metodologia indicata dalla UNI/TS 11300-2:2008;
Qaux,vn,k sono i fabbisogni elettrici di ventilatori a servizio di reti di distribuzione d’aria,
determinati attraverso la seguente formula:
dove:
Fk è il fattore medio di carico della macchina frigorifera per il mese k-esimo (vedere
punto 5.5.1);
ΦΣvn è la potenza nominale della somma dei ventilatori [kW];
hk è il numero di ore del mese k-esimo [h].
Le potenze elettriche delle elettropompe e degli elettroventilatori devono essere ottenute dal
progetto, da rilievi o da misure in campo.
5.4.4 Fabbisogno di energia elettrica degli ausiliari del sottosistema di produzione Qaux,gn
Ai fini del calcolo del fabbisogno di energia elettrica gli ausiliari del sottosistema di produzione
devono essere distinti in:
- ausiliari integrati nella macchina, ovvero dispositivi montati dal fabbricante all’interno della macchina
frigorifera, le cui potenze sono comprese nelle prestazioni generali della macchina stessa, descritte
nel punto 5.5;
- ausiliari esterni, ovvero dispositivi non compresi nella macchina frigorifera ma necessari per il suo
funzionamento che determinano i fabbisogni elettrici degli ausiliari del sottosistema di produzione
Qaux,gn.
dove:
Fk è il fattore medio di carico della macchina frigorifera per il mese k-esimo (vedere
punto 5.5.1);
ΦΣaux,gn,n è la potenza nominale della somma degli ausiliari esterni [kW];
hk è il numero di ore del mese k-esimo [h].
A seconda del tipo di condensatore della macchina frigorifera, i fabbisogni di energia elettrica degli
ausiliari esterni Qaux,gn sono dati:
- in unità di produzione con condensazione ad aria, dall’elettroventilatore del condensatore;
- in sistemi con condensazione ad acqua di falda od acqua superficiale, dalla pompa di circolazione
dell’acqua nel condensatore;
- in sistemi di condensazione evaporativi, dal ventilatore e dall’elettropompa di circolazione.
Le potenze dei motori elettrici e le modalità di funzionamento possono essere ottenute da dati di
progetto, da dati forniti dal costruttore o da misure in campo.
Qualora le potenze non siano note si può fare riferimento ai valori riportati nel prospetto 9.
Prospetto 9 – Valori di default della potenza assorbita dagli ausiliari esterni del sottosistema di
produzione, riferiti alla potenza termica del condensatore
Tipo di componente Potenza elettrica specifica [W/kW]
Elettroventilatori Elettropompe
Condensatori raffreddati ad ariaa):
- con ventilatori elicoidali non canalizzati 20 - 40 -
- con ventilatori centrifughi canalizzati 40 - 60
Dati variabili in relazione alle
Condensatori raffreddati ad acqua - condizioni al contorno (dislivelli
di quota, modalità di presa,
filtraggio, ecc.)
Condensatori evaporativia): 15 - 16 3,5 - 4
Torri di raffreddamento a circuito apertob) 12 - 14
Torri di raffreddamento a circuito chiusob) 10 - 12 1,3 - 1,5
a) Valori indicativi con differenza di temperatura tra condensazione ed aria in ingresso pari a 15 K e sottoraffreddamento del liquido di
(8-9) K.
b) Dati riferiti al campo di potenze (50 – 600) kW. Viene fornito un dato complessivo medio orientativo data l’influenza della pressione
degli ugelli e della differenza di quota tra rampa ugelli e bacino di raccolta acqua. I dati sono riferiti a:
- temperatura dell’acqua in ingresso 34 °C;
- temperatura dell’acqua in uscita 29 °C;
- temperatura di bulbo umido dell’aria 24 °C.
Le prestazioni delle macchine frigorifere dipendono non solo dai livelli termici operativi (condensazione
ed evaporazione) e della configurazione impiantistica scelta, ma anche dall’andamento del fabbisogno
dell’edificio. Per tener conto della variazione degli assorbimenti elettrici in funzione delle variazioni
climatiche e/o delle condizioni al contorno e del grado di parzializzazione della macchina, si fa
riferimento al prEN 14825:2008, che stabilisce che i costruttori forniscano i coefficienti di prestazione
(Energy Efficiency Ratio- EER) delle macchine in condizioni di riferimento. Le condizioni di riferimento,
riportate nel prospetto 10, sono relative alle temperature di esercizio ed ai fattori di carico F, che
indicano il rapporto tra la quantità di energia termica erogata nel periodo considerato ed il valore
massimo dell’energia erogabile dalla macchina frigorifera nello stesso periodo.
Prospetto 10 - Condizioni di riferimento per determinare l’indice EER in diverse condizioni di carico
parziale delle macchine frigorifere
Conoscendo i valori di EER forniti dai costruttori, si costruisce la curva di funzionamento della macchina a
carichi parziali (figura 1), ovvero la curva che descrive l’andamento dei valori di EER di una macchina
frigorifera in funzione del fattore di carico F. I valori di EER per fattori di carico inferiori al 25% vengono
determinati come segue:
1. Unità Aria-aria e Acqua-aria:
- 20% EER4 = 0,94
- 15% EER4 = 0,85
- 10% EER4 = 0,73
- 5% EER4 = 0,50
- 2% EER4 = 0,26
- 1% EER4 = 0,14
2. Unità Aria-acqua e Acqua-acqua:
- 20% EER4 = 0,95
- 15% EER4 = 0,94
- 10% EER4 = 0,87
- 5% EER4 = 0,71
- 2% EER4 = 0,46
- 1% EER4 = 0,29
La curva così ottenuta è utilizzata per ottenere valori di EER corrispondenti a fattori di carico diversi da quelli
di riferimento (100%, 75%, 50%, 25%), da utilizzare per il calcolo del coefficiente di prestazione medio
mensile ηmm.
Qualora le macchine frigorifere non possano operare con gradi di parzializzazione corrispondenti alle
condizioni di riferimento, è possibile calcolare l’EER a condizioni di riferimento con il metodo di calcolo
descritto nel prEN 14825:2008. Alternativamente, in caso il calcolo non sia possibile per mancanza dei dati
necessari, ai fini del calcolo del coefficiente di prestazione medio mensile ηmm si utilizzano i valori ottenuti a
pieno carico (forniti dai costruttori secondo la parte pertinente della serie UNI EN 14511) opportunamente
corretti con i coefficienti di correzione η1,η2,η3,η4,η5,η6 e η7 descritti in seguito.
Analogamente, per macchine già installate di cui non sia possibile conoscere i valori di EER a carico parziale,
ai fini del calcolo del coefficiente di prestazione medio mensile ηmm si utilizzano i valori ottenuti a pieno carico
(forniti dai costruttori secondo la parte pertinente della serie UNI EN 14511) opportunamente corretti con i
coefficienti di correzione η1,η2,η3,η4,η5,η6 e η7 descritti in seguito.
Nell’appendice G si riporta il metodo per calcolare il Seasonal Energy Efficiency Ratio (SEER), uno strumento
utile per confrontare le prestazioni di diverse macchine frigorifere.
Figura 1 - Esempio di andamento dei valori di EER di una macchina frigorifera in funzione del fattore di
carico
Per considerare condizioni di funzionamento della macchina frigorifera diverse da quelle di riferimento (per
esempio una temperatura diversa da 27 °C dell’aria interna per le macchine aria-aria, oppure un salto termico
all’evaporatore delle macchine acqua-acqua diverso da 12-7 °C) o anche per tener conto di una diversa
temperatura dell’aria esterna nel caso di macchine raffreddate ad aria, ecc., è possibile utilizzare una serie di
prospetti (riportati nell’appendice C) dove sono indicate le variazioni percentuali (η1) rispetto alle prestazioni
nominali di riferimento per le quattro macro tipologie di macchine frigorifere (Aria-Acqua, Acqua-Acqua, Aria-Aria,
Acqua-Aria).
Analogamente, devono essere presi in considerazione i coefficienti correttivi dei dati di potenza resa ed assorbita
dovuti alle perdite di carico di tubazioni frigorifere (sistemi split), tubazioni acqua (sistemi idronici), condotti aria
(canalizzati), ecc. (coefficienti η2,η3,η4,η5,η6 e η7 ricavabili dai prospetti riportati nell’appendice D).
5.5.2 Coefficiente di prestazione medio mensile del sistema di produzione dell’energia frigorifera ηmm
Il coefficiente medio di prestazione mensile del sistema di produzione dell’energia frigorifera ηmm viene determinato
applicando la seguente formula di calcolo, da ripetersi per tutti i mesi della stagione di climatizzazione estiva:
Nel caso di centrali frigorifere dotate di più di un gruppo frigorifero, il fattore di carico Fk ed il coefficiente di
prestazione medio mensile ηmm devono essere calcolati in funzione della logica di inserimento dei gruppi.
Si conoscono a questo punto tutti gli elementi necessari per il calcolo del fabbisogno di energia primaria per
climatizzazione estiva QC,P.
NOTA - Per fini diversi dal calcolo di QC,P può essere calcolato anche il coefficiente di prestazione medio stagionale di una
macchina frigorifera ηms, dato da:
QCr + Qv
η ms = (16)
Qel
dove:
ηms è il coefficiente di prestazione medio stagionale;
Qel è il fabbisogno di energia elettrica per climatizzazione estiva [kWh];
QCr è il fabbisogno effettivo per il raffrescamento [kWh];
Qv è il fabbisogno per trattamento dell’aria [kWh].
Il valore di Qel è dato dalla somma dei fabbisogni di energia elettrica per ogni mese della stagione di
climatizzazione estiva Qel,k, ricavati con la seguente formula:
QCr, k + Qv, k
Qel, k = [kWh] (17)
η mm,k
(normativa)
A.1 Generalità
Ai fini della determinazione delle perdite delle reti di distribuzione i sistemi di climatizzazione estiva si considerano
suddivisi come indicato nel prospetto A.1.
Prospetto A.1 – Suddivisione degli impianti di climatizzazione estiva ai fini della determinazione delle
perdite delle reti di distribuzione
A. Sistemi che utilizzano come fluido termovettore solo aria: Le perdite di distribuzione del circuito frigorigeno si
considerano comprese nel rendimento di produzione dell’unità
ad espansione diretta.
1 unità autonome monoblocco o di tipo split ad espansione
Nel caso in cui la distribuzione dell’aria sia canalizzata ed
diretta
avvenga tutta negli ambienti climatizzati le perdite si
2 unità di tipo roof top per installazione su terrazzo o in
considerano tutte recuperate, come si verifica generalmente
copertura ad espansione diretta
nel caso di unità del tipo 1.
Nel caso in cui le canalizzazioni siano in ambienti non
climatizzati o all’esterno le perdite si calcolano secondo
l’appendice A (per esempio nel caso delle unità di tipo roof top
che possono presentare tratti anche di notevole lunghezza)
B. Sistemi che utilizzano come fluido termovettore sia aria che
acqua:
Come indicato nel prospetto A.1 le perdite di distribuzione dei sistemi di climatizzazione estiva riguardano:
- perdite in canali di distribuzione aria;
- perdite in tubazioni che convogliano o distribuiscono acqua refrigerata.
Le perdite complessive di distribuzione sono date dalla somma delle perdite di tutti i circuiti di distribuzione di
aria e di acqua, ossia:
NOTA - A titolo di esempio si indica il caso di un impianto di climatizzazione con ventilconvettori e relativo circuito di distribuzione
di acqua refrigerata e distribuzione di aria primaria trattata da apposita unità di trattamento. Nell’esempio si identificano tre
circuiti:
- circuito 1: acqua refrigerata a temperatura (7-12) °C per alimentazione dell’unità trattamento aria;
- circuito 2: acqua refrigerata a temperatura (10-15) °C per alimentazione ventilconvettori;
- circuito 3: distribuzione aria primaria agli ambienti 24 °C.
Figura A.1 – Esempio di circuito di distribuzione di acqua refrigerata e di aria primaria trattata
Legenda
1 Circuito 1
2 Circuito 2
3 Circuito 3
4 Unità trattamento aria primaria (UTA)
5 Gruppo refrigeratore d’acqua
6 Torre evaporativa
Le perdite del circuito acqua della torre di raffreddamento sono trascurate ai fini della presente specifica tecnica.
A.2.1 Generalità
Per impianti con fluido termovettore aria le perdite da canali di distribuzione posti in ambienti non climatizzati
o all’esterno sono date dalla somma delle perdite termiche per scambio di calore e le perdite energetiche di
massa, dovute al trafilaggio di aria dalle canalizzazioni, e sono determinate secondo la seguente formula:
U'
Ql,d, tr,k = ∑ × (θ e,k − θ int,d ( Fk )) × Dd × hk [kWh] (A.3)
1 000
π
U '= [W/(m×K)] (A.4)
1 D 1
ln e +
2λd Dint β e ⋅ De
dove:
λd è la conduttività del materiale isolante del canale [W/(m×K)];
βe è l’adduttanza sulla superficie esterna del canale [W/(m2×K)];
De è il diametro equivalente3 esterno del canale [m];
Dint è il diametro equivalente interno del canale [m].
3
Nel caso di canali rettangolari si determina il diametro di un canale circolare equivalente, avente lo stesso perimetro esterno del canale
rettangolare e quindi la stessa superficie disperdente.
La temperatura effettiva di mandata dell’aria θint,d(Fk) dipende dal fattore di carico Fk tramite la relazione:
La dimensione del canale principale, che si ipotizza possa essere la parte disperdente verso zone non
climatizzate, qualora non disponibile, viene stimata tramite la relazione:
4× q
Dint = [m] (A.6)
π × 3 600 × v
dove:
q è la portata d’aria del canale principale [m3/h];
v è la velocità media del canale [m/s].
La temperatura esterna deve essere sostituita con la temperatura sole-aria della località di appartenenza.
Nel caso di canali esposti all’irraggiamento solare la temperatura esterna deve tener conto dell’effetto
dell’irraggiamento. In questo caso, pertanto, il valore della temperatura esterna da utilizzare nella (A.3) è dato
dalla media tra la temperatura media mensile sole-aria e la temperatura media mensile dell’aria4.
La temperatura sole-aria media mensile viene calcolata nella seguente modalità:
I mm
θ e,t = θ e + α × [°C] (A.7)
βe
dove:
θe,t è la temperatura sole-aria [°C];
θe è la temperatura aria esterna [°C];
α è il coefficiente di assorbimento della superficie;
Imm è l’irradianza media mensile [W/m2];
βe è l’adduttanza sulla superficie esterna del canale [W/(m2 ×K)].
H gh × 10 6
I mm = [W/m2] (A.8)
86 400
dove:
Hgh è la irradiazione solare giornaliera media mensile (diretta-diffusa) su piano orizzontale, ricavabile dalla
UNI 10349.
4
Si considera la media tra le due temperature poiché difficilmente tutte le superfici del canale sono esposte al sole durante l’intero arco della
giornata.
⎛ 1 ⎞
Ql,d,tr,k = ⎜⎜ Φl,d,k × Dd × hk × ⎟⎟ [kWh] (A.9)
⎝ 1 000 ⎠
In caso di condizioni di temperatura esterna non compresa tra i limiti riportati nei prospetti i valori di Φl,d
devono essere ricavati per estrapolazione.
NOTA - La coibentazione dei canali percorsi da aria fredda ha non solo lo scopo di ridurre i guadagni di calore (e quindi le perdite
di potenza frigorifera) ma anche quello di evitare la condensazione di vapor d’acqua sulla superficie esterna del canale.
Nel prospetto A.2 sono indicate le differenze di temperatura ammesse tra aria esterna e superficie del canale
per evitare la condensazione per diverse temperature e umidità relative dell’aria esterna al canale.
Prospetto A.2 - Differenza di temperatura tra superficie esterna del canale e temperatura dell’aria tale
da evitare la condensazione sulla superficie del canale
Temperatura Umidità relativa dell’aria [%]
aria esterna 50 60 70 80 90 95
θe [°C]
26 11,2 8,4 5,8 3,7 1,8 0,9
28 11,4 8,5 6,0 3,8 1,8 0,9
30 11,6 8,6 6,1 3,8 1,8 0,9
32 11,8 8,8 6,2 3,9 1,8 0,9
Prospetto A.3 - Emissioni verso locale interno non climatizzato – Altezza del locale: 3 m
Temperatura media aria esterna al canale nel periodo di funzionamento
θe [°C]
26 28 30 32
Diametro equivalente medio
Trasmittanza lineare canale Potenza frigorifera persa dalla rete
canali principali
D ψ Φl,d Φl,d Φl,d Φl,d
[m] [W/(m×K)] [W/m] [W/m] [W/m] [W/m]
0,376 1,80 7,6 11,2 14,8 18,4
0,461 2,18 9,1 13,5 17,9 22,2
0,532 2,49 10,5 15,5 20,5 25,4
0,651 3,03 12,7 18,8 24,8 30,9
0,752 3,47 14,6 21,5 28,5 35,4
0,841 3,87 16,3 24,0 31,7 39,5
0,921 4,23 17,8 26,2 34,7 43,1
0,995 4,56 19,1 28,2 37,4 46,5
1,064 4,86 20,4 30,1 39,9 49,6
1,128 5,15 21,6 31,9 42,2 52,5
1,189 5,42 22,8 33,6 44,4 55,3
1,303 5,92 24,9 36,7 48,6 60,4
1,407 6,39 26,8 39,6 52,4 65,2
Prospetto A.4 - Emissioni verso locale interno non climatizzato – Altezza del locale: 6 m
Temperatura media aria esterna al canale nel periodo di funzionamento
θe [°C]
26 28 30 32
Diametro equivalente Trasmittanza lineare
Potenza frigorifera persa dalla rete
medio canali principali canale
Prospetto A.5 - Emissioni verso l’esterno con rivestimento canali protetti dal sole – Altezza del locale: 3 m
Temperatura media aria esterna al canale θe [°C]
25 24 23,5 21,5 16
Prospetto A.6 - Emissioni verso l’esterno con rivestimento canali esposti al sole – Altezza del locale: 3 m
Temperatura media aria esterna al canale θe [°C]
28 27 26,5 24 18
NOTA - Per fini diversi dal calcolo del QC,P è possibile calcolare Ql,d in condizioni di funzionamento non continuo utilizzando i prospetti
A.7 e A.8.
Prospetto A.7 - Emissioni verso l’esterno con rivestimento canali protetti dal sole – Altezza del locale: 3 m;
funzionamento 10 h dalle ore 8.00 alle ore 18.00 del giorno per 900 h annue
Temperatura media aria esterna al canale θe [°C]
28 27 26,5 25 19,5
Diametro equivalente
Trasmittanza lineare canale Potenza frigorifera persa dalla rete
medio canali principali
Prospetto A.8 - Emissioni verso l’esterno con rivestimento canali esposti al sole – Altezza del locale: 3 m;
funzionamento 10 h dalle ore 8.00 alle ore 18.00 del giorno per 900 h annue
Temperatura media aria esterna al canale θe [°C]
28 27 26,5 25 19,5
Diametro equivalente
Trasmittanza lineare canale Potenza frigorifera persa dalla rete
medio canali principali
Le perdite di distribuzione delle tubazioni sono determinate con il metodo riportato nell’appendice A alla
UNI/TS 11300-2:2008. Nel fare riferimento a tale appendice si deve tenere presente che, come nel caso dei
canali percorsi da aria fredda, anche nel caso di tubazioni di acqua refrigerata la coibentazione deve
assicurare una temperatura superficiale tale da evitare la condensazione di vapor d’acqua in relazione alla
temperatura e umidità relativa dell’aria esterna alla tubazione.
Ai fini del calcolo si considerano due casi:
1. Reti di tubazioni che alimentano unità terminali ad acqua (ventiloconvettori, pannelli, ecc.). Qualora non
siano disponibili i dati necessari per il calcolo analitico, le perdite di distribuzione si possono determinare
utilizzando la seguente formula.
1 − η dw
Ql,dw = (QC,nd,k + Ql,e,k + Ql,rg,k )× [kWh] (A.10)
η dw
dove:
QC,nd,k è il fabbisogno ideale per raffrescamento del mese k-esimo [kWh];
Ql,e,k sono le perdite totali di emissione del mese k-esimo [kWh];
Ql,rg,k sono le perdite di regolazione del mese k-esimo [kWh];
ηdw è il rendimento di distribuzione, ricavato utilizzando i valori precalcolati del prospetto A.9.
2. Circuiti che alimentano scambiatori acqua refrigerata/aria in unità di trattamento aria. In questo caso deve
essere effettuato il calcolo dettagliato secondo l’appendice A della UNI/TS 11300-2:2008, in base alle
caratteristiche del circuito, delle temperature dell’acqua e dell’ambiente esterno.
Ai fini del calcolo mensile delle perdite di distribuzione si deve distinguere tra:
- reti a temperatura costante;
- reti a temperatura variabile nei vari mesi in base ai fattori di carico e alle modalità di regolazione.
Nel caso di utilizzo di valori precalcolati si considerano perdite costanti per tutti i mesi di attivazione dell’impianto di
climatizzazione.
I valori si riferiscono a reti interne a temperatura compresa tra 10 °C e 15 °C isolate per evitare la condensazione e
con barriera di vapore.
Le perdite di accumulo Ql,d,s si calcolano in base alla entità e alle caratteristiche della superficie disperdente
dell’accumulatore e alla differenza tra la temperatura media della superficie e la temperatura media
dell’ambiente nel quale l’accumulatore è installato.
As 1
Ql,d,s,k = × (θ s − θ e ) × hk × λs × [kWh] (B.1)
Ds 1 000
dove:
As è la superficie esterna dell'accumulo [m²];
Ds è lo spessore dello strato isolante [m];
λs è la conduttività dello strato isolante [W/(m×K)];
hk è il numero di ore del mese k-esimo [h];
θs è la temperatura media nell'accumulo [°C];
θe è la temperatura ambiente del locale di installazione dell'accumulo nel mese k-esimo [°C].
In mancanza dei dati sopra elencati, le perdite di accumulo possono essere calcolate con la seguente formula
semplificata:
10-50 0,03
51-200 0,06
Le perdite del circuito di collegamento serbatoio – generatore di calore si considerano trascurabili quando la
distanza tra serbatoio e generatore non è maggiore di 5 m e le tubazioni di collegamento sono isolate.
Qualora la distanza tra serbatoio e generatore sia maggiore di 5 m le perdite del circuito di collegamento
serbatoio – generatore di calore devono essere calcolate col metodo indicato al punto 5.1.4.
I dati forniti dal costruttore o dall’ente di prova forniscono i valori di EER in condizioni di temperatura di riferimento.
Per tener conto delle variazioni di EER in condizioni di temperatura dei fluidi esterni ed interni diverse da quelle di
riferimento viene introdotto il coefficiente correttivo η1. Nei prospetti della presente appendice si indicano i valori di
η1 per le diverse tipologie di macchine, nelle condizioni di funzionamento con fattore di carico pari a 100%, 75%,
50% e 25%. Per ciascun prospetto, in corrispondenza delle condizioni di temperatura di riferimento (evidenziate nei
prospetti seguenti) η1 assume naturalmente valore pari a 1. Il valore di η1 per fattori di carico compresi tra 26% e
99% è ricavato per doppia interpolazione dei valori dei prospetti seguenti. Per fattori di carico uguali o inferiori a
24%, si considerino i valori di η1 relativi al funzionamento con fattore di carico pari a 25%.
I valori ricavati tramite i coefficienti dei prospetti sono da ritenersi di “default”. Nel caso siano resi disponibili dal
costruttore per le singole macchine valori migliori o differenti, questi ultimi possono essere usati dal progettista del
sistema edificio/impianto per il calcolo dei consumi energetici.
Nel caso di applicazioni caratterizzate da condizioni di funzionamento esterne ai valori di temperatura riportati nei
prospetti che seguono, il costruttore deve fornire al progettista i dati necessari al calcolo secondo le modalità della
presente specifica tecnica.
Prospetto C.1 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’acqua in uscita per macchine aria-acqua con funzionamento a pieno carico (100%)
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
10 °C 2,053 1,770 1,511 1,293 1,073 0,925 0,797 0,687
Temperatura acqua in
uscita (Δθ = 5 °C)
Prospetto C.2 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’acqua in uscita per macchine aria-acqua con funzionamento parzializzato al 75%
Prospetto C.3 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’acqua in uscita per macchine aria-acqua con funzionamento parzializzato al 50%
Prospetto C.4 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’acqua in uscita per macchine aria-acqua con funzionamento parzializzato al 25%
Prospetto C.5 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’acqua in uscita per macchine acqua-acqua con funzionamento a pieno carico (100%)
Prospetto C.6 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’acqua in uscita per macchine acqua-acqua con funzionamento parzializzato al 75%
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
10 °C 1,260 1,163 1,073 0,990 0,881
Temperatura acqua in
uscita evaporatore –
9 °C 1,231 1,136 1,048 0,967 0,861
Prospetto C.7 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’acqua in uscita per macchine acqua-acqua con funzionamento parzializzato al 50%
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
10 °C 1,163 1,073 0,990 0,914 0,813
Temperatura acqua in
uscita evaporatore –
Prospetto C.9 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’aria interna per macchine aria-aria con funzionamento a pieno carico (100%)
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
16 °C 1,432 1,296 1,173 1,062 0,962 0,871 0,788 0,714
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
Prospetto C.10 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’aria interna per macchine aria-aria con funzionamento parzializzato al 75%
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
16 °C 1,296 1,173 1,062 0,962 0,871 0,788 0,714 0,646
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
18 °C 1,322 1,197 1,083 0,981 0,888 0,804 0,728 0,659
interno 19 °C 1,348 1,220 1,105 1,000 0,905 0,820 0,742 0,672
20 °C 1,374 1,244 1,126 1,020 0,923 0,836 0,757 0,685
22 °C 1,401 1,269 1,149 1,040 0,941 0,852 0,771 0,698
Prospetto C.11 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’aria interna per macchine aria-aria con funzionamento parzializzato al 50%
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
16 °C 1,173 1,062 0,962 0,871 0,788 0,714 0,646 0,585
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
Prospetto C.12 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’aria esterna e
dell’aria interna per macchine aria-aria con funzionamento parzializzato al 25%
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
16 °C 1,062 0,962 0,871 0,788 0,714 0,646 0,585 0,529
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
Prospetto C.13 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’aria interna per macchine acqua-aria con funzionamento a pieno carico (100%)
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
16 °C 1,224 1,129 1,042 0,962 0,856
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
Prospetto C.14 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’aria interna per macchine acqua-aria con funzionamento parzializzato al 75%
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
16 °C 1,129 1,042 0,962 0,887 0,790
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
18 °C 1,152 1,063 0,981 0,905 0,805
interno
19 °C 1,174 1,084 1,000 0,923 0,821
20 °C 1,198 1,105 1,020 0,941 0,837
22 °C 1,221 1,127 1,040 0,960 0,854
Prospetto C.15 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’aria interna per macchine acqua-aria con funzionamento parzializzato al 50%
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
16 °C 1,042 0,962 0,887 0,819 0,729
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
Prospetto C.16 – Valori del coefficiente correttivo η1 in funzione delle temperature dell’acqua in ingresso e
dell’aria interna per macchine acqua-aria con funzionamento parzializzato al 25%
Temperatura ingresso acqua condensatore
18 °C 22 °C 26 °C 30 °C 32 °C
16 °C 0,962 0,887 0,819 0,756 0,672
aria ambiente
Temperatura
bulbo umido
La presente appendice illustra i metodi di calcolo per i coefficienti η2, η3, η4, η5, η6 ed η7 in funzione della tipologia di
macchina. È possibile interpolare, ma non estrapolare, i coefficienti riportati nei prospetti.
NOTA - L’uso di batterie con alette pre-rivestite con film anticorrosione comporta un degrado delle prestazioni trascurabile e pertanto
non viene preso in considerazione come fattore di correzione.
Si tratta per esempio di unità monoblocco installate a finestra o attraverso la parete, sistemi split trasferibili, sistemi
split fissi, armadi monoblocco, roof-top.
L’andamento del coefficiente di correzione η2 in funzione della velocità del ventilatore unità interna (e quindi della
portata d’aria, che influenza la temperatura/pressione di evaporazione) è riportato nel prospetto D.1.
Prospetto D.1 - Coefficiente di correzione η2 in funzione della velocità del ventilatore unità interna
Velocità ventilatore η2
Alta (nominale) 1,00
Media 0,99
Bassa 0,98
I valori del coefficiente di correzione η3 in funzione della lunghezza equivalente della tubazione di aspirazione per il
collegamento fra unità interna ed unità esterna sono riportati nel prospetto D.2.
Prospetto D.2 - Coefficiente di correzione η3 in funzione della lunghezza equivalente della tubazione di
aspirazione per il collegamento fra unità interna ed unità esterna
Lunghezza [m] 3 7,5 10 15 20 30 40 50
η3 1,04 1,00 0,975 0,955 0,94 0,915 0,875 0,81
Oltre ai coefficienti correttivi dei prospetti sopra riportati occorre tener conto anche della variazione della portata
d’aria rispetto a quella nominale, dovuta alle perdite di carico dei canali dell’unità interna. Nel prospetto D.3 sono
riportati i coefficienti di correzione η4 in funzione della portata dei canali.
Prospetto D.3 - Coefficiente di correzione η4 in funzione della portata dei canali dell’unità interna
Percentuale della portata nominale [%] 80 90 100 110 120
η4 0,96 0,98 1,00 1,02 1,03
Oltre ai coefficienti correttivi dei prospetti sopra riportati occorre tener conto introducendo il fattore di correzione η5
(il cui andamento è descritto nel prospetto D.4) anche della variazione della portata d’aria rispetto a quella
nominale, dovuta alle perdite di carico dei canali dell’unità esterna o dei setti insonorizzanti.
Prospetto D.4 - Coefficiente di correzione η5 in funzione della portata dei canali dell’unità esterna
Percentuale della portata nominale [%] 80 90 100 110 120
η5 0,94 0,97 1,00 1,02 1,04
I valori del coefficiente di correzione η2 in funzione della velocità del ventilatore unità interna sono riportati nel
prospetto D.5.
Prospetto D.5 - Coefficiente di correzione η2 in funzione della velocità del ventilatore unità interna
Velocità del ventilatore η2
Alta 1,00
Media 0,99
Bassa 0,98
I coefficienti di correzione η3 in funzione della lunghezza equivalente della tubazione di aspirazione per il
collegamento fra unità interna ed unità esterna sono riportati nel prospetto D.6.
Prospetto D.6 - Coefficiente di correzione η3 in funzione della lunghezza equivalente della tubazione di
aspirazione per il collegamento fra unità interna ed unità esterna
Lunghezza [m] 3 7,5 10 15 20 30 40 50
η3 1,04 1,00 0,975 0,955 0,94 0,915 0,875 0,81
Oltre ai coefficienti correttivi dei prospetti sopra riportati occorre tener conto, introducendo il coefficiente di
correzione η4 (il cui andamento è riportato nel prospetto D.7) anche della variazione della portata d’aria rispetto a
quella nominale, dovuta alle perdite di carico dei canali dell’unità interna.
Prospetto D.7 – Coefficiente di correzione η4 in funzione della portata dei canali dell’unità interna
Percentuale della portata nominale [%] 80 90 100 110 120
η4 0,96 0,98 1,00 1,02 1,03
In caso non sia previsto il controllo (pressostatico o termostatico) della temperatura/pressione di condensazione,
ma il flusso d’acqua sia costante (per esempio: uso di acqua di torre), si deve applicare il coefficiente correttivo η5
che tenga conto della portata d’acqua diversa da quella di riferimento (prospetto D.8) ed il coefficiente correttivo η6
per la variazione del fattore di sporcamento (prospetto D.9).
Prospetto D.8 – Coefficiente correttivo η5 per la portata d’acqua (ovvero Δθ) diversa da quelle di riferimento
Percentuale portata acqua rispetto alla nominale [%] 65 100 130
η5 0,91 1,00 1,05
NOTA
- Temperatura di riferimento acqua in entrata condensatore: 30 °C, in uscita: 35 °C.
- Temperatura aria in ingresso evaporatore: 27 °C bulbo secco / 19 °C bulbo umido.
- Portata nominale acqua: Δθ = 5 °C
- Portata 65%: Δθ = 7,7 °C
- Portata 130% : Δθ = 3,85 °C
NOTA - Il valore di riferimento del fattore di sporcamento è 0,04403 (m2×K)/kW; una sua variazione, eventualmente evidenziata dal
progettista alla luce della qualità dell’acqua, per esempio di fiume piuttosto che di lago o mare, fa variare inversamente il coefficiente di
scambio e quindi la temperatura di condensazione.
L’utilizzo di miscele incongelabili sul condensatore (per esempio glicole etilenico) peggiora il coefficiente di
scambio e quindi la temperatura di condensazione.
Nel prospetto D.10 sono riportati i valori del coefficiente correttivo η7 da utilizzare in funzione della percentuale di
glicole aggiunto all’acqua.
Prospetto D.10 - Coefficiente correttivo η7 in funzione della percentuale di glicole aggiunto all’acqua
Percentuale di glicole [%] 10 20 30
η7 0,991 0,989 0,985
Per macchine dotate di valvola pressostatica o termostatica per ridurre il consumo di acqua la variazione di portata
(in generale non calcolabile “dinamicamente, in continuo”), e quindi di Δθ, ma anche il fattore di sporcamento,
hanno un’influenza trascurabile. Si prende quindi in considerazione solo il valore di taratura “temperatura uscita
acqua dal condensatore” (coefficiente 1, 2 3 e 4), e si possono trascurare gli altri fattori correttivi legati al
condensatore η5 , η6, η7.
Nei prospetti D.11 ed D.12 sono riportati rispettivamente i valori del coefficiente correttivo η2 in funzione del Δθ
dell’acqua all’evaporatore e il coefficiente correttivo η3 per tener conto del fattore di sporcamento.
Prospetto D.11 - Coefficiente correttivo η2 per il Δθ dell’acqua all’evaporatore diverso dal riferimento
(variazione portata acqua)
Δθ [°C] 4 5 6 7
η2 0,99 1,00 1,01 1,03
NOTA - La differenza di temperatura di riferimento fra acqua in ingresso e uscita all’evaporatore è di 5 °C. Una eventuale variazione di
portata dell’acqua rispetto a quella nominale comporta uno scostamento del Δθ, e di conseguenza una variazione della
temperatura/pressione di evaporazione.
Prospetto D.12 - Coefficiente correttivo η3 per tener conto del fattore di sporcamento
Fattore di sporcamento [(m2×K )/kW] 0,02202 0,04403 0,08806 0,13209 0,17612
η3 1,007 1,00 0,986 0,974 0,950
NOTA - Il valore di riferimento del fattore di sporcamento è 0,04403 (m2×K)/kW. Una sua variazione, eventualmente evidenziata dal
progettista alla luce della qualità dell’acqua, fa variare inversamente il coefficiente di scambio e quindi la temperatura di evaporazione.
Nel prospetto D.13 sono riportati i valori del coefficiente correttivo η4 in funzione della percentuale di glicole
aggiunto all’acqua.
Prospetto D.13 - Coefficiente correttivo η4 in funzione della percentuale di glicole aggiunto all’acqua
Percentuale di glicole [%] 10 20 30
η4 0,986 0,977 0,969
Oltre ai coefficienti correttivi dei prospetti sopra riportati occorre tener conto anche della variazione della portata
d’aria, rispetto a quella nominale, dovuta alle perdite di carico dei canali dell’unità esterna o ai setti insonorizzanti.
Nel prospetto D.14 sono indicati i valori del coefficiente di correzione per la variazione di portata d’aria.
Nel prospetto D.15 sono indicati i fattori di correzione η6 delle capacità in raffreddamento in funzione della
lunghezza equivalente della tubazione di mandata per il collegamento fra unità interna ed unità esterna.
Prospetto D.15 - Coefficienti di correzione η6 delle capacità in raffreddamento in funzione della lunghezza
equivalente della tubazione di mandata per il collegamento fra unità interna ed unità esterna
Lunghezza tubazione [m] 10 15 20 30 40 50
η6 0,974 0,953 0,937 0,908 0,866 0,801
Nei prospetti D.16 ed D.17 sono indicati i coefficienti correttivi da utilizzare rispettivamente per il Δθ acqua
all’evaporatore diverso da quello di riferimento e per la variazione del fattore di sporcamento.
Prospetto D.16 - Coefficiente correttivo η2 da utilizzare per il Δθ acqua all’evaporatore diverso da quello di
riferimento (variazione portata acqua)
Δθ [°C] 4 5 6 7
η2 0,99 1,00 1,01 1,03
NOTA - La differenza di temperatura di riferimento fra acqua in ingresso e uscita all’evaporatore è di 5 °C. Una eventuale variazione di
portata dell’acqua rispetto a quella nominale comporta uno scostamento del Δθ, e di conseguenza una variazione della
temperatura/pressione di evaporazione.
Nel prospetto D.18 sono riportati i valori del coefficiente correttivo da utilizzare in funzione della percentuale di
glicole aggiunto all’acqua.
Prospetto D.18 - Coefficiente correttivo η4 in funzione della percentuale di glicole aggiunto all’acqua
Percentuale di glicole [%] 10 20 30
η4 0,986 0,977 0,969
In questo caso la differenza di temperatura di riferimento fra acqua in ingresso ed in uscita al condensatore è di 5
°C. Una eventuale variazione di portata dell’acqua rispetto a quella nominale comporta uno scostamento del Δθ, e
di conseguenza una variazione della temperatura/pressione di condensazione di cui bisogna tener conto attraverso
il coefficiente correttivo η5 (prospetto D.19).
Prospetto D.19 - Coefficiente correttivo η5 per Δθ (portata acqua) al condensatore diversi da quelli di
riferimento
Δθ [°C] 3 4 5 6 7 8 9 10
η5 1,047 1,021 1,00 0,966 0,956 0,929 0,907 0,880
Nel prospetto D.20 sono riportati i valori del coefficiente correttivo per la variazione del fattore di sporcamento.
Prospetto D.20 – Coefficiente correttivo η6 per variazione del fattore di sporcamento per unità con acqua di
condensazione a portata fissa
Fattore di sporcamento [(m2×K)/kW] 0,02202 0,04403 0,08806 0,13209 0,17612
η6 1,006 1,00 0,961 0,934 0,907
2
NOTA - Il valore di riferimento del fattore di sporcamento è 0,04403 (m ×K)/kW. Una sua variazione, eventualmente evidenziata dal progettista
alla luce della qualità dell’acqua, per esempio di fiume piuttosto che di lago o mare, fa variare inversamente il coefficiente di scambio e quindi la
temperatura di condensazione.
Nel prospetto D.21 sono indicati i valori del coefficiente correttivo in funzione della percentuale di glicole aggiunto
all’acqua.
Prospetto D.21 - Coefficiente correttivo η7 in funzione della percentuale di glicole aggiunto all’acqua
Percentuale di glicole [%] 10 20 30
η7 0,991 0,989 0,985
Per macchine dotate di valvola pressostatica o termostatica per ridurre il consumo di acqua la variazione di portata
(in generale non calcolabile “dinamicamente, in continuo”), e quindi di Δθ, ma anche il fattore di sporcamento,
hanno un’influenza trascurabile. Si prende quindi in considerazione solo il valore di taratura “temperatura uscita
acqua dal condensatore” (coefficiente 1, 2, 3 e 4), e si possono trascurare gli altri fattori correttivi legati al
condensatore η5 , η6, η7.
La presente appendice contiene un esempio di applicazione della metodologia di calcolo del fabbisogno di energia
primaria per la climatizzazione estiva di un edificio, illustrata nella presente specifica tecnica.
Si ipotizza una macchina frigorifera condensata ad aria della potenza nominale di 11,99 kW frigoriferi a 35 °C di
aria esterna e (7 – 12) °C di salto termico dell’acqua refrigerata.
Si valutano i valori di EER e di η1 per un funzionamento reale nel mese di giugno a Milano con temperature
dell’acqua sempre pari a (7 – 12) °C.
I dati di EERi riportati nel prospetto E.1 e nella figura E.1 sono forniti dal costruttore della macchina.
Prospetto E.1 - Dati forniti dal costruttore della macchina frigorifera
Fattore di carico (F) θacqua, di condensazione EERi
[°C]
EER1 100% 35 2,35
EER2 75% 30 2,68
EER3 50% 25 2,94
EER4 25% 20 2,83
Ai dati del prospetto E.1 è necessario aggiungere il punto corrispondente a F = 0 (EER = 0).
Con i valori tabellati è possibile sviluppare i calcoli per individuare il fattore di carico F.
Il calcolo si riferisce ai dati climatici di Milano, un periodo di funzionamento della macchina di 24 h giornaliere per i
30 d del mese di giugno, un fabbisogno complessivo dell’edificio (QCr + Qν) per il mese di giugno pari a 4 800 kWh.
dove:
θe è la temperatura media mensile dell’aria esterna di Milano indicata nella UNI 10349 [°C];
G sono i giorni del mese di giugno [d];
QCr+Qν rappresenta il fabbisogno energetico dell’edificio, dato dalla somma del fabbisogno effettivo per
raffrescamento ed il fabbisogno per trattamento dell’aria [kWh];
Φn è la potenza nominale della macchina [kW];
Qmax è la massima energia che la macchina può fornire in condizioni nominali e si ottiene dalla potenza
nominale della macchina moltiplicandola per il numero di ore giornaliere di funzionamento e per i giorni
del mese [kWh];
F è il fattore di carico che si ottiene come rapporto tra il fabbisogno energetico dell’edificio, già corretto con i
rendimenti di emissione, distribuzione e regolazione, e la massima energia che la macchina può fornire in
condizioni nominali [%];
EER per il mese considerato assume un valore determinato per interpolazione lineare tra i valori del prospetto
E.1 o del grafico in figura E.1.
Per un fattore di carico del 56%, è possibile ricavare il prospetto E.3 ottenuto per interpolazione tra i prospetti
relativi ai fattori di carico 75% e 50% per macchine aria-acqua, riportati nell’appendice C.
Prospetto E.3 – Valori di η1 per un fattore di carico pari al 56%, a condizioni di temperatura di riferimento
Temperatura bulbo secco aria esterna
15 °C 20 °C 25 °C 30 °C 35 °C 40 °C 45 °C 50 °C
10 °C 1,445 1,245 1,116 0,957 0,796 0,686 0,591 0,510
Temperatura acqua
Interpolando ulteriormente tra i valori relativi alle reali temperature (acqua in uscita 7 °C e temperatura aria esterna
pari a 22,5 °C) viene individuato il valore η1 per il periodo considerato:
η1 = 1,100
Ipotizzando un impianto con:
η2 η3 η4 η5 η6 η7 = 1
si ottiene, per il mese considerato di giugno:
Con tale valore è possibile quindi calcolare, per il mese considerato di giugno, il fabbisogno di energia elettrica per
climatizzazione estiva Qel, e – considerando l’intera stagione estiva e l’apporto degli ausiliari - il fabbisogno di
energia primaria QC,p per la climatizzazione estiva.
Per scopi diversi dalla determinazione del QC,P in condizioni di riferimento il calcolo dei fabbisogni per trattamento
dell’aria Qv può essere effettuato per ogni mese della stagione di climatizzazione estiva utilizzando la seguente
formula:
Qv ,k = (Qv,m,h ) k × q k × hk × Gk [kWh]
(F.1)
Il fabbisogno orario medio dovuto per trattamento dell’aria Qv,m,h viene calcolato mediante le funzioni riportate nel
prospetto F.1 per diverse possibili condizioni di funzionamento.
Prospetto F.1 - Formulazione semplificata del fabbisogno per trattamento dell’aria in funzione dell’entalpia
dell’aria esterna
Ore di accensione Intervallo orario di Fabbisogno orario medio (Qv,m,h)k
(hk) accensione [kJ/kg]
24 0 ÷ 24 (Q ) = 1,3615 × H
v,m,h k k − 58,54
12 7 ÷ 18 (Q v,m,h k) = 1,5187 × H k − 63,438
10 8 ÷ 17 (Q v,m,h k) = 1,5338 × H k − 63,519
8 9 ÷ 16 (Q v,m,h k) = 1,5853 × H k − 65,492
6 10 ÷ 15 (Q v,m,h k) = 1,5807 × H k − 64,751
NOTA - Le funzioni descritte nel prospetto F.1 sono frutto di uno studio statistico che si è posto l’obiettivo di fornire uno strumento
semplificato per la valutazione dei fabbisogni connessi ai trattamenti dell’aria di ventilazione. Costruendo queste funzioni semplici, lo
studio permette di collegare i dati a disposizione di ogni progettista, nella normativa vigente (UNI 10349), ai dati climatici reali, ricostruiti
sulla base di archivi storici.
L’indice SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio) di riferimento consiste nella media pesata dei valori dei singoli
EER a diverse condizioni operative, essendo i pesi i relativi tempi di funzionamento definiti convenzionalmente
secondo il prospetto G.1 in funzione della tipologia della macchina.
Prospetto G.1 - Tempi di funzionamento convenzionali per i carichi parziali delle macchine frigorifere
Tipologia
Prova Carico parziale
Aria-aria Acqua-aria Aria-acqua Acqua-acqua
a 100% 4% 4% 3% 3%
b 75% 26% 26% 33% 33%
c 50% 40% 40% 41% 41%
d 25% 30% 30% 23% 23%
In base alla tipologia di macchina considerata, l’indice SEER viene calcolato applicando la seguente formula:
1
SEER = (G.1)
a b c d
+ + +
EER1 EER2 EER3 EER4
dove:
a, b, c, d sono i tempi di funzionamento convenzionalmente fissati per i diversi carichi della
macchina frigorifera;
EER1, EER2, EER3, EER4 sono gli indici di efficienza misurati alle condizioni operative 1, 2, 3 e 4.
Il SEER di riferimento calcolato è un utile strumento per il confronto energetico tra macchine diverse o per una
prima valutazione approssimativa dei consumi di energia in mancanza di dati più dettagliati sulle richieste di
energia frigorifera da parte dell’utenza.
Bibliografia
UNI 10963 Condizionatori d’aria, refrigeratori d’acqua e pompe di calore - Determinazione delle
prestazioni a potenza ridotta
UNI 11135 Condizionatori d'aria, refrigeratori d'acqua e pompe di calore - Calcolo dell'efficienza
stagionale
UNI EN 15217 Prestazione energetica degli edifici - Metodi per esprimere la prestazione energetica e
per la certificazione energetica degli edifici
UNI EN 15243 Ventilazione degli edifici – calcolo delle temperature dei locali, del carico termico e
dell’energia per edifici dotati di impianto di climatizzazione degli ambienti
UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemi di
ventilazione e di climatizzazione
UNI EN 15239 Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per
l'ispezione dei sistemi di ventilazione
UNI EN 15240 Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per
l'ispezione degli impianti di climatizzazione
UNI EN 15241 Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo delle perdite di energia dovute alla
ventilazione e alle infiltrazioni in edifici commerciali
UNI EN 15251 Criteri per la progettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della prestazione
energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna, all'ambiente termico,
all'illuminazione e all'acustica
UNI EN 15316-2-3 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell'impianto - Parte 2-3: Sistemi di distribuzione del calore negli ambienti
UNI EN 15316-3-1 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell'impianto - Parte 3-1: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria,
caratterizzazione dei fabbisogni (fabbisogni di erogazione)
UNI EN 15665 Ventilazione degli edifici - Determinazione dei criteri di prestazione per i sistemi di
ventilazione residenziali
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