La Strega Smascherata
La Strega Smascherata
La Strega Smascherata
LA STREGA SMASCHERATA
Un processo alle streghe nella Spagna del sec. XVII
EDIZIONI CUSTOMER CARE SERVICE
La Strega è un frutto della terra.
Mandragora.
PREFAZIONE 1
PREFAZIONE
quindi ad Halle, è uno dei fondatori della moderna filosofia del diritto.
3 Vedi cenni biografici su padre Spee nel par 6.2.
Capitolo 1
le streghe sono donne. "Si è sostenuto - scrive - che quando il tradizionale senso di
respnsabilità collettiva declinò [durante il Medioevo], le donne incapaci di provve-
dere a se stesse cominciarono ad essere sentite coem un peso che il villaggio non era
disposto ad assumersi, o altrimenti che il numero delle zitelle e delle vedove aumentò
così tanto che esse cominciarono ad essere avvertite come elementi estranei in una
società in cui la famiglia patriarcale costituiva ancora la norma." Norman Cohn, I
demoni dentro. Le origini del sabba e la grande caccia alle streghe. Trad. Stella
Venturini, Milano Unicopli 1994 Ia ed. Titolo originale Europe’s inner Demons,
copyright 1994
4 Capitolo 1. A CAVALLO DI UNA SCOPA
trad. Alberto Rossatti, Bari, Laterza, 1990 2a ed. (1a ed. 1988). Ed. orig. The
Witch-hunt in Early Modern Europe, London, Longman, 1987., 7-10.
4 Norman Cohn, I demoni dentro. Le origini del sabba e la grande caccia alle
streghe, cit.
1.1. Chi erano le streghe ? 5
neria è l?apice della magia praticata dalle fattucchiere, ma non è la stessa cosa. Non
si tratta più di un patto con il demonio, esplicito o tacito, per ottenere certi risultati
[...] La strega ha abbandonato il cristianesimo, ha rinunciato al suo battesimo, rende
omaggio a Satana come suo Dio?.
6 Cohn, I demoni dentro, cit., 174
7 Per un’analisi del concetto di stregoneria in relazione a quello di magia vedi
Scrivendo ai Galati,
il testo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Milano, Fabbri, 1977, vol.4,
2069
11 Cardini, Magia, stregoneria, p.8
12 Nato ad Altryis in Germania, morto nel 915 circa a Treviri. Ecclesiastico
E Marina Romanello:
era di origine relativeamente recente, poichè non risaliva oltre la metà del XIV
secolo [...] Pare che lo sviluppo di questo mito si debba al crescente rigore della
persecuzione verso la fine del secolo XIV, quando l?Università di Parigi formulò la
teoria secondo la quale il patto con Satana è insito in ogni tipo di magia.?.
15 Marina Romanello (a cura di), La stregoneria in Europa, Bologna.,Il Mulino,
1980, p.11.
16 Jean Delumeau, La paura in Occidente (sec. XIV-XVIII), Napoli, Sei, 1988.
l’anatema sui maghi di vario genere lanciato nel Levitico, XX, 6, esteso
anche ai loro clienti
LO SVILUPPO DELLA
COSTRUZIONE STREGONESCA
andava affrontato con decisione e punito con la morte, nel caso specifico
la morte sul rogo. Scriveva Jacquier:
Dopo, in effetti, si può dire che non ci sia più niente di nuovo riguardo
all’immagine delle strega. Semmai, si assisterà a una precisazione sem-
pre maggiore del delitto di stregoneria. Nel 1574 il teologo Lambert
Danau pubblica a Ginevra un’opera in cui si definisce con la massima
precisione il sabba. Nel 1580 Jean Bodin pubblica De la demonomanie
des sorciers, in cui si elencano puntigliosamente i delitti compiuti da
streghe e stregoni. Così li riporta Julio Caro Baroja.
I) Renegar de Dios.
II) Maldecir de Él y blasfemar.
III) Hacer homenaje al Demonio, adorándole y sacrificando
en su honor.
IV) Dedicarle los hijos.
V) Matarlos antes de que reciban el bautismo.
VI) Consagrarlos a Satanás en el vientre de sus madres.
VII) Hacer propaganda de la secta.
4 Esiste un traduzione italiana del Malleus: Armando Verdiglione (a cura di ),
Come si vede, alle streghe venivano addossate le colpe di tutto ciò che
all’epoca poteva incutere terrore, dall’assassinio alla sterilità dei campi,
alla moria del bestiame. Furono in pochi a mostrarsi scettici circa la
reale esistenza delle streghe, e non tutti per le stesse ragioni. Tra
questi "dissidenti" possiamo citare Ulrich Molitor7 , il quale sostenne
che le accuse di stregoneria erano semplicemente frutto di malignità,
o Johann Wier8 , che nel suo De prestigiis daemonum fu il primo a
suggerire la natura patologica dell’idea di stregoneria, e che pertanto
venne puntualmente bollato come eretico da Jean Bodin. La sua opera
6 Julio Caro Baroja, Las brujas y su mundo, Madrid, Alianza Editorial, 1990
(I ed. 1961), p.152. Trad: "I) Rinnegare Dio; II) MaledirLo e dire bestemmie; III)
Rendere omaggio al Demonio, adorandolo e sacrificando in suo onore; IV) Dedicargli
i bambini; V) Ucciderli prima che ricevano il battesimo; VI) Consacrarli a Satana
nel ventre dellle loro madri; VII) Fare propaganda per la setta; VIII) Giurare nel
nome del Demoinio come segno d’onore; IX) commettere incesto; X) Uccidere i
propri simili e i bambini piccoli per cuocerli; XI) Mangiare carne umana e bere
sangue, dissotterrando i morti; XII) Uccidere per mezzo di veleni o sortilegi; XIII)
Uccidere bestiame; XV) avere rapporti carnali con il Demonio."
7 Giurista tedesco. Nel 1489 pubblicò un testo su streghe e indovini.
8 Nato nel 1518. Medico e umanista tedesco, protestante con orientamento
erasmiano. Nel 1563 pubblicò il De praestigiis Daemonum, cui fece seguito nel 1578
il De Lamiis. In entrambi i testi esprime perplessità circa l?esistenza delle streghe.
2.2. Distribuzione delle cacce nel Vecchio Continente 17
11 Ibìdem, 244.
2.2. Distribuzione delle cacce nel Vecchio Continente 19
Capitolo 3
LA SITUAZIONE IN SPAGNA
lazione avviene alla fine del XIV secolo, e la Spagna sembra adeguarsi
in fretta, posto che, come si è detto poche righe sopra, le Ordenaciones
di Barbastro attribuiscono connotati diabolici alle streghe già nel 1396.
Prima di allora la situazione appare molto diversa. Nelle Partidas,
raccolte di leggi stese da Alfonso X il Saggio nel XIII secolo, la strega
nel senso moderno non esiste. Come accadeva ad esempio nell’anti-
ca Roma, la magia non ha di per sè alcuna connotazione positiva o
negativa e si premiano o si puniscono i maghi a seconda che operino
per il bene o per il male. In Castiglia, all’incirca nel 1370, vent’anni
prima delle Ordenaciones, Enrico III dichiarò eretico chi consultava gli
indovini, ma non gli indovini stessi. Alla metà del ’400 scrisse Alonso
Tostado, il quale nei suoi Commentaria affrontò anche la questione del
Canon Episcopi che, come abbiamo visto, considerava e streghe niente
di più che delle seguaci di un culto pagano. In Tostado si nota un certo
adeguamento alla tendenza "europea" nei confronti della stregoneria.
Scrive infatti Tostado:
E più avanti:
[...] e tuttavia per mezzo di ciò non si nega che nella realtà tali
cose possano verificarsi fuori dal sogno2.
49 -50.
3 Carmelo Lisón Tolosana, Las brujas en la historia de España, Madrid, Te-
mas de Hoy, 1992, I ed., 37-8. Trad.: "Al contrario, entrambi i lati del mas-
siccio montagnoso formano, pur con le loro differenze, una stessa grande area
religioso-culturale[...] La geopolitica della casa d’Aragiona, l’impatto ideologico
di valdesi e catari, l’espansione dell’onda trovadorica e le misure papaliri inquisito-
riali che vengono da Avignone[...] fanno dei due versanti dei Pirenei un’unica area
culturale."
24 Capitolo 3. LA SITUAZIONE IN SPAGNA
p.56 e da p.57
28 Capitolo 3. LA SITUAZIONE IN SPAGNA
14 Lisón Tolosana, Las brujas, cit., 49. Trad.: ?Insomma, nel complesso né
la setta diabolica né il sabba sembrano aver posseduto le menti dei più autorevoli
teologi e dei più notevoli scrittori spagnoli nella forma, grado e maniera dei loro
colleghi tedeschi, svizzeri e francesi, tanto cattolici quanto protestanti.?
3.7. Un conflitto tra mentalità 29
ZUGARRAMURDI
nomi concreti, la ragazza scatenò forze sataniche che sprofondarono la comunità nel
caos."
3 Lisón Tolosana, Las brujas, cit., 89. Trad.: "a gran voce e con tono irato
affermò che non era strega e che era una grande cattiveria e falsa testimonianza
[quella] che dava su di lei [...] la francese."
34 Capitolo 4. ZUGARRAMURDI
4.3. L’ autodafè
Come si può notare, un questionario del genere era quanto di più po-
sitivo e demistificatorio ci si potesse aspettare. A Valle Alvarado ed a
Becerra si chiedevano dei fatti, non dei miti. I due inquisitori, però,
4 Lisón Tolosana , Las brujas, cit., 93. Trad. ?1) In che giorni e quanto tempo
5 Caro Baroja, Las brujas, cit., 234. Trad.: "I) Modo di andare agli aquelarres
e luoghi dove questi si celebrano. II) Atti compiuti in essi. III) Loro prove concrete.
IV) Prove che ne risultano per sentenziare circa la colpa o l’innocenza.".
6 Lisón Tolosana, Las Brujas, cit., 155-56.
44 Capitolo 5. ALONSO DE SALAZAR Y FRIAS
mi debba dire: mi allentino [le corde] per dio, e lo dirò. Mi dicano quello che devo
dire. Signore, io l?ho fatto, l?ho fatto. Signore mi dolgono le braccia. Mi allentino
che lo dirò? Le fu detto di dire che cosa ha fatto contro la nostra santa fede? Disse:
mi tolgano di qui e mi dicano che cosa devo dire. Abbiano pietà di me. Ahi le mie
braccia, ahi le mie braccia [?]
46 Capitolo 5. ALONSO DE SALAZAR Y FRIAS
A mio parere essi rappresentano due facce di una situazione storica ben
precisa. E qui prenderò come linea guida José Antonio Maravall con
la sua Cultura del Barocco. Maravall descrive la società spagnola di
questo periodo, fra le altre cose, come una cultura di massa e diretta.
Credo che questi due documenti siano emblematici di una situazione di
questo tipo. Gli autos de fe erano in effetti un evento spettacolare. Al
pari del teatro (che non a caso in questo periodo raggiunge il suo apice:
siamo nel "siglo de oro") possono essere considerati un mass medium
dell’epoca. Erano necessari per impressionare il popolo e canalizzare
le sue energie e i suoi pensieri verso un rispetto pieno di timore nei
confronti dell’autorità, nel caso specifico l’Inquisizione. Uno dei tanti
modi per tenere insieme una nazione. Possiamo dunque affermare che
l’autodafé si poneva uno scopo politico. Del resto, non è moltissimo,
in termini storici, che il pensiero politico ha preso una strada del tutto
autonoma rispetto a quello religioso. In questo momento, si può dire
che ogni idea espressa ha a che vedere con la religione. A favore o
48 Capitolo 5. ALONSO DE SALAZAR Y FRIAS
12 Monteserin, cit.,822
54 Capitolo 5. ALONSO DE SALAZAR Y FRIAS
ta, ma potevano anche rientrare nel campo della suggestione che poi
influiva a sua volta su testimonianze e confessioni. Concludendo, in
questa materia de brujos l’Inquisizione, nelle sue istanze più alte, si
dimostra estremamente prudente. Le alte sfere cercano di frenare gli
zelanti - ma talvolta avventati - inquisitori che operano sul territorio.
Mettendola in termini maravalliani, è necessario sì mantenere unito il
paese colpendo ogni forma di eresia, ma sta diventando sempre più dif-
ficile farlo senza suscitare critiche. Sta nascendo la pubblica opinione,
favorita dall’inurbamento e da un’inevitabile maggiore circolazione delle
idee. La Suprema si trova a dover proteggere sempre di più la propria
immagine. E non le faceva certamente gioco avere degli inquisitori dal
rogo facile.
CONCLUSIONI
• distribuito sia in forma originale che in forma modificata, in formato elettronico come
in formato cartaceo;
• i sorgenti modificabili del libro sono disponibili presso la casa editrice Customer Care
Service (www.customercareservice.net) in formato LYX (LATEX).
Jenny Ruggeri (1966) nasce a
Messina e conseguiti gli studi
nella città natale, dove si
laurea in Lettere Moderne
presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia, si trasferisce a
Bergamo per insegnare nelle
scuole bergamasche. Dopo dieci
anni di insegnamento matura
l’idea di fare qualcosa di diverso dalla docenza. Ha
studiato e studia gli eruditi grammatici (Plinio,
Fulgenzio, etc.) i lirici (Catullo, Orazio, Properzio) ed i
narratori (Petronio ed Apuleio). Nel tempo libero si
diletta a scrivere racconti e novelle. Collabora con
alcune testate giornalistiche ed è proprietaria dal 2003
di un giornale a tutela e difesa del consumatore
(Customer Care Service).
www.customercareservice.net