Rfi DTC Inc Po SP Ifs 003 A 27122011
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SPECIFICA
Parte Titolo
A termine di legge Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere
copiato, riprodotto o comunicato ad altri senza esplicita autorizzazione.
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INDICE
PARTE I ...................................................................................................................................................... 4
PARTE II .................................................................................................................................................. 10
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PARTE IV ................................................................................................................................................ 43
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PARTE I
Questo documento annulla e sostituisce l’Istruzione FS “44F – Verifiche a fatica dei ponti ferroviari
metallici” del 30.01.1992. L’aggiornamento si è reso necessario a seguito dell’emanazione del “Decreto
Ministeriale del Ministro delle Infrastrutture del 14.1.2008 “Approvazione delle nuove norme tecniche per le
costruzioni”, nonché della pubblicazione delle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (S.T.I.) per il
Sottosistema Infrastruttura del sistema ferroviario trans-europeo ad alta velocità e convenzionale.
Il D.M. del 14.1.2008 al punto 4.2.2.1 prescrive che si debba verificare uno stato limite di fatica,
controllando le variazioni tensionali indotte dai carichi ripetuti in relazione alle caratteristiche dei
dettagli strutturali interessati.
Scopo della presente Specifica è:
- introdurre un metodo semplificato che, nel rispetto dei livelli di sicurezza delle citate norme
ed in conformità con le procedure della UNI EN 1993-2:2007 “Progettazione delle
strutture di acciaio - Parte 2: Ponti di acciaio” (Eurocodice 3), renda più agevoli le verifiche
a fatica.
Si ricorda che, ai sensi della legge vigente, per le costruzioni e le opere infrastrutturali iniziate
nonché per quelle per le quali le amministrazioni aggiudicatrici abbiano affidato lavori o avviato
progetti definitivi o esecutivi prima dell’entrata in vigore del DM 14/01/2008 (il 6 marzo 2008 per
le opere facenti parte del sistema di grande viabilità ferroviaria di cui all’Allegato 5 alla Specifica RFI
DTC INC PO SP IFS 001 A e il 30 giugno 2009 per tutte le altre opere) continua ad applicarsi la
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normativa tecnica già utilizzata per la redazione dei progetti fino all’ultimazione dei lavori e
all’eventuale collaudo.
Al fine di rendere chiara e agevole la consultazione del testo, sono stati introdotti virgolettati con
carattere grassetto corsivo gli estratti dal DM 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche per le
costruzioni” e dalla Circolare applicativa del C.S.LL.PP. n°617 del 2 febbraio 2009.
DOCUMENTAZIONE CORRELATA
Si riporta nel seguito l’elenco delle specifiche emanate da RFI relative ai ponti ferroviari correlate
con la presente norma.
RFI DTC INC PO SP IFS 001 A Specifica per la progettazione e l’esecuzione dei ponti ferroviari
e di altre opere minori sotto binario
RFI DTC INC PO SP IFS 004 A Specifica per la progettazione e l’esecuzione di impalcati
ferroviari a travi in ferro a doppio T incorporate nel
calcestruzzo
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DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
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LΦ Lunghezza caratteristica.
v Velocità.
n0 Frequenza propria.
β1* Coefficiente di adattamento del coefficiente di incremento dinamico del treno reale
∆σ 1+2 Intervallo di tensione ottenuta con il modello di carico su due binari qualsiasi.
∆σ loc Variazione di sforzo dovuta agli effetti locali.
∆σ glo Variazione di sforzo dovuta agli effetti globali.
ϕ loc Coefficiente di amplificazione dinamica degli effetti locali.
ϕ glo Coefficiente di amplificazione dinamica degli effetti globali.
∆σ C ,red Resistenza a fatica del dettaglio per 2×106 cicli ridotta con lo spessore dell’elemento.
ks Coefficiente riduttivo della resistenza a fatica legata allo spessore dell’elemento.
∆σ E ,d Delta ideale convenzionale di tensione di progetto.
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N* Numero di cicli.
Intervallo di tensioni equivalenti al danno per l'armatura ordinaria soggetta ad N *
∆σ Rsk N ( ) *
cicli di carico.
λs Fattore correttivo.
∆σ s , 71 Intervallo di tensione nell'acciaio dovuto al modello di carico LM71.
Fattore che tiene in conto il tipo di elemento e la composizione di traffico, in
λs ,1
funzione della lunghezza della linea di influenza.
λs , 2 Fattore di correzione che tiene conto del volume di traffico annuale.
λs , 3 Fattore di correzione che tiene conto dell'influenza della vita di servizio dell'opera.
λs , 4 Fattore di correzione che tiene conto dell'effetto dei carichi su più di un binario.
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PARTE II
Vengono presi a riferimento i modelli di carico “treni reali” unitamente alle relative combinazioni di
carico richiamati nella presente norma all’Allegato 1 e desunti dalla norma UNI EN 1991-2:2005
“Eurocodice 1 - Azioni sulle strutture - Parte 2: Carichi da traffico sui ponti”.
Nell’eseguire le verifiche a fatica, dovranno considerarsi le azioni prodotte da:
- carichi accidentali;
- effetti dinamici;
- forza centrifuga.
I carichi accidentali da considerarsi sono quelli relativi ai treni dello spettro riportato nell’Allegato 1,
per i quali andranno portati in conto gli effetti dinamici valutati mediante il coefficiente ϕ reale ,
calcolato in accordo della specifica RFI DTC INC PO SP IFS 001 A.
Nel caso in cui il ponte soddisfi i requisiti riportati nel par. 1.4.2.4 della Specifica RFI DTC INC PO
SP IFS 001 A per i quali è necessario eseguire un’analisi dinamica del ponte, andrà utilizzato il
maggiore tra il coefficiente ϕ ' reale, f , ricavato dall’analisi dinamica stessa, e il ϕ reale , calcolato
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caso che tale evento generi effetti in termini tensionali sul particolare elemento strutturale che si sta
verificando. Tale probabilità salvo diverse indicazioni da parte del Gestore dell’Infrastruttura si
assumerà pari al 33,3%.
Per ponti soggetti ad un traffico con caratteristiche particolari potrà essere adottata la combinazione
di “traffico pesante” o “traffico leggero”, riportata rispettivamente nelle Tabelle 1.1-2 e 1.1-3, previa
approvazione da parte del Gestore dell’Infrastruttura.
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Volume di
Tipo di Numero di Massa del
traffico
treno treni al giorno treno [t]
[106t/anno]
1 12 663 2,90
2 12 530 2,32
3 5 940 1,72
4 5 510 0,93
5 7 2160 5,52
6 12 1431 6,27
7 8 1035 3,02
8 6 1035 2,27
67 24,95
Tab. 1.1-1 – Combinazione di traffico standard con assi ≤ 225 kN
Volume di
Tipo di Numero di Massa del
traffico
treno treni al giorno treno [t]
[106t/anno]
5 6 2160 4,73
6 13 1431 6,79
11 16 1135 6,63
12 16 1135 6,63
51 24,78
Tab. 1.1-2 – Combinazione di traffico pesante con assi ≤ 250 kN
Volume di
Tipo di Numero di Massa del
traffico
treno treni al giorno treno [t]
[106t/anno]
1 10 663 2,40
2 5 530 1,00
5 2 2160 1,40
9 190 296 20,50
51 25,30
Tab. 1.1-3 – Combinazione di traffico leggero con assi ≤ 225 kN
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Per ognuno dei treni tipo dello spettro dei carichi si determinerà, nella sezione da verificare,
l’oscillogramma delle tensioni, o delle sollecitazioni corrispondenti, dato il rapporto di linearità tra
tensioni e sollecitazioni.
La determinazione di detto oscillogramma può essere fatta, ad esempio, mediante le linee di
influenza oppure con programmi di calcolo automatico.
Per ognuno degli otto oscillogrammi di cui al punto precedente, occorre determinare lo spettro delle
tensioni, ovvero la tabellazione che mette in relazione i vari ∆σ i (o ∆τ i ) di tensione prodotti con il
La conta delle ampiezze ∆ dei cicli e dei relativi ni si può effettuare applicando il metodo del
serbatoio (reservoir method) o il metodo del flusso di pioggia (rainflow method) descritti sulla
Circolare del 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP. “Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche
per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008”.
Nella verifica si impiegheranno i delta di tensione di calcolo ∆σ i,d , ricavati moltiplicando i delta di
tensione dello spettro ∆σ i per il coefficiente parziale di sicurezza per le verifiche a fatica γ Mf
e la curva caratteristica S-N di resistenza a fatica del dettaglio, individuata mediante la classe ∆σ C ,
anch’essa definita nel seguito.
I vari spettri verranno successivamente composti a costituire lo spettro relativo alla globalità del
traffico giornaliero.
Per ottenere “lo spettro globale”, cioè quello relativo ad un periodo pari alla vita di progetto del
ponte fissata (Eurocodice EN 1992-2: 2003) in cento anni i valori precedentemente calcolati di ni
andranno moltiplicati per 365 e per 100.
Per vita di progetto, si intende (Eurocodice EN 1993-1-9: 2005) il periodo durante il quale si dovrà
assicurare una accettabile probabilità che la struttura non subisca danneggiamenti per fenomeni di
affaticamento.
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γ Mf = γ f ⋅ γ m
A meno di quanto diversamente stabilito dal Gestore dell’Infrastruttura, il coefficiente parziale per i
carichi da fatica per i ponti ferroviari metallici, trattandosi di opere “sensibili ai fenomeni di fatica”,
deve essere assunto pari a:
γ Mf = 1,35 .
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1.5 CURVE SN
ad ampiezza costante ∆σ D , corrispondente a N = 5×106 cicli e dal limite per i calcoli di fatica,
∆σ L , che corrisponde all’intersezione del secondo ramo della curva con la verticale per
N = 108 cicli.
1
5 ⋅ 10 6 m+ 2
∆σ = ∆σ D ⋅ per 5×106 ≤ N ≤ 108
N
∆σ D = 0,737 ⋅ ∆σ C ; ∆σ L = 0,549 ⋅ ∆σ D
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Fig. 1.5-1 – Curve S-N per dettagli /elementi soggetti a tensioni normali
Le classi di resistenza a fatica per tensioni normali relative ai dettagli più comuni sono riportate nella
Tabelle 2-1.a, 2-1.d, 2-2, 2-3, 2-4 e 2-5.a riportate in Allegato 2, mentre nella Tabella 2-6 sono
riportati i dettagli relativi alle piastre ortotrope.
I dati sperimentali relativi a certi dettagli costruttivi possono non corrispondere ad alcuna delle
curve di resistenza a fatica. Questi dettagli costruttivi sono identificati con un asterisco nelle tabelle
da 2.1.a a 2-6. La classificazione di questi dettagli può essere aumentata nella Fig. 1.5-1 di una
categoria, purché venga adottata una curva di resistenza a fatica nella quale il limite di fatica ad
ampiezza costante (∆σ D ) sia posto pari alla resistenza a fatica a 107 cicli per m=3 (vedi Figura 1.5-
2).
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Fig. 1.5-3 – Curve S-N per dettagli /elementi soggetti a tensioni tangenziali
La curva S-N per connettori a piolo sollecitati a taglio delle strutture composte acciaio-calcestruzzo
è rappresentata in Figura 2-7 ed è caratterizzata dall’assenza di limite di fatica. La pendenza della
curva è m=8 e la classe del particolare per calcestruzzo normale è ∆τ C = 90MPa . Per calcestruzzi
leggeri la classe si riduce, in funzione del limite superiore della densità della classe di appartenenza,
ρ, espresso in kg/m3, a:
ρ
2
∆τ C = 90 ⋅ MPa
2200
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“Nelle verifiche a fatica le tensioni da considerare devono essere coerenti con quelle alle
quali è riferita la curva S-N del dettaglio. Di solito, le curve S-N dei dettagli costruttivi
riportate nelle normative sono riferite alle tensioni nominali e pertanto ad esse si deve
generalmente far riferimento. Per dettagli costruttivi particolarmente complessi o innovativi,
per i quali si proceda ad uno studio ad hoc, potrebbe essere necessario riferirsi alle tensioni
di picco, misurate o determinate con specifici protocolli sperimentali. In questo caso, le
tensioni debbono essere calcolate per via teorica o numerica con le stesse modalità adottate
sperimentalmente.
Per i dettagli costruttivi dei quali non sia nota la curva di resistenza a fatica le escursioni
tensionali potranno riferirsi alle tensioni geometriche o di picco, cioè alle tensioni principali
nel metallo base in prossimità della potenziale lesione, secondo le modalità e le limitazioni
specifiche del metodo, nell’ambito della meccanica della frattura.”
“La verifica a vita illimitata”, ove richiesta per un particolare progetto, “si esegue controllando
che sia:
∆σ max,d = γ Mf ⋅ ∆σ max ≤ ∆σ D
oppure che
∆τ max,d = γ Mf ⋅ ∆τ max ≤ ∆τ D = ∆τ L
dove ∆σ max,d e ∆τ max,d sono, rispettivamente, i valori di progetto delle massime escursioni di
tensioni normali e di tensioni tangenziali indotte nel dettaglio considerato dallo spettro di
carico, e ∆σ D e ∆τ D i limiti di fatica ad ampiezza costante.
La verifica a vita illimitata è esclusa per tutti i dettagli le cui curve S-N non presentino
limite di fatica ad ampiezza costante (per es. connettori a piolo o barre d’armatura per
c.a.)”.
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ni
D=∑ ≤ 1,0
i Ni
dove ni è il numero dei cicli di ampiezza ∆σ i, d indotti dallo spettro di carico per le verifiche
a danneggiamento nel corso della vita prevista per il dettaglio e N i è il numero di cicli di
ampiezza ∆σ i, d a rottura, ricavato dalla curva S-N caratteristica del dettaglio.
Sulla base del danno D si può definire uno spettro di tensione equivalente, ad ampiezza di
tensione costante, ∆σ eq,d (o ∆τ eq,d ), in grado di produrre, nello stesso numero di cicli,
capitolo 2.
Nel caso di variazioni simultanee del campo di tensioni normali e tangenziali si potranno sommare i
danneggiamenti Dσ e Dτ prodotti dai cicli di tensione normale e dai cicli di tensione tangenziale,
valutati separatamente, controllando che:
D = Dσ + Dτ ≤ 1,0
in accordo alla UNI EN 1993-1-9:2005.
Nella valutazione della resistenza a fatica dovrà tenersi conto dello spessore del metallo base nel
quale può innescarsi una potenziale lesione.
Nel caso che l’influenza dello spessore sulla resistenza a fatica non sia trascurabile (spessore t >
25mm), la classe del dettaglio deve essere ridotta secondo la formula:
∆σ C ,red = k s ⋅ ∆σ C
dove il coefficiente riduttivo k s dipende dal dettaglio strutturale considerato ed i cui valori indicativi
sono indicati, per alcuni dettagli costruttivi, nelle Tabelle dell’Allegato 2.
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Dove non esplicitamente indicato il coefficiente k s nelle tabelle sopraccitate, lo stesso può essere
determinato con la seguente espressione:
25
ks = 4 ≤ 1.
t
Dove t è lo spessore in mm.
Analogamente si procederà per i ∆ di tensione tangenziale.
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particolare ∆σ C .
∆σ E ,d = λ ⋅ Φ 2 ⋅ ∆σ 71
Per essere in sicurezza nei riguardi della fatica dovrà verificarsi la seguente condizione:
∆σ C
∆σ E , d ≤
γ Mf
esprimibile con identica forma anche in termini di tensioni tangenziali:
∆τ C
∆τ E , d ≤
γ Mf
Dove:
λ è un fattore di correzione i cui valori numerici sono definiti in 2.1;
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L [m] λ1
0,5 1,60
1,0 1,60
1,5 1,60
2,0 1,46
2,5 1,38
3,0 1,35
3,5 1,17
4,0 1,07
4,5 1,02
5,0 1,03
6,0 1,03
7,0 0,97
8,0 0,92
9,0 0,88
10,0 0,85
12,5 0,82
15,0 0,76
17,5 0,70
20,0 0,67
25,0 0,66
30,0 0,65
35,0 0,64
40,0 0,64
45,0 0,64
50,0 0,63
60,0 0,63
70,0 0,62
80,0 0,61
90,0 0,61
100,0 0,60
Tab. 2.1-1 – Valori di λ 1 in funzione di L [m]
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Nella determinazione di λ1 la luce della campata dovrebbe essere assunta facendo riferimento alle
Tabelle 2.1-2 e 2.1-3, rispettivamente per stati tensionali provenienti da sollecitazioni di flessione e
di taglio.
campate continue
la luce della campata L i
2 nelle sezioni di mezzeria (vedere Figura 3.1- considerata
1)
campate continue
la media delle campate L i e L j
3 nelle sezioni sugli appoggi (vedere Figura
adiacenti a quell’appoggio
3.1-1)
la somma delle due campate dei
travature trasversali facenti da appoggio a supporti delle rotaie (o degli
4
supporti delle rotaie (o a irrigidimenti) irrigidimenti) immediatamente
adiacenti alla travatura trasversale
lunghezza della linea di influenza
piastra di impalcato sostenuta solo da dello spostamento (trascurando le
travature o irrigidenti trasversali (senza parti con lo spostamento verso
a
elementi longitudinali) e per quelle che l'alto), prendendo in dovuto
5 sostengono elementi trasversali conto la rigidezza delle rotaie
nella distribuzione del carico
elementi trasversali distanti tra di loro non 2 volte la distanza tra gli elementi
b
più di 750 mm trasversali + 3 m
Tab. 2.1-2 – Valutazione della luce L per stati tensionali provenienti da sollecitazioni di flessione
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Tab. 2.1-3 – Valutazione della luce L per stati tensionali provenienti da sollecitazioni di taglio
Legenda
1 Sezione di mezzeria
2 Sezione sull’appoggio
3 Sezione di mezzeria
Le lunghezze caratteristiche LΦ da utilizzare per elementi non contemplati dalla Tab. 2.1.-2 sono
riportate sulla Specifica RFI DTC INC SP IFS 001 A.
Se le sollecitazioni risultanti in un elemento strutturale dipendono da effetti diversi, ognuno dei quali
relativi a comportamenti strutturali separati, si raccomanda che ogni effetto sia calcolato usando la
lunghezza caratteristica appropriata.
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Per tenere conto del limite di fatica, il valore di λ non dovrebbe essere maggiore di λ max dato da:
λ max = 1,4
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Per i ponti ubicati su linee per le quali si prevede per il futuro un traffico annuo (T) diverso in
termini di tonnellaggio da quello assunto a riferimento (24,95×106 t/anno), i valori delle
sollecitazioni andranno corretti mediante il coefficiente λ 2 funzione del volume di traffico assunto a
riferimento.
Si riportano nella sottostante tabella i valori del fattore correttivo λ 2 per diversi valori di volume di
traffico.
Traffico
annuo
5 10 15 20 25 30 35 40 50
[106
t/binario]
λ2 0.72 0.83 0.90 0.96 1.00 1.04 1.07 1.10 1.15
Tab. 2.2-1 – Valori di λ 2 in termini di volume di traffico annuo
Salvo diversa specificazione da parte del Gestore dell’Infrastruttura, si dovrà assumere per λ 2 il
valore corrispondente ad un volume di traffico di 25×106 t /anno/via.
Per effettuare le verifiche di ponti per i quali si prescrive una vita a fatica diversa da 100 anni, si
forniscono i valori del fattore correttivo λ3 tabellati in funzione della vita utile “N”.
Vita utile a
fatica 50 60 70 80 90 100 120
[anni]
λ3 0.87 0.90 0.93 0.96 0.98 1.00 1.04
Tab. 2.3-1 – Valori di λ 3 in termini di vita di progetto della struttura
Salvo diversa specificazione da parte del Gestore dell’Infrastruttura, si dovrà assumere per λ3 il
valore corrispondente ad una vita utile pari a 100 anni.
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Nel caso di ponti a doppio binario, si dovrà tener conto delle possibilità di incrocio dei treni sul
ponte per la verifica degli elementi delle pareti principali e delle travi trasversali.
In tal caso, i dati tensionali andranno calcolati considerando ambedue i binari caricati, ma
apportando ai valori numerici di ∆σ i (∆τ i ) così determinati, il fattore correttivo λ 4 di seguito
riportato:
[
λ 4 = 5 n + [1 − n]⋅ a 5 + (1 − a )5 ]
dove:
∆σ 1
a=
∆σ 1+ 2
in cui:
∆σ 1 è l’intervallo di tensione nella sezione da verificare ottenuta con il modello di carico
su un solo binario;
∆σ 1+ 2 è l’intervallo di tensione nella stessa sezione ottenuta con il modello di carico su due
binari qualsiasi.
n è uguale alla percentuale dei treni che si incrociano sul ponte, la quale salvo diverse
indicazioni da parte del Gestore dell’Infrastruttura si assumerà pari al 33,3%.
Laddove un elemento è soggetto a variazioni di sforzo dovute all'effetto combinato della flessione
della travatura principale (effetti globali) e della flessione dell'impalcato (effetti locali), gli effetti
separati dovrebbero essere combinati usando la formula:
in cui il suffisso "loc" si riferisce agli effetti locali e "glo" a quelli globali.
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Nella valutazione della resistenza a fatica dovrà tenersi conto dello spessore del metallo base nel
quale può innescarsi una potenziale lesione.
Nel caso che l’influenza dello spessore sulla resistenza a fatica non sia trascurabile (spessore t >
25mm), la classe del dettaglio deve essere ridotta secondo la formula:
∆σ C ,red = k s ⋅ ∆σ C
dove il coefficiente riduttivo k s dipende dal dettaglio strutturale considerato ed i cui valori indicativi
sono indicati, per alcuni dettagli costruttivi, nelle Tabelle dell’Allegato 2.
Dove non esplicitamente indicato il coefficiente k s nelle tabelle sopraccitate, lo stesso può essere
determinato con la seguente espressione:
25
ks = 4 ≤ 1.
t
Dove t è lo spessore in mm.
Analogamente si procederà per i ∆ di tensione tangenziale.
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PARTE III
La resistenza a fatica delle strutture in cemento armato deve essere verificata separatamente per
l’acciaio e per il calcestruzzo.
Si raccomanda di eseguire tale verifica per quelle strutture o elementi strutturali soggetti a regolari
cicli di carico.
Il calcolo delle tensioni dovrà fondarsi sull’ipotesi di sezioni fessurate trascurando la resistenza a
trazione del calcestruzzo.
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Per la definizione delle condizioni di carico che inducono azioni cicliche sulla struttura si fa
riferimento al carico LM71 come definito nella citata Specifica RFI DTC INC PO SP IFS 001 A
(p.to 1.4.1.2).
Le combinazioni di azioni con cui si tiene conto delle azioni cicliche vengono definite in riferimento
alle combinazioni di carico frequenti per gli Stati Limite di Esercizio. Per il calcolo degli sforzi
l’azione deve essere divisa in azioni cicliche di fatica e in azioni non cicliche.
La combinazione di base per il carico non ciclico è equivalente alla combinazione di carico
frequente per gli SLE (DM 14-1-2008, formula [2.5.3]) e si esprime (1):
Dove:
• Qk ,1 e Qk ,i sono azioni non cicliche, non permanenti (ad es. carico da folla, neve, vento,
La combinazione ciclica deve essere combinata con la combinazione di base più sfavorevole. La
combinazione di base di azioni più l’azione ciclica può essere espressa nel seguente modo (2):
∑ Gk , j + P +ψ 1,1 ⋅Qk ,1 + ∑ (ψ 2,i ⋅ QK ,i ) + Q fat (2)
j≥1 i >1
dove:
Q fat è l’azione generante un significativo carico di fatica (carico di traffico o altri carichi ciclici).
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
33 di 69
Per barre di armatura ordinaria o di precompressione non saldate soggette a trazione, si può
ritenere adeguata la resistenza a fatica se, per le azioni cicliche frequenti combinate con la
combinazione base, si ha:
∆σ S ≤ 70 MPa
γ F , fat ⋅ ∆σ s , equ (N ) ≤
* ( )
∆σ Rsk N *
(3)
γ S , fat
dove:
• ( )
∆σ Rsk N * è l’intervallo di tensione dovuto ad N * cicli e ricavato dall’appropriata curva S-
N;
• ( )
∆σ s ,equ N * è l'intervallo di tensioni equivalenti al danno per l'armatura ordinaria soggetta
ad N * cicli di carico.
I valori dei parametri delle curve S-N, rappresentate in figura, e validi per l’acciaio di armatura
ordinaria e da precompressione, sono riportati nelle seguenti tabelle 1 e 2.
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
34 di 69
Tabella 1
Parametri per le curve S-N relative agli acciai ordinari
Tabella 2
Parametri per le curve S-N relative agli acciai da precompressione
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
35 di 69
dove:
• ∆σ s , 71 è l'intervallo di tensione nell'acciaio dovuto al sovraccarico teorico di calcolo
adottato per il ponte (LM71), posto nella posizione più sfavorevole. Per strutture con più
binari il modello di carico LM71 deve essere applicato al massimo a 2 binari;
• Φ 2 è il coefficiente dinamico;
• λs è un fattore correttivo.
Il fattore correttivo λs tiene conto delle campate, del volume di traffico, della vita di progetto e
della presenza di più binari.
λs = λs ,1 ⋅ λs , 2 ⋅ λs ,3 ⋅ λs , 4 (5)
dove:
λs ,1 è il fattore che tiene conto del tipo di elemento e dell’effetto del traffico, in funzione della
lunghezza della linea di influenza dell’elemento stesso; per valori della lunghezza della linea di
influenza compresi tra 2 m e 20 m, λs ,1 vale:
dove:
• L è la lunghezza della linea di influenza;
• λs ,1 (2m ) è il valore di λs ,1 per L = 2 m;
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
36 di 69
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
37 di 69
Vol
λs , 2 = k 2 (7)
25 ⋅ 106
dove:
• Vol è volume di traffico annuo (tonn/anno/binario);
• k 2 è la pendenza della curva S-N.
Salvo diversa specificazione da parte del Gestore dell’Infrastruttura, si dovrà assumere per λ 2 il
valore corrispondente ad un volume di traffico di 25×106 t /anno/via.
λs ,3 è il fattore di correzione che tiene conto dell'influenza della vita di servizio dell'opera:
N Years
λs , 3 = k 2 (8)
100
dove:
N Years è la vita di progetto del ponte;
λs , 4 è il fattore di correzione che tiene conto dell'effetto dei carichi su più di un binario (max 2
binari):
λs , 4 = k n + (1 − n) ⋅ s1k + (1 − n) ⋅ s2k
2 2 2
(9)
∆σ 1 ∆σ 2
s1 = s2 =
∆σ 1+2 ∆σ 1+2
dove:
• n è uguale alla percentuale dei treni che si incrociano sul ponte, la quale salvo diverse
indicazioni da parte del Gestore dell’Infrastruttura si assumerà pari al 33,3% (0,33);
• ∆σ 1 , ∆σ 2 sono le variazioni di tensione nell'acciaio di armatura dovuti al modello di carico
LM71 posizionato su un binario (rispettivamente il binario 1 ed il binario 2);
• ∆σ 1+2 è la variazione di tensione nell'acciaio di armatura dovuto al modello di carico LM71
posizionato su 2 binari (se sotto il carico del traffico su un solo binario si ha tensione di
compressione nell'acciaio, allora si pone il valore corrispondente s j = 0 ).
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
38 di 69
Nel caso di verifica a fatica di casi classificabili come standard con carichi noti, per il calcestruzzo
compresso, secondo l’applicazione della regola dell’intervallo di tensione equivalente, si può ritenere
che vi sia una soddisfacente resistenza a fatica se è soddisfatta la seguente condizione:
1 − Ecd ,max,equ
14 ⋅ ≥6 (10)
1 − Requ
σ cd ,min,equ e σ cd ,max,equ sono il massimo ed il minimo livello di tensione equivalente per 106
cicli di carico, così come definiti in UNI EN 1992-2:2006.
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
39 di 69
σ c ,Max σ c ,min
≤ 0,5 + 0,45 ⋅ ≤ 0,9 per f ck ≤ 50 MPa (11)
f cd , fat f cd , fat
σ c ,Max σ c ,min
≤ 0,5 + 0,45 ⋅ ≤ 0,8 per f ck > 50 MPa
f cd , fat f cd , fat
dove:
σ c, Max : Tensione massima di compressione nella fibra di calcestruzzo sotto la combinazione di
base (compressione positiva) combinata con il carico ciclico frequente, considerando il modello di
carico LM71 posto nella posizione più sfavorevole;
carico frequente, nella stessa fibra in cui si ha σ c,Max . Se σ c ,min è di trazione allora si assume nullo;
f cd , fat è definito:
f
f cd , fat = k1,1 ⋅ β cc (t0 ) ⋅ f cd ⋅ 1 − ck (12)
250
dove:
k1,1 è un coefficiente uguale a 0,85;
β cc (t0 ) è il coefficiente che tiene conto della resistenza del calcestruzzo al momento del carico
e vale:
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
40 di 69
28
β cc (t0 ) = exp s1 − (13)
t0
con:
s = 0,20 per cementi alta resistenza e presa rapida (Classi CEM 42,5 R, CEM 52,5 N e CEM
52,5 R (Classe R));
s = 0,35 per cementi normale resistenza e presa rapida (Classi CEM 32,5 R, CEM 42,5 N
(Classe N));
s = 0,38 per cementi normale resistenza e presa lenta (Classi CEM 32,5 N (Classe S));
t0 è l’età del calcestruzzo in giorni al momento del primo carico.
f ck
f cd = α cc ⋅ (14)
γ C , fat
con:
f ck resistenza cilindrica caratteristica a compressione del calcestruzzo;
α cc coefficiente che tiene conto gli effetti del carico di lunga durata (0,85);
γ C , fat = 1,5 coefficiente di sicurezza parziale del calcestruzzo per la verifiche a fatica.
L’espressione (11) si può applicare anche alle bielle compresse delle membrature soggette a taglio. In
questo caso si raccomanda che la resistenza del calcestruzzo f cd , fat sia ridotta secondo il fattore di
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
41 di 69
Per elementi che non presentano armatura a taglio allo SLU, si può ritenere adeguata la resistenza a
fatica del calcestruzzo se è soddisfatta l'una o l'altra delle seguenti equazioni:
per
• VRd Resistenza di progetto al taglio per elementi strutturali sprovvisti di armatura al taglio
come definita nel DM 14-1-2008 par. 4.1.2.1.3.1 (formula 4.1.14).
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
42 di 69
Nel caso di cicli multipli di ampiezza variabile, il danneggiamento da fatica può accumularsi secondo
la regola di Palmgren – Miner. Si raccomanda che il fattore di danneggiamento a fatica, DEd ,
causato dai carichi a fatica considerati, soddisfi la condizione:
n(∆σ i )
DEd = ∑ <1 (18)
i N (∆σ i )
dove:
n(∆σ i ) è il numero di cicli di carico corrispondenti all’intervallo di tensione ∆σ i ;
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
43 di 69
PARTE IV
ALLEGATI
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 1 44 di 69
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 1 46 di 69
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 1 47 di 69
Tipo 10 – Metropolitana
ΣQ = 3600 kN V = 120 km/h L = 129.60 m q = 27.8 kN/m
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 48 di 69
Tab. 2-1.a – Dettagli costruttivi per prodotti laminati e estrusi e loro classificazione (∆σ )
Classe
del Dettaglio costruttivo Descrizione requisiti
dettaglio
Prodotti laminati Difetti superficiali
ed estrusi e di laminazione
e spigoli vivi
devono essere
1) lamiere e piatti eliminati
160 laminati; mediante
molatura
2) lamiere e piatti;
140( 1)
3) Profili cavi
senza saldatura,
rettangolari e
circolari
4) Tutti i segni
Lamiere tagliate visibili di intaglio
140 con gas o sui bordi devono
meccanicamente essere eliminati, le
125( 2) aree di taglio
devono essere
lavorate a
. 4 ) Taglio a gas macchina. Graffi
automatico o e scalfiture di
taglio meccanico e lavorazione
successiva devono essere
eliminazione delle parallele agli
tracce del taglio sforzi.
(1)
classe da adottare per acciai resistenti alla corrosione
(2)
classe da adottare per acciai resistenti alla corrosione
(3)
classe da adottare per acciai resistenti alla corrosione
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 49 di 69
Tab. 2-1.b – Dettagli costruttivi per prodotti laminati e estrusi e loro classificazione (∆τ )
Classe
del Dettaglio costruttivo Descrizione requisiti
dettaglio
6) e 7) Prodotti Δτ calcolati con:
laminati ed estrusi
(come quelli di ∆V ⋅ S (t )
∆τ =
100 tabella 2-1.a) 1⋅ t
soggetti a tensioni
tangenziali
- Bulloni calibrati
100
- Bulloni normali
di grado 5.6, 8.8 e
10.9 e assenza di
inversioni di
carico
Class
e del
Dettaglio costruttivo Descrizione requisiti
detta
glio
8) Giunti bullonati Δσ Per i
con coprigiunti riferiti giunti
112 doppi e bulloni AR alla bullonati
precaricati sezione (dettali
lorda da 8) a
9) Giunti bullonati Δσ 13)) in
con coprigiunti riferiti generale:
doppi e bulloni alla
calibrati sezione Distanza
netta dal
10) Giunti bullonati Δσ bordo
con coprigiunti riferiti e 1 ≥1,5d
singoli e bulloni alla
AR precaricati sezione Distanza
90 lorda dal
bordo
e 2 ≥1,5d
11) Elementi Δσ
strutturali forati riferiti
Spaziatu
soggetti a forza alla
ra
normale e sezione
momento flettente netta p 1 ≥2,5d
Spaziatu
12) Giunti bullonati Δσ ra
. con coprigiunti riferiti p 2 ≥2,5d
singoli e bullonati alla
calibrati sezione Per la
80
netta simbolog
ia cfr.
EN
1993-1-8
13) Giunti bullonati Δσ Figura
con coprigiunti riferiti 3.1
singoli o doppi con alla
bulloni con sezione
50 precaricati in fori di netta
tolleranza normale.
Assenza di
inversioni del
carico.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 51 di 69
4) Saldatura
automatica a piena
penetrazione su
piatta di sostegno,
non contenente
punti di
interruzione/ripres
a
5) Saldatura 5) e 6) Deve essere
manuale a cordoni assicurato un
d'angolo o a piena corretto contatto
penetrazione tra anima e
piattabanda. Il
6) Saldatura a bordo dell'anima
100
piena penetrazione deve essere
manuale o preparato in modo
automatica eseguita da garantire una
da un solo lato, in penetrazione
particolare per travi regolare alla radice,
a cassone senza interruzioni
7) Saldatura a in caso di adozione
cordoni d'angolo o di metodi
a piena migliorativi
penetrazione, mediante molatura
manuale o eseguita da tecnici
100 automatica, qualificati, integrati
.
appartenente ai da opportuni
dettagli da 1) a 6) controlli, è
riparata possibile
ripristinare la classe
originaria
8) Saldatura Δσ riferiti alle
longitudinale a tensioni nella
cordoni d'angolo a piattabanda
80● tratti
vedere dettaglio 1)
della tabella 2-4
(c) Con
interruzioni/riprese
2) Giunti di
anime e Le saldature devono
piattabande in essere iniziate e
travi composte terminate su tacchi
eseguiti prima d'estremità, da
dell'assemblaggi rimuovere una volta
o completata la
saldatura
3) Giunti
trasversali i bordi esterni delle
completi di saldature devono
profili laminati, essere molatii in
in assenza di direzione degli
lunette di scarico sforzi
112
4)Giunti
trasversali di
lamiere e piatti 3) Vale solo per
con profilati tagliati e
rastremazioni in risaldati
.
larghezza e
spessore con
pendenza non
maggiore di 1:4.
Nelle zone di
transizione gli
intagli nelle
saldature devono
essere eliminati
Per spessori
t>25 mm, si
deve adottare
una classe
ridotta del
coefficiente
k S = (25 / t ) 0.2
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 55 di 69
Le saldature devono
essere iniziate e
terminate su tacchi
d'estremità, da
Per spessori rimuovere una volta
90 t>25 mm, si completata la
deve adottare saldatura
una classe
ridotta del i bordi esterni delle
coefficiente saldature devono
k S = (25 / t ) 0.2 essere molati in
direzione degli
sforzi
I profili laminati
devono avere le
stesse dimensioni,
senza differenze
dovute a tolleranze
Saldature senza Saldature effettuate
piatto di da entrambi i lati,
.
sostegno non molate e
sottoposte a
controlli non
9) Giunti distruttivi.
trasversali in
travi composte, Le saldature devono
in assenza di essere iniziate a
lunette di scarico terminate su tacchi
d’estremità, da
80 rimuovere una volta
10) Giunti completata la
trasversali saldatura
completi di
profili laminati, I bordi esterni delle
in presenza di saldature devono
lunette di scarico essere molati in
direzione degli
11) Giunti sforzi
trasversali di
lamiere, piatti, Sovraspessore di
profilati e travi saldatura non
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 57 di 69
k S = (25 / t ) 0.2
controlli, si deve
adottare la classe
36, per qualsiasi
valore t.
. Per spessori
t>25 mm, si
deve adottare
una classe
ridotta del
coefficiente:
k S = (25 / t ) 0.2
16) Saldature su Da adottarsi quando
piatto di i cordoni d’angolo
sostegno che fissano il piatto
permanente con di sostegno
rastremazioni in terminano a meno
larghezza e di 10 mm dai bordi
spessore con dell’elemento o
50 pendenza non quando non può
maggiore di 1:4 essere garantito un
buon
Vale anche per accoppiamento
lamiere curve
Per spessori
t>25 mm, si
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 59 di 69
deve adottare
una classe
ridotta del
coefficiente
k S = (25 / t ) 0.2
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 60 di 69
2) Attacchi saldati
longitudinali a
piatti o tubi con
71 L>100 mm e
α<45°
3) Fazzoletti Raccordo di
.
d’attacco saldasti a transizione di
piatti o tubi con raggio r realizzato
cordoni d’angolo con taglio
longitudinali e meccanico o a gas
dotati di raccordo realizzato prima
di transizione di della saldatura del
raggio r fazzoletto. Al
termine della
80
r>150 mm saldatura, la parte
terminale deve
essere molata in
direzione della
freccia per
eliminare
completamente la
punta della
saldatura
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 61 di 69
4) Fazzoletti Raccordo di
d’attacco saldasti a transizione di
un lato di un raggio r realizzato
piatto o della con taglio
piattabanda di una meccanico o a gas
trave e dotati di realizzato prima
raccordo di della saldatura del
transizione di fazzoletto. Al
raggio r. termine della
saldatura, la parte
La lunghezza L terminale deve
deve essere essere molata in
valutata come per direzione della
i dettagli 1), 2) e 3) freccia per
90 (a) eliminare
La stessa completamente la
71 (b) classificazione può punta della
essere adottata saldatura
50 (c) anche per
piattabande
saldate dotate di
raccordo di
transizione di
raggio r.
(a) r≥ L/3 o
r>150 mm
(b) L/3 > r ≥
. L/6
(c) r< L/6
5) Come saldato,
senza raccordo di
transizione
40
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 62 di 69
Le classi sono
valide anche per
nervature anulari
9) effetto della
saldatura del piolo
80 sul materiale base
.
della piastra
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 63 di 69
(d) l ≥ 120 mm e t
≤ 20 mm
> 30 mm
il disallineamento
dei piatti caricati
non deve superare
il 15% dello
spessore della
piastra intermedia.
Le verifiche a fatica
della saldatura per
tensioni tangenziali
devono essere
effettuate in
riferimento al
dettaglio 8 (Tabella
2-5.b)
Le saldature
devono terminare a
5) Giunzioni a più di 10 mm dal
sovrapposizione a bordo della piastra.
cordoni d’angolo
45*● (verifica degli Le verifiche a fatica
elementi della saldatura per
sovrapposti) tensioni tangenziali
devono essere
effettuate in
riferimento al
dettaglio 8 (Tabella
2-5.b)
(d) t c ≥ t e 30 < t
≤ 50 mm
(e) t c ≥ t e t > 50
mm
.
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 67 di 69
71 t>12mm
Allegato alla specifica per la verifica a fatica Allegato FOGLIO
dei ponti ferroviari
Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A 2 68 di 69
2) Collegamento 2) Valutazione
di un irrigidente basata sulla
longitudinale combinazione di
continuo con una uno stato tensionale
travatura tangenziale ∆τ e
trasversale sullo stato
tensionale normale
56 ∆σ , sull’anima della
∆σ =
∆M s travatura
Wnet ,s
trasversale, con un
∆σ equivalente:
∆Vs
∆τ =
Aw,net ,s ∆σ eq =
1
2
(∆σ + ∆σ 2 + 4∆τ 2 )
C
2200
SPECIFICA PER LA VERIFICA A FATICA
DEI PONTI FERROVIARI
FOGLIO
SPECIFICA Codifica: RFI DTC INC PO SP IFS 003 A
69 di 69
La presente Specifica per la verifica a fatica dei ponti ferroviari è stata elaborata da un gruppo di
lavoro così composto: