Atti 130112 3
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Esercitazione pratica
Vittorio D’Intinosante
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La valutazione della risposta sismica locale mediante analisi 1D permette di
definire una realistica risposta sismica stratigrafica di terreni non affetti da
problematiche bidimensionali (sia sepolte sia topografiche). Questo approccio è
ritenuto la via ufficiale delle NTC2008 (Cap. 3.2.2) e consente, in determinati
casi e mediante il confronto con la relativa categoria di sottosuolo (Cap. 3.2.2
NTC2008), elementi di risparmio rispetto all'approccio semplificato di
normativa (categorie di sottosuolo), poiché identifica amplificazione per
intervalli di periodi solitamente più limitati rispetto a quelli di normativa.
In determinati casi (ad esempio con substrato sismico con profondità dal piano
campagna > 100m e con assenza di importanti contrasti di Vs nelle coperture
sismiche) anche il livello di amplificazione, ovvero l'ordinata dello spettro di
risposta Se(g), risulta inferiore a quello desumibile dal ricorso alle categorie di
sottosuolo.
Di seguito si illustra una procedura per giungere alla definizione della risposta
sismica locale, sulla base dei parametri progettuali (forniti dal progettista) e
geologico-tecnici (relativi alla campagna di esplorazione del sottosuolo)
mediante l'utilizzo di alcuni software specifici, quali il Rexel 3.2 beta (Iervolino
et al., 2010) per l'estrazione dei moti di input ed il codice EERA (Bardet et al.,
2000) e/o il sofware STRATA (Kottke & Rathje, 2008) per la realizzazione delle
analisi di risposta sismica locale 1D. Migliori e più approfondite informazioni
sono reperibili nei rispettivi manuali. Naturalmente medesime analisi possono
essere svolte anche per mezzo di differenti softwares, con risultati del tutto
confrontabili.
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1. DEFINIZIONE INPUT SISMICO
1.1 Stima dell'accelerazione di base (ag)
3) Stato limite o stati limite del progetto (ad esempio SLV ed SLD, a cui
corrisponderanno differenti ag in funzione dei differenti periodi di ritorno
Tr).
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1. DEFINIZIONE INPUT SISMICO
1.1 Stima dell'accelerazione di base (ag)
http://www.geostru.com/geoapp/parametrisismici.aspx
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http://www.geostru.com/geoapp/parametri-sismici.aspx
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Figura 1
Spettri-NTCver.1.0.3
Figura 5
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Riepilogo
M compresa tra ….
Parametri di disaggregazione:
R compresa tra …..
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Figura 6
STEP5: viene richiesta la massima tolleranza relativamente allo scarto tra spettro di
riferimento del sito e spettro di risposta medio dei 7 input da estrarre. Va indicata la
tolleranza in difetto (Lower tolerance), in eccesso (Upper tolerance) ed i valori di periodo
(T1[s] e T2[s]) per cui verificare la corrispondenza. Il consiglio è quello di lasciare i
parametri di default tranne T1[s] che cautelativamente va abbassato ad un valore di 0.10.
Infine cliccare Plot spectral bounds per passare alla fase successiva;
STEP6: selezionare Scaled record e togliere I'm feeling lucky (restituisce solo la prima
combinazione senza valutazioni sull'errore associato) e cliccare la finestra di output
richiesta. Per “normali” applicazioni selezionale 7 Records (1 component) 15/50
1. DEFINIZIONE INPUT SISMICO
1.3 Estrazione accelerogrammi di input
STRATA
EERA
E’ possibile importare
Operando con il codice EERA in ambiente semplicemente il file testo relativo
Excel, è possibile aprire ognuno degli all’accelerogramma di input,
accelerogrammi in excel (sono solitamente avendo cura di annotarsi il
files testo compatibili con i comuni fogli di numero di campioni ed il passo di
calcolo) e semplicemente copiare ed campionamento. Nella medesima
incollare nella pagina di EERA dedicata pagina gli input vanno
all’input oppure importare il file testo singolarmente normalizzati all’ag
secondo le normali procedure di Excel. di progetto. Può essere necessario
Nella medesima pagina gli input vanno convertire il dato accelerometrico
singolarmente normalizzati all’ag di da m/s2 a g, per agevolare la
progetto. procedura di scalatura dell’ag.
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1. DEFINIZIONE INPUT SISMICO
1.4 Conversione e normalizzazione input
EERA
Non è necessario convertire
gli accelerogrammi ma
bisogna semplicemente
copiare ed incollare nella
pagina Earthquake i dati
accelerometrici nella
colonna Input
Acceleration.
Successivamente si
dovranno indicare il passo
di campionamento (Time
step ∆T) e l’accelerazione
massima (Desired
maximum acceleration)
come indicato in fig. 9.
Figura 9 19/50
1. DEFINIZIONE INPUT SISMICO
1.4 Conversione e normalizzazione input
STRATA
Nella pagina Motion(s)
caricare gli accelerogrammi
avendo cura di appurare
preventivamente il numero
di campioni.
Successivamente si
dovranno indicare il passo
di campionamento (Time
step), le indicazioni sul
formato ed il fattore di scala
per la stima
dell’accelerazione massima
(PGA) come indicato in fig.
10.
Figura 10
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.1 Inserimento sismostratigrafia di input
Definito l'input in termini di eventi sismici da sottoporre a simulazione, bisogna
determinare le caratteristiche sismostratigrafiche del volume di terreno
d'indagine ed oggetto della probabile amplificazione. Bisognerà riportare nel
software il profilo sismostratigrafico del terreno, ovvero i differenti
sismostratistrati in cui la campagna di esplorazione geologica (geofisica e
geotecnica) del sottosuolo ha discretizzato il sottosuolo dell'area in esame. Si
assume, trattandosi di indagini monodimensionali, che gli strati siano piano
paralleli e che la propagazione del sisma sia verticale. Qualora questa
condizione non fosse corrispondente ai risultati dell'indagine geologica, si dovrà
ricorrere ad analisi 2D. Pertanto, il modellista riporta nel file di input i dati
pervenuti dal geologo incaricato delle indagini, il quale è responsabile del dato
fornito. Un esempio è riportato in tabella.
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.1 Inserimento sismostratigrafia di input
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.1 Inserimento sismostratigrafia di input
EERA
Figura 11
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EERA
Curve dinamiche
(G/Gmax e D) per il
materiale 1.
Figura 12
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EERA
Per ottenere spettri di risposta
elastici (convenzionalmente con
fattore di smorzamento pari al 5%)
caratterizzati da fattore di
smorzamento differente, modificare
il valore nella casella indicata nella
pagina Spectra.
Figura 13
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
STRATA
2.1 Inserimento sismostratigrafia di input
SOIL PROFILE
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Dati di output
¾ Accelerogrammi di output
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.2 Esecuzione dell'analisi
EERA
Figura 17
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http://wpage.unina.it/francesco.silvestri/PhD%20course%20SDSRA%202010/Tutorial%201%20-%20SRA/Manuale%20EERA%20italiano.pdf
2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.2 Esecuzione dell'analisi
STRATA
Considerando un'estrapolazione
completa dei dati di output, si proceda
nella seguente maniera:
Figura 20
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.3 Dati di output
STRATA
Figura 21
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.3 Dati di output
STRATA
Figura 22
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.3 Dati di output
EERA
10 5 0.55
Ne deriva che il massimo fattore di smorzamento ξ (corrispondente ad η =0.55)
è pari al 28%.
Nella pagina Spectra di EERA (figura 20) bisognerà rieseguire l’analisi,
sostituendo il valore del Damping factor (convenzionalmente al 5%) con quello
risultante dall’applicazione della formula suindicata.
Il risultato cambia notevolmente, come visibile dal confronto tra figura 23
(ξ=28%) e figura 20 (ξ=5%). 36/50
Figura 23
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2. ANALISI 1D DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
2.3 Dati di output
STRATA
Variare il valore
del damping
sostituendo ad η
Figura 18 1/q
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Spettro normalizzato (parametri dipendenti ed
indipendenti)
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formula [3.2.4] delle NTC2008
X
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Figura 14 – Esempio di normalizzazione
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CONTENUTI DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE
SISMICA
7. OUTPUT RICHIESTI
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7.OUTPUT RICHIESTI
Dipendono dalle scelte di analisi che il progettista intende percorrere sulla
struttura:
5. E’ stato fatto variare il valore di vs delle coperture da 400 m/s a 750 m/s
con passo di 50 m/s fino ad uno spessore di 20m e di 100 m/s da 20m a
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30m)
Il fine è stato quello di verificare in maniera speditiva per ognuna delle
combinazioni illustrate (circa 2500) se l’utilizzo dell’approccio semplificato più
vicino alla situazione stratigrafica reale, pur non essendo normativamente
corretto, sia almeno una scelta cautelativa.
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LEGENDA
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Earthquake site Response Analyses of Layered Soil Deposits. University of Southern California
Bramerini, F., Di Pasquale, G., Naso, G. & Severino, M. (2008). – Indirizzi e Criteri per
la Microzonazione Sismica. Vol. 1 (Parti I e II) e Vol. 2 (Parte III). Dipartimento Protezione
Civile, Conferenza Regioni e Province Autonome.
Idriss I.M. & Sun J.I. (1992) – SHAKE91: A computer program for conducting equivalent
linear seismic response analyses of horizontally layered soil deposits. User’s Guide, University
of California, Davis, California, 13 pp.
Iervolino I., Galasso C. & Cosenza E. (2010) - REXEL: computer aided record selection
for codebased seismic structural analysis. Bulletin of Earthquake Engineering, 8:339-362.
Kottke Albert R. & Rathje Ellen M. (2008) – Technical Manual for Strata - PEER 2008/10
Kramer S.L. (1996) - Geotechnical Earthquake Engineering. Prentice-Hall, pp. 652.
Lanzo G. & Silvestri F. (1999) – Risposta Sismica Locale.Edizioni Hevelius.
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Infrastrutture. Supplemento Ordinario della G.U. n. 29 del 4.02.2008
Schnabel P.B., Lysmer J. & Seed H.B. (1972) – SHAKE: A computer program for
earthquake response analysis of horizontally layered sites. Report No. EERC 72-12,
Earthquake Engineering Research Center, University of California, Berkeley, California.
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DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE TERRITORIALI ED AMBIENTALI
E PER LA MOBILITA’
MOBILITA’
Vittorio D’Intinosante
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Tel: 0554622790
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