Liquefazione
Liquefazione
Liquefazione
INDICE GENERALE
QUADERNI per la progettazione
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Prefazione .............................................................................. 7
CAPITOLO 4 TERRENI SUSCETTIBILI ALLA LIQUEFAZIONE SECONDO IL D.M. 14 GENNAIO 2008 NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI" ............................................................... 17
CAPITOLO 8
QUADERNI per la progettazione
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Metodi semplificati ................................................................ 42 Metodi semplificati che utilizzano prove SPT .................... 42 Seed e Idriss (1982) ................................................. 43 Tokimatsu e Yoshimi (1983) ........................................ 45 Iwasaki et al. (1978, 1984) ...................................... 46 Youd e Idriss (2001) ................................................. 46 Metodo di Seed et al. (1985) .................................... 47 Metodo di Rauch (1998) ........................................... 48 Metodo dellEurocodice 8 (SPT) .................................. 49 Yegian e Whitman (1978) ......................................... 51
8.2.1
Metodi semplificati che utilizzano prove CPT ................... 52 Metodo di Robertson e Wride (1998) ......................... 52
8.2.2.1 8.2.3
Metodi semplificati che utilizzano prove sismiche (VS) ........ 57 Andrus e Stokoe (1997) ............................................. 57
8.2.3.1
Bibliografia ........................................................................105
PREFAZIONE
Il presente volume si rivolge a tecnici professionisti quali geologi, ingegneri, architetti ecc. che, non essendo specialisti del settore, nel corso della propria attivit professionale hanno lesigenza di affrontare il problema richiamando le metodologie e le informazioni tecniche a loro non consuete, proponendosi come una guida pratica per la valutazione della suscettibilit alla liquefazione che certi terreni granulari saturi possono presentare in condizioni sismiche. Il testo raccoglie ed evidenzia i pi comuni metodi di calcolo che regolano la liquefazione dei terreni sabbiosi saturi. Largomento suddiviso in due parti; nella prima, in maniera molto schematica, si introduce il concetto di liquefazione, si definiscono le equazioni CRR e CSR che con il loro rapporto determinano il coefficiente di sicurezza Fs, dando ragguagli circa le correzioni che occorre eseguire ai vari indici (SPT, CPT e VS), ricavati da prove in sito, per la successiva determinazione della suscettibilit o meno alla liquefazione. Nella seconda parte si definiscono i metodi tabellari (Sherif e Ishibashi, 1978, Youd e Perkins, 1978, Youd et Al., 1978, Iwasaki et. Al., 1982), e le metodologie di calcolo dei metodi semplificati (Seed e Idriss, 1982, Iwasaki et al., 1978-1984, Tokimatsu e Yoshimi, 1983, Youd e Idriss, 2001, Seed et al., 1985, Rauch, 1998, Eurocodice 8 (SPT), Robertson e Wride, 1997, Andrus e Stokoe, 1998, Yegian e Whitman, 1978. Infine, un programma realizzato con schede Excel permette di calcolare il coefficiente di sicurezza da prove in situ SPT, CPT e VS con i metodi proposti dagli autori sopra descritti, consentendo di eseguire delle comparazioni tra loro ed individuando il rischio di liquefazione (Iwasaki et al., 1984), nonch, la probabilit e la suscettibilit alla liquefazione (Juang et al., 2001), sia per singolo strato a profondit prefissate, sia complessivamente (pi strati interessati), fino ad una profondit di 20 m. QUADERNI per la progettazione
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(in condizioni sature) ed il fenomeno della liquefazione (Iwasaki et al., 1982), cosicch, le aree interessate in passato da tali meccanismi possono essere considerate potenzialmente a rischio (terreni a granulometria piuttosto uniforme, costituiti da sabbie fini e/o limi con densit da media a bassa).
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CAPITOLO 2
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In letteratura sono stati suggeriti da vari autori, diversi metodi (tabellari, semplificati ecc...), per la valutazione del potenziale di liquefazione di depositi sabbiosi saturi. Affinch in un sito possano avvenire fenomeni di liquefazione, necessario che la scossa sismica raggiunga una certa intensit. Da osservazioni effettuate su un certo numero di terremoti avvenuti, Kuribayashi e Tatsuoka (1975), hanno potuto verificare che esiste una relazione fra la magnitudo e il logaritmo della distanza allinterno della quale si possono innescare fenomeni significativi di liquefazione, da cui:
Poich la precedente relazione risulta valida per terremoti con M 6. Alcuni autori (Berardi et al., 1988), analizzando alcuni terremoti italiani in cui si erano verificati fenomeni di liquefazione, hanno introdotto unulteriore equazione, che sostanzialmente porta agli stessi risultati. Da qui limportanza di definire la distanza epicentrale dal sito investigato.
Figura 2.1
Distanza epicentrale massima fino a dove sono state osservate strutture di liquefazione in terremoti superficiali in funzione della magnitudo del sisma (Obermeier, 1996)
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