. La vostra coscienza vi dice sicuramente perché sono venuta
. Si sbaglia, Signora, me lo sto ancora chiedendo
. Signorina Bennet, dovreste aver capito che con me non si
scherza. Se voi non volete essere sincera, io non farò altrettanto. Vi parlerò
con la mia franchezza
. L’ascolto
. Ho visto mio nipote questa mattina, e purtroppo mi ha parlato
di voi
. Ah!
. Ah! Vedo che incominciate a capire. Ora io vi domando, avete per caso intenzione di accettare la proposta che vi ha fatto in un momento di infatuazione?
. Lei è libera di farmi tutte le domande che crede, ma io sono
altrettanto libera di non rispondere
. Questo non lo sopporterò. Esigo che mi rispondiate, invece,
sono sua zia e ho diritto di conoscere i suoi propositi più intimi
. Ma non i miei e non con questo atteggiamento che mi indurrà a
essere più esplicita
. Lo farò io. Allora, Signorina Bennet, questa unione alla quale
voi evidentemente avete la presunzione di aspirare, non avverrà mai. Dico mai,
il signor Darcy è fidanzato a mia figlia, e adesso che cosa avete da dire?
. Soltanto questo, che se le cose stanno così, lei non ha motivo
di supporre che il signor Darcy abbia fatto una proposta di matrimonio anche a
me
. Già! Ma il loro fidanzamento, voglio dire, è di natura
particolare. Essi sono destinati l’uno all’altro fin dalla prima ora di vita. Mia
figlia era ancora in fasce quando la madre di David ed io facevamo i primi
progetti, e le aspirazioni di due sorelle non possono essere certo annullate da
una ragazza di ceto inferiore economicamente insignificante e del tutto
estraneo alla nostra famiglia. Non vi dice nulla questo?
. A me no. E a quanto lei stessa ha potuto constatare, sembra che
non importi nulla neanche al Signor Darcy
. Certamente sono state le vostre arti ammaliatrici a fargli
dimenticare il rispetto che deve a sé stesso e alla sua famiglia
. Ma non le permetto di dire una cosa simile
. Oh! Piano! Piano! Non scaldatevi tanto, ragazza mia. Eh!
Perché ho appena incominciato. Voi dovete convincervi che per onore e decoro, è
anche il vostro stesso interesse impediscono questo matrimonio
. Ma!
. Sì, Signorina Bennet, anche il vostro stesso interesse, perché
se mio nipote vorrà fare di testa sua, voi non potrete certo sperare di essere
accolta tra di noi. Sarete evitata, disprezzata da tutti e il vostro nome non
darà mai pronunciato da nessuno di noi
. Non sarà poi una disgrazia tanto grande. La moglie del Signor
Darcy avrà motivi sufficienti di felicità per non preoccuparsi di queste cose
. Smettetela di interrompermi e ascoltatemi in silenzio. Non sono
abituata a essere contradetta. E, dunque, è questa, eh, la vostra riconoscenza
per tutte le gentilezze che vi ho usato la scorsa primavera. Non mi dovete
nulla per contraccambiarla? Mia figlia e mio nipote sono destinati l’uno all’altra.
I loro patrimoni sono vastissimi e tutti e due discendono da una nobile
famiglia. Ora non c’è nessun motivo alcuno perché il Signor Darcy debba
preferire voi, ragazza di un’oscura famiglia e senza mezzi
. Mio padre è un gentiluomo quanto il Signor Darcy, Signora!
. Già. Ma i vostri parenti? Che cosa sono? Dei professionisti.
Nient’altro che dei professionisti. E se mio nipote, oggi si esalta per un sentimento
passeggero, presto se ne accorgerà e allora vi assicuro sarà per voi una grande
delusione. Se voi foste meno sciocca, capireste qual è il vostro bene e non
pensereste di lasciare un ambiente nel quale siete sempre cresciuta
. Perché? Anche sposando vostro nipote non uscirei dal mio
ambiente. Siamo uguali noi
. Ah! Siete testarda,
ostinata. Eh! Ma non me ne andrò via da qui fin quando non avrò avuto le
assicurazioni che esigo
. Sia certa che da me non ne avrà mai. Sarebbe veramente
insensato da parte mia impegnare i miei sentimenti, anzi, Signora, la voglio
pregare di non importunarmi più su questo argomento
. Signorina Bennet, io sono indignata. Vi credevo una ragazza
ragionevole, mi accordo, invece, che siete insensibile, egoista senza onore.
Nel periodo natalizio mi sono
fatta trascinare dalla curiosità, e ho guardato lo sceneggiato italiano Orgoglio e pregiudizio del 1957. Ho
sempre sentito Voci contrastanti su questo sceneggiato tratto dall’omonimo
romanzo di Jane Austen, c’è chi lo stronca sul nascere e altri lo accolgono in
modo tiepido pur apprezzandolo. Tirando le somme, lo vedo come un piccolo
capolavoro per la presenza di attori teatrali eccellenti, ma tolta la
recitazione e il carisma degli interpreti, ho notato solo delle sbavature, scene
sbagliate e non presenti nel romanzo, e alcune anche gravi. Si può iniziare
nell’indicare il numero delle sorelle Bennet, perché se ne contano quattro e
non cinque, per cui il personaggio Lydia assorbe anche la figura della sorella
scordata. Ma ci sono anche altre dimenticanze e inesattezze su alcune scene, troppe
per elencarli, e se li vediamo sotto un altro punto di vista si potrebbero
considerare inconsistenti se non si conoscesse il romanzo, perché la
recitazione e le ambientazioni sono in stile teatrale, e attirano e si possono
applaudire.
Un’altra pecca che ho notato
riguarda il contesto ambientale, perché il romanzo si riferisce all’Inghilterra,
invece le scene ricordano solo l’Italia dimenticando il luogo originale. I
costumi, la sceneggiatura, la recitazione e la regia sono stati sviluppati
seguendo logiche italiane e non inglesi, e il risultato ha assorbito questo
timbro, per questo motivo, per chi non conosce il capolavoro di Jane Austen, lo
vede come uno sceneggiato girato e ambientato in qualsiasi paese dell’Italia,
potrebbe esse Venezia, Milano, Palermo, Bari, Napoli, e così via, ma nessuno
spettatore riconoscerà i contesti sociali e ambientali inglesi.
In poche parole, il lavoro è
stato pensato per il mercato italiano, con l’aggravante di aver stravolto e
sfalsato le colonne portanti del romanzo incluso tra i più importanti della
letteratura mondiale. In compenso, se metto da parte lo stravolgimento del
romanzo, ho apprezzato la recitazione delle attrici e degli attori, le cui Voci
appartengono alla lista dei grandi del cinema e del teatro italiano.
Nello sceneggiato si riconosce un’acerba Virna Lisi alle prime armi e sempre molto professionale, s’individua Enrico Maria Salerno, un altro gigante del cinema italiano, e poi tanti altri che sono entrati di diritto tra i grandi della recitazione nazionale.
Scheda dello sceneggiato:
Titolo: Orgoglio e pregiudizio
Regia: Daniele D’Anza
Soggetto: omonimo romanzo di Jane
Austen
Formato: miniserie in 5 puntate
Durata: circa 45/60 min. a
puntata
Sceneggiatura: Edoardo Anton
Costumi: Fausto Saro
Scenografia: Bruno Salerno
Musica: Giuliano Pomeranz
Interpreti: Virna Lisi (Elisabeth Bennet), Franco Volpi (Darcy), Enrico Maria Salerno (Tenente Wickham), Elsa Merlini (Signora Bennet), Sergio Tofano (Signor Bennet), Matteo Spinola (Signor Bingley), Vira Silenti (Jane Bennet), Luisella Boni (Lydia Bennet), Daniela Calvino (Mary Bennet), Maresa Gallo (Giorgiana Darcy).
Annotazione: nel Taccuino ci sono
altri film tratti dai libri di Jane Austen: Ragione e sentimento, L’abbazia di Northanger, Mansfield Park, Emma, Persuasione e Amore e inganni; invece le Voci
dei romanzi di Jane Austen sono Mansfield park, Emma, Persuasione e L’abbazia di Northanger.
Ricordo le Voci di Franco Volpi con Il segno del comando
Annotazione: Le Voci iniziali sono tratte dallo sceneggiato e le ho sbobinate per il Taccuino.
N.B. immagini
prelevate dalla rete tramite il motore di ricerca Google.
Lo sceneggiato saràsenz'altro bello, ma il romanzo è bellissimo. Buon anno Innassia.
RispondiEliminasinforosa
Lo sceneggiato ha perso i connotati del romanzo, e se lo guardiamo mentre pensiamo a Jane Austen delude alla grande.
EliminaBuon anno nuovo.
Adoro questo libro di Jane Austen, ma questo sceneggiato mi manca.
RispondiEliminaCredo che lo cercherò
Io l'ho visto su Raiplay, e se non mi sbaglio si trova anche su YouTube. Ciao @Stefania
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