Grande disco Ohio Players, disco che avrò già ascoltato una decina di volte il nuovo dei Black Keys, il duo nerd di Akron,
quella località dell'Ohio appunto con un nome che pare uno di quei pianeti inventati per la fantascienza degli anni 60, il che potrebbe anche essere poiché è da lì che arrivavano anche i bizzarri Devo e già all'epoca il tutto mi faceva quell'effetto interstellare.
Dicevo che i due, Dan Auerback e Patrick Carney, principalmente chitarra e batteria, hanno un aspetto da nerd nel senso che niente hanno di patinato come invece certe rockstar tutte curate nel look, specie quelle degli anni 80.
No, i due li potresti incontrare per la strada e manco sai che sono quelli che in passato hanno scritto Lonely Boy oppure Gold On The Ceiling ed ora escono con un nuovo disco bellissimo che oltre a dare un sequel al video della succitata Lonely Boy con
ON THE GAME,
dove nel nuovo videoclip torna il ballerino per caso di allora, ti fanno sentire pure certe atmosfere alla Tarantino di Le Iene e Pulp Fictition con
READ EM AND WEEP, canzone con casualmente lo stesso titolo di un brano di Meat Loaf (scritto da Jim Steinman) e cantato anche da Barry Manilow un una versione leggermente modificata, ma comunque questa dei Black Keys non ne è assolutamente un'altra cover,
oppure Dan sfodera una voce soul in
I FORGOT TO BE YOUR LOVER che è una cover, questa invece si, di una canzone del 1968 di William Bell, mettendo qui e là anche armonie alla Beatles in un album pieno di ospiti (ci sono anche Beck e Noel Gallagher), molto diverso dai primi lavori da garage band dei due dove Dan suonava tutto lui sovraincidendo ogni strumento eccetto la batteria.
Tutto diverso invece il mondo dei Vampire Weekend la cui
A-PUNK era nota per uno spot pubblicitario, e se ci cliccate sopra a quel link ve lo ricordate di sicuro, ed ora escono con Only God Was Above Us dove spaziano dalle semplici ballad da birreria agli arrangiamenti orchestrali super curati passando per certe cose quasi oniriche come il singolo
CAPRICORN.
Essendo comunque una band alternativa il cui nome deriva da un cortometraggio ideato, ma mai girato dal leader cantante chitarrista Ezra Koenig (un
COGNOME illustre per la fantascienza in tv), e dalla formazione a quattro ora ridotta a trio dal 2016, non manca anche quello che più si avvicina al vecchio stile del primo album del 2008 che ritroviamo in
GEN-X COPS.
Sorpresa nella musica italiana invece con Francesco DeGregori che dopo Dalla e Venditti, trova un nuovo partner musicale in Checco Zalone che fondamentalmente qui suona il piano e occasionalmente canta in alcune canzoni di Pastiche, il loro album realizzato in coppia.
Il Principe pare molto a suo agio anche nel cantare le canzoni firmate da Checco dando quel giusto contrasto fra il suo essere abbastanza austero e la dissacrante ironia del comico.
Di non buono c'è solo che dopo una buona partenza con
GIUSTO O SBAGLIATO, brano inedito che prende una chiara ispirazione da My Way che però ti fa le chiuse alla Jannacci, e che presenta un arrangiamento molto carico con fiati, Hammond, basso, chitarra e batteria, poi si finisce subito sul minimalismo voce e pianoforte (infatti è quello che c'è scritto sul disco) che se su Pezzi Di Vetro rende bene perché già il brano di Francesco nasce scarno di suo, su canzoni come
RIMMEL invece senti tanto la mancanza dell'originale anche per come Francesco la canta che pare tanto svogliato (saranno anche 50 anni che puntualmente deve farla nei concerti, sennò non lo fanno uscire vivo, ok, però...).
Eppure il cantautore ha detto che con Checco si è divertito molto.
Cover varie completano il disco, fra Pino Daniele, Paolo Conte e persino Nino Manfredi con la deliziosa la Ballata Di Pinocchio che ti fa fare un salto indietro nel tempo all'epoca dello sceneggiato tv di Comencini.
Magari non è un disco fondamentale per la storia della musica, ma meno peggio di quello che si poteva pensare.
Chiudo per oggi con Doja Cat che per me è stata un colpo di fulmine all'epoca di
HOT PINK e anche ogni videoclip suo era per me uno spettacolo da vedere.
Peccato che con il nuovo disco, Scarlet, anticipato alcuni mesi fa dal singolo
PAINT THE TOWN RED dove gira in loop un campione di Walk On By di
BURT BACHARACH con la voce di Dionne Warwick,
non ci sia più traccia di quel funky e quella sensualità che c'era in Say So e company, e infatti il videoclip della canzone è decisamente horror seppure sexy, puntando invece ad essere una specie di novella Nicki Minaj tutta rime piene di "bitch" che da un po' di tempo nello slang non è più un'accezione negativa, ma quasi un complimento per quanto una sia sexy da infarto e anzi se lo appendono scritto anche al collo come ciondolo o ne fanno una fibbia per i cinturoni.
Testi e titoli explicit come
WET VAGINA, che appena ascoltata da anima candida mi sembrava dicesse invece Wait For China, fanno capire che non è un disco da Zecchino D'oro, ma a volte il troppo stroppia.
Per fortuna la ragazza è giovane e può sempre recuperare come ha fatto
BEYONCÉ.