Il mio nanetto, nonostante i quattro anni alle porte, continua ad avere una grande diffidenza per tutto ciò che è nuovo, persone e luoghi, e per lanciarsi in attività inedite ha bisogno di tempo e io ci devo mettere tutta la pazienza possibile. O almeno tutta quella possibile per me che in teoria ero una nata senza. Ma si sa che diventare madri richiede lo sviluppo immediato di questa capacità, che ti piaccia o no.
Quando un mese fa abbiamo iniziato il corso di nuoto lui non era molto convinto. O meglio, dato che la piscina con mamma e papà lo ha sempre fatto impazzire, non era molto convinto del concetto di corso - ovvero mamma non è lì con te e devi fare quello che dice la maestra. E così è stato un susseguirsi di minuti - che sembrano ore - con lui aggrappato alla mia gamba senza la benchè minima intenzione di fare nulla e tu, che quando capitano queste cose sei sempre l'unico genitore in questa situazione, non sai più che fare. Non c'era verso di allontanarmi come previsto invece da parte dei genitori e non c'era verso di uscire da scuola senza pianti disperati perchè lui in piscina non ci voleva andare.
Io non so mai come comportarmi. Non so mai qual'è il limite tra sei un timidone ma insisto perchè so che è una cosa buona per te e quando invece forse mi sbaglio, forse devo rispettare i tuoi rifiuti. E non basta parlarne in modo positivo, incoraggiare, incitare, promettere ricompense. Non nell'immediato per lo meno.
Poi lui mi stupisce.
Come tante altre volte è successo.
Quando tu madre credi che beh forse è il caso di mollare, lui ce la fa. Alla grande.
E come madre impari, di nuovo e ancora. Che il tutto subito non dà le stesse sensazioni.
E così ieri siamo arrivati tutti contenti in piscina e una volta messo il costume mi ha guardato e mi ha detto: vado da solo mamma, tu aspettami qui.
Stupore e soddisfazione, tutto insieme.
Grande.
Un grande.
Ha fatto il suo corso e non vede l'ora che sia di nuovo martedì.
Così, di colpo. Senza vie di mezzo. Si passa dalla scenata isterica al faccio da solo e con il sorriso.
Sono orgogliosa di lui. E anche un pò di me. Perchè non abbiamo mollato, nè lui, nè io. Perchè conosco il mio pollo e gli ho dato il tempo e, credo, il sostegno necessario per arrivarci da solo che sarebbe stato molto divertente.
Perchè sarebbe stato più semplice anche per me mollare. Portare un nano in piscina è sfiancante, per 40 minuti in piscina ce ne sono altrettanti tra docce, urla, spintoni, non correre che scivoli, phon tanto odiati e vestizioni a strati visto che questa benedetta primavera continua a latitare.
Così alla sera gli ho fatto i complimenti.
e lui: "sei fiera di me mamma?"
"Sì amore mio, moltissimo"
"beh, allora ti meriti che domani faccio il bravo di nuovo"
Che l'approvazione dei genitori sia una delle leve più importanti a quest'età è su tutti i manuali.
Che la fiducia nelle loro piccole ma enormi capacità serva a sviluppare un'autostima sana è un'altro dato di fatto.
Come sempre però il giusto modo di vedere le cose me lo insegna direttamente lui.
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10 aprile 2013
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