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20 luglio 2014
cazzomimetto versione nana
Lei avrà un sacco di vestitini. Uno più brutto dell'altro.
Eh sì, perchè mi ero promessa di non comprare nulla di nuovo ma di recuperare dal parentame vario, memore del corredo esagerato che aveva lui appena nato. Un armadio degno di un fashion victim, di cui ha usato la metà delle cose e soprattutto a tutte ci ha rigurgitato/sbavato sopra. In più avevo svaligiato il negozio della Petit Bateau lasciandoci un intero stipendio per poi sbagliare lavaggio e ritrovarmi con tutine e body che da taglia 0/1 mesi erano diventate -3 mesi.
19 settembre 2013
no, io non vado alla #mfw
C'è un momento ogni anno, anzi per la precisione due, in cui non so cosa darei per lavorare nella moda.
La Milano Fashion Week.
La parte più superficiale e materialista di me prende terribilmente il sopravvento.
Vorrei essere lì, dalla mattina presto a notte inoltrata, tra una sfilata e l'altra, tra colori, musica altissima e luci abbaglianti. Vorrei vedere da vicino quei vestiti che visti lì in quel momento non sembrano nemmeno troppo immettibili. E poi li guarderei dimenticandomi il mio conto economico e il mio principio per cui troppo è un'offesa e immaginerei di comprarmi questo e quello. Vorrei arrivare al terzo cocktail party della giornata con una mise molto azzardata, che non metterei qui nella mia città nemmeno se fossi completamente ubriaca. Tanto ci sarebbe sempre qualcuno più appariscente di me. E poi mi vedrei a sorseggiare un Martini (che nella realtà mi fa schifo), fare sorrisi, chiacchierare di nulla con gente sconosciuta il tutto indossando con nonchalance un tacco 12, ma che dico, 15...
E invece mi guardo le gallery delle sfilate dal mio divano.
E per la cronaca adesso sono in mutande e calzini. Non bianchi, giuro.
Però una cosa fescion l'ho fatta la scorsa settimana. Sono stata al Vintage Festival di Padova.
Per fortuna che ci pensa la mia città.
Non è male, è mostra mercato, workshop, appuntamenti interessanti.
E' aperitivi musicali.
A cui io ovviamente non ho partecipato.
Diciamo che ultimamente vorrei dormire spesso e sicuramente vado a letto presto.
Diciamolo pure, molto presto.
Se fossi alla settimana della moda probabilmente oggi mi sarei addormentata nel bel mezzo della sfilata di Fendi.
La Milano Fashion Week.
La parte più superficiale e materialista di me prende terribilmente il sopravvento.
Vorrei essere lì, dalla mattina presto a notte inoltrata, tra una sfilata e l'altra, tra colori, musica altissima e luci abbaglianti. Vorrei vedere da vicino quei vestiti che visti lì in quel momento non sembrano nemmeno troppo immettibili. E poi li guarderei dimenticandomi il mio conto economico e il mio principio per cui troppo è un'offesa e immaginerei di comprarmi questo e quello. Vorrei arrivare al terzo cocktail party della giornata con una mise molto azzardata, che non metterei qui nella mia città nemmeno se fossi completamente ubriaca. Tanto ci sarebbe sempre qualcuno più appariscente di me. E poi mi vedrei a sorseggiare un Martini (che nella realtà mi fa schifo), fare sorrisi, chiacchierare di nulla con gente sconosciuta il tutto indossando con nonchalance un tacco 12, ma che dico, 15...
E invece mi guardo le gallery delle sfilate dal mio divano.
E per la cronaca adesso sono in mutande e calzini. Non bianchi, giuro.
Però una cosa fescion l'ho fatta la scorsa settimana. Sono stata al Vintage Festival di Padova.
Per fortuna che ci pensa la mia città.
Non è male, è mostra mercato, workshop, appuntamenti interessanti.
E' aperitivi musicali.
A cui io ovviamente non ho partecipato.
Diciamo che ultimamente vorrei dormire spesso e sicuramente vado a letto presto.
Diciamolo pure, molto presto.
Se fossi alla settimana della moda probabilmente oggi mi sarei addormentata nel bel mezzo della sfilata di Fendi.
Le foto più belle le avevo pubblicate qui.
Era il mio pensiero colorato e spensierato per Lucia.
E lo dico ancora: grazie per quello che fai, Lucia.
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