Fibromialgia: definizione e significato medico | Corriere Salute

Fibromialgia

1Che cos’è la fibromialgia e quali sono le cause

La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da un dolore cronico diffuso a tutto il corpo, in particolare a carico di muscoli e articolazioni, e da altri sintomi che coinvolgono diversi organi.

Allo stato attuale viene ritenuta una patologia dovuta a un disordine, scarsamente definito, dei meccanismi che governano le percezioni dolorose.

In estrema sintesi, verrebbe a realizzarsi una sfaccettata serie di alterazioni (metaboliche, neurochimiche, forse immunologiche) che alla fine determinano un elevato livello di dolore. La fibromialgia rappresenta dunque un disagio dettato da una anomala percezione del dolore di natura, come si usa dire, multifattoriale. Non esiste una ragione “fisica”, organica. I pazienti spesso raccontano vissuti problematici, dinamiche familiari negative, eventi traumatici, lutti o difficoltà nel lavoro che spesso precedono i sintomi. Ma nemmeno si può affermare che sia il forte stress la causa unica della fibromialgia.

2I sintomi: i principali disturbi della fibromialgia

Di certo c’è che il quadro è contrassegnato dai seguenti sintomi principali:

  • dolore diffuso a tutto il corpo: la pressione, effettuata durante la visita, su alcuni punti corporei (chiamati tecnicamente tender points) suscita un intenso dolore;
  • stanchezza;
  • sonno disturbato e non riposante;
  • difficoltà a concentrarsi e problemi di memoria.

Si tratta di una condizione che determina una notevole limitazione dell’attività fisica e della vita sociale, incrinando lo stato di benessere e dunque compromettendo non poco la qualità della vita.

I dati indicano che la fibromialgia coinvolge il 2-5% della popolazione generale, con un netto coinvolgimento del sesso femminile (il rapporto femmine/maschi è fino a 8 a 1). In genere l’età media dei pazienti oscilla dai 30 ai 60 anni, ma non mancano i casi nell’età giovanile (soprattutto donne).

Il dolore cronico la fa da padrone. È presente ogni giorno da tre mesi continuativi almeno, localizzato in tutti i distretti del corpo, in entrambe le metà corporee, sopra e sotto la cintola, interessando altresì la colonna cervicale e dorso-lombare, il torace anteriore, i glutei e le spalle.

I pazienti non esitano a descrivere il disagio come «un dolore dappertutto».

Si avverte una profonda stanchezza già al mattino, anche a causa del sonno fortemente disturbato, che non è affatto rilassante e rigenerante (anche se di durata accettabile). Spesso coesistono deficit a carico della memoria e della capacità di concentrazione, mal di testa specie muscolo-tensiva, una certa mancanza di respiro, e la sensazione di avere le gambe irrequiete, “senza riposo”.

I NUMERI DELLA FIBROMIALGIA IN ITALIA
Sono quasi due milioni gli italiani che ne soffrono e il 90% di loro appartiene al sesso femminile. Questo disagio spinge la persona a peregrinare da un medico all’altro. Ed ecco perché alla diagnosi si arriva con impressionante ritardo: in media, due anni dalla comparsa della sindrome. Si approda nelle mani del reumatologo, la figura di riferimento per questa patologia, dopo aver interpellato almeno quattro altri specialisti.

3La diagnosi: come si arriva a riconoscere la fibromialgia

La particolarità di questa condizione è che l’esame del paziente non accerta stati patologici noti a carico di questo o di quell’organo. Gli esami di laboratorio o strumentali, insomma, non rivelano proprio alcunché e vengono spesso ripetuti nel tempo prima di giungere alla diagnosi.

Le analisi del sangue risultano nella norma, in particolare gli indici infiammatori come VES e PCR. TC e risonanze magnetiche riescono a scorgere solo minime anomalie di qualche articolazione, che non sono significative e non giustificano affatto lo scatenamento del dolore. Test di laboratorio ed esami radiologici risultano utili soprattutto per escludere altre malattie.

L’unico riscontro clinico è la presenza, come s'è detto, dei cosiddetti tender points, punti corporei, in corrispondenza di aree muscolari e inserzioni tendinee, che evocano dolore alla palpazione/pressione.

Sono stati individuati 18 siti specifici e, in base ai criteri classificativi che definiscono la fibromialgia stilati dall’American College of Rheumatology, si dovrebbe avvertire dolore in almeno 11 di loro. Il riconoscimento di questa condizione patologica comporta quindi l’esame scrupoloso delle sedi dolenti.

4La terapia della fibromialgia: le cure disponibili

Quali trattamenti sono stati proposti per mitigare i sintomi chiave di questa sindrome da dolore cronico muscolo-scheletrico?

Sicuramente una terapia non farmacologica per la fibromialgia è l’esercizio fisico e in particolare una quota di 20 minuti di attività aerobica ogni giorno.

La fibromialgia migliora realmente con il movimento e soprattutto con il calo di peso che il moto può contribuire a ottenere.

DA RICORDARE
Potrà sembrare difficile accettare questa raccomandazione da parte di chi ha ridotto al minimo l’attività quotidiana a causa del dolore, ma è certo: il moto costante, non intenso e affrontato in maniera graduale, come nuotare o camminare a passo svelto quella fatidica mezz’oretta al giorno, agisce beneficamente sulla massa dei disturbi e sull’intera qualità della vita.

Il supporto psicologico verte su una serie di approcci, come la terapia comportamentale e il biofeedback combinato con il rilassamento e il movimento.

I farmaci scendono in campo fondamentalmente per trattare il dolore (mirano a questo scopo il paracetamolo e i FANS, ovvero gli antinfiammatori non steroidei) .

Contro il sonno disturbato, invece, i medicinali utilizzabili rientrano in diverse categorie, dagli antidepressivi agli anticonvulsivanti, dagli ipnotici non di natura benzodiazepinica (come il zolpidem) ai rilassanti muscolari.

Anche gli estratti di cannabis possono servire qualora il paziente non dovesse rispondere all'azione degli altri approcci curativi.

23 marzo 2022 (modifica il 25 giugno 2024 | 11:20)

CON LA CONSULENZA DI
professor Carlo Selmi
responsabile Reumatologia e Immunologia Clinica in Humanitas, Milano.
A CURA DI
dottor Edoardo Rosati
giornalista medico-scientifico