Cronache dell’antifascismo paranoide e schizofrenico
La classe politico-intellettuale-giornalistica italiana soffre di paranoia, una malattia che si manifesta con una sindrome di persecuzione collegata ad una sindrome di onnipotenza.
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La classe politico-intellettuale-giornalistica italiana soffre di paranoia, una malattia che si manifesta con una sindrome di persecuzione collegata ad una sindrome di onnipotenza.
Visto come stanno andando le cose in Italia non si sa a chi ci si debba rivolgere per un parere, se a un politologo, a un sociologo o a uno psichiatra.
La dizione ‘società degli spettri’ sintetizza, come meglio non si potrebbe, i concetti di sinistra, di democrazia, di antifascismo.
L’incendio, a Milano, di una sede di Forza Nuova e della storica libreria Ritter rappresenta la degna celebrazione di settant’anni di quella branca del crimine organizzato, che si autodefinisce “antifascismo militante”.
L’esorcismo antifascista funziona come la scomunica medievale, e come la scomunica medievale è contagioso.
Stanno ritornando gli anni Settanta per il clima ideologico e politico fazioso e intollerante dominato dalla cariatide dell’antifascismo.
Il desolante declino umano e politico di Mirko Tremaglia, da giovane volontario della RSI a seguace dell’antifascista Gianfranco Fini
Qualcuno riesce a immaginarsi il popolo inglese o il popolo americano che si rallegrano all’idea di una resa incondizionata che spianerà la strada alla doppia invasione del proprio territorio nazionale, da parte degli ex nemici diventati “liberatori” e degli ex amici diventati nemici?
I patetici tentativi degli antifascisti di appropriarsi della figura di Teresio Olivelli, teorico della razza.
La progressiva deriva della destra politica nell’antifascismo e nella perdita di ogni riferimento culturale.