Chicos de la calle

No se insistirá lo suficiente en que uno de los escenarios básicos en el proceso de socialización de las personas no se desarrolla en instituciones primarias, como puedan ser la familia, la escuela o las primeras experiencias laborales, sino en la calle, es decir ese espacio entre volúmenes, inicialmente concebido para circular, pero donde tienen lugar una maraña de encuentros efímeros, pero en muchos casos determinantes, y encuentran su sede todo tipo de asociaciones informales -pandillas, peñas, bandas...-en los que los niños y los jóvenes depositan no pocas veces mucha más confianza que en el propio círculo familiar y de los que obtienen informaciones a veces más estratégicas que las que reciben del ámbito educativo o de los medios de comunicación. Ese entrenamiento social está directamente relacionado con las funciones y competencias asociadas al papel prefigurativo de la juventud en la sociedad contemporánea, en el sentido que Margared Mead (1997) apuntaba de heredera ya no del pasado, como en otras épocas o sociedades, sino del futuro.

Objetivo: describir las características demográficas y la prevalencia de algunos trastornos mentales en niños y adolescentes habitantes de calle que asistían al Centro de Acogida de Medellín (Colombia). Metodología: estudio descriptivo transversal en una muestra de 148 ...

Queste pagine raccolgono il frutto dell'esperienza e della collaborazione scientifica e culturale degli autori, impegnati da anni in attività clinica presso due dei maggiori centri italiani di cura, e offrono uno sguardo attento ed esperto alla dimensione psicologica del bambino e della sua famiglia in tutte le fasi della cura, fornendo preziose chiavi di lettura e strumenti per collaborare con l'équipe medica nella battaglia contro la malattia. Carlo Alfredo Clerici è ricercatore presso il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Università degli Studi di Milano e medico specialista in Psicologia clinica presso l'Istituto dei Tumori di Milano e Francesca Nichelli è psicologa psicoterapeuta presso la clinica pediatrica della Fondazione MBBM all'interno dell'Ospedale San Gerardo di Monza IL Volume affronta il drammatico problema di una malattia grave diagnosticata ad un proprio figlio e di come affrontare la difficile situazione familiare. Gli autori sottolineano la gravitò della situazione ma sottolineano che è fondamentale non lasciare soli i figli. IL primo momento è la comunicazione della malattia dato che i figli devono conoscere il loro stato di salute per una collaborazione terapeutica I due autori spiegano che ci sono due modi con cui reagiscono i figli, uno attivo ed uno passivo. La prima maniera comporta pianti, grida, litigiosità e comportamenti aggressivi. << Questo modo di reagire, seppur difficile da gestire e talvolta anche doloroso per l'adulto (è molto faticoso accettare il rifiuto e la collera da parte del proprio figlio), è da considerarsi positivo a lungo termine, poiché permette comunque agli adulti di essere di aiuto nella rielaborazione delle emozioni negative. Invece i bambini che mostrano reazioni di tipo passivo come il rifugiarsi nel sonno, passare il tempo davanti al televisore o al computer in maniera esagerata, o mettendo in atto una diminuzione di appetito, di interessi, di comunicazione e attività ludiche, denotano spesso una maggior sofferenza psichica e difficoltà di rielaborazione>> I due autori mettono anche in rilievo l'importante ruolo svolto dai genitori e scrivono << Se la malattia di un figlio può costituire una grande occasione di stress può accentuare le difficoltà di relazione e dialogo, tuttavia, in molti casi può essere un'esperienza che unisce la coppia in modo straordinario>> Don Tullio Proserpio, cappellano ospedaliero dell'Istituto dei Tumori di Milano, sottolinea che <<La fede talvolta può aiutare e sostenere. La malattia, soprattutto di un figlio, è una esperienza che ferisce, e la soluzione allora è di non chiudersi>> Giuseppe BARDONE

Contenido:
- Equidad y reforma en el sector salud / Oscar Ugarte Ubilluz, José Antonio Monje
- Atención integral a niños y adolescentes en alto riesgo social: problemática y estrategias de intervención con menores trabajadores y menores de la calle / José Antonio Monje.

&DUDFWHUtVWLFDV VRFLRGHPRJUi¿FDV \ WUDVWRUQRV PHQWDOHV HQ QLxRV \ adolescentes habitantes de la calle en un centro de atención social de Medellín, Colombia Sociodemographic caracteristics and mental disorders in homeless child and adolescents in shelter Medellin, Colombia &DUPHQ]D 5LFDUGR 5DPtUH] 1 0DUWD &RUUHD $UDQJR 2 -XDQ 'DYLG 9HOiVTXH] 7LUDGR 3 0DWLOGH ÈOYDUH] *yPH] -RVp *DEULHO )UDQFR 9iVTXH] 0D\UD $OHMDQGUD &HOLV 'XUiQ