La relazione affronta il tema della dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali nella prospettiva del diritto costituzionale. Dopo alcune considerazioni preliminari in ordine all’insuscettibilità di ricondurre le relazioni...
moreLa relazione affronta il tema della dimensione finanziaria delle differenziazioni territoriali nella prospettiva del diritto costituzionale. Dopo alcune considerazioni preliminari in ordine all’insuscettibilità di ricondurre le relazioni finanziarie degli enti territoriali, come configurate nella Carta repubblicana, al c.d. federalismo fiscale, viene proposta una breve ricostruzione storico- teorica dell’art. 119 Cost., alla luce delle profonde innovazioni introdotte prima con la l. cost. n. 3/2001 e poi con la l. cost. n. 1/2012. Successivamente, l’analisi tratta i due profili in cui si dispiega l’autonomia finanziaria delle Regioni e degli enti locali e, segnatamente, quello delle entrate e quello delle spese, sul piano dell’attuazione legislativa e dell’applicazione giurisprudenziale. Emergono, a tal fine, due invarianti della disciplina in materia lungo tutta l’età repubblicana, individuabili nel disallineamento tra il versante delle entrate e quello delle spese e, al contempo, nella prevalenza della funzione statale di coordinamento rispetto all’esercizio effettivo dell’autonomia regionale e locale. Una volta inquadrato il tema nei suoi tratti generali, il lavoro passa ad affrontare le relazioni finanziarie delle Regioni a statuto speciale con lo Stato, le quali, in ragione della loro configurazione costituzionale e legislativa, costituiscono il punto più avanzato della dimensione finanziaria in atto delle differenziazioni territoriali nell’Italia del tempo presente. Segue la trattazione della dimensione finanziaria in potenza delle Regioni a statuto ordinario, a cui possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia; e, a tal fine, si propone una lettura incrociata dell’art. 116, co. 3, Cost. e (dei princìpi) dell’art. 119 Cost. Vengono così affrontate in chiave critica le recenti proposte di attivazione dell’art. 116, co. 3, Cost. da parte delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, mettendo in evidenza i profili di disallineamento rispetto ai princìpi dell’art. 119 Cost. dei tre Accordi preliminari e delle tre bozze di Intesa sottoscritti con il Governo, rispettivamente, nel 2018 e nel 2019. Ci si interroga, in conclusione, sul senso di vera e propria inconcludenza che caratterizza la dimensione finanziaria degli enti territoriali nel momento attuale e che sembra ulteriormente aggravato dalla recente emergenza da Covid-19.