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2022, Marco Brigliadori
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commendation to Rick DuFer: Bravo 👏 these "conscious" and detailed ones critiques almost like a philosopher lawyer) made on the philosophy of "support" ("historicized" vision like Chomsky, Cacciari, Galimberti but, on the "romantic" and retrograde negation of the scientific paradigm of constant heterogeneous of the West, even Houellebecq) to the current geopolitics place you above any other native analyst or not ... I am at your disposal to integrate you with my broader life experience as you can check on academia edu and QUORA with the Turing live test of the evolutionary conscious consciousness PaleontoLogicaMente ISOCIC :) Criticism Houellebecq: Inspite being critical of the suicidal postmodernism of the West "romance" and does not attack - as braveMente you do https://youtu.be/-Xlm5ipAVTE - his abstract vision Philosophical and unconscious mind Also nihilistic because not pragmatic ( reporting to the idealized shit huts) critical and unconscious of the evolutionary pragmatic paradigm: (see from Wikipedia) "I am very dissatisfied with the media treatment reserved for my book in France ... the central point is not Islam, mine is a ferocious attack on the West ... I do not believe that human beings can live in a world that changes constantly. The absence of balance, of a balance project, is in itself unlivable. The idea of perennial change makes life impossible. [12] " encomio a Rick DuFer: Bravo 👏 questi "coscienti" e dettagliati rilievi (quasi da avvocato filosofo) fatti sulla filosofia del "sostegno" alla visione (storicizzata" come Chomsky, Cacciari, Galimberti ma, sulla negazione "romantica" e retrograda del paradigma scientifico di costante eterogenesi dell'Occidente, anche Houellebecq) alla geopolitica attuale ti pongono al di sopra di qualsiasi altro analista nativo o meno... Sono a tua disposizione per integrarti con la mia più ampia esperienza di vita come puoi verificare su academia edu e QUORA con il Turing test dal vivo della coscienza cosciente evolutiva PaleontoLogicaMente ISOCIC :) Critica a Houellebecq: Nonostante sia critico nei confronti del postmodernismo suicida del "romanticismo" occidentale e non attacca - come fate braveMente https://youtu.be/-Xlm5ipAVTE - la sua visione astratta Mente filosofica e inconscia Anche nichilista perché non pragmatico (riportando alle capanne di merda idealizzate) critico e inconsapevole del paradigma pragmatico evolutivo: (vedi da Wikipedia) "Sono molto insoddisfatto del trattamento mediatico riservato al mio libro in Francia... il punto centrale non è l'Islam, il mio è un feroce attacco all'Occidente... Non credo che gli esseri umani possano vivere in un mondo che cambia costantemente. L'assenza di equilibrio, di un progetto di equilibrio, è di per sé invivibile. L'idea del cambiamento perenne rende la vita impossibile.[12]"
Nóema, 2011
Le riflessioni che seguono muovono dal convincimento che si possa considerare plausibile una mossa teorica (che è anche motivo di azione pratica) che dalla critica dell'umanismo -quella classica per intenderci: da Heidegger a Sartre, da Lacan a Derrida, e non quella volgarmente ideologica dei nostri giorni -passi all'umanesimo come critica. Nel corso della seconda metà del secolo XX si è sviluppata una critica radicale dell'umanismo e, in generale, di tutte le filosofie che hanno posto al centro della realtà l'uomo, la soggettività, l'individualità storica. Nel corso dell'ultimo cinquantennio sono venute, ad esempio dallo strutturalismo, dalla psicoanalisi, dal decostruzionismo forme esplicite di antiumanismo basate essenzialmente sul convincimento che con il solo richiamo all'umano e alla centralità del soggetto non si è in grado di capire e interpretare la crisi e il dissolvimento della modernità. Nell'ultimo scorcio del secolo passato e nei primi anni dell'attuale si è sviluppata invece una articolata posizione teoretica e storico-culturale, a un tempo, che ha individuato la percorribilità di un itinerario critico volto non solo alla riabilitazione dell'umanesimo, ma alla individuazione di categorie adeguate per un umanesimo radicalmente modificato e volto all'interazione con i temi e le proposte della filosofia e della politica interculturali.
NUMERO 8-dicembre 2015 http://in_bo.unibo.it I. Città dei vivi/città dei morti La letteratura specialistica 1 ha salutato il '900 come il secolo del nascondimento della morte e di un rapporto ambivalente con il lutto che, se da un lato tendeva a sottrarne la presenza dall'orizzonte urbano, dall'altro ne riammetteva potentemente l'immagine attraverso i media (giornali e, soprattutto, televisioni). A questo proposito Geoffry Gorer parlava, già nel 1965, di "pornografia della morte", 2 coniando un'espressione che sarebbe divenuta celebre proprio nel tentativo di affrescare la relazione paradossale tra lutto e città occidentali. L'ostracismo che ha riguardato le strutture cimiteriali in ottemperanza alle prescrizioni igieniche dell'Illuminismo, definitivamente sancite dall'editto di Saint Cloud, ha comportato un corrispondente e graduale allontanamento del fine-vita dalla società e dalle coscienze, per una progressiva marginalizzazione del tema ...
Education Sciences Society, 2015
h e organicistic thinking that characterized the era of Bildung has not disappeared, but it has continued to develop and today it is experiencing a profound rethinking with the epistemology of complexity. h is latter allows to credit the idea of the work of art as a living form, as an organism capable of composing, in an harmonic structure, the dense network of relationships and contrasts that characterize the human experience, intensifying this one and encouraging the development of thought. h e paper aims at highlighting how the thought of complexity allows to redei ne the themes of the Bildung period and how, now as at that time, the organicistic thought appears the most suitable to combine science and humanism, restoring value to the ethical and educational dimension of the aesthetic experience. Riassunto: Il pensiero organicistico che aveva caratterizzato l'epoca della Bildung non è scomparso, ma ha continuato a svilupparsi e oggi sta conoscendo un profondo ripensamento con l' epistemologia della complessità. Questa permette di riaccreditare l'idea dell' opera d'arte come una forma vivente, come un organismo capace di comporre in una struttura armonica la i tta rete di rapporti e contrasti che caratterizzano l'esperienza umana, intensii candola e incoraggiando lo sviluppo del pensiero. Il contributo si propone di evidenziare come il pensiero della complessità permetta di ridei nire i temi cari al periodo della Bildung e come, ora come allora, il pensiero organicistico appaia il più idoneo per conciliare scienza e umanesimo, riavvalorando la dimensione etica ed educativa dell' esperienza estetica.
Monografico 1. Luca Corchia: Presentazione 2. Fabian Freyenhagen: C he cos'è la teoria critica ortodossa ? (trad. it. a cura di Luca Corchia) 3. Stefan Müller-Doohm e Roman Yos: O rtodossia fatale . La Teoria critica sul pendio scivoloso del decisionismo. Una replica a Fabian Freyenhagen (trad. it. a cura di Luca Corchia) 4. Fabian Freyenhagen: A ccusa dogmatica di dogmatismo. Una replica a Stefan Müller-Doohm e Roman Yos (trad. it. a cura di Luca Corchia)
2019
Il pensiero critico (CT) è considerato un'abilità chiave per il successo nel 21° secolo. Le politiche educative mondiali sostengono la promozione del CT e ricercatori di diverse aree disciplinari sono stati coinvolti in un ampio dibattito sulla sua definizione, senza raggiungere un accordo. Al giorno d'oggi, la ricerca non ha affrontato compiutamente la valutazione del CT, né il modo in cui dovrebbe essere insegnato. Nel presente lavoro, viene fornita una panoramica sull'argomento, nonché una valutazione delle pratiche, al fine di fornire a ricercatori o professionisti (in particolare quelli della scuola primaria) un riferimento per lo sviluppo di ulteriori teorie e metodi sull'educazione al CT. Il CT è considerato dal punto di vista della filosofia, della psicologia cognitiva e delle scienze dell'educazione. Inoltre proponiamo l'inclusione di una quarta prospettiva, che potrebbe essere definita della pedagogia socio-culturale, per le sue importanti implicazi...
Nel complesso rapporto natura-artificio, si istituiscono nuove modalità di equilibrio ambientale tra le trasformazioni antropiche e gli ecosistemi. L'articolo, rimandando alla bibliografia per le definizioni dei concetti di base, si concentra sulle connessioni che si inanellano nel tempo dai primi concetti di "conservazione" di G. Pinchot all'espressione "ecologia profonda" introdotta nella letteratura ambientale nel 1973 dal filosofo A. Naess, all'approccio olistico di E. P. Odum, fino all'idea ambientalista più famosa negli anni '80: Gaia, alle idee in economia di H. Daly, il grande economista americano padre della teoria dello sviluppo sostenibile, giungendo ad alcune considerazioni sulle influenze nel campo della progettazione ambientale. Parole chiave: cultura ambientale, sostenibilità, ecologia, progettazione ambien-tale. Il principio di conservazione della natura Negli Stati Uniti americani dell' est, l'uomo bianco aveva bru-cia...
Edoardo Viveiros De Castro, Cosmologies: perspectivism, tr. it. di Michele Ambrogio In fact, it is at right angles, so to speak, to the opposition between relativism and universalism. Such resistance by Amerindian perspectivism to the terms of our epistemological debates casts suspicion on the robustness and transportability of the ontological partitions which they presuppose. In particular, as many anthropologists have already concluded (albeit for other reasons), the classic distinction between nature and culture cannot be used to describe domains internal to non-Western cosmologies without first undergoing a rigorous ethnographic critique. That critique, in the present case, implies a dissociation and redistribution of the predicates subsumed within the two paradigmatic sets that traditionally oppose one another under the headings of " Nature " and " Culture " : In realtà, è ad angolo retto, per così dire, per l'opposizione tra relativismo e universalismo. Tale resistenza del prospettivismo amerindo ai termini dei nostri dibattiti epistemologici getta sospetti sulla robustezza e trasportabilità delle partizioni ontologiche che essi presuppongono. In particolare, come molti anthropologi hanno già concluso (anche se per altri motivi), la classica distinzione tra natura e cultura non può essere utilizzata per descrivere domini interni a cosmologie non occidentali se non dopo aver subito una critica etnografica rigorosa. Che la critica, nel caso di specie, implica una dissociazione e la ridistribuzione dei predicati compresi nei due set paradigmatici che tradizionalmente si oppongono l'un l'altro sotto le voci 'Nature' e 'cultura': universale e particolare, oggettivo e soggettivo, fisico e sociale, fatto e valore, i dati e le istituzioni, la necessità e la spontaneità, immanenza e trascendenza, il corpo e la mente, l'animalità e l'umanità, e sono solo alcuni tra tanti altri ancora.1 Un tale rimescolamento dei nostri schemi concettuali, frutto della ricerca etnografica mi induce a suggerire l'espressione 'multinaturalismo' per designare una delle caratteristiche contrastanti del pensiero amerindo in relazione alle moderne cosmologie 'multiculturali'. Qualora queste ultime sono fondate sulla mutua implicazione dell'unità della natura e la molteplicità delle culture-la prima garantita dall'universalità obiettiva di corpo e sostanza, la seconda generata dalla particolarità personale di spirito e senso-la concezione amerinda sembrerebbe supporre un'unità spirituale e un diversità.2 corporea. Qui, la cultura o il soggetto sarebbe la forma dell'universale, mentre la natura o l'oggetto sarebbe la forma del particolare. Questa inversione, forse troppo simmetrica per essere più di una finzione speculativa, 3 deve essere sviluppata per mezzo di un'analisi delle categorie cosmologiche amerindi tale da permetterci di determinare i contesti che possiamo chiamare 'natura' e 'cultura'. 1 Such an ethnographically-based reshuffling of our conceptual schemes leads me to suggest the expression " multinaturalism " to designate one of the contrastive features of Amerindian thought in relation to modern " multiculturalist " cosmologies. Where the latter are founded on the mutual implication of the unity of nature and the multiplicity of cultures—the first guaranteed by the objective universality of body and substance, the second generated by the subjective
Ignazio Gardella altre architetture, a cura di Angelo Lorenzi e Carlo Quintelli, Il Poligrafo, Padova, 2020
ThinkBig,ThinkSmall,ThinkDetailed.ThinkAbstract.ChangeHistory, 2011
Bulgarian Academy of Sciences, 2021
Article in Bassar'Arts Journal, 2024
Fio que se faz trama: a história do tempo presente e a responsabilidade na pesquisa histórica, 2022
La Relevancia del Análisis de la Conversación en la Investigación de Procesos Terapéuticos, 2019
By Suparerk Janprasart, 2011
Rodríguez, V y Vega, P. (2020) La Práctica desde la mirada de los Practicantes. De la concepción clásica al paradigma actual. Revista Alquimia Educativa. pp. 49-69. , 2020
Naturaleza y Libertad. Revista de estudios interdisciplinares
#ARTDONESENMOVIMENT, 2021
Clinical Drug Investigation, 1997
Optics Express, 2013
Nuclear Physics B, 1971
The World Bank Research Observer, 1989
Molecular endocrinology (Baltimore, Md.), 2015
Ciencia E Cultura, 2008