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2022, Revista Santiago
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Aunque la campaña de Boric abordó tangencialmente la amenaza que significaría tener a Kast en el poder —enfocándose en la esperanza de un futuro mejor—, no resulta insensato pensar que fue el miedo a una derecha ultraconservadora lo que en verdad triunfó. Sin embargo, solo la esperanza es positiva y productiva, como enseñó Spinoza, sobre todo en procesos de transformaciones. Si el futuro gobierno cae en una parálisis similar a la de la Concertación —plantea la autora en este texto—, el descontento social haría más difícil la narrativa de la esperanza e inflamará la retórica del miedo.
Atenea ( …, 2005
Fecha de recepción: junio de 2008 Fecha de aceptación y versión final: agosto de 2008 Resumen La inseguridad ciudadana es un buen cuento mediático porque tiene historias, produce un alto impacto emocional y genera habla en la vida cotidiana de la gente. El trabajo periodístico sobre el crimen, el delito y la inseguridad produce miedos ciudadanos e invita a consumir más seguridad. En este texto se presenta, desde una perspectiva comunicativa, dos estudios que dan cuenta de las representaciones y los discursos de la inseguridad ciudadana en medios de comunicación en América Latina. Al final se proponen algunos criterios desde la comunicación y el periodismo para producir una sociedad más segura, más gozosa, más ciudadana. Abstract Citizen insecurity is a good media tale: because it develops stories, produces a high emotional impact and generates conversation among people in their everyday lives. Journalistic work about crime and insecurity produces fears among citizens and invites people to consume more security. This paper presents, from the communication perspective, two studies that illustrate the representations and discourses of citizen insecurity within Latin American mass media. Towards its end, it suggests some criteria to produce a safer, more joyful and more civic society, all this from a communications and journalism perspective.
Investigación de campo Estela Armijo Concepto y producción editorial: Miguel Huezo Mixco Corrección de textos: María Tenorio Diseño y diagramación: Contracorriente Editores Impresión: Impresos Múltiples, S. A. de C. V. Proyecto fotográfico: Julio Díaz (excepto fotografía de la página 69, de Mauricio Martínez) ISBN: 978-99923-55-57-2 PNUD (2015). Entre esperanzas y miedo. La juventud y la violencia en El Salvador.
Las concepciones del fin del mundo presentadas aquí provienen de las opiniones y conocimientos de algunos líderes religiosos, de estudiantes de grado 9º y de la cosmología maya; además, se cuenta con los aportes de reconocidos teólogos al respecto, esto con miras a comprender el sentido actual del texto griego de Mateo 24,3 para así, proponer una cartilla que lleve a descubrir una enseñanza significativa con una mirada crítica-teológica sobre el tema del fin del mundo. Palabras claves: fin del mundo, escatología, parusía, Apocalipsis, apocalíptica, tradición maya, telos.
Se recomienda ingresar la fecha de consulta antes de la dirección URL. Ej: 22 oct. 2010).
El Amanauta, 2022
Biassou-los enemigos de la regeneración de la humanidad, estos colonos, estos plantadores, estos hombres de negocio, verdaderos demonios vomitados de la boca de Alector. Llegaron con insolencia. Ellos, los superiores, iban vestidos, armados, llenos de cosas magníficas y nos menospreciaban porque somos negros y vamos desnudos".
Nuovo Giornale Nazionale, 2023
Fino al Concilio Vaticano II non esistette alcuna teologia peculiare dell'America Latina. Il rinnovamento teologico concomitante al Concilio stesso fece sì che essa si emancipasse dal colonialismo teologico europeo. Quattro cause resero possibile la nascita della Teologia della Liberazione: il contesto politico segnato dalla profonda miseria, dall'estrema povertà, dalla diffusissima ignoranza, dall'oppressione violenta, ingiusta e istituzionalizzata dei ceti al potere verso quelli subalterni; la situazione culturale, caratterizzata dalla presa di coscienza dell'intollerabilità della condizione sociale e internazionale del subcontinente, stigmatizzata dai cattolici e dai protestanti indigeni; l'ambito ecclesiale, in cui matura sempre più l'idea che Cristo sia venuto a combattere e distruggere le diseguaglianza e a liberare l'uomo da ogni schiavitù; il clima teologico, fortemente intriso, paradossalmente, di una teologia europea, che venne così contestualizzata intelligentemente e che aveva già prodotto nel Vecchio Continente la Teologia Politica di Metz e di Moltmann. Ed è proprio questa ultima causa che ci introduce a un primo segreto della Teologia della Liberazione. Infatti, l'albero genealogico, per così dire, della Teologia della Liberazione è un poco diverso da come uno se lo immagina e questo fatto è già noto agli addetti ai lavori anche se è stato spesso oggetto di discussione. Nel 1962 trenta vescovi-quattro europei, venti latinoamericani, cinque asiatici e due canadesi-si riunirono nel Collegio Belga e fondarono il Movimento della Chiesa per i Poveri, come gruppo di pressione per introdurre il tema della povertà nell'agenda conciliare, onde far sì che la Chiesa Cattolica si trasformasse in senso solidale e terzomondista, sotto la guida di Paul Gauthier, teologo perito del cardinale Pierre Gerlier, arcivescovo di Lione e primate di Francia. Gauthier voleva trasformare il Vangelo in uno strumento di emancipazione e rivendicazione sociale, imitando l'analisi marxista. Messo ai margini dei lavori, il Movimento si prese una rivincita e il 16 dicembre 1963 riunì nel Patto delle Catacombe di Domitilla a Roma quaranta padri conciliari, soprattutto francofoni e missionari che, quasi in clandestinità, sottoscrissero un documento in tredici punti, redatto da Helder Camara, vescovo di Recife, e incentrato sul sostegno della Chiesa alla promozione della giustizia sociale-prescritta secondo ricette che sarebbero poi state del tutto soggiogate all'ermeneutica marxista-e alla promozione del pauperismo nel clero. La matrice del documento era ancora una volta belga, perché l'ispiratore di Camara era Leo Suenens, cardinale arcivescovo di Bruxelles e primate del Belgio. Lo stesso Suenens che aveva di fatto dato ospitalità ai seguaci di Gauthier nel Collegio ecclesiastico della sua nazione a Roma. Braccio e mente, Suenens e Camara comunicavano in codice e lavoravano instancabilmente per influenzare il Concilio. Reso noto il testo del Patto, esso fu entusiasticamente sottoscritto da cinquecento vescovi e preti di tutto il mondo, alla fine e dopo la chiusura del Vaticano II. Il programma del Patto fu fatto proprio dalla Conferenza del CELAM di Medellin nel 1968, quando si può dire che nacque la Teologia della Liberazione, perché si sostenne il senso integrale, ossia anche temporale, della Redenzione operata da Cristo. Fu dal Belgio all'America Latina che si diffuse il verbo, grazie anche alle generose elargizioni di Jacques Lannoye, finanziere olandese mondialista amico di Suenens, e dei suoi amici plutocrati socialisti fabiani, arrivate immediatamente dopo la chiusura del Concilio proprio a quello scopo. Alla radice della Teologia peculiare dell'America Latina, quindi, non vi è un movimento indigeno, ma uno di area belga e francofona, che si espandeva anche nel Centro Europa e nell'America del Nord,
Lacuna - uma revista de psicanálise, 2018
Este texto é fruto de uma indignação. Indignação em só ter descoberto Otto Gross ao acaso, por outros meios que não a psicanálise; indignação ao saber da história de exclusão de Otto Gross e de suas ideias da comunidade psicanalítica; indignação ao perceber como o recalque dessa história retorna em inúmeras e ainda frequentes repetições de violência no interior das comunidades psicanalíticas com supostas justificativas de “defesa à causa psicanalítica”. Por isso é importante dizer que embora o tom desse texto seja duro (era muito mais na primeira versão), ele não é contra a psicanálise; ao contrário, trata-se de uma espécie de advertência para que os psicanalistas não se considerem isentos dos fenômenos de grupo e do narcisismo das pequenas diferenças e possam, assim, melhor exercer a psicanálise em suas clínicas e instituições. Espero não ser muito ingênuo ou pretensioso em relação a isso... Texto no link: https://revistalacuna.com/2018/06/04/n05-02/
В 2017 г. на могильнике Малая Рязань I были исследованы два захоронения, оно из которых окру- жено прямоугольной каменной оградой. Погребальный обряд и состав инвентаря относят выявленные комплексы к одной их групп скотоводческого населения Самарской Луки раннехазарского времени. Погребения датируются серединой – третьей четвертью VIII в. Two burials of the burial ground of Malaya Ryazan I were investigated in 2017. One of them was surrounded by a rectangular stone fence. The funeral rite and the composition of the inventory include the identified complexes to one of the groups of the cattle-breeding population of the Samara Bend of the early Khazar time. Burials date from the middle to third quarter of the VIII century.
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History, 2022
Quinto Sol, 2023
Cold Regions Science and Technology
Phys. Rev. A, 2024
Chronic Wound Care Management and Research, 2016
FAJAR PRAMUDITYA , 2022
Histoire@Politique, 2015
Tạp chí kinh tế phát triển, 2019
VAN YÜZÜNCÜ YIL ÜNİVERSİTESİ SOSYAL BİLİMLER ENSTİTÜSÜ DERGİSİ , 2017
Geo-spatial Information Science, 2011
L' Egypte Contemporaine
Scientific Reports, 2020
The Astrophysical Journal, 2003
Bajo Palabra, 2023
Studies in Computational Intelligence, 2013
Molecular Carcinogenesis, 2017
Journal of Mathematical Analysis and Applications, 2012