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Recensione della mostra “Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei” (Milano, Gallerie d'Italia, 19 novembre 2021 - 27 marzo 2022)
2017
La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione. A VIII Congreso AISU, celebrado del 7 al 9 de septiembre 2017, Nápoles
il foglio di Lumen, 36. 2013, pp. 22-25, 2013
2016
Il Grand Tour puo essere recuperato come asset narrativo utile per un intervento strategico di re-branding del viaggio in Italia? Il contributo analizza il contesto e le condizioni per una progettazione di questo livello nell’ambiente culturale dell’epoca digitale. Considerando gli archetipi moderni della mediazione dei luoghi come una grande riserva di senso, da riattivare sia nelle pratiche basate sui format seriali e transmediali che valorizzano i territori nella produzione creativa, sia nella costruzione di infrastrutture digitali e transluoghi per la valorizzazione degli attrattori culturali. DOI 10.4399/97888548993914
C'era una volta Napoli, 2002
Sul Grand Tour, il viaggio d'istruzione che, a completamento della loro educazione, i giovani gentiluomini inglesi effettuavano in Italia nel XVIII secolo, abbiamo parecchie notizie 1. A fornircele sono, essenzialmente, i 1 Sul fenomeno del Grand Tour è stata recentemente gettata nuova luce da alcune interessanti scoperte effettuate in Spagna nell'ambito del "Progetto Westmorland", al quale sta lavorando una equipe di ricercatori della Universidad Complutense di Madrid sotto la direzione di José Maria Luzon. Il Westmorland era una nave da carico inglese catturata dai francesi nel 1778, quando Francia e Inghilterra, all'epoca della guerra coloniale americana, si trovavano schierate su fronti opposti. Il Westmorland, catturato mentre si trovava in navigazione da Livorno a Londra (Livorno era a quel tempo scalo uno marittimo di primaria importanza per i rapporti commerciali tra Italia e Gran Bretagna), divenne pertanto preda bellica. I francesi, secondo gli usi del tempo, decisero di vendere all'asta il carico, e trasportarono il Westmorland a Malaga, considerato porto "amico" grazie al "patto di famiglia" che legava le case regnanti di Spagna e Francia. Ma quando la nave raggiunse Malaga si scoprì che le sue stive contenevano, oltre a un carico di mercanzie ordinarie, anche numerose casse piene di reperti di scavo, ritratti, vedute, incisioni, acquarelli, opere di scultura, carte geografiche, libri, mobilia di pregio, collezioni di minerali vulcanici, ecc. Non occorse molto per capire che si trattava del "bagaglio" d'un gruppo di inglesi i quali, al termine del loro Grand Tour, avevano creduto opportuno spedire via mare gli oggetti preziosi acquistati in Italia. Il "tesoro" fu rilevato in blocco da una ditta spagnola specializzata in questo tipo di affari, la Compañia de Longistas, e rimase indisturbato in un deposito fino al 1783, quando il Primo Ministro spagnolo, conte di Floridablanca, suggerì al re Carlo III di comprare tutto. Il sovrano approvò l'idea, e il contenuto delle casse fu distribuito tra l'Accademia, i palazzi reali, e la residenza del Primo Ministro. Adesso, grazie al "Progetto Westmorland", è stato possibile-analizzando meticolosamente le polizze di carico e gli elenchi del contenuto delle casse, riconoscendo le iniziali presenti su molti oggetti, compiendo estese ricerche negli archivi italiani ed inglesi-identificare i nomi degli originali proprietari, ricostruire le tappe del loro Grand Tour, e penetrare con ricchezza di dettagli, e con affascinante indiscrezione, nella vita privata d'un gruppo di giovani gentiluomini inglesi vissuti due secoli fa. Cfr. M.D. SANCHEZ-JAREGUI, "Two
2015
L'articolo analizza l'atteggiamento culturale dei russi che visitarono l'Italia all'inizio dell'Ottocento e quanto scrissero dopo il loro viaggio
Made in Italy. L'identità di un brand storico, a cura di B. Pozzo, 2024
Il mito dell'Italia e il Grand Tour: qualche retroscena, a partire dal Settecento di Baretti fino agli stereotipi ancora vitali nel Novecento.
Riciclo dei trasporti scartati e dei paesaggi dimenticati Abitare il futuro / Inhabiting the future / 34 La Carta di Roma del 2009 ha posto l'attenzione sul valore culturale e testimoniale della rete ferroviaria sviluppatasi nel nostro paese a partire dal XIX secolo, fatta di stazioni, ponti, viadotti, gallerie, spesso di notevole pregio ingegneristico. D'altro canto, il viaggio in treno è stato parte della storia sociale ed economica del nostro Paese e proprio i tracciati cosiddetti secondari, possono acquisire nuove identità e nuovi significati ai luoghi che attraversano. Il "riciclo" delle ferrovie dismesse, tramvie, funicolari, funivie e altri trasporti è un'occasione straordinaria in quanto può rappresentare un processo che non si limita al solo ripensamento dei "manufatti ferroviari", ma può diventare un momento di rigenerazione non solo delle aree adiacenti ma anche del territorio più vasto. D'altra parte, siamo in epoca di economia circolare e il riuso delle linee non più utilizzate diventa possibile per l'evoluzione tecnologica e la realizzazione del trasporto sostenibile, oppure può rivivere per altre modalità d'uso (valorizzazione turistico-ambientale, riqualificazione urbana) e contribuire a promuovere anche il territorio circostante a seguito di una attività di pianificazione e programmazione strategica. Questo testo raccoglie i lavori del Laboratorio di Pianificazione Territoriale del corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Paesaggistica Ambientale (diretto da F.D. Moccia) nell'a.a. 2018/19, nell'ambito del quale sono state analizzate e proposte soluzioni su un possibile riuso di trasporti "scartati"del territorio campano nell'ambito di politiche trasportistiche che li hanno visti come improduttivi, come è accaduto per i casi analizzati. Emanuela Coppola è ricercatrice in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura (DIARC) dell'Università Federico II di Napoli. È dottore di ricerca in "Razionalità e operatività della pianificazione in campo ambientale" ed è specializzata in Pianificazione Urbanistica. Svolge attività di ricerca sui temi della pianificazione ambientale, della trasformazione ecologica delle città, delle infrastrutture verdi, dell'adattamento climatico e delle città sane, ma anche sulle politiche di sviluppo locali e le comunità urbane. Ha pubblicato numerosi contributi su riviste e volumi nazionali e internazionali. Mario D'Avino è un Ingegnere Civile indirizzo Trasporti, con un Master in Economia e Management dei Trasporti conseguito presso la
antica Puglia), frequentata sin dalle origini da genti greche e illiriche, comprendeva i territori della Daunia (Puglia settentrionale), Peucezia (Puglia centrale) e Messapia (antico Salento). Quanto agli abitanti della penisola salentina -regione che ci accingiamo in parte a esplorare in questo numero di Forma Urbis -sappiamo che, in alcune fonti antiche, erano considerati di origine cretese. E infatti, per esempio, cretesi li ritiene Strabone (X, 479-480), il quale situa un ricco tempio dedicato ad Atena nel loro territorio, in una località che i Latini chiamavano appunto Castrum Minervae e che era considerata il primo approdo di Enea in Italia (Dion. Hal. I, 51; Verg. Aen., III,[520][521][522][523][524][525][526][527][528][529][530][531]). Ma, a differenza degli Iapigi -il cui eroe eponimo era Iapige, figlio di Dedalo e di una donna cretese -questi Cretesi della penisola salentina sarebbero stati condotti in Italia dal locale re di Litto, figlio di Deucalione e nipote di Minosse: (…) et Sallentinos obsedit milite campos / Lyctius Idomeneus "(…) e il lizio Idomeneo occupa con i soldati le piane salentine" (Verg. Aen., III, 400-401)
2019
Just as cathedrals speak of religion even when mass is over, large sports facilities speak of sport, even if the game or competition is over. Arenas, ski jumping boards, sports halls are places of sport and, as places, they are both cultural heritageand tourist attraction. On the contrary, the road, a space of transit and not of permanence, is a nonplace by definition; but what happens to this non-place when it becomes the seat of the cycling myth? What happens to this "identityless" space (according to Augé's definition) when it is covered with words praising the various champions and filled with fans who, like real sports tourists, camp and live on the road? What happens to the street when, by virtue of sports mythology, it becomes the object of pictorial, literary, photographic and musical representations? This short essay aims to investigate the role of cycling in the transformation of the road from a non-practical place to a place fully inscribed within the material and immaterial heritage of European culture.
Catalogo della mostra, Montichiari (Brescia) Museo Lechi, 2017
Prima mostra monografica dedicata a Luigi Basiletti con alcuni dipinti e disegni inediti provenienti da collezioni private. Le vedute riprendono i luoghi attraversati dal pittore bresciano durante i suoi i viaggi in Lazio e in Campania, Nella sua non vasta produzione comprende tele ispirate alle colline e ai laghi delle Prealpi bresciane che, per la prima volta, assumono il valore di soggetto figurativo.
Lo Yoga della Tradizione, 2024
Journal of Archaeology and Anthropology, 2018
ACS Appl. Mater. Interfaces, 2024
Archaeometriai Műhely 21/2 (2024), 2024
Trípodos, 2019
American Journal of Clinical Pathology, 2002
Revue de Physique Appliquée, 1989
Proceedings of the ... AAAI Conference on Artificial Intelligence, 2024
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2023
Clinical Cancer Research, 2006
Archives of Internal Medicine, 2007
Revista Venezolana De Oncologia, 2014
Agroforesterıa en las …, 2008