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Conferences&lectures: DIALOGHI PALLADIANI Roma Tre University Rome CORSO DI STORIA DELL'ARCHITETTURA 1
Venezia, gli Ebrei e l'Europa 1516-2016, 2016
Un incontro con Ida Sansone per giovani attori in piena formazione, desiderosi di affinare le proprie tecniche e di perfezionare il proprio talento è un'occasione irrinunciabile. Avvicinarsi al doppiaggio o perfezionare la propria tecnica tramite un workshop aiuta ad acquisire le capacità recitative necessarie per riprodurre la recitazione in un film. È con la voce che il doppiatore cattura l'attenzione di chi guarda e ascolta un film. Un buon doppiatore deve rispettare il senso del copione, ma anche essere coerente con quanto avviene nel film, saper interpretare, seguire il ritmo, il sincronismo labiale e le intenzioni dell'attore sul set. Infatti il doppiaggio, traducendo il film, sostituisce le voci originali degli attori e quindi le loro performance vocali interamente. Fondamentali saranno quindi la corretta pronuncia, il timbro, l'intonazione e tutte quelle sfumature che un buon attore riesce a imprimere al proprio personaggio con una buona interpretazione. Penetrare profondamente lo sguardo, il vissuto, l'animo stesso di un personaggio, il suo respiro, il movimento delle labbra, un'occhiata, l'inarcarsi delle sopracciglia, il tremolio lievissimo o un evidente tic, esprimono il vissuto, e con q u e s t o l ' u n i v e r s o d i esperienze e di emozioni che vivono in una sola battuta, una parola o un cenno. Il metodo di Ida Sansone tiene c o n t o d e l l e t e c n i c h e tramandate da Lee Strasberg e Ivana Chubbuck. Per Strasberg, molto utilizzato nel cinema, rivivere le e m o z i o n i s i g n i f i c a esprimerle in ogni minimo gesto, movimento, sfumatura espressa dal corpo e dalla voce. Gli stage di doppiaggio del Teatro G.A.G. sono allestiti a compendio degli studi di recitazione. Doppiare non è solo questione di talento o di timbro vocale, ma padronanza di tecniche specifiche. L'audiovisivo, come tutto il settore della creazione culturale, è una formidabile risorsa.Il lavoro dell'attore è cioè legato ad
Penultimo appuntamento per la rubrica che vede la collaborazione fra il LabOnt e Artribune. Poi una breve pausa estiva e si riprenderà in autunno. Questa settimana, Davide Dal Sasso dialoga con Andrea Pinotti a proposito di svolta iconica, società dell'immagine ed empatia.
Il mestiere di con-vivere e intrecciare vite, storie e destini sarà esplorato all'interno delle dense giornate dei Dialoghi il 25 maggio alle 11 da Elena Gagliasso e Francesco Remotti nel dialogo 'Siamo individui o condividui? Un incontro tra biologia e antropologia' Nulla di più naturale che pensarci come individui: “io sono io e ba-sta”. Presso altre società gli antropologi si sono imbattuti in modi assai diversi di rappresentare l’io o la persona, cioè come esseri plurali e divisibili, a cui hanno dato il nome di dividui. Riflettendo- ci, si scopre che questi esseri spesso sono anche concepiti come piccole società. L’io è un insieme, una convivenza, non un in- dividuo, e nemmeno un “dividuo”, ma un condividuo. Gli antropologi credevano di avere fatto una bella scoperta. E invece no: anche i biologi, da quando hanno iniziato a studiare i microorganismi e le forme di simbiosi interne, hanno messo in discus- sione il concetto di individuo e di identità individuale e scoperto che quelli che noi chiamiamo normalmente individui in re- altà sono “condividui”. Insomma, biologi e antropologi hanno percorso due strade lon- tane tra loro che, però, a un certo punto si incrociano, con soddisfazione di entrambi (e forse non solo loro).
Una selva di occhi che stanno sulla frontiera tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Ombre degli uni e degli altri. Ombre di ombre. Ontologicamente instabili, direbbero i filosofi d’università. Sguardi muti e significanti che abitano quei recinti che chiamiamo cimiteri dove si celebra la fine del mondo. Popolazione enigmatica e silente. Ci guardano e non ci vedono. Occhi sconosciuti che cercano altri occhi da indagare per essere indagati. Sguardi spericolati e temerari.
I due volumi (pagine XXXVI-1243), promossi dai Colleghi delle Università in cui Ugo Villani ha svolto la Sua carriera accademica, raccolgono oltre 140 contributi dedicati a diverse tematiche, in particolare di Diritto internazionale pubblico, Diritto internazionale privato e processuale e Diritto dell’Unione europea. L’idea alla base dell’opera è quella di raccogliere degli scritti dedicati a Ugo Villani attraverso un “dialogo” scientifico con questo Autore che, nella Sua pluridecennale produzione scientifica, ha affrontato, con spirito critico e rigore di metodo, numerose e rilevanti questioni afferenti agli studi di diritto internazionale ed europeo. I due volumi dei Dialoghi con Ugo Villani comprendono undici sezioni, articolate attorno ad alcuni temi-chiave della produzione scientifica di Ugo Villani, a partire dalla soluzione delle controversie, e che includono, tra gli altri, il mantenimento della pace, la tutela internazionale dei diritti umani e i rapporti tra gli ordinamenti.
Questo numero N°15, 2023 Titolo: Le Università per le città e i territori. Proposte per l'integrazione tra politiche universitarie e politiche urbane.
Medea, 2018
The work belongs to the sub-genre of Impossible Interviews and is dedicated to Ettore Majorana.
No Name Publications, 2024
ZENITH International Journal of Business Economics & Management Research, 2013
AFANDI, 2024
Cromohs - Cyber Review of Modern Historiography, 2022
International Geology Review, 2010
Culture, Medicine, and Psychiatry, 2008
Veterinary Radiology & Ultrasound, 2012
Muscle Ligaments and Tendons Journal, 2021
Lecture Notes in Computer Science, 2008
Energy Conversion and Management, 2003
Jornal de Políticas Educacionais, 2019
Surgical and Radiologic Anatomy, 2000
Cadernos de Saúde Pública, 2021
Obesity Facts
Turkish Journal of Agricultural and Natural Science, 2023