Conference Presentations by Giulia Cogoli
Il mestiere di con-vivere e intrecciare vite, storie e destini sarà esplorato all'interno delle d... more Il mestiere di con-vivere e intrecciare vite, storie e destini sarà esplorato all'interno delle dense giornate dei Dialoghi il 25 maggio alle 11 da
Elena Gagliasso e Francesco Remotti nel dialogo 'Siamo individui o condividui? Un incontro tra biologia e antropologia'
Nulla di più naturale che pensarci come individui: “io sono io e ba-sta”. Presso altre società gli antropologi si sono imbattuti in modi assai diversi di rappresentare l’io o la persona, cioè come esseri plurali e divisibili, a cui hanno dato il nome di dividui. Riflettendo- ci, si scopre che questi esseri spesso sono anche concepiti come piccole società. L’io è un insieme, una convivenza, non un in- dividuo, e nemmeno un “dividuo”, ma un condividuo. Gli antropologi credevano di avere fatto una bella scoperta. E invece no: anche i biologi, da quando hanno iniziato a studiare i microorganismi e le forme di simbiosi interne, hanno messo in discus- sione il concetto di individuo e di identità individuale e scoperto che quelli che noi chiamiamo normalmente individui in re- altà sono “condividui”. Insomma, biologi e antropologi hanno percorso due strade lon- tane tra loro che, però, a un certo punto si incrociano, con soddisfazione di entrambi (e forse non solo loro).
Uploads
Conference Presentations by Giulia Cogoli
Elena Gagliasso e Francesco Remotti nel dialogo 'Siamo individui o condividui? Un incontro tra biologia e antropologia'
Nulla di più naturale che pensarci come individui: “io sono io e ba-sta”. Presso altre società gli antropologi si sono imbattuti in modi assai diversi di rappresentare l’io o la persona, cioè come esseri plurali e divisibili, a cui hanno dato il nome di dividui. Riflettendo- ci, si scopre che questi esseri spesso sono anche concepiti come piccole società. L’io è un insieme, una convivenza, non un in- dividuo, e nemmeno un “dividuo”, ma un condividuo. Gli antropologi credevano di avere fatto una bella scoperta. E invece no: anche i biologi, da quando hanno iniziato a studiare i microorganismi e le forme di simbiosi interne, hanno messo in discus- sione il concetto di individuo e di identità individuale e scoperto che quelli che noi chiamiamo normalmente individui in re- altà sono “condividui”. Insomma, biologi e antropologi hanno percorso due strade lon- tane tra loro che, però, a un certo punto si incrociano, con soddisfazione di entrambi (e forse non solo loro).
Elena Gagliasso e Francesco Remotti nel dialogo 'Siamo individui o condividui? Un incontro tra biologia e antropologia'
Nulla di più naturale che pensarci come individui: “io sono io e ba-sta”. Presso altre società gli antropologi si sono imbattuti in modi assai diversi di rappresentare l’io o la persona, cioè come esseri plurali e divisibili, a cui hanno dato il nome di dividui. Riflettendo- ci, si scopre che questi esseri spesso sono anche concepiti come piccole società. L’io è un insieme, una convivenza, non un in- dividuo, e nemmeno un “dividuo”, ma un condividuo. Gli antropologi credevano di avere fatto una bella scoperta. E invece no: anche i biologi, da quando hanno iniziato a studiare i microorganismi e le forme di simbiosi interne, hanno messo in discus- sione il concetto di individuo e di identità individuale e scoperto che quelli che noi chiamiamo normalmente individui in re- altà sono “condividui”. Insomma, biologi e antropologi hanno percorso due strade lon- tane tra loro che, però, a un certo punto si incrociano, con soddisfazione di entrambi (e forse non solo loro).