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1997, M. DAVID, Tre pavimenti musivi romani = Three Roman mosaic pavements (Schede bilingui del Museo archeologico, 34), Milano: Comune di Milano, 1997
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Presentazione di tre pavimenti musivi del II secolo d.C. scoperti in via Circo a Milano ed ora esposti nel Civico Museo Archeologico di Milano.
Tre musei dell'apicoltura, i primi e tuttora i più importanti del Nord Italia.
AISCOM XVII, 2012
Text deals with painter and designer Milena Pavlović-Barilli (Požarevac, Serbia 1909 - New York, N.Y. 1945) who lived in France, Italy, England and USA and was connected to cultural circles of the most eminent artists, painters, musicians and writers, close to her father Italian composer, poet and journalist Bruno Barilli but also close to Surrealist movement. She made costume designs and ballets and opera in the States and advertising designs for famous periodicals and revues, and exhibited in the prestigious galleries. Comparison was offered with Mexican painter Frida Kahlo and 13 Milena's drawings are published for the first time.
Tre schede bresciane, 2021
I testi seguenti sono stati redatti in vista della mostra "Il Rinascimento di Pordenone con Giorgione, Tiziano, Lotto, Correggio, Bassano, Tintoretto" (Pordenone, 25 ottobre 2019-2 febbraio 2020). Non essendo purtroppo pervenuti alla mostra i dipinti relativi, le tre schede sono state escluse dal catalogo; vengono qui pubblicate così come sono state scritte nell'estate del 2019, senza modifiche o aggiornamenti.
Estudios Románicos, 2022
During the ideological crisis of the 1950s, through the studies of Gianfranco Contini and Antonio Gramsci, the Divine Comedy proposed itself as an authorial, exis- tential and political model and as a multilingual model, to which Auerbach's concept of Mimesis was added from 1957. A concept already prophetically sensitive to the arrival of neo-capitalism in the 1960s, which coincided, not by chance, with the triumph of the neo- avant-garde and the Gruppo 63. An artistic witness to the agonizing struggle against this arrival is La Divina Mimesis, an unfinished remake of Dante's poem, in which Pier Paolo Pasolini depicts the crisis of his mimetic poetics in the encounter between his 1950s self and his 1960s self. The characterization of the three beasts constitutes a sociolinguistic frame- work in which the author-actor does not renounce allegorical dialectics, identifying, in each one of them (lion-illusion, lion-superbia, she-wolf-conformism), the evil he recognizes in himself and in reality.
Forse l'ultima sua opera è proprio l'esposizione itinerante che propone un'attenta e meditata retrospettiva sulla produzione dello studio -rara occasione per un architetto di fare il punto sulla propria vita, sulla propria poetica, di rintracciare linee di continuità e crescita, nuovi innesti e scoperte. La sua apertura ha inaugurato il nuovo museo dell'architettura di Oslo, formando con esso un binomio che suggella un periodo particolarmente fertile per il piccolo studio, dopo lunghi anni in cui la fiamma pilota della ricerca progettuale era rimasta in vita grazie a piccoli interventi privati. Come una vena di sottofondo ha però continuato a scorrere sotto la pelle una riflessione di più ampia portata, sgorgata talora in occasione di concorsi o progetti mai realizzati, ed emersa infine negli anni recenti in alcune realizzazioni di una vitalità inattesa, cui rimarrà inevabilmente affidato il messaggio estetico di questa lunga avventura architettonica. Il museo di Oslo è fra queste la più recente e piccola. Il nuovo padiglione, che l'architetto ha chiaramente identificato come il meglio riuscito tra gli interventi del genere, si accosta alla vecchia sede della banca centrale di Norvegia, un edificio neoclassico della prima metà dell'Ottocento. Il nuovo innesto si allaccia con un passaggio semplice e dinamico, che impiega la facciata posteriore del palazzo come primo gesto per un nuovo discorso architettonico. Lo spazio coperto ha forma quadrata, con una grande volta in concreto al suo centro che costituisce la chiave del progetto; poggiando su quattro pilastri angolari, si incurva quanto basta per ritagliare l'impressione di uno spazio raccolto, definito, eppure la sua freccia rimane abbastanza bassa da comprimere questo spazio e farlo evadere verso l'esterno, oltre la linea immaginaria tratteggiata tra i pilastri. Questo movimento non avviene in modo brusco: la copertura in cemento si estende oltre la volta con profilo piano, formando tutt'intorno un anello quadrangolare richiuso da una parete di vetro, oltre la quale è posto un secondo anello, scoperto e separato dal "mondo di fuori" da una serie di setti in calcestruzzo che lo serrano tutt'attorno. Si forma così uno spazio concentrico, concatenato dalla tensione spaziale innescata dalla volta, che disegna linee immaginarie lungo le quali viene a cadere la tradizionale distinzione tra un interno e un esterno, e una netta separazione degli ambienti; il pavimento stesso sembra protendersi oltre il guscio di vetro, creando una mensola sulla quale poggiano i pannelli che lo controventano. Oltre questo confine, la percezione del "mondo di fuori" è fratturata da una serie di scorci fugaci tra i setti perimetrali, che inquadrano ora un albero, ora l'angolo di un palazzo, aprendo l'edificio verso il mondo, ma dichiarando allo stesso tempo una evidente impossibilità a raggiungerlo. In un contesto urbano non di particolare pregio, l'architettura inventa un suo contesto sublimando la specifica locazione in una scomposizione di elementi, e sopra di essi, il bizzarro cielo di Oslo,
Il contributo che i musei possono dare per mantenere le persone con demenza il più possibile integrate nella trama di relazioni sociali e culturali è prezioso e attribuisce ai musei stessi un importante ruolo nella comunità. Da esperienze attivate presso alcune strutture museali si è riscontrato come l’arte sia in grado di incidere sulla memoria a lungo termine e possa riuscire ad estrapolare quello che le persone con Alzheimer hanno dentro, ma non riescono ad esprimere. Già da alcuni anni a livello internazionale sono stati avviati progetti dedicati a persone con differenti disabilità, al fine di rendere i luoghi della cultura accessibili e aperti a diversi pubblici: anche le iniziative rivolte a persone con demenza e a coloro che se ne prendono cura si sono moltiplicate. Dal report dei progetti pubblicati emerge che i benefici dei percorsi in museo pos- sono estendersi anche ben oltre la visita stessa, migliorando l’umore e l’autostima e riducendo lo stato d’ansia. Sia per il caregiver che per l’anziano, le esperienze in museo, in forma di percorsi strutturati e di laboratori, rappresentano un’occa- sione per socializzare e un momento di tregua nella “sfida” rappresentata dalla malattia. Le attività creative offrono infatti importanti stimoli, facilitando lo scambio di idee, aiutando a connettere il proprio vissuto con ciò che viene proposto, stimolando il recupero di memorie ed esperienze personali. Le persone fragili si sentono così protagoniste, interagiscono e si mettono in relazione con i propri “compagni di esperienza”, raccontando di sé, emozionandosi ed emozionando. Andare al museo, ad un concerto, alle mostre o partecipare a laboratori creativi, sono attività che fanno stare bene. Ma non è solo l’opera d’arte, il reperto o “la cosa bella” a far stare bene. E’ anche il fatto che altre persone intorno a noi provi- no le stesse emozioni e le stesse sensazioni. Nelle pagine a seguire troverete brevemente descritti i progetti di istituzioni, asso- ciazioni e professionisti che credono profondamente nel ruolo sociale del museo e che ogni giorno si impegnano affinché la cultura non sia solo per pochi ma diventi davvero accessibile a tutti.
Three churches in the Alto Polesine district of the Veneto region are explored for their evolution over time and their destinies at the beginning of the second millennium. The Alto Polesine is a rural area that has seen a significant drop in population in the 20th century, leaving behind deserted farmsteads as well as having dramatic effects on religious structures. The research considers the religious, political and social evolution of the churches of St. Maurelio in Sariano, of the Madonna of San Genesio in Stienta, and St. Antonino of Ficarolo.
Un ricamo in oro del primo Settecento e il suo restauro Nel 1987 ad arricchire le Civiche Collezioni Tessili giunse un dono prezioso: la signora Giuliana Parodi di Genova destinò al Comune due splendidi teli in seta verde ricamati in oro e argento, acquistati dalla sua famiglia e provenienti dalla Collezione Florio di Palermo.
riassunto epoca delle passioni tristi
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Energy Procedia, 2019
Recherches en Sciences de Gestion, 2012
Geography Compass, 2010
International Journal of Innovative Finance and Economics Research 8(2):1-14, April-June, 2020 © SEAHI PUBLICATIONS, 2020 www.seahipaj.org, 2020
Small States and Territories , 2019
TURYDES. Turismo y Desarrollo local sostenible
Infancias en juego. La política cultural para las infancias y la gobernanza del espacio público en el Centro Histórico de la Ciudad de México , 2024
Sustainability, 2021
Edward Elgar Publishing eBooks, 2021
HubPages, 2024
Formazione, lavoro, persona, 2021
BMJ Innovations, 2017
arXiv (Cornell University), 2016
Archivo Español de Arqueología, 2024
Retos: Nuevas Tendencias en Educación Física, Deportes y Recreación, 2021
Clinical Biochemistry, 2002