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2007, “Strade di Liguria. Un patrimonio storico da scoprire”, a cura di T. Mannoni, De Ferrari editore, Genova
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Archeologia delle strade, la viabilità storica della Liguria di Levante in confronto con gli attuali assi viari: capitoli XV: “Dal porto di Sestri Levante”, XVI: “Dal porto di Levanto a Parma e Piacenza”, XVII: “Dal porto romano di Luni e da quello medievale di Lerici”, XVIII: “La via parallela al mare” (pp. 179-207)
Architettura del Paesaggio. Rivista di AIAPP Associazione italiana Architettura del Paesaggio, 2015
quali possibili campi di significato potrebbero alimentare e rinnovare il progetto di paesaggio contemporaneo rivolto a strade e collegamenti? Per rispondere correttamente alla domanda è utile partire non dalla strada, considerata a sé stante -che finirebbe con il riproporre l’autoreferenzialità del progetto tecnico- ma da alcuni tipi di contesti che si possono considerare paradigmatici rispetto ad altrettante domande di collegamento stradale, tipicamente contemporanee.
L'invenzione della Liguria, «Le pietre e il mare», luglio-settembre 1991 La Liguria è un'invenzione recente. Dal punto di vista amministrativo i suoi attuali confini sono stati delineati solo nel 1859-60, alla vigilia dell'unificazione nazionale, quando le due province di Porto Maurizio e di Genova giunsero ad abbracciare un territorio quasi identico a quello della regione odierna. Ancora di più tardò ad affermarsi il nome di quel territorio: Liguria era una parola del linguaggio erudito, usata per designare il paese che in età preromana si estendeva dalla Provenza al Veneto, e che anche in età romana era assai vasto, comprendendo ora il Piemonte, ora altre terre della Padania. Sino a tutto il XVIII secolo, e poi ancora per buona parte dell'Ottocento, si parlò semmai di Genovesato. Gli abitanti delle riviere, quando andavano in paesi forestieri, si autodefinivano genovesi; e la parola ligure, paradossalmente, nei dialetti di Liguria neppure esiste.
Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte allungava la mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l'inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo. La sua mano si alzava e si abbassava a ogni prezioso respiro. Si tolse di dosso il tela di plastica, si tirò su avvolto nei vestiti e nelle coperte puzzolenti e guardò verso est in cerca di luce ma non ce n'era. Nel sogno da cui si era svegliato vagava in una caverna con il bambino che lo guidava tenendolo per mano. Il fascio di luce della torcia danzava sulle pareti umide piene di concrezioni calcaree. Come viandanti di una favola inghiottiti e persi nelle viscere di una bestia di granito. Profonde gole di pietra dove l'acqua sgocciolava e mormorava. I minuti della terra scanditi nel silenzio, le sue ore, i giorni, gli anni senza sosta. Poi si ritrovavano in una grande sala di pietra dove si apriva un lago nero e antico. E sulla sponda opposta una creatura che alzava le fauci grondanti da quel pozzo carsico e fissava la luce della torcia con occhi bianchissimi e ciechi come le uova dei ragni. Dondolava la testa appena sopra il pelo dell'acqua come per annusare ciò che non riusciva a vedere. Rannicchiata lì, pallida, nuda e traslucida, con le ossa opalescenti che proiettavano la loro ombra sulle rocce dietro di lei. Le sue viscere, il suo cuore vivo. Il cervello che pulsava in una campana di vetro opaco. Dondolava la testa da una parte all'altra, emetteva un mugolio profondo, si voltava e si allontanava fluida e silenziosa nell'oscurità.
FOGLIO DI ESERCIZI 4– GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE 2010/11 Esercizio 4.1 (2.2). Determinare l'equazione parametrica e Cartesiana della retta dello spazio (a) Passante per i punti A(1, 0, 2) e B(3, −1, 0). (b) Passante per il punto P (1, 3, 1) e parallela al vettore − − → OQ = (2, 0, 0). (c) Di equazioni Cartesiane y = 3x + 1 y − x + z = 0 Determinare inoltre un punto appartenente a tale retta. Soluzione: (a) Poichè − − → AB = (2, −1, −2) otteniamo r : x = 1 + 2t y = −t z = 2 − 2t ∀ t ∈ R Ricaviamo ora l'equazione Cartesiana: x = 1 + 2(−y) t = −y z = 2 − 2(−y) ⇒ x + 2y − 1 = 0 2y − z + 2 = 0 Notiamo che l'equazione Cartesiana di una retta nello spaziò e data mediante l'intersezione di due piani. (b) Possiamo scrivere direttamente l'equazione parametrica: r : x = 1 + 2t y = 3 z = 1 ∀ t ∈ R Notiamo che l'equazione sipù o equivalentemente scrivere r : x = t y = 3 z = 1 ∀ t ∈ R E' immediato ricavare l'equazione Cartesiana: y = 3 z = 1 (c) La cosapì u semplicè e porre la variabile x uguale al parametro t, ottenendo x = t y = 1 + 3t z = −(1 + 3t) + t ⇒ r : x = t y = 1 + 3t z = −1 − 2t ∀ t ∈ R Per determinare un punto P appartenente a r ` e sufficiente trovare un punto (x, y, z) che soddisfi l'equazione di r (parametrica o cartesiana). Assegnando per esempio il valore 0 al parametro t nell'equazione parametrica otteniamo il punto: x = 0 y = 1 z = −1 ⇒ P (0, 1, −1). Esercizio 4.2 (2.3).
Catalogo dell'omonima mostra documentaria allestita presso l'Archivio di Stato di Genova a partire dal 18 settembre 2018 a cura di Giustina Olgiati e Andrea Zappia.
This paper updates the knowledge about dragonflies observed within the administrative boundaries of Liguria (North-west of Italy) to nearly seventy years since the last paper at regional scale (Capra 1945). The study was carried out through the collection of new data and through a revision of bibliography and museological collections. A geographic database was compiled with approximately 3,000 records, representing a relevant sampling effort with about one record every two square kilometers. Of these, 500 are published and 2,500 are unpublished data, the latter mainly collected in the last seven years (88%). A total of 57 species, 23 Zygoptera and 34 Anisoptera, are recorded for the study area, representing the 61% of the Italian odonatofauna. Four species are recorded as new for Liguria: Coenagrion pulchellum, Ophiogomphus cecilia, Libellula fulva and Trithemis annulata. Conversely, five historically-recorded species were not found during the last years: Coenagrion mercuriale, Eryt...
Pedagogia itinerante tra strada e scuola, informale e fomale, emozioni e ragione: il metodo dei Maestri di Strada
Largo Italia, 2018
I confini tra migrazione ed espatrio sono ormai porosi, e la distinzione è in larga parte soggettiva. Ma quando si parla di poesia, l’elemento soggettivo è evidentemente cruciale. Rispetto all’epica, che è il linguaggio poetico della migrazione, e alla tragedia, che è il linguaggio poetico dell’esilio, il linguaggio poetico dell’espatrio tende a essere “prosaico” e desublimante – è una sorta di poesia della non-poesia (e in quanto tale, tipica della modernità). Il poeta esiliato, nella sua poesia, lotta con la disperazione; il poeta migrante lotta con il ressentiment; il poeta espatriato lotta con un fantasma. Nell’espatrio ha luogo una decostruzione, che può sfociare in una ricostruzione della personalità. (E nel rimpatrio, o dis-espatrio, tutto questo movimento si ripete). A volte pare di essere entrati nell’atmosfera di certi racconti fantastici, in cui un personaggio a un certo punto diventa invisibile. Ma vi sono tanti espatrii diversi quanti sono i poeti. E Corrado Paina, come affronta poeticamente il suo espatrio canadese, fra un viaggio e l’altro in Italia e altrove?
Solari (Top. Et. '14 citando 3 vv. uno studioso favorevole) e G. De Marinis no, Bandinelli M. Grant sì. Chi ha ragione? Come la Francigena da Cappiano la strada per il valico Le Vedute poi di crinale scendeva a Chimenti e si innestava parallela alla Cassia dalla Madonnina di Capannori da Colognora?, 2018
Cluver (1600) sulla base del nome della via negli Itinerari ipotizzava questa strada da Roma per Luca emendata dal Targioni (1700), IX, p. 231 (come da F. Inghirami, Storia della Toscana, Epoca 3, Dal 180 a.G.Cr. al 569 d.C., Dei Tempi Romani, Poligrafica Fiesolana, 1841, pp. 37-38) in via Cassia. Traccia di una via romana simile però in: G. Dal Canto, "Altopascio Medicea" (Nuova Grafica Lucchese 1974), carta con 'strada romana' da Altopascio a est, p. 37 copia XVIII sec. sul retro "Seressa vecchia 1561" (via) Senensis? [Donati, ai tempi della tesi, 1997, favoleggiava d'una nostra presunta abilità a proposito del Capitolo della Tesi "I segni della presenza etrusca nella Media e alta valle del Serchio", sulla STORIA DEGLI STUDI"] Se la Claudia Maior proveniva da Firenze entrava in territorio lucchese da Gragnano *Claudianum un praedium presso la via Clodia? Volendo così escluderne una provenienza dal Compitese zona che riteniamo in antico piuttosto paludosa. Tuttavia un'affermazione "Gabiano inter Claudia et strata" (v. Agostini, Via Flaminia Militare, in rete p. 134 da Muratori) parrebbe, se identificato correttamente, darci indicazioni e far passare la Clodia proprio da Ponte a Cappiano (Fucecchio). Si tratta di un atto dell'VIII sec. in cui Opilio dona al Convento di Santa Giustina di Padova varie proprietà. A fiuto nel gennaio 2017 avevamo già raggiunto con la 'Saxo' Ponte a Cappiano cercando di ricostruire la Clodia. Questo passo potrebbe confermarcelo. 2 Se una strada collegava la Pescia di Collodi alla Flaminia minor come uno strano Rio Framigno (se non è fra pini un rimando a via Valeria Valleriana!) nell'alta Pescia farebbe ritenere possibile e un possibile dedalo a Pontoro con Pariana diversorium, si può avvicinare Popiglio al 'vico Pupillo o Popillo di Ariminum' a lato del rio Marano (nel paese pistoiese su una traversa è un enigmatico masso cruciforme con schematico dalle lunghe leve e una toppa orizzontale parente delle stele a specchio di I a.C.-II d.C. di Viddalba nel nord della Sardegna ispirate alla ritrattistica romana ma con mediazione dall'Africa come quegli uomini in Moscati?
2007
di forma rettangolare o parzialmente sagomata. Nella categoria si fanno rientrare anche le sagome in legno di castagno prodotte a Sassello, nel Savonese; manufatti che, pur condividendo i principali connotati dei cartelami, non ne conservano la tipica manovrabilità. Il materiale schedato in Soprintendenza copre, complessivamente, un arco di circa due secoli a partire dai primi del Settecento. All'ampio ventaglio dei supporti -cartoni di diverso spessore, tela, legno, latta -si accompagnava una certa varietà di soluzioni allestitive, comprese fra i due estremi della massima versatilità (sagome e complementi scenici liberamente componibili), e dell'impianto predeterminato (la cappella "parata" e chiusa da un boccascena). La soluzione "aperta" è testimoniata fra l'altro a Porto Maurizio, dove nell'oratorio di S. Pietro al Parasio, uno dei pochissimi in Liguria a mantenere la tradizionale esposizione dei cartelami durante la Settimana Santa, la zona presbiteriale è allestita di anno in anno in modo differente ( . Quella più dichiaratamente teatrale a Ligo, una frazione di Villanova d'Albenga, dove la scenografia effimera è calibrata nel vano di una cappella laterale ( ) e si relaziona con l'architettura dell'intera parrocchiale. La situazione più frequente sembra, comunque, quella che vede disposti con una certa disinvoltura intorno a un gruppo o motivo centrale figure ed elementi accessori, in parte riferibili ad "acconci" o ampliamenti successivi. In effetti, caratteristiche comuni alla maggior parte di questi apparati di gusto tardobarocco e rococò -di un rococò, talora, assai tardivo -sono la continua modificabilità e la mobilità (e un apparato mobile e versatile si prestava, oltretutto, ad essere noleggiato e riambientato). A Porto Maurizio, nella prima metà del Settecento, era possibile affittare un grande apparato in cartone per poche decine di lire; e con una spesa equivalente, acquistare qualche buona figura di cartelame 5 . Ben più dispendiosa doveva essere stata la costruzione di un "sepolcro" nel secolo precedente: dalle fonti locali si ricavano descrizioni, non sempre chiarissime, di impianti piramidali, Scale Sante con predelle di varia foggia, gran profusione di stoffe, composizioni di argenti e lumi. Nel 1725, il "sepolcro" delle Clarisse di Porto Maurizio, "che prima si faceva […] con la scala d'argento e candele […] si fa
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Medicina-buenos Aires, 2004
Ciência & Trópico
Politics, Groups, and Identities , 2019
« Moments d'histoire », chronique dans TOTEM, journal du MEG (Musée d’ethnographie de Genève), de 2008 à 2014, 2012
The Nurse in Popular Media: Critical Essays, 2021
Gastrointestinal Endoscopy, 2008
Scientific African
International Journal of Engineering, 2022
Prehospital and Disaster Medicine
SPHOTA: Jurnal Linguistik dan Sastra, 2020