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Abbandono e rigenerazione sul geoportale

2019, XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO L'apporto della tra rivoluzioni e riforme a cura di

L’ampia quantità e qualità delle idee innovative, creative, astratte o pratiche, delle conoscenze e degli strumenti, non rappresentano un vero e proprio valore fin quando non trovano un punto d’incontro, uno spazio dove interagire e confrontarsi, entrare dunque in connessione. Pertanto, il gruppo, composto da competenze interdisciplinari (geografia, architettura, ingegneria, relazioni internazionali) che ha dato vita al progetto, trova la sua convergenza sulla rigenerazione delle risorse abbandonate mediante la connessione, condivisione e partecipazione. Infatti, tali risorse sono elementi fortemente trasversali e ricchi di significato che facilmente trovano spazio tra le varie discipline; inoltre, nella maggior parte dei casi sono strutture consunte e scheletriche, anche imponenti, inglobate dal nuovo tessuto continuando a rimanere sotto gli occhi di tutti e costituendo quello che viene definito il terzo paesaggio2, angoli del diverso che suscitano curiosità e nuove at- trazioni artistiche, del degrado, dell’abbandono, di riappropriazione della natura, raccontando sto- rie passate sugli interventi antropici. Inoltre, ci sarà un’importante differenziazione sulle tipologie di risorse abbandonate e del loro potenziale valore di recupero: beni culturali e resti archeologici in attesa di un’adeguata tutela e valorizzazione, strutture incompiute, sentieri ed antiche tratte viarie, strutture agricole con annessi terreni ed il loro sistema di conoscenze e tradizioni, aree forestali non correttamente gestite, impianti di archeo- logia industriale. Preso atto dell’insostenibilità del progressivo consumo di suolo, l’attenzione torna ai luoghi in crisi precedentemente elencati, non considerando solamente il principio del singolo recupero, bensì della rigenerazione, far rinascere a nuova vita, ricostituire o creare nuove relazioni sociali poiché impoverite o interrotte (Haddock, Moulaert, 2009, p. 7); non serve solo una nuova forza economica ma anche relazionale, territoriale e sociale. Passare ad una prospettiva di rigenerazione significa mettere in gioco molte più componenti della città e del territorio e non i soli ambiti circoscritti, tra le quali le potenzialità endogene dello stesso (Sbetti, Rossi, Talia, Trillo, 2013, p. 17), approcciandosi all’evoluzione del tessuto edificato e non, ma anche alle relazioni sociali inclusive. L’eterogeneità della rigenerazione presuppone nuovi modelli di sviluppo, volti appunto all’inclusione sociale e alla partecipazione, progetti socialmente innovativi, in grado di offrire nuove risposte a continui problemi sociali.

XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO L’apporto della G tra rivoluzioni e riforme Roma, 7-10 Giugno 2017 a cura di Franco Salvatori A.Ge.I. - Roma L’apporto della G tra rivoluzioni e riforme Roma, 7-10 Giugno 2017 a cura di Franco Salvatori A.Ge.I. - Roma © 2019 A.Ge.I. - Roma www.ageiweb.it ISBN 978-88-942641-2-8 Licenza Creative Commons: Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0) INDICE PAOLA MORELLI, Dalla cultura delle parole alla cultura delle azioni FILIPPO CELATA, Cartografie congressuali GIUSEPPE DEMATTEIS, Discorso tenuto in occasione del conferimento del Premio al Magistero geografico FRANCO FARINELLI, La geografia, il globo, il futuro FRANCESCA GOVERNA, Sulla (in)utilità della geografia CLAUDIO MINCA, Geografia e rivoluzione FRANCO SALVATORI, La Geografia e il novum Antropocene e ricerca geografica. Prospettive presenti e future Introduzione di FRANCESCO DE PASCALE, CRISTIANO GIORDA, PAOLO GIACCARIA FRANCESCO DE PASCALE, LOREDANA ANTRONICO, ROBERTO COSCARELLI, MARCELLO BERNARDO, FRANCESCO MUTO, Antropocene e Geoetica: il caso-studio sulla percezione del rischio idrogeologico in Calabria (Italia) VALERIA DATTILO, La semiosi dell’Antropocene: un approccio geoetico GIACOMO ZANOLIN, L’uomo e la natura nell’Antropocene: riflessioni teoriche e approcci alla ricerca Atlanti, mappe, narrazioni. Tradizionali linguaggi di conoscenza e innovative modalità di visualizzazione Introduzione di CARLA MASETTI, LUISA SPAGNOLI VLADIMIRO VALERIO, Mappe, privilegi editoriali e raccolte cartografiche nel Rinascimento italiano SIMONETTA CONTI, Atlanti spagnoli e iberoamericani del XVIII secolo FRANCESCO FIORENTINO, Sull’utilità e il danno della forma atlante per la storia della letteratura CHIARA GALLANTI, FRANCESCO FERRARESE, MAURO VAROTTO, Tra geografia e metageografia: un Atlante della ricerca per il Museo di Geografia dell'Università di Padova SARA LUCHETTA, Atlanti impliciti e narrazioni mappanti: Il bosco degli urogalli di Mario Rigoni Stern ANDREA FAVRETTO, BRUNO CALLEGHER, Cartografia dei ritrovamenti monetali di età romana in Friuli Venezia Giulia: un moderno atlante distribuito via Web? GIANLUCA CASAGRANDE, CLAUDIA CARPINETI, Nuove tecnologie per un Atlante dei landmark minori p. 27 p. 29 p. 33 p. 39 p. 43 p. 53 p. 63 p. 71 p. 73 p. 83 p. 91 p. 101 p. 105 p. 113 p. 123 p. 131 p. 141 p. 149 p. 157 MARIA CARMELA GRANO, MARIA DANESE, MAURIZIO LAZZARI, VALERIA VERRASTRO, Atlante cartografico storico-territoriale della Basilicata “Aster Basilicatae” Città infinita, partecipazione e nuovi turismi Introduzione di MARINA FACCIOLI FEDERICA BURINI, Partecipazione e turismo nella città reticolare: il ruolo dell’individuo e della connettività in un network europeo STEFANIA CERUTTI, Città multiculturali e turismo urbano: la parola ai migranti ALESSANDRA GHISALBERTI, Turismo e rigenerazione urbana: verso una nuova attrattività territoriale tramite reti e filiere economiche a Bergamo TONINO GRIFFERO, «April in Paris, this is a feeling no one can ever reprise». Remarks on Urban Atmospheres DANIELA LA FORESTA, Turismo religioso a Napoli. Il sacro e il profano GIUSEPPE IMBESI, PAOLA NICOLETTA IMBESI, Aree archeologiche, turismo e piano urbanistico: il caso del PRG di Cerveteri JOSÉ SILVAN BORBOREMA ARAÚJO, GLAUCIO JOSÉ MARAFON, Campo e Città: il turismo come espressione socio-spaziale di questa relazione ibrida a Paraìba e a Rio de Janeiro GIORGIA DI ROSA, TIZIANO GASBARRO, LYDIA POSTIGLIONE, Post-metropolitano: il “mercato” della città infinita ANDREA CORSALE, Il patrimonio culturale ebraico di Bucarest. Un confronto fra diverse strategie, pratiche e rappresentazioni TEODORA MARIA MATILDA PICCINNO, La risposta dell’architettura all’offerta turistica fluviale. London Plan vs Reinventer la Seine CARLA FERRARIO, MARCELLO TADINI, L’impatto di Expo 2015: integrazione tra territorio urbano e nuove risorse turistiche DANILO TESTA, Beni culturali inaccessibili, turismo sostenibile e valorizzazione urbana. Il caso del progetto Valore Paese-Dimore per il recupero del patrimonio demaniale dismesso VIVIANA D’APONTE, Per una mobilità condivisa a servizio del turismo nello spazio metropolitano LUCIO FUMAGALLI, EUGENIO DE MATTEIS, PIETRINA SANNA, Human Ecosystems: processi di ascolto, sviluppo del capitale sociale e valorizzazione dei Commons Città intelligenti e dinamiche: dati, misure e analisi per comprendere città, territori e comportamenti umani Introduzione di MARGHERITA AZZARI, CHIARA GARAU, PAOLA ZAMPERLIN ALESSANDRO SERAVALLI, Urban Data per la comprensione della città p. 167 p. 177 p. 183 p. 191 p. 199 p. 209 p. 217 p. 225 p. 233 p. 243 p. 249 p. 257 p. 265 p. 273 p. 281 p. 289 p. 303 p. 309 DANIELE MEZZAPELLE, ALFREDO CARTONE, Indicatori di benessere e “approccio smart”. Un’analisi territoriale multidimensionale GIANCARLO MACCHI JÁNICA, Big-data e analisi delle dinamiche urbane SALVATORE AMADUZZI, GIS, Big Data e Social per l’analisi di sistemi territoriali complessi ARNALDO BIBO CECCHINI, MAURIZIO MINCHILLI, LOREDANA F. TEDESCHI, I diversi livelli della qualità dei dati nei processi decisionali e partecipativi ARCANGELA GIORGIO, GIOVANNA SPINELLI, Tecnologie innovative e governo del territorio. Un caso di studio: Bari, città smart GIOVANNI MAURO, Strategie smart cities nelle aree urbane in rapida crescita in Estremo Oriente: il caso di Ho Chi Minh City (Vietnam) MARGHERITA AZZARI, CAMILLO BERTI, PETER CONTI, FULVIO LANDI, Informazioni georeferenziate per la gestione delle città. Il caso dei mercati nel comune di Firenze PAULINE DEGUY, MAURIZIO RIPEPE, GIORGIO LACANNA, LETIZIA ORTI, Database GIS per la valutazione speditiva a larga scala della vulnerabilità sismica di un’area urbana complessa: applicazione alla città di Firenze STEFANO DE FALCO, Innovation and Creativity in Sub Urban Areas: Evidences from East Area of Naples Cultura, legalità, territorio: il contributo della geografia e delle discipline storico-sociali agli studi sulla criminalità organizzata Introduzione di GIUSEPPE MUTI ATTILIO SCAGLIONE, Crime mapping e controllo del territorio: la variabile “Addiopizzo” ANDREA ALCALINI, Mafie e urbanistica: non è tutto oro quello che luccica MARIA SCINICARIELLO, IRENE SALERNO, Variabili culturali, territoriali e coinvolgimento degli stakeholder: dalla burocrazia alla gestione efficace delle policy di anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni ILARIA MELI, Per una teoria del controllo del territorio: Mafia capitale e le nuove morfologie del controllo mafioso MARIA GIUDITTA BORSELLI, ISABELLA CLOUGH MARINARO, Moving to Rome: Recent Historical and Geographical Trajectories of Three Camorra Clans FABRICE RIZZOLI, TOMMASO GIURIATI, Mafia e crimine organizzato nelle ricerche scientifiche in Francia: luoghi e forme di socializzazione del milieu francese NANDO DALLA CHIESA, Il fenomeno mafioso in una prospettiva geografica. Partendo dal caso lombardo ANNA MARIA ZACCARIA, Geografie a rischio. Strategie criminali in un’area di transito UMBERTO SANTINO, Mafia: dalle riserve originarie alla globalizzazione. Appunti per una geografia della mafia p. 317 p. 325 p. 335 p. 345 p. 353 p. 359 p. 367 p. 375 p. 383 p. 395 p. 407 p. 415 p. 425 p. 431 p. 439 p. 447 p. 455 p. 463 p. 471 Le fonti geo-cartografiche per il governo del territorio. Tra episteme e applicazioni Introduzione di ELENA DAI PRÀ ANNA MARSON, L’uso delle fonti storico-geografiche nella pianificazione territoriale e paesaggistica SILVIA SINISCALCHI, La valle del Sarno e le sue trasformazioni nelle fonti geostoriche e cartografiche STEFANO MAGAUDDA, ELISABETTA VACCA, L’evoluzione del paesaggio: informatizzazione del Catasto Gregoriano e della cartografia storica per lo studio e la valutazione della vulnerabilità del paesaggio storico-culturale della Regione Lazio. Due casi studio RICCARDO ARMELLINI, MARGHERITA AZZARI, CAMILLO BERTI, PAOLA ZAMPERLIN, Strumenti per lo studio, la gestione e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico. Le aree umide della Toscana PAOLA ZAMPERLIN, Fonti storiche nella valutazione del rischio paesaggistico: il caso della Piana di Firenze SERGIO PINNA, MASSIMILIANO GRAVA, Le perizie catastali lucchesi: una fonte archivistica per la pianificazione territoriale RAFFAELLA BRUZZONE, ROBERTA CEVASCO, NICOLA GABELLIERI, CARLO MONTANARI, DIEGO MORENO, VALENTINA PESCINI, CAMILLA TRALDI, “Volta la carta”. Cartografia storica e ricerca multidisciplinare: la caratterizzazione storicoambientale dei paesaggi rurali. Casi studio dalla Liguria ANGELO BESANA, DAVIDE ALLEGRI, BRUNO ZANON, I territori del Trentino: tra ricostruzione storica e scenari di sviluppo Geografia e filosofia: modelli, mitologie, esperienze di ricerca a confronto Introduzione di MARCELLO TANCA STEFANIA BONFIGLIOLI, Geografia del Terzo. Immagine, filosofia del linguaggio e pensiero geografico TIMOTHY TAMBASSI, Prospettive ontologiche per una classificazione dei confini geografici. Diversità culturali e credenze collettive ELENA DI LIBERTO, Brevi note sui concetti di territorializzazione e performatività Geografia e letteratura: luoghi, scritture, paesaggi reali e immaginari Introduzione di DINO GAVINELLI MARCO MARTIN, La geografia culturale nel Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia di Ruggiero Giuseppe Boscovich p. 481 p. 487 p. 493 p. 505 p. 515 p. 523 p. 533 p. 541 p. 549 p. 561 p. 569 p. 579 p. 587 p. 597 p. 605 ELENA DAI PRÀ, Il Viaggio in Italia di Goethe: ontologia del paesaggio nel solco della tradizione speculativa geografica (e non solo) tedesca? ALFIO CONTI, ELCIONE LUCIANA DA SILVA, Paesaggio culturale e letteratura: le memorie dei viaggiatori stranieri in Minas Gerais nel XIX secolo ANTONINA PLUTINO, La città “personaggio essenziale”: Bruges la morta di Georges Rodenbach SALVATORE CANNIZZARO, La rappresentazione della Sicilia nella letteratura e nel cinema tra miti, finzioni e realtà CECILIA SPAZIANI, «Le città e gli uomini non sarebbero mai mutati». La Roma di Pier Paolo Pasolini CRISTIANO GIORDA, La Torino contemporanea nei romanzi di Alessandro Perissinotto THÉO SOULA, La ville à l’échelle: la crise de la dimension humaine dans quelques œuvres littéraires contemporaines ENRICO SQUARCINA, Gioia e paura, la geografia emozionale dell’alto mare attraverso il racconto dei naviganti contemporanei MARCO PETRELLA, Una mappa letteraria aperta. Approcci analitici e prospettive in Maps in Literature Geografia fisica e geografia umana: teoria e prassi di una possibile integrazione Introduzione di LORENZO BAGNOLI LAMBERTO LAURETI, L'impatto delle attività umane sulle forme del terreno, sull'ambiente e sul paesaggio. Considerazioni critiche, metodologiche e relative esemplificazioni EMILIANO TOLUSSO, Geografie delle grandi questioni ambientali. Policy making tra conservazione e cambiamenti climatici FEDERICA BADIALI, Dare voce al paesaggio di Castello di Serravalle (Valsamoggia, Bologna): un percorso metodologico tra geomorfologia culturale e valorizzazione DOMENICO CAPOLONGO, MARINA ZINGARO, ISABELLA LAPIETRA, Alcuni recenti sviluppi della geografia fisica e della geomorfologia. Implicazioni per la critical physical geography MARCELLO SCHIATTARELLA, SIMONA CAFARO, GIUSEPPE CORRADO, AMEDEO MONTESANO, Geomorfometria delle scarpate di faglia dei Monti Alburni (Appennino campano): studio preliminare ANTONELLA SENESE, CARLO D’AGATA, DAVIDE MARAGNO, ROBERTO SERGIO AZZONI, DAVIDE FUGAZZA, GUGLIELMINA ADELE DIOLAIUTI, Ghiacciai che arretrano e aree proglaciali che si espandono: due fenomeni apparentemente contrastanti che convivono. Una concreta occasione di incontro e collaborazione per geografi fisici ed umani p. 617 p. 621 p. 629 p. 635 p. 643 p. 649 p. 657 p. 663 p. 669 p. 681 p. 685 p. 693 p. 703 p. 711 p. 721 p. 731 ELEONORA GIOIA, FAUSTO MARINCIONI, Politiche di riduzione del rischio disastri. Analisi della gestione ambientale delle aree a rischio alluvione nei Comuni pilota del Progetto Europeo LIFE PRIMES ALICE BARONETTI, FIORELLA ACQUAOTTA, SIMONE FALZOI, FEDERICO SPANNA, SIMONA FRATIANNI, Caratterizzazione degli eventi estremi di precipitazione e siccità in Piemonte FEDERICO MARTELLOZZO, FEDERICO AMATO, BENIAMINO MURGANTE, Ipotesi evolutive dei cambiamenti di uso del suolo in ottica sostenibile. Fra criteri tecnico-morfologici e indicazioni soggettive da pianificazione partecipata FILIPPO RUSSO, ALESSIO VALENTE, L’influenza delle forme del paesaggio nella storia della città di Benevento (Campania) GAIA MATTEI, PIETRO AUCELLI, ALDO CINQUE, GERARDO PAPPONE, ANGELA RIZZO, Modificazioni del paesaggio costiero di Posillipo (Napoli) in epoca storica: valutazione e interpretazione sulla base di indagini geoarcheologiche integrate LORENZO BAGNOLI, Naturalizzazione e feticizzazione del confine fisico. Il caso del Rocciamelone (3.538 m) M. CRISTINA CIAPPARELLI, SIMONE ZANNOTTI, ROBERTO ZORZIN, Honglin (Guizhou – Cina): un caso di studio multidisciplinare per la conoscenza e la tutela della risorsa idrica in un’area a potenziale vocazione turistica MATTIA DE AMICIS, RAFFAELE DELLE FRATTE, MATTEO MATTAVELLI, IVAN FRIGERIO, Cartografia geoambientale finalizzata all’individuazione di percorsi geoturistici nell’Alta Valle del Lys (Valle d’Aosta) MATTEO MATTAVELLI, IVAN FRIGERIO, MATTEO BOLCHINI, MARZIO MARZORATI, MATTIA DE AMICIS, Mobilità dolce tra agricoltura e biodiversità: i corridoi agroecologici tra Adda e Martesana Geografie del lavoro Introduzione di MASSIMILIANO TABUSI MARCO COPERCINI, Progettare stabilità occupazionale nel capitalismo globale. Strategie e dinamiche imprenditoriali nel settore del fashion design di Berlino MASSIMILIANO TABUSI, Un “plusvalore geografico”? Dal commercio internazionale alle migrazioni: lavoro, informazione geografica e relazioni multiscalari come elementi chiave della società contemporanea Geografie del sacro: lo spazio-tempo come nuova frontiera per il geografo Introduzione di GIANFRANCO BATTISTI PAOLO BENEDETTI, Il paradosso del tempo e dello spazio dell’infinito MARIA PAOLA PAGNINI, ANTONIETTA PAGANO, Religioni e percezioni del tempo p. 739 p. 747 p. 755 p. 763 p. 771 p. 781 p. 789 p. 801 p. 809 p. 819 p. 823 p. 829 p. 843 p. 849 p. 857 MICHELE STOPPA, Un nuovo cielo e una nuova terra. Suggestioni di meta-geografia escatologica ORIETTA SELVA, Le Mappae mundi medievali tra geografia e cartografia del sacro GIACOMO CAVUTA, DANTE DI MATTEO, Il Cammino di Santiago de Compostela. Un viaggio tra elicitazione e retrospettiva GIULIANA QUATTRONE, Strutture religiose storiche quali testimonianze identitarie sul territorio per la riorganizzazione territoriale e la promozione turistica ALESSANDRA FERRIGHI, Venezia, confessioni religiose e geografie urbane (1797-1821) Geografie urbane nella cooperazione internazionale Introduzione di MIRELLA LODA e MATTEO PUTTILLI VALERIO BINI, MARIA BOTTIGLIERI, EGIDIO DANSERO, ALESSANDRO FRIGERIO, ANDREA MAGARINI, YOTA NICOLAREA, Le politiche urbane del cibo come terreno di cooperazione internazionale: il caso delle città africane VALERIO BINI, EGIDIO DANSERO, LASSANE YAMEOGO, Cooperazione e reti locali del cibo nelle città africane: il caso di Ouagadougou Geografie variabili nel quadro europeo e mediterraneo degli itinerari culturali. Rivoluzioni (trans)disciplinari, metodologie di analisi e politiche territoriali su viaggi e cammini Introduzione di ALESSIA MARIOTTI MARGHERITA AZZARI, FIORELLA DALLARI, Le Vie Romee dell'Europa e del Mediterraneo di viandanti, pellegrini e mercanti. Le strade dell'identità europea nelle pratiche contemporanee SIMONE BOZZATO, Geografie variabili in un Meridione in “cammino”. Gli itinerari culturali tra mancate rivoluzioni e riforme (queste sì slow!) ELISA MAGNANI, FILIPPO PISTOCCHI, Fari, edifici costieri e identità transnazionale lungo i cammini europei GIANLUCA BAMBI, SIMONA IACOBELLI, Il sistema locale di Cammini e Itinerari culturali per la promozione del turismo sostenibile e di qualità nelle zone rurali: un esempio di metodologia di progettazione nella provincia di Arezzo-Toscana (Italia) ALEXANDER BEHRENDT, GABRIEL GACH, The Pomeranian Way of St. James as an Example of Cultural Routes in the South Baltic Area RAFFAELLA AFFERNI, Il patrimonio culturale della Rete dei siti cluniacensi nel Piemonte Nord-Orientale tra opportunità e nuove sfide MARISA MALVASI, Sulle orme del popolo dalle lunghe barbe. Il «Longobard Ways across Europe» CHIARA RABBIOSI, L’itinerario ATRIUM e la Convenzione di Faro. Riflessioni critiche sull’applicazione alla scala locale ILARIA SABBATINI, Le aree di strada della lucchesia tra via Cassiola e via Bibulca. Un approccio storico p. 863 p. 873 p. 881 p. 889 p. 901 p. 911 p. 913 p. 923 p. 933 p. 935 p. 945 p. 955 p. 963 p. 971 p. 981 p. 989 p. 1001 p. 1009 SARA CARALLO, Itinerari ecoturistici lungo la via Francigena nel sud. Patrimonio culturale e valori identitari nella bassa Valle dell'Amaseno VALENTINA ALBANESE, ELISA MAGNANI, Nuove declinazioni per il viaggio lento: il progetto dei viaggi creativi salentini VALENTINA CASTRONUOVO, La città vecchia di Taranto: il patrimonio culturale diffuso tra abbandono e possibili rimedi “smart” PAOLO WALTER DI PAOLA, Il progetto “Francigena V.E.R.S.O. sud”. Valorizzazione, esperienza, rete, servizi, ospitalità Geopolitica: contributi a una storia disciplinare Introduzione di EDOARDO BORIA, DANIELE SCALEA LEONARDO ROMBAI, Il valore politico delle applicazioni sociali e culturali della geografia nel primo cinquantennio unitario ANDREA PERRONE, «Per il bene della nazione»: il paradigma modernizzatore della geografia utilitaria. Geografia politica, geopolitica, evoluzione delle scienze territoriali in Italia ADAM SASHALMI, Pál Teleki e la geopolitica ungherese ALESSIO STILO, Zbigniew Brzezinski e la “geopolitica ibrida” statunitense GIANFRANCO BATTISTI, La ciclicità degli assetti geopolitici come portato delle dinamiche delle strutture spaziali DANIELE SCALEA, Il concetto di Heartland nella geopolitica classica e la sua attualità nella politica internazionale Giustizia spaziale, conflitti ambientali e loro rappresentazione Introduzione di CHIARA CERTOMÀ, FEDERICO MARTELLOZZO ROBERTA GEMMITI, MARIA ROSARIA PRISCO, La giustizia ambientale in Italia. Una riflessione introduttiva MASSIMO DE MARCHI, MONICA RUFFATO, Abitare i conflitti socio-ambientali MATILDE CARABELLESE, SIMON MAURANO, Il ruolo dei movimenti sociali e dei conflitti ambientali nel processo di territorializzazione e creazione di capitale sociale CHIARA CERTOMÀ, FEDERICO MARTELLOZZO, The Spatial Distribution of Urban Gardening and Spatial Injustice. In between Social-economic and Environmental Determinants DIONISIA RUSSO KRAUSS, Concentrazione residenziale e marginalità sociale: l’analisi dei fenomeni di segregazione etnica nello spazio urbano CARLO PERELLI, ALICE SCALAS, GIOVANNI SISTU, L’ambiente del dissenso. Pratiche di resistenza urbana nel quartiere Mourouj II di Tunisi FAUSTO DI QUARTO, Conflitto e partecipazione nella gestione delle risorse naturali. Il caso del fiume Seveso nell’area metropolitana milanese p. 1017 p. 1025 p. 1035 p. 1045 p. 1055 p. 1059 p. 1069 p. 1077 p. 1081 p. 1091 p. 1099 p. 1105 p. 1109 p. 1117 p. 1125 p. 1133 p. 1141 p. 1147 p. 1155 MASSIMILIANO FARRIS, Territori contesi? Le regioni forestali del Cile tra egemonia territoriale e resilienza Governance, rischi ed eventi naturali: attori e conflitti Introduzione di FABIO CARNELLI, GIUSEPPE FORINO, FAUSTO MARINCIONI SARA ALTAMORE, VENERA PAVONE, Dalla percezione del rischio verso il progetto ecologico: contributi alla prevenzione del rischio idraulico in ambito urbano FULVIO TOSERONI, L’utopia del rischio zero. L’analisi multicriteriale (MCDA) per il governo del rischio nel ciclo dei disastri. L’esperienza del Progetto Europeo LIFE PRIMES (Preventing flooding RIsks by Making resilient communitiES - LIFE14 CCA/IT/001280) STEFANO ANCILLI, Governance e pianificazione dell’emergenza: il caso del sisma del centro Italia 2016 IVAN FRIGERIO, SILVIA MUGNANO, MATTEO MATTAVELLI, MATTIA DE AMICIS, Interazione spaziale tra vulnerabilità sociale e pericolosità sismica per la valutazione di scenari di rischio integrato OSCAR LUIGI AZZIMONTI, MATTEO COLLEONI, MATTIA DE AMICIS, IVAN FRIGERIO, Vulnerabilità sociale e rischi ambientali. I risultati di una ricerca nella regione Lombardia CRISTIANO PESARESI, DIEGO GALLINELLI, GIS4RISKS: periodo di edificazione “verso” esiti di agibilità a L’Aquila (2009), ricostruendo le fasi dell’evoluzione urbanistica MARIA TERESA CARONE, MAURO BARONTINI, Trust in Institutions and Risk Perception: What Point of View? MARILIN MANTINEO, SERGIO SCARFÌ, Osservare il disastro dalla periferia I cambiamenti dell’università: tra dinamiche di globalizzazione e contributo allo sviluppo locale Introduzione di MICHELA LAZZERONI, MONICA MORAZZONI, MARIA PARADISO MICHELA LAZZERONI, Oltre la terza missione? Nuove forme di relazione tra università e territorio DONATELLA PRIVITERA, Community engagement. Una relazione dinamica tra università e territorio CATERINA NICOLAIS, L’università come driver di sviluppo e baricentro della riqualificazione urbana delle periferie. Il Polo Tecnico Scientifico di Napoli-Est MARCO BAGLIANI, ALESSIA CALAFIORE, EGIDIO DANSERO, MICOL MAGGIOLINI, GIACOMO PETTENATI, NADIA TECCO, Università come attori di politica ambientale e territoriale. Esperienze in corso all’Università di Torino p. 1163 p. 1177 p. 1179 p. 1185 p. 1195 p. 1207 p. 1215 p. 1225 p. 1233 p. 1243 p. 1251 p. 1255 p. 1263 p. 1271 p. 1277 VALENTINA EVANGELISTA, Dall’università allo sviluppo territoriale: il ruolo “in ombra” degli spin-off universitari in Italia MICHELA DE BIASIO, Innovare in città: il caso dell’Urban Innovation Bootcamp dell’Università Ca’ Foscari a Treviso MASSIMO DE MARCHI, SALVATORE PAPPALARDO, DANIELE CODATO, FEDERICO GIANOLI, ALBERTO DIANTINI, Dalla geografia alla GIScience nel contesto accademico italiano: formazione, geo-informazione e sistemi a pilotaggio remoto GIUSEPPE GAMBAZZA, MONICA MORAZZONI, Terza missione, università e comunità di riferimento: il caso di Milano CESARE EMANUEL, Riflessioni conclusive: il contributo della geografia alle strategie di sviluppo degli atenei e del territorio I luoghi e le spazialità delle attività militari ed il ruolo della geografia nelle attuali modalità di conflitto Introduzione di DANIELE PARAGANO GIUSEPPE DENTICE, La rilevanza del Sinai nella dimensione geo-strategica e di sicurezza vicino-orientale ANTONELLA ROBERTA LA FORTEZZA, La divisione che genera caos: il caso della geografia libica DANIELE PARAGANO, Dove finisce la guerra? Luoghi e spazi dei conflitti contemporanei Il Mediterraneo: per una geografia critica della frontiera Introduzione di CHIARA BRAMBILLA, ANNA CASAGLIA, RAFFAELLA COLETTI, PAOLO CUTTITTA, GIULIA DE SPUCHES, VINCENZO GUARRASI ALESSANDRA BONAZZI, La piega del Mediterraneo CATERINA MARIA COLETTI, CRISTINA DA MILANO, “Se fossero rimasti a casa loro”: le politiche dell’Unione Europea sul patrimonio culturale euro-mediterraneo come possibile strumento contro i nazionalismi GIULIO QUERINI, SILVIA GRANATA, Stampalia: perla del Dodecaneso, avamposto dell’Europa GIULIA DE SPUCHES, VINCENZO GUARRASI, CHIARA GIUBILARO, MARCO PICONE, LAURA LO PRESTI, FRANCESCA GENDUSO, Manifesto. E l’Europa disumanizzò sé stessa Il viandante oggi. Significati, pratiche e metodologie di studio Introduzione di LUCREZIA LOPEZ, RUBÉN CAMILO LOIS GONZÁLEZ MARINA MARENGO, Deambulazioni fluvio-letterarie nella Pianura Padana: tra derive post-rurali e walkskapes p. 1285 p. 1293 p. 1301 p. 1307 p. 1319 p. 1327 p. 1331 p. 1341 p. 1349 p. 1359 p. 1365 p. 1371 p. 1379 p. 1385 p. 1391 p. 1395 ANTONIETTA IVONA, DONATELLA PRIVITERA, Il viaggio religioso dalla componente sonora, culturale e ambientale alla circolazione economica PILAR TABOADA-DE-ZÚÑIGA ROMERO, Turismo idiomático y Camino de Santiago. Nuevos peregrinos y nuevas motivaciones LUCREZIA LOPEZ, YAMILÉ PÉREZ GUILARTE, Il Cammino di Santiago a Finisterre (Galizia, Spagna). Indagare le motivazioni attraverso lo spazio virtuale Internationalisation of the Italian Economy and the Role of Banking in Reshaping the SME Value Chains FRANCESCO CITARELLA, Internationalisation of the Italian Economy and the Role of Banking in Reshaping the Sme Value Chains ATTILIO CELANT, The Bank/Territory Interaction in the Competitiveness of Productive Systems. An Introduction MARIA GIUSEPPINA LUCIA, FinTech, Geographic Space and Economic Development. Some Directions for Research SILVIA GRANDI, Internationalisation of the Italian Banking System. The Impact on the Italian Economy CHRISTIAN SELLAR, TU LAN, Banks, Services, and the State: the Infrastructure Supporting Italian Smes Abroad FABIO GIORGIO, Italy’s Role in International Markets. An Overview of Foreign Trade Data GIOVANNI MAIONE, Internationalisation of Business and New Opportunities from the Markets. Focus on Africa and the Middle East, the New Frontiers of Development NICOLA GIORGI, The BPER Banca Model to Compete and Grow on Foreign Markets. Information, Strategies and Resources for Italian SMEs CHIARA TUFARELLI, The Role of International Financial Institutions in Supporting European SME Foreign Direct Investment La mediazione delle tecnologie per una nuova comunicazione e rappresentazione del territorio Introduzione di VALENTINA ALBANESE, TERESA GRAZIANO VALENTINA ALBANESE, Prospettive geografiche della narrazione. Dal racconto del territorio all’immaginario, attraverso le nuove tecnologie VALENTINA GRECO, Nuove tecnologie per la visualizzazione e la narrazione dello spazio geografico: il progetto Visualizzare Ravenna MONICA MAGLIO, La partecipazione della comunità locale alla cartografia per la valorizzazione della Dieta Mediterranea TERESA GRAZIANO, Nuove tecnologie, urbanesimo partecipativo e spazio pubblico: modelli e casi di studio p. 1401 p. 1407 p. 1417 p. 1429 p. 1437 p. 1441 p. 1447 p. 1453 p. 1461 p. 1469 p. 1473 p. 1477 p. 1487 p. 1491 p. 1497 p. 1503 p. 1509 ALDENILSON COSTA, The School in the Digitalization of the Territory in Piraí (RJ) – Brazil La metamorfosi della montagna italiana: dal diritto alla città all’ecosistema del futuro Introduzione di ANTONIO CIASCHI, LUISA CARBONE ANTONIO CIASCHI, Oltre gli Appennini. Prospettive latitudinali MAURO PASCOLINI, Da paesaggi a patrimoni: risorse o nuove illusioni per la montagna italiana? FRANCESCO M. CARDARELLI, Dal Cantico di frate sole alla sequela di Gesù Cristo «sine glossa»: il ruolo di Francesco d’Assisi nella metamorfosi dell’immagine della montagna GIUSEPPINA LEONE, LINA MARIA CALANDRA, Il ruolo della geografia nella ricostruzione dei paesi di montagna: dieci anni di ricerca nel Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga LUISA CARBONE, Lo storytelling del buen vivir: una nuova etica per la montagna GIULIA VINCENTI, Percezione e rappresentazione dello spazio nel contesto applicativo del territorio appenninico ROSARIO DE IULIO, Il collegamento tra Tirreno e Adriatico. Prospettive di sviluppo di un’area interna appenninica del Mezzogiorno: il Sannio SETTIMIO ADRIANI, VERONICA ADRIANI, ELISA MORELLI, Casari transumanti del XX secolo: dal Cicolano ai caseifici della Sardegna MARINA FUSCHI, La Montagna, sistema aperto. Per una geografia comparata, Alpi e Appennini La Riforma luterana e la nuova Geografia Introduzione di ANNALISA D’ASCENZO FRANCESCO SURDICH, Il ruolo delle raccolte di viaggio sull’evoluzione delle conoscenze geografiche dell’epoca delle grandi scoperte ANDREA MIROGLIO, La missione riformata: l’evangelizzazione del Nuovo Mondo tra millenarismo e governo territoriale ANNALISA D’ASCENZO, Le fonti per la nuova geografia e cartografia dell’Estremo Oriente tra Riforma e Controriforma: le missive dei Gesuiti «La rivoluzione non è un pranzo di gala»: palingenesi e tradizione in Cina in un’ottica geografica Introduzione di STEFANO PIASTRA WU SONGDI, How European Geographers Recognized the Geographical Space of Northeast Asia in the 17th-19th centuries: Analysis of the European World Maps p. 1519 p. 1531 p. 1535 p. 1541 p. 1547 p. 1555 p. 1567 p. 1573 p. 1579 p. 1585 p. 1593 p. 1605 p. 1611 p. 1617 p. 1625 p. 1637 p. 1641 GIORGIO CASACCHIA, La mappa “Gli italiani a Sciangai, 1608-1949”. Un progetto dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai LUO JING, The Transformation of the Cultural Landscape of Italians in Shanghai (1863-1941) ANDREA FRANCIONI, Le Imperial Maritime Customs e la geografia dell’imperialismo in Cina attraverso le memorie inedite di Onia Tiberii (1881-1904) XU JIANPING, Borders and Enclaves in Administrative Regions Division. The CaseStudy of Tongguan Demarcation in the Republic of China ZHANG XIAOHONG, XUE WULI, Soundscape and Local Memory: The Case-Study of Folk Song in Northern Shaanxi STEFANO PIASTRA, 20th-Century Revolutions in China: The Descriptions of Italian Travelogues FABRIZIO EVA, CRISTINA RANDAZZO PAPA, Le isole contestate tra Cina e Giappone DINO GAVINELLI, Le nuove vie della seta: recupero di un antico percorso, rivoluzione nei collegamenti euroasiatici o altro? L’attuale rivoluzione dei modelli alimentari e gli effetti colti nello straordinario dinamismo delle campagne italiane Introduzione di MARIA GEMMA GRILLOTTI DI GIACOMO, PIERLUIGI DE FELICE MARIA GEMMA GRILLOTTI DI GIACOMO, Una geografia per l’alimentazione PIERLUIGI DE FELICE, La quarta fase della transizione alimentare dei Paesi occidentali. Una lettura geo-spaziale e temporale del rapporto territorio-alimentazione GIOVANNI DE SANTIS, Alimentazione e Salute COSIMO PALAGIANO, Lo Street Food: nuovi valori e diversi significati. Alcune considerazioni geografiche BIAGIA PAPAGNO, Tradizione e innovazione nelle produzioni alimentari: il caso dell’allevamento di lumache in Capitanata GIORGIO PENNAZZA, MARCO SANTONICO, Paesaggio elettronico: l’ausilio di sensori per la qualità dei prodotti e dell’ambiente LUCA PIRETTA, Dieta Mediterranea per la salute dell’uomo, per la salute del pianeta FRANCESCA RINELLA, L’agricoltura biologica nel XXI secolo: da segmento produttivo di nicchia a modello di valorizzazione locale? ROSANNA RUSSO, Dal gluten free al gluten friendly: il più grande spin-off agroalimentare d’Europa ed il suo impatto rivitalizzante sulla vocazione cerealicola del Tavoliere VITTORIO AMATO, The Possible Conflicts in Agricultural Productions between Food, Feed and Fuel FRANCESCO CALICCHIA, Il movimento “KM 0” come segnale di cambiamento sociale. Caso di studio: gli orti urbani di Roma p. 1649 p. 1659 p. 1675 p. 1681 p. 1691 p. 1699 p. 1707 p. 1715 p. 1723 p. 1725 p. 1739 p. 1749 p. 1759 p. 1769 p. 1779 p. 1785 p. 1789 p. 1797 p. 1805 p. 1815 MARIATERESA GATTULLO, Il ruolo dei soggetti dell’Economia civile nella governance degli spazi agroalimentari. La vision e la mission territoriale dell’associazione internazionale Slow Food ROSALINA GRUMO, I Partenariati Europei per l’Innovazione (PEI) in agricoltura e la progettualità in un’ottica di filiera, integrazione e sostenibilità ANTONIETTA IVONA, La tutela delle produzioni locali nelle politiche regionali MARILENA LABIANCA, Leader e innovazione: da alcune esperienze europee al progetto di cooperazione TUR Puglia: Promuovere i sistemi turistici locali sostenibili pugliesi LUIGI ROSSI, Lo sviluppo sostenibile e la componente istituzionale ANDREA SONNINO, Sistemi agroalimentari sostenibili per soddisfare l’evoluzione della domanda alimentare CARMEN SILVA CASTAGNOLI, Innovazioni colturali e tradizioni alimentari in Molise ISABELLA VARRASO, ORIANA CESARI, Concentrazione delle coltivazioni ortive e produzione del carciofo in provincia di Foggia (Puglia) VALERIA DE MARCOS, L’attuale rivoluzione dei modelli alimentari e gli effetti colti nelle campagne brasiliane MARIA FIORI, La ristorazione etnica come segno identitario: una prima ricognizione SIMONA GIORDANO, Territorial Identity and Rural Development: Organic Viticulture in Apulia Region and Languedoc Roussillon ROBERTO MOREA, Tradizioni alimentari e trasformazione degli spazi agricoli in Terra di Bari LIBERATA NICOLETTI, Modelli alimentari e innovazioni colturali in Puglia GUGLIELMO SCARAMELLINI, Dialettiche alimentari. Nutrizione e gastronomia nell’Italia contemporanea L’Europa meridionale e le sue migrazioni: dai migranti economici ai rifugiati in Italia nell’era della crisi Introduzione di FABIO AMATO, FLAVIA CRISTALDI, MONICA MEINI ANDREA SALUSTRI, Migrazioni e sviluppo nella regione EU-MENA SONIA GAMBINO, Immigrazione e violazione dei diritti umani: le contraddizioni del processo di Kharthoum CARLA DELLA PENNA, Alla ricerca di un futuro migliore: i minori stranieri non accompagnati, protagonisti dei nuovi flussi migratori GIOVANNA DA MOLIN, ARJETAVESHI, MADDALENA LENNY NAPOLI, Le migrazioni circolari tra Italia e Albania: un caso di studio in provincia di Bari MONICA MEINI, LAURA CASSI, Il territorio come chiave di lettura dei processi di integrazione dei migranti FULVIO LANDI, Nuovi processi di territorializzazione a Firenze: il ruolo delle componenti etniche e religiose nelle dinamiche socio-spaziali della popolazione immigrata FLAVIA ALBANESE, Immigrati nello spazio pubblico metropolitano p. 1825 p. 1835 p. 1843 p. 1851 p. 1859 p. 1865 p. 1871 p. 1879 p. 1889 p. 1897 p. 1901 p. 1911 p. 1917 p. 1929 p. 1937 p. 1941 p. 1949 p. 1955 p. 1963 p. 1969 p. 1977 p. 1987 ANTONELLO SCIALDONE, Riconsiderare la dimensione familiare nella governance dell’immigrazione: ostacolo o leva per l’integrazione? ALESSIA DE NARDI, Paesaggio e appartenenza al luogo nel processo di integrazione dei migranti: un’esperienza di ricerca nel Veneto MONICA IORIO, Scenari migratori nell’era della crisi economica: gli italiani a Malta ELISA LERDA, MARINA MARENGO, Il lavoro come costante migratoria e “luogo” di integrazione culturale: l’Italia fra emigrazione ed immigrazione FRANCESCA KRASNA, Processi migratori e coesione sociale in Italia e in Europa: l’occasione perduta? Luoghi abbandonati, luoghi ritrovati. Percorsi in Italia e altrove Introduzione di ALICE GIULIA DAL BORGO STEFANIA PALMENTIERI, I non luoghi come nuovi luoghi di aggregazione della società post-moderna ANDREA MARINI, Di che cosa parliamo quando parliamo di luoghi abbandonati. Prospettive sintropiche di un processo entropico ALICE GIULIA DAL BORGO, Ritorno ai luoghi: il caso degli eco-villaggi, tra scelta etica e sostenibilità insediativa LEONARDO PORCELLONI, Abbandono e rigenerazione sul geoportale EMANUELE GARDA, Tra stasi e movimento: la riconversione delle ferrovie abbandonate e le opportunità per la valorizzazione dei territori FRANCA BATTIGELLI, Percorsi ritrovati. Dal treno alla bicicletta: l’esperienza degli Stati Uniti ELEONORA GUADAGNO, Il Borgo di Apice Vecchia: limiti e potenzialità dei progetti contro l’abbandono MARIA LAURA GASPARINI, Una città fantasma alle soglie del Polo Nord: Pyramiden da luogo abbandonato a luogo recuperato FLAVIO LUCCHESI, Dalla Valnerina alla regione metropolitana di Perth: il Luisini Project e il “recupero olistico” di un (doppio) abbandono Media e geografia Introduzione di FABIO AMATO, ELENA DELL’AGNESE, CHIARA GIUBILARO ANTONELLA RINELLA, Cinema, narrazione delle guerre e discorso geopolitico: riflessioni metodologiche e proposte didattiche GIAN LUIGI CORINTO, Lili Marlene: una canzone rubata al nemico divenuta ballata popolare contro la guerra SIMONE GAMBA, Il discorso geopolitico nella graphic narrative MARIA CRISTINA CARDILLO, Cinquanta sfumature di Artico: quando il paesaggio diventa protagonista ALESSANDRA CALANCHI, La spettacolarizzazione del Terraforming: per un’ecologia delle migrazioni su Marte p. 1995 p. 2003 p. 2011 p. 2019 p. 2025 p. 2033 p. 2037 p. 2045 p. 2051 p. 2065 p. 2073 p. 2083 p. 2091 p. 2099 p. 2107 p. 2119 p. 2123 p. 2131 p. 2139 p. 2145 p. 2151 EMANUELE FRIXA, Verso l’Europa. Una critica alle visualizzazioni geografiche dei flussi migratori LORENZO RINELLI, MAp. The Memory Archive Project: Digitization of Memories vs Aesthetics of Imagination CHIARA GIUBILARO, Haunting Photography. Eventi migratori, politiche dell’affetto e topografie dello sguardo LAURA STANGANINI, Che fine ha fatto il barrio flamenco? SILVIA ARU, CRISTINA CAPINERI, STEFANO PICASCIA, ANTONELLO ROMANO, ANTONELLA RONDINONE, Paesaggio, cinema e fantasia: trent’anni di Italia nei film GIOVANNA CENO, Exopoli: dove finisce Montelusa ALFONSO PINTO, Geografie tossiche. Il paesaggio della Louisiana nella serie True Detective Neo-centralismo e territorio fra città metropolitana, aree vaste e intercomunalità Introduzione di FRANCESCO DINI, SERGIO ZILLI FRANCESCO DINI, Eziologia dell’area vasta PAOLO MOLINARI, Il riordino territoriale in Lombardia tra cambiamenti di funzioni e risemantizzazione degli enti locali ALBERTO CERIANI, ELENA DI CARPEGNA BRIVIO, FEDERICA SIGNORETTI, Prospettive di riordino delle Province verso una concezione di area vasta. Spazi per un ruolo delle Regioni e dettagli sul caso lombardo ANDREA GIANSANTI, Riorganizzazione della governance locale: le Province nel limbo MATTEO DEL FABBRO, Geografia della metropolizzazione di Milano: gli attori socioeconomici ANDREA CALORI, EGIDIO DANSERO, FRANCESCA FEDERICI, FRANCESCA FORNO, ANDREA MAGARINI, MARTA MAGGI, SIMON MAURANO, GIACOMO PETTENATI, ALESSIA TOLDO, Geografie metropolitane nelle politiche alimentari urbane: confronto tra gli approcci adottati a Milano, Torino e Bergamo SIMONETTA ARMONDI, MATTEO BOLOCAN GOLDSTEIN, Nuova questione metropolitana, vicende istituzionali e rescaling SERGIO ZILLI, Città metropolitane e Regioni a statuto speciale FLORIANA GALLUCCIO, Per un dibattito sulla produzione istituzionale dello spazio. La formazione della città metropolitana di Napoli tra riforme e politiche di riordino territoriale MATTEO BOLOCAN GOLDSTEIN, FRANCO SACCHI, Milano e la questione metropolitana, vicende istituzionali e dinamiche socio-spaziali ORNELLA ALBOLINO, GIOVANNA IACOVONE, LUIGI STANZIONE, Le Città Metropolitane: percorsi di inclusione o rischio di nuove marginalità? p. 2159 p. 2165 p. 2175 p. 2181 p. 2187 p. 2197 p. 2203 p. 2213 p. 2219 p. 2227 p. 2235 p. 2243 p. 2249 p. 2257 p. 2273 p. 2281 p. 2289 p. 2299 p. 2307 Neogeografia Introduzione di ANDREA DI SOMMA CINZIA BACIGALUPO, ANNA DE MEO, ANDREA DI SOMMA, Conoscere per Conoscerci. L’Istituto CNR-ITABC e il progetto Alternanza Scuola Lavoro FRANCESCA PALMA, Catastrofi, comunità scolastiche e neogeografia: idee e progetti di partecipazione per una nuova rappresentazione della realtà GLENDA PAGNI, Cartografia digitale condivisa: utilità e applicazioni per un cammino di pellegrinaggio. L’esempio della Via del Volto Santo Oltre la new retail geography: teorie, politiche e pratiche dei luoghi del commercio nella città Introduzione di LIBERA D’ALESSANDRO, ENRICO NICOSIA, CARMELO MARIA PORTO CARLES CARRERAS, On the 25th Anniversary of the Cultural Logic of Late Capitalism. The Long Wave of the Consumer’s Society SERGI MARTÍNEZ-RIGOL, Can we talk about the Retail Gentrification? LLUÍS FRAGO I CLOLS, ALEJANDRO MORCUENDE GONZÁLEZ, EDUARD MONTESINOS I CIURÓ, The Public-private Dialectics in the Restructuring of Consumption Spaces: Some Barcelona Cases KENJI HASHIMOTO, The Vacant Stock Problem in Local City Centers and the Issues of City Policy in Japan CATERINA CIRELLI, TERESA GRAZIANO, Le startup nel commercio: luoghi, spazi e attori dell’innovazione GIORGIO LIMONTA, GABRIELE CAVOTO, I VGI come strumento per la definizione di una geografia degli spazi commerciali dismessi MARIO PARIS, GIORGIO LIMONTA, Studiare gli effetti della dismissione commerciale sui sistemi d’offerta urbani: metodi, dinamiche e temi aperti Paesaggi rurali in trasformazione: nuovi modelli, linee di ricerca, politiche d’intervento Introduzione di LUISA SPAGNOLI, VIVIANA FERRARIO, BENEDETTA CASTIGLIONI, LUIGI MUNDULA, MAURO VAROTTO LUISA SPAGNOLI, LUIGI MUNDULA, Nuovi modelli di agricoltura per nuovi paesaggi rurali. Dal paradigma produttivista alla multifunzionalità GERMANA CITARELLA, Il capitale sociale: una risorsa per la rigenerazione delle aree rurali FABIO PARASCANDOLO, Dalla modernizzazione socio-territoriale ad embrionali elementi di transizione ecologica. Appunti per una genealogia dei mutamenti insediativi in Centro Sardegna p. 2319 p. 2323 p. 2329 p. 2337 p. 2347 p. 2357 p. 2365 p. 2375 p. 2385 p. 2391 p. 2401 p. 2411 p. 2423 p. 2425 p. 2435 p. 2443 VIVIANA FERRARIO, Il ruolo dei paesaggi rurali storici nel territorio contemporaneo. Significati, valori, politiche MAURO VAROTTO, Oltre la vetrina: i paesaggi rurali storici come strumento per una ruralità sostenibile e multifunzionale ANNA MARIA COLAVITTI, SERGIO SERRA, ALESSIA USAI, La valutazione e valorizzazione dei servizi ecosistemici nelle politiche rurali per i paesaggi agricoli storici. L’esperienza sarda CHRYSAFINA GERONTA, Le colline vitate del Soave: riconoscimento del valore storico del paesaggio rurale e indagini per la sua conservazione ANGELICA DAL POZZO, Paesaggi rurali storici e invisibili persistenze: la rete idrografica minore del Graticolato di Padova GIORGIO MASELLIS, Viticoltura e patrimonio: il ruolo del paesaggio GIULIA TROMBETTA, Lo sviluppo turistico dei paesaggi rurali tra tutela e sostenibilità. Una prospettiva geografica Processi di europeanizzazione dei sistemi di pianificazione Introduction by ANGELA D’ORAZIO, RADU-MATEI COCHECI DAVID EVERS, Downloading EU Policies into Dutch Spatial Planning ANDREAS FALUDI, Perspectives on the EUropeanisation and Europeanisation of Planning FRÉDÉRIC SANTAMARIA, BERNARD ÉLISSALDE, The concept of Territory Revisited to go beyond the Dichotomy of Soft Space and Hard Space RADU-MATEI COCHECI, ANGELA D’ORAZIO, The Impact of Europeanization on National Planning Systems. A Comparison of Spatial Planning Processes in Italy and Romania ERBLIN BERISHA, GIANCARLO COTELLA, ALYS SOLLY, The Long Arm of the EU? Evidence of Europeanization of Spatial Planning in Albania and Switzerland LEDIO ALLKJA, MARJAN MARJANKOVIC, Europeanization of Spatial Planning Systems. Comparative Study between Albania and Serbia STEFANIA MANGANO, GIAN MARCO UGOLINI, Il cultural heritage in una dimensione sovranazionale SILVIA GRANDI, LUISA SACCO, Multilevel Governance and European Integration in the Western Balkans: The Case of Eusair DOMINIQUE RIVIÈRE, La politica europea di coesione, quale approccio del territorio in un contesto metropolitano? Il caso romano MAURIZIO GIANNONE, UE, soft planning e riorganizzazione territoriale: verso il superamento dello sviluppo locale? MARIA CORONATO, The Contribution of Cities Network to Europeanization Process. The Case of Environmental Policies PIETRO ELISEI, A Phase of Dissonant Europeanisation in Spatial Policies p. 2453 p. 2463 p. 2471 p. 2479 p. 2489 p. 2499 p. 2507 p. 2515 p. 2519 p. 2533 p. 2541 p. 2551 p. 2563 p. 2575 p. 2585 p. 2595 p. 2603 p. 2619 p. 2625 p. 2631 I processi storici di organizzazione del territorio e l’evoluzione del pensiero geografico Introduzione di PAOLA PRESSENDA CARLO GEMIGNANI, ANNA GUARDUCCI, LUISA ROSSI, Paesaggi della costa liguretoscana in età napoleonica: lo sguardo strategico del Genio francese CAMILLO BERTI, Dinamiche e forme dell’organizzazione territoriale nella montagna toscana dalla fine del Settecento ai giorni nostri. Un caso di studio NICOLA GABELLIERI, Leggere e trasformare: il Piano generale di bonifica e trasformazione fondiaria come fonte storico-geografica EMILIA SARNO, La ‘questione’ Mezzogiorno e la fucina geografica napoletana tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento MARIA LUISA STURANI, I saperi geografico-cartografici al servizio della costruzione dello stato moderno: le riforme della maglia provinciale sabauda nel Piemonte del Settecento ASTRID PELLICANO, Il Mezzogiorno dopo l’unificazione: una ‘rivoluzione’ e la fine di un Regno. Aspetti della riarticolazione della maglia amministrativa territoriale Prospettive di sviluppo rurale: attori, processi e politiche Introduzione di STEFANO DE RUBERTIS, MARILENA LABIANCA, EUGENIO CEJUDO GARCIA, FRANCISCO ANTONIO NAVARRO JULIO A. ALVAREDO VÉLEZ, NASSER REBAÏ, Factors of Vulnerability of Peasant Communities and Territorial Dynamics in the Ecuadorian Andes: An Analysis from the Province of Azuay MARINA BERTONCIN, ANDREA PASE, DARIA QUATRIDA, STEFANO TURRINI, L’attrito dell’innovazione. Processi di trasformazione del gigante idroagricolo del Sudan: la Gezira EUGENIO CEJUDO, JOSÉ CAÑETE, FRANCISCO NAVARRO, Reparto territorial desigual de los fondos del Eje LEADER en Andalucía. 2007-2013 MARCO BROGNA, VALERIA COCCO, FRANCESCO MARIA OLIVIERI, Multifunzionalità e reti di impresa nel Lazio STEFANO DE RUBERTIS, EUGENIO CEJUDO GARCÍA, MARILENA LABIANCA, FRANCISCO NAVARRO VALVERDE, ANGELO BELLIGGIANO, ANGELO SALENTO, Innovazione e sviluppo rurale nell’approccio LEADER. La situazione della Puglia (Italia) e dell’Andalusia (Spagna) nel ciclo di programmazione 2007-2013 NICOLA GALLUZZO, Lo sviluppo rurale in Romania attraverso l’analisi delle traiettorie di crescita p. 2645 p. 2649 p. 2659 p. 2669 p. 2677 p. 2685 p. 2693 p. 2705 p. 2711 p. 2719 p. 2729 p. 2739 p. 2749 p. 2757 Ripensando il ruolo della Geografia sociale. Approcci multi-metodo e partecipazione Introduzione di ISABELLE DUMONT MARCO PICONE, FILIPPO SCHILLECI, Le insidie dell’orto urbano. Processi partecipativi e derive neoliberiste a Palermo ISABELLE DUMONT, “Street-artizzazione” delle città contemporanee: dalle periferie trascurate al museo globalizzato MARTINA TISSINO DI GIULIO, Arte di strada al Trullo, tra colori e Street Poetry RAFFAELE CATTEDRA, GIANLUCA GAIAS, Costruzioni territoriali e migrazione. Spazi del sacro e identità religiose a Cagliari MARINA BERTONCIN, ANDREA PASE, DARIA QUATRIDA, Prossimità e lavoro di campo: quando e come il “dove” conta… EMANUELA GAMBERONI, ANGELA ALAIMO, Ricerca sul campo e pratiche riflessive: i confini del coinvolgimento ANNALISA COLOMBINO, Verso una geografia meno antropocentrica. Animal geographies: temi e metodi di ricerca LORENA ROCCA, I suoni dei treni in Canton Ticino. Un esercizio di memoria collettiva tra ricerca geografica ed artistica MAURIZIO MEMOLI, SILVIA ARU, Video-frammenti da uno spazio margine Spazi organizzati, spazi geopolitici e luoghi di pratica urbana: i diversi significati dei luoghi dello sport Introduzione di ANNA MARIA PIOLETTI ANNA MARIA PIOLETTI, Gli stadi in una prospettiva territoriale: dai Mondiali di Italia ’90 al futuro. Alcune riflessioni sul caso di Torino GIANMARCO NAVARINI, SIMONE TOSI, La città di San Siro e i suoi abitanti. Verso una genealogia dei territori del derby GIAN LUIGI CORINTO, CECILIA LAZZAROTTO, ANNA MARIA PIOLETTI, Geography of Football Fan Clubs in Italy CONCETTINA PASCETTA, Prime riflessioni sui luoghi del ciclismo nelle 100 edizioni del Giro d’Italia RACHELE PIRAS, Le tappe sarde del 100° Giro: trampolino per uno sviluppo territoriale, turistico e sportivo STEFANO CELON, Rethinking Places Through off Road Triathlon. Between Village and Rural Space: The Case of Xterra Scanno Studi insulari in geografia: oltre l’isolamento e la vulnerabilità? Introduzione di STEFANO MALATESTA, FEDERICA CAVALLO MARCELLO A. FARINELLI, Corsica e Sardegna: due isole vicine o un arcipelago invisibile? DEBORAH PACI, Insula mentis: l’insularità come strumento di rivendicazione politica p. 2767 p. 2769 p. 2777 p. 2783 p. 2789 p. 2797 p. 2805 p. 2813 p. 2817 p. 2827 p. 2837 p. 2843 p. 2851 p. 2857 p. 2867 p. 2875 p. 2883 p. 2893 p. 2897 p. 2905 STEFANIA STANISCIA, Apologia of Islands FEDERICA LETIZIA CAVALLO, Ma che genere di isola è? L’insularità come archetipo femminile dall’età classica al Cinquecento GIOVANNA DI MATTEO, Immigrazione e turismo in un contesto microinsulare. Sperimentazioni di responsabilità turistica a Lampedusa MARTINA GAGLIOTI, ALESSANDRO CECILI, STEFANO DONATI, Applicativi GIS come strumenti di gestione e fruizione del patrimonio ambientale nell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi Territori e turismi: un binomio multidisciplinare Introduzione di NICOLETTA VARANI, ANTONELLA PRIMI NICOLETTA VARANI, Dal turismo sostenibile al turismo sostenibile PER lo sviluppo SIMONE DE ANDREIS, Friburgo, Green city: un modello di turismo sostenibile? JAKUB TACZANOWSKI, Vecchie ferrovie per nuovi turismi. Le possibilità di valorizzare il patrimonio di trasporto su rotaia per il turismo sostenibile. Alcune riflessioni dall’Italia e dalla Polonia IVAN ŠULC, Environmental Impacts of Tourism on the Eastern Adriatic Coast. The Case of South Dalmatia, Croatia GIOVANNA GALEOTA LANZA, Le aree protette come attrattori di flussi turistici. Il Parco Nazionale del Vesuvio e l’effetto spillover nell’area vasta MARCELLA DE FILIPPO, DELIO COLANGELO, ANGELA PEPE, LIVIO CHIARULLO, Crescita sostenibile di una destinazione attraverso un Mega Evento: le ricadute intangibili di “Matera Capitale Europea della Cultura 2019” ANTONELLA PRIMI, Turismo esperienziale e territori: le «Mappe esperienziali per l’innovazione territoriale e il turismo» a Monastero Bormida (AT) LUCIA SIMONETTI, Turismo esperenziale nei centri storici. Il caso “Vascitour” a Napoli ANDREA ROSSI, MARINA MARENGO, Questioni di impronte letterarie: fra turismo e processi di patrimonializzazione territoriali PAOLO MACCHIA, Il turismo: nuova forma di sviluppo per le aree marginali della collina toscana FRANCESCA SORRENTINI, Il turismo industriale tra nuovi modelli di consumo e dinamiche di sviluppo locale FRANCO BOCHICCHIO, Turismo enogastronomico e gusto. Tra ricreazione e ri-creazione GUIDO AMORETTI, Turismo senior: dai soggiorni climatici all’invecchiamento attivo DIANA SPULBER, Il turismo sociale in un mondo in evoluzione: il caso russo (il caso della Federazione Russa) ENRICO BERNARDINI, Le potenzialità di un Museo di Antropologia per la promozione turistica sul territorio p. 2915 p. 2919 p. 2927 p. 2935 p. 2943 p. 2947 p. 2957 p. 2967 p. 2977 p. 2991 p. 3001 p. 3011 p. 3021 p. 3029 p. 3037 p. 3047 p. 3057 p. 3065 p. 3071 p. 3081 FABRIZIO FERRARI, Capitale territoriale e turismo nelle aree interne: riflessioni teoriche e proposte metodologiche BERNARDO CARDINALE, ROSY SCARLATA, Competitività e governance della destinazione turistica. Riflessioni teoriche ed evidenze empiriche Hidden Tourism: Challenges of Unconventional Tourism Mobility Introduction by ANNA IRIMIÁS GÁBOR MICHALKÓ, ANNA IRIMIÁS, KATALIN JUHÁSZ-DÓRA, NOÉMI ILYÉS, Social Media Picture Analysis to Explore Hidden Tourism Potentials of Green Energy Plants SARA BELOTTI, Il turismo “sommerso” tra sharing economy e condivisione degli spazi come nuova forma di accoglienza: il caso del Sebino Un approccio geografico alle politiche pubbliche: teorie e pratiche Introduzione di ANDREA GUARAN, MARIA PREZIOSO MARIA PREZIOSO, Barometro geografico. Sfide al cambiamento nella geografia italiana ALESSANDRO LETO, Analyses and Perspectives on the Contribution given by the Principles of Sustainable Development to the European and Italian Policies of Cohesion and Territoria. Development from 1992: A Geographical Approach DANIELE IETRI, FLORA PAGETTI, Unità territoriali delle politiche pubbliche: una definizione delle inner peripheries PATRIZIA ROMEI, Aree metropolitane e politiche di competitività sostenibile verso le inner areas: un’applicazione al caso toscano ELENA DI BLASI, ALESSANDRO ARANGIO, Gli indicatori territoriali come strumento di coesione nella gestione del fenomeno migratorio CLAUDIO GAMBINO, Rifugiati, oltre le logiche emergenziali: nuove policy geografiche a sostegno del decison maker MICHELE PIGLIUCCI, Una rivoluzione attesa e mai realizzata. Note per un approccio geografico alle politiche per il Mezzogiorno TERESA AMODIO, Capitale territoriale e Cultural Heritage CARMEN BIZZARRI, La valorizzazione del patrimonio culturale nelle politiche di coesione nella valutazione di impatto territoriale mediante STeMa MARCO MAZZARINO, GIUSEPPE BORRUSO, Politiche pubbliche territoriali innovative: il problema dei gap informativi geografici e la loro integrazione nella pianificazione strategica nel campo della logistica – i risultati di un caso studio nel Veneto LORENZA SGANZETTA, Geography of “Sustainability” within the Urban Food Policies NADIA MATARAZZO, Le reti della ricerca e dell’innovazione nelle regioni con ritardo di sviluppo: il caso del PON “R&C” 2007-2013 in Campania GIANNI PETINO, LUCA RUGGIERO, La dimensione urbana della coesione. Geografia e sviluppo urbano sostenibile integrato nelle politiche per la creazione di orti urbani nelle città di Grenoble e Catania p. 3089 p. 3097 p. 3107 p. 3109 p. 3115 p. 3129 p. 3131 p. 3137 p. 3145 p. 3151 p. 3161 p. 3169 p. 3177 p. 3185 p. 3193 p. 3201 p. 3211 p. 3217 p. 3225 DANIELE CODATO, SALVATORE EUGENIO PAPPALARDO, SERENA CALDART, ALESSANDRO MARCOZZI, ROBERTO SAITTA, MAURA ZANATTA, ALBERTO DIANTINI, FRANCESCO FERRARESE, FEDERICO GIANOLI, MASSIMO DE MARCHI, Lasciare il petrolio nel sottosuolo e yasunizar la tierra. 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Riterritorializzazione e nuove centralità identitarie Introduzione di GIACOMO BANDIERA BARBARA DELLE DONNE, Il waterfront urbano di Napoli: nuove connessioni tra terra e mare ANTONELLA ROMANELLI, Waterfront tra sostenibilità ambientale e riqualificazione urbana GIACOMO BANDIERA, Waterfront urbani mediterranei. Costruzione narrativa dell’identità comunitaria, riterritorializzazione ed empatia territoriale Panorami logistici. Nuove geografie del mondo globalizzato Introduzione di NICCOLÒ CUPPINI, MATTIA FRAPPORTI, MAURILIO PIRONE NICCOLÒ CUPPINI, Verso un mondo che si fa città. Appunti preliminari sulla metrica logistica dell’urbanizzazione planetaria MATTIA FRAPPORTI, Nuove geografie d’Europa. Origini e traiettorie dello “spazio logistico europeo” MAURILIO PIRONE, Gig Economy, piattaforme digitali e nuova logistica metropolitana p. 3233 p. 3243 p. 3251 p. 3259 p. 3267 p. 3275 p. 3285 p. 3293 p. 3297 p. 3305 p. 3313 p. 3323 p. 3329 p. 3339 p. 3347 LUOGHI ABBANDONATI, LUOGHI RITROVATI. PERCORSI IN ITALIA E ALTROVE 1 L’apporto della Geografia tra rivoluzioni e riforme. Atti del XXXII Congresso Geografico Italiano (Roma, 7-10 giugno 2017), a cura di F. Salvatori, A.Ge.I., Roma, 2019, pp. 2065-2072. LEONARDO PORCELLONI1 ABBANDONO E RIGENERAZIONE SUL GEOPORTALE 1. Premessa L’ampia quantità e qualità delle idee innovative, creative, astratte o pratiche, delle conoscenze e degli strumenti, non rappresentano un vero e proprio valore fin quando non trovano un punto d’incontro, uno spazio dove interagire e confrontarsi, entrare dunque in connessione. Pertanto, il gruppo, composto da competenze interdisciplinari (geografia, architettura, ingegneria, relazioni internazionali) che ha dato vita al progetto, trova la sua convergenza sulla rigenerazione delle risorse abbandonate mediante la connessione, condivisione e partecipazione. Infatti, tali risorse sono elementi fortemente trasversali e ricchi di significato che facilmente trovano spazio tra le varie discipline; inoltre, nella maggior parte dei casi sono strutture consunte e scheletriche, anche imponenti, inglobate dal nuovo tessuto continuando a rimanere sotto gli occhi di tutti e costituendo quello che viene definito il terzo paesaggio2, angoli del diverso che suscitano curiosità e nuove attrazioni artistiche, del degrado, dell’abbandono, di riappropriazione della natura, raccontando storie passate sugli interventi antropici. Inoltre, ci sarà un’importante differenziazione sulle tipologie di risorse abbandonate e del loro potenziale valore di recupero: beni culturali e resti archeologici in attesa di un’adeguata tutela e valorizzazione, strutture incompiute, sentieri ed antiche tratte viarie, strutture agricole con annessi terreni ed il loro sistema di conoscenze e tradizioni, aree forestali non correttamente gestite, impianti di archeologia industriale. Preso atto dell’insostenibilità del progressivo consumo di suolo, l’attenzione torna ai luoghi in crisi precedentemente elencati, non considerando solamente il principio del singolo recupero, bensì della rigenerazione, far rinascere a nuova vita, ricostituire o creare nuove relazioni sociali poiché impoverite o interrotte (Haddock, Moulaert, 2009, p. 7); non serve solo una nuova forza economica ma anche relazionale, territoriale e sociale. Passare ad una prospettiva di rigenerazione significa mettere in gioco molte più componenti della città e del territorio e non i soli ambiti circoscritti, tra le quali le potenzialità endogene dello stesso (Sbetti, Rossi, Talia, Trillo, 2013, p. 17), approcciandosi all’evoluzione del tessuto edificato e non, ma anche alle relazioni sociali inclusive. L’eterogeneità della rigenerazione presuppone nuovi modelli di sviluppo, volti appunto all’inclusione sociale e alla partecipazione, progetti socialmente innovativi, in grado di offrire nuove risposte a continui problemi sociali. 2. L’analisi del problema: tra consumo di suolo e abbandono Se consideriamo il rapporto tra la continua crescita del consumo di suolo ed il progressivo abbandono di spazio costruito, accompagnato dallo spopolamento delle aree marginali della penisola italiaReCreo, Spin-off costituendo dell’Università degli Studi di Firenze. Espressione definita da Gilles Clément, paesaggista dell’école Nationale Supérieure pour le Paysage de Versailles, all’interno del suo saggio Manifesto del Terzo paesaggio, (2005). 1 2 Licenza Creative Commons: Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International - ISBN 978-88-942641-2-8 2065 2066 ATTI DEL XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO na, il conflitto che la nostra società sta vivendo, con le dirette e gravi ripercussioni sull’ambiente, appare evidente. L’Italia è passata da essere formata da persone senza spazi, ad una realtà di spazi senza più persone, considerando che tra il Dopoguerra ed il 2000 l’urbanizzazione è cresciuta del 400%, mentre la popolazione del 27%; comprensibile dunque la crisi di sovrapproduzione offerta sul mercato con conseguente svalutazione dei beni immobiliari. Con la perdurante fase in questione oggi il Paese si ritrova con un patrimonio di oltre sei milioni di beni inutilizzati o sottoutilizzati (Campagnoli, Tognetti, 2016, p. 43). In particolare, la città contemporanea è caratterizzata da un grave stato di insostenibilità per la continua erosione di risorse ambientali richiesta dal suo metabolismo, per gli effetti inquinanti e congestivi determinati da modelli ancora troppo legati alla motorizzazione privata, sprechi energetici, l’uso del patrimonio immobiliare ed un’indifferente e sconnessa fruizione dei servizi. L’eccessivo consumo di suolo agricolo e naturale non riguarda solo gli effetti che può avere sul paesaggio, ma tocca anche problematiche ecologiche profonde, legate alla progressiva impermeabilizzazione3 dei suoli urbani e riduzione della copertura vegetale e quindi alla capacità di rigenerazione naturale delle risorse ambientali fondamentali (Istituto Nazionale di Urbanistica, 2013). Una conseguenza diretta è dunque l’impoverimento e la perdita dei servizi ecosistemici, ovvero tutti quei benefici che l’uomo ottiene direttamente o indirettamente dagli ecosistemi (ISPRA, 2016, p. 1), nonché impatti negativi sulla biodiversità e frammentazione del paesaggio. I cambiamenti di uso e copertura con particolare riferimento all’artificializzazione del suolo insidiano dunque l’organizzazione del territorio, aumentando la superficie improduttiva e sottraendo terreni all’agricoltura. I dati in generale indicano infatti una continua dominazione dell’urbano sul rurale: al 2014 in Italia si raggiunge un 7,3% di consumo di suolo a fronte della media europea del 2,3% e circa 380.000 ha di terreni agricoli urbanizzati tra il 1990 e 2008 (Pazzagli, Marchetti, 2015, p. 125). L’analisi delle variazioni di uso del suolo tra il 2008 e il 2013 conferma la situazione precedente e mostra l’espansione delle superfici boscate e urbanizzate a scapito delle superfici agricole; il fenomeno che si verifica nell’alta collina va a favore della ricolonizzazione delle aree forestali in seguito ai fenomeni di abbandono delle attività agricole (fonte ISPRA - Riitano, Munafò, Sallustio, Marchetti, 2016, p. 42). Si oscilla così tra un utilizzo ponderato e strategico delle risorse ad un altro sconsiderato, molto spesso fondato sull’abusivismo e senza tenere in considerazione i complessi fattori ambientali e sociali come la stima delle densità degli insediamenti in correlazione all’attuale fenomeno dell’urban shrinkage, un progressivo abbandono e spopolamento dei centri cittadini in favore di nuovo consumo di suolo nelle zone periferiche e periurbane, generando dunque sottoutilizzazione, spazi vuoti, demolizioni e siti di campagna in crescita. Ciò offre anche un grande potenziale per ricreare, migliorare ed attuare politiche di verde urbano recuperando quella serie di servizi ecosistemici già persi, quali la regolazione della qualità dell’aria, la valorizzazione della biodiversità urbana, strutture ricreative a sostegno della salute cittadina e opportunità di resilienza a fronte dei cambiamenti climatici e aumento delle temperature (Haase, Haase, Rinkc, 2014). Alternativamente, dagli ultimi decenni del Novecento ad oggi, di fatto, si sta gradualmente spostando l’interesse dal tema della tutela e restauro dei manufatti di pregio storico e artistico a quello della rigenerazione urbana, una controtendenza che va a rivedere la struttura economica e sociale della città per riequilibrare e ricucire intere comunità. 2.1. Focus sulle aree interne e marginali L’abbandono dello spazio in cui si svolgono le attività umane ed il ritirarsi delle comunità da un L’impermeabilizzazione del suolo (soil sealing) consiste nella copertura di un’area di terreno e del suolo con materiali impermeabili artificiali, quali asfalto e cemento, ed è considerata uno dei maggiori processi di degrado del suolo (Commissione Europea, 2012, p. 11). 3 LUOGHI ABBANDONATI, LUOGHI RITROVATI 2067 luogo ritenuto non più adatto allo scopo per cui è nato, oltre ad insinuarsi nelle città, è un fenomeno che riguarda una parte significativa dei piccoli Comuni italiani e delle aree marginali (Lucchini, 2017, p. 47), specialmente quando langue il dialogo tra uomo e ambiente, lasciandosi alle spalle non solo beni immateriali, ma anche conoscenze tradizionali non più attivate. Infatti, spopolamento, crisi economica e abbandono hanno incentivato il processo di marginalizzazione, incominciato dal secondo dopoguerra, delle aree interne così definite dall’Accordo di Partenariato 2014/2020 trasmesso dalla Comunità Europea: «quelle aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di secolari processi di antropizzazione» (Strategia Nazionale per le Aree Interne, 2013, p. 5). Vi è poi una politica su scala nazionale che sottrae servizi pubblici ai centri già disagiati, incentivando così la migrazione interna verso le aree metropolitane e l’impoverimento delle risorse umane, in concomitanza alla concessione e tolleranza delle amministrazioni locali, spinte da una debolezza finanziaria e mancanza di strumenti, allo sfruttamento e depauperamento delle risorse da parte di interventi pubblici, privati e delle grandi multinazionali con i conseguenti effetti negativi sull’ambiente e sulla popolazione senza alcuna innovazione o beneficio per gli stessi, al contrario incrementando i costi sociali per l’intera nazione, causati da effetti quali il dissesto idrogeologico e il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico. Situazione che si ritrova particolarmente aggravata nelle zone montane, dove la montagna dilata e amplifica i fenomeni naturali e la fragilità di tali ambienti può accrescere direttamente o indirettamente dalla presenza e dalle attività dell’uomo, in particolare sulla copertura vegetale e regolamentazione delle acque, creando forti squilibri non solo mediante il sovraccarico demografico, ma anche attraverso un incontrollato abbandono, specialmente quando si assiste ad un’altalena di questi due ultimi fattori in considerazione del turismo di massa (De Vecchis, 1996, pp. 70-71). Tra le cause dei fenomeni dell’abbandono va considerata anche una marginalizzazione culturale e sociale che è al contempo anche conseguenza del fenomeno. Molto spesso, con la riduzione dei servizi e dei collegamenti con i centri maggiori, le aree marginali rimangono ferme nel tempo, escluse dai processi innovativi e difficilmente riescono a predisporre nuovi tipi di sviluppo circolare e locale, soprattutto senza guide ed amministrazioni illuminate. Un po’ come le antiche strade romane, anche oggi si tende a privilegiare i percorsi diretti e l’alta velocità tra le valli, piuttosto che le ripide e tortuose vie montane, soggette molto spesso a disagi quali frane, crolli e rigidi elementi climatici, diminuendo ulteriormente forme di contatto e di economia. L’isolamento, fisico e percettivo, rappresenta l’ostacolo principale alla vita di questi paesi, elementi del paesaggio italiano, un tempo strategici per il controllo del territorio, oggi privi di legami con il mondo esterno. A oggi, i borghi abbandonati in Italia sono diventati circa seimila (ISTAT, 2014). All’origine dell’abbandono dei borghi e del malessere dei piccoli insediamenti agricoli vi sono dunque grandi processi storico-economici che rendono gli stessi meno attraenti del passato, salvo i casi in cui sono entrati nell’orbita dei centri urbani limitrofi; oggi vi è un rallentamento delle emigrazioni, ma i trend sono incontrovertibili ed il rischio che ulteriori borghi si trasformino in ghost town4, città fantasma, è tutt’ora presente (Petrillo, 2017, p. 20). 3. La memoria ed il valore culturale dei paesaggi dell’abbandono I luoghi abbandonati, marginali e dimenticati, dai quali l’uomo non riesce più a ricavare un utile, Espressione coniata nel 1977 dal giornalista svedese Jan-Olof Bengtsson per descrivere una delle città più turistiche dell’isola di Cipro, Famagosta, attaccata e poi invasa dall’esercito turco. 4 2068 ATTI DEL XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO riacquistano visibilità in quanto espressione del disagio di un determinato periodo storico, ne raccontano le vicende ambientali, sociali ed economiche. Si torna dunque a scavare nel passato, nel non-piùterritorio organizzato dall’ordine antropico, tra rovine e natura, dove quest’ultima provvede a risanare un fallimento dell’uomo, scelte umane non più sostenute, si riappropria degli spazi e incomincia i processi rigenerativi di un nuovo ecosistema. «Un territorio di rifugio per la diversità. Ovunque, altrove, questa è scacciata» (Clément, 2005, p. 10). Se da un lato vi è la rievocazione storica e simbolica del luogo abbandonato, in aggiunta si può considerare la percezione e l’esperienza sensoriale difronte a tale processo di perdita, disinteresse e riacquisizione naturale; un senso di acquietamento per il tempo sospeso, o per dirla con le parole di Marc Augé (2004, pp. 36-38): «contemplare le rovine non equivale a fare un viaggio nella storia, ma a fare esperienza nel tempo, del tempo puro *<+. Il paesaggio delle rovine conferisce alla natura un segno temporale e la natura, a sua volta, finisce col destoricizzarlo traendolo verso l’atemporale». Figura 1. Particolare di un interno abitativo del borgo abbandonato Castelnuovo dei Sabbioni (Arezzo). Fonte: scatto dell’autore. Ma sulla sospensione temporale dei luoghi spesso si possono schiudere possibilità di mutamento, infatti, non sempre i luoghi abbandonati restano tali a seguito della continua indifferenza istituzionale. Se consideriamo il rapporto tra memoria, e quindi identità, e la città, ogni singolo spazio costruito acquisisce una semanticità che può diventare un punto di riferimento di politiche urbane o ragioni politiche (Amendola, in: Paolucci, 2007, p. IX). La città, interpretata come un insieme di segni, può essere letta come testo del tempo, interrogata dal punto di vista temporale sullo spazio costruito e, assieme alla capacità di esprimerne una memoria, diventa un potente dispositivo di strutturazione sociale dove le scelte politiche giocano tra ricordo e oblio, eliminando selettivamente tracce di un passato doloroso, come nel caso della città di Berlino in seguito all’esperienza nazista, o esprimendo continuità ed apertura al passato (Paolucci, 2017) LUOGHI ABBANDONATI, LUOGHI RITROVATI 2069 Figura 2. Risiera di San Sabba (Trieste). Fonte: scatto dell’autore. L’immagine, scattata durante l’accompagnamento di una uscita didattica, simbolo di stratificazione identitaria, bene si accompagna alla riflessione sulle scelte istituzionali. Il luogo in questione, infatti, è stato teatro di più processi di abbandono e riutilizzo: come testimonia il nome, nasce in qualità di stabilimento nel 1898 per la pilatura del riso mentre, durante l’occupazione nazista, si trasforma in campo di prigionia e sterminio. Oggi diventa un Monumento Nazionale e patrimonio della memoria collettiva in ricordo delle vittime, delle stragi compiute e della brutalità umana. Lo spazio costruito può rappresentare dunque l’identità di una comunità e può essere valorizzato in qualità di testimonianza diretta del passato, come ambito educativo, ma anche come risorsa dello sviluppo economico locale mercificandone il valore narrativo e memoriale. «we make our environment comfortable by incorporating or fabricating memorabilia, and we feel at home with new products when their camouflage evokes the old» (Lowental, 1975, p. 6). La produzione culturale e artistica diviene locomotiva del processo di sviluppo, un vero e proprio marketing (Fortini, 2010, p. 184) che può determinare crescita e qualificazione del turismo, nonché del territorio, in direzione di un rapporto di conoscenza più profondo di luoghi, valori e prodotti. 4. Soluzioni e progetti rigenerativi: mappatura e reti collaborative È evidente che i fattori e gli approcci da considerare sulle risorse abbandonate siano molteplici, agire settorialmente non sarebbe solamente riduttivo ma controproducente, dunque per conferire efficacia ai processi rigenerativi si devono tenere sullo stesso piano e trattare trasversalmente gli elementi precedentemente considerati, da cui ne consegue che l’eterogeneità del gruppo di ricerca sia il punto di forza. Un’attività fondamentale è la localizzazione e censimento delle risorse in abbandono attraverso l’implementazione di un sistema di mappatura partecipato, a cui segue una fase di restituzione e pubblicazione del layer georeferenziato comprendente dell’apparato informativo e fotografico. Le 2070 ATTI DEL XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO segnalazioni possono pervenire da una spontanea iniziativa del cittadino, il quale, mediante tale sistema contribuisce a rilanciare le risorse della propria comunità diventandone parte attiva. La mappatura, conseguentemente all’individuazione della risorsa, consegna una nuova lettura del territorio sui profondi mutamenti dell’organizzazione territoriale, oltre che socio-economica, e contribuisce ad aumentare la conoscenza del proprio territorio, anche in qualità di supporto e orientamento per le pubbliche amministrazioni. Diviene la base della piattaforma collaborativa, mediante il coinvolgimento e inclusione dei diretti interessati, un punto d’incontro tra i proponenti della risorsa, gli apportatori di conoscenze (know how) e gli investitori, promuovendo l’innovazione e la responsabilità sociale d’impresa. La partecipazione, attivando responsabilità sociale, promuove processi di empowerment (decentramento di potere) e di empowering (costruzione di potere) mettendo gli attori sociali nella condizione di diventare i veri protagonisti del territorio in cui vivono (D’Alema, Licari, 2010, p. 15) in modo da controbilanciare il diffuso impoverimento del senso civico. Mentre il tema dell’innovazione sociale diventa elemento centrale dei processi rigenerativi, i quali non sono più prodotti esclusivi di grandi società e centri di ricerca, ma incorporano la quotidiana creatività di piccole imprese, comunità auto-organizzate e persino individui che adesso più facilmente riescono a mettersi in contatto fra simili e collaborare (Murray, Grice, Mulgan, 2011), innescano nuove modalità di decisione e di azione. È motivante il fatto che in alcuni casi, a livello transnazionale, la riattivazione degli spazi abbandonati provenga direttamente da processi bottom-up, ovvero dalla spontanea e libera azione dei cittadini che, riconsiderando con occhi diversi i luoghi abbandonati e spinti dalla necessità imminente di colmare un bisogno, si organizzano per la soddisfazione di quest’ultimo. Figura 3. Ex fabbrica di zucchero (Dulan, Taiwan) di proprietà privata, abbandonata negli anni ’80 in quanto impossibilitata a sostenere la concorrenza nazionale basata sul nuovo sistema del mercato. Dalle interviste condotte è emerso che dagli anni del 2000 alcuni degli abitanti hanno incominciato a recuperarne varie aree, avviando così le proprie attività (falegnameria, orti, spazi espositivi, attività di co-working, lezioni di musica). Dalla fotografia traspare il contrasto tra la parte recuperata (lato sinistro) e quella tutt’ora in rovina (lato destro). Fonte: scatto dell’autore. LUOGHI ABBANDONATI, LUOGHI RITROVATI 2071 Ottimi esempi di innovazione sociale e spaziale sono legati all’ottica del temporiuso, ovvero l’invenzione di nuovi usi per cose vecchie; ricordando che le trasformazioni ordinarie delle città avvengono attraverso riappropriazioni temporanee con usi diversi da quelli per i quali spazi e luoghi erano stato progettati. Pratiche per ripensare le nostre città, alternative all’espansione insediativa e consumo di suolo che rispondono a mutamenti profondi delle pratiche sociali urbane (Pasqui, 2015, pp. 6-7). Nel ripensare la città si incorporano inoltre le pratiche di supporto all’housing sociale5, dunque una densificazione virtuosa dei vuoti urbani che genera non solo nuovi utilizzi dello spazio e opportunità occupazionali, ma anche un nuovo tessuto sociale. In particolare l’attenzione sarebbe rivolta ad attività esperienziali su contesti di natura rurale volte ad una condivisione abitativa e lavorativa agricola con una conseguente rigenerazione degli edifici e dell’incolto a beneficio comunitario e dei fruitori. La complessità dei processi di rigenerazione richiede dunque una rete di sviluppo territoriale multidisciplinare che promuova sinergia e cooperazione tra i diversi attori, tra la sfera pubblica e quella privata, non intervenendo solo sulla singola struttura ma coinvolgendo più realtà, inducendo ad un riadattamento complessivo comunitario, in quanto la costante di fondo sono i grandi cambiamenti e la capacità di adattarsi ad essi. La rigenerazione diventa elemento cruciale della resilienza, sia per l’uomo che per l’ambiente, e mediante i processi finora considerati, va a creare e rafforzare la memoria e l’identità locale, così il senso di appartenenza alla comunità perché sia sostenibile e quindi durevole nel tempo. 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