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2018, L'uomo che guardava il quadro [senza vedere niente] - Makis Malafekas
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Estate del 2017: Atene si appresta a ricevere il variopinto mondo dell’arte internazionale in occasione di Documenta, una delle maggiori kermesse di arte contemporanea del mondo. Nello stesso tempo Michalis Krokos, scrittore greco residente a Parigi, giunge in Grecia per presentare (o, almeno, questo è quello che crede!) una monografia sul jazzista John Coltrane, “nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e con il libro sbagliato”. La misteriosa scomparsa di un quadro a Idra, l’assassinio di un restauratore belga nel ventre peccaminoso della capitale greca e un killer pronto a tutto costringono Krokos e la sua amica Kris a vivere un’avventura dall’esito incerto, tra teorie del complotto, guerre economiche e occulti interessi internazionali. Con il suo primo romanzo Makis Malafekas si presenta al pubblico italiano con un racconto ispirato al pulp degli anni Trenta ma saldamente ancorato nella tradizione mediterranea del poliziesco sociale, nello scenario grandioso e decadente di un’Atene torrida, in cui ogni tranquilla certezza è destinata a essere capovolta…
Il verri, 2021
La tendenza all'estraneità della «spia dormiente» 2 comprende e custodisce la meraviglia del bambino, l'analisi dello storico, il ripiegamento interno del sognatore, l'ironia del romantico, la divinazione del parresiasta: ognuna di queste posture si trova all'interno dell'opera di Bordini. L'atto di vedere si rovescia pure, inevitabilmente, nell'essere-visto: nella difesa berlinese, per non soccombere al bianco il nero conquista il centro della scacchiera. La deriva è quella autoscopica, autoanalitica: l'estraneità difende l'osservatore dall'oggetto osservato, ma anche l'osservatore da sé stesso quando è posto davanti allo specchio, un attimo prima dell'agnizione. E procedono insieme, estraneità e agnizione, nell'opera di Bordini, membro attivo e passivo nel rapporto con la scrittura: artifex che «è creato», che conosce solo a scrittura conclusa 3. In una delle pagine d'avvio di Memorie si legge: In quell'epoca ricordo che non avevo la sensazione di avere un corpo. Mi è venuta più tardi, molto lentamente, e piano piano ho imparato a scoprire i coinvolgimenti del mio corpo come se fossero i miei. Cioè a vederlo, a sentirlo, come qualcosa indubbiamente ancora estraneo, ma che mi accompagnasse 4. All'uscita dall'illusione politica, dall'esperienza di militanza che lo ha confinato nella «Stanza dei giochi» 5 , la tentazione alla distanza non si esaurisce completamente con l'adesione alla vita diurna. L'attitudine alla marginalità si riconfigura: è la frequentazione dell'umanità reietta «dal fondo», l'impossibilità dell'idillio che lo allontana dalle donne e suggerisce la contemplazione, il conflitto con la storia e il genere umano corretto con una speranza tenue, la rivendicazione del fallimento e l'individuazione di un rimedio nella possibilità del «ritorno al sacro senza teismo» 6. Si profilano due tipi di estraneità: eroica e mimetica. La prima consente un carattere di vitalismo: quello della rinuncia che si manisapere come sono | mi vedrei per la prima volta | vorrei possedere una memoria»; C. Bordini,
Prefazione I CLELIA MARTIGNONI Nota dei curatori VI (MATTEO BASORA e MANUELE MARINONI) MAURIZIO HARARI Carducci etruscologo 1 MANUELE MARINONI D'Annunzio, Angelo Conti e la «pittura di paesaggio» 9 MATTEO BASORA Attilio Bertolucci: disinteressato turista del «navegar pitoresco» 28 ELENA GUERRIERI Pratolini e l'arte figurativa: tra critica d'arte e opera narrativa 46 FEDERICO FRANCUCCI «Guardare un quadro…». Manganelli descrittore di figure 62 FEDERICO MILONE «Una dimensione del guardare che sembrava perduta». La pittura in alcune prose giornalistiche e narrative di Antonio Porta 80 Indice dei nomi 93 62 «GUARDARE UN QUADRO…» MANGANELLI DESCRITTORE DI FIGURE
2018
Introduzione allo studio della filosofia. Che cosa è l'uomo? È questa la domanda prima e principale della filosofia. Come si può rispondere. La definizione si può trovare nell'uomo stesso; e cioè in ogni singolo uomo. Ma è giusta? In ogni singolo uomo si può trovare che cosa è ogni «singolo uomo». Ma a noi non interessa che cosa è ogni singolo uomo, che poi significa che cosa è ogni singolo uomo in ogni singolo momento. Se ci pensiamo, vediamo che ponendoci la domanda che cosa è l'uomo vogliamo dire: che cosa l'uomo può diventare, se cioè l'uomo può dominare il proprio destino, può «farsi», può crearsi una vita. Diciamo dunque che l'uomo è un processo e precisamente è il processo dei suoi atti. Se ci pensiamo, la stessa domanda: cosa è l'uomo? non è una domanda astratta, o «obbiettiva». Essa è nata da ciò che abbiamo riflettuto su noi stessi e sugli altri e vogliamo sapere, in rapporto a ciò che abbiamo riflettuto e visto, cosa siamo e cosa possiamo diventare, se realmente ed entro quali limiti, siamo «fabbri di noi stessi», della nostra vita, del nostro destino. E ciò vogliamo saperlo «oggi», nelle condizioni date oggi, della vita «odierna» e non di una qualsiasi vita e di un qualsiasi uomo. La domanda è nata, riceve il suo contenuto da speciali, cioè determinati modi di considerare la vita e l'uomo: il più importante di questi modi è la «religione» ed una determinata religione, il cattolicismo. In realtà, domandandoci: «cos'è l'uomo», quale importanza ha la sua volontà e la sua concreta attività nel creare se stesso e la vita che vive, vogliamo dire: «è il cattolicismo una concezione esatta dell'uomo e della vita? essendo cattolici, cioè facendo del cattolicismo una norma di vita, sbagliamo o siamo nel vero?» Tutti hanno la vaga intuizione che facendo del cattolicismo una norma di vita sbagliano, tanto vero che nessuno si attiene al cattolicismo come norma di vita, pur dichiarandosi cattolico. Un cattolico integrale, che cioè applicasse in ogni atto della vita le norme cattoliche, sembrerebbe un mostro, ciò che è, a pensarci, la critica più rigorosa del cattolicismo stesso e la più perentoria. I cattolici diranno che nessuna altra concezione è seguita puntualmente, ed hanno ragione, ma ciò dimostra solo che non esiste di fatto, storicamente, un modo di concepire ed operare uguale per tutti gli uomini e niente altro; non ha nessuna ragione favorevole al cattolicismo, sebbene questo modo di pensare ed operare da secoli sia organizzato a questo scopo, ciò che ancora non è avvenuto per nessun'altra religione con gli stessi mezzi, con lo stesso spirito di sistema, con la stessa continuità e centralizzazione. Dal punto di vista «filosofico» ciò che non soddisfa nel cattolicismo è il fatto che esso, nonostante tutto, pone la causa del male nell'uomo stesso individuo, cioè concepisce l'uomo come individuo ben definito e limitato. Tutte le filosofie finora esistite può dirsi che riproducono questa posizione del cattolicismo, cioè concepiscono l'uomo come individuo limitato alla sua individualità e lo spirito come tale individualità. È su questo punto che occorre riformare il concetto dell'uomo. Cioè occorre concepire l'uomo come una serie di rapporti attivi (un processo) in cui se l'individualità ha la massima importanza, non è però il solo elemento da considerare. L'umanità che si riflette in ogni individualità è composta di diversi elementi: 1) l'individuo; 2) gli altri uomini; 3) la natura. Ma il 2° e il 3° elemento non sono così semplici come potrebbe apparire. L'individuo non entra in rapporti con gli altri uomini per giustapposizione, ma organicamente, cioè in quanto entra a far parte di organismi dai più semplici ai più complessi. Così l'uomo non entra in rapporto con la natura semplicemente, per il fatto di essere egli stesso natura, ma attivamente, per mezzo del lavoro e della tecni
Biblioteche oggi, 2011
The famous painting "The librarian" by Giuseppe Arcimboldi is here analyzed in its symbolic and artistic meanings, strictly connected with the culture of the Renaissance. It has been seen as a metaphoric representation of the Imperial library of Vienna. Moreover, the author shows how "The librarian" has inspired and influenced many artists in their creations, such as the engravings by the Larmessins (in the XVIIth century France), a picture by Picasso and recently, among others, some paintings by the Spanish André Martin de Barros.
Conosciamo da tempo la relazione dell'uomo con il cibo dal punto di vista del fuoco, sia come esperienza culturale che psicologica, più problematica è quella tra l'uomo e i c.a.n.i. gestiti dall'industria alimentare.
This note seeks to analyse P. Tzamalikos arguments, contained in two recently published books, on Cassian the Sabaite – supposedly an early Christian author whose figure was later eclipsed by that of John Cassian of Marseilles. Tzamalikos argues John Cassian is a medieval forgery and likely never existed, and that this is evinced by a ninth century Greek manuscript containing a portion of the Conlationes patrum. A careful reading of his ar- guments suggests it is however still too difficult to prove the existence of the new Cassian and, above all, to dismiss the known Cassian of Marseille. Tza- malikos has preferred not to make a close study of the two versions of Cas- sian’s texts (Greek and Latin), but has only dismantled indirect and external evidence of what he supposes was a large forgery project. Furthermore, what Tzamalikos argues for is far from being definitely proven. A further critique of his thesis recognizes three main issues with his argument: 1. The Greek manuscript was published for the first time in 1913;; 2. The entry entitled Cassianus natione Schyta in Gennadius’s catalogue cannot be considered a later interpolation;; 3. The Contra collatorem by Prosper of Aquitaine fur- thermore provides strong evidence that Cassian’s texts has been written in Latin at the beginning of the fifth century.
Endre Szkárosi: Egy másik ember, Orpheusz, Budapest 2011 (recensione in: Nuova Corvina, 2011/23).
“La pittura dopo la poesia era la mia più grande passione” “Amo la pittura quanto la poesia, seguo la pittura quanto la poesia” Elitis molte volte ha espresso nei suoi saggi e nella sua cronaca autobiografica quanto la pittura fosse importante per lui tanto quanto lo era l’arte poetica. In Elitis queste due dimensioni entrano in simmetria, l’una equivale all’altra. Parola lirica ed espressione plastica diventano inscindibili. Lui stesso annota nel suo saggio “La materia leggera” riferendosi all’arte visiva: “per chi ha l’istinto del cacciatore di immagini, la cosiddetta materia leggera costituisce uno strumento di prima qualità per intrappolare attimi cui partecipano la natura e l’anima in ugual misura.” La pittura viene vista come componente essenziale non solo della sua personalità artistica, ma potrebbe servirci anche come chiave di lettura per poter entrare pienamente nel laboratorio poetico dell’artista. La materia visibile offre “allo sguardo del poeta un repertorio iniziale di immagini” che si caricano di “corrispettivi affettivi”, trovando una loro stretta equivalenza con diversi valori plastici: la linea, il volume, i colori . La percezione dunque si carica di proiezione. Ma questo pensiero visivo iniziale che viene concepito intorno all’ immagine, plastica o testuale, si prolunga diventando visione carica anche di equivalenti sul piano morale.
2008
Una delle piu stimolanti acquisizioni degli ultimi anni sull’eta preromana in Sardegna e certamente il progressivo chiarirsi del problema delle fasi piu arcaiche della citta di Olbia. In questo ambito spicca ora, quale evidenza ricca di importanti – e per certi aspetti decisive – implicazioni, un graffito greco su una kotyle di produzione corinzia rinvenuta in quello che e ad oggi l’unico contesto archeologico non disturbato dell’intera fase arcaica della citta.
Ludwig Klages, L'anima e lo spirito; a cura di D. Di Maio. Trad. di R. Cantoni, 2019
L'editore ha effettuato, senza successo, tutte le ricerche necessarie al fine di identificare gli aventi titolo rispetto ai diritti della traduzione. Pertanto resta disponibile ad assolvere le proprie obbligazioni. Titoli in originale dei saggi: Vom Wesen des Rhythmus; Vorschule der Charakterkunde; Vom Wesen des Bewusstseins
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International Journal of Cultural Property, 2023
Israel: testemunhas do Reino, 2010
Civilistica.com, 2020
EDUCATION AS THE PRACTICE OF FREEDOM , 2017
Contemporary Political Theory, 2017
prefazioni di Antonio Reppucci e Alberto Sulpizi, Lulu, 2024
L’ESMuC Digital, 2013
Dijitalleşen Sanat, 2024
Foundation of Computer Applications, 2019
Epilepsy & Behavior, 2010
Psychology of Personality
Joint Bone Spine, 2011
Journal of Pharmacy and Pharmacology, 2012
European Journal of Public Health, 2015
The Scientific World Journal, 2014
THE LAHORE JOURNAL OF ECONOMICS, 2004
SSRN Electronic Journal
Journal of the American College of Cardiology, 2019