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Antichità d’Africa agli Uffizi. Giovanni Pagni, Medico e Archeologo pisano nella Tunisia del XVII secolo. Catalogo della mostra (Museo Nazionale del Bardo – Tunisi, 18/3/2018 - 30/9/2018) La mostra restituisce visibilità a un nucleo di antichità provenienti dalla Tunisia raccolte nel 1677 dal medico Giovanni Pagni e, da oltre un secolo, diviso fra i depositi del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi. Giovanni Pagni, professore dell’Università di Pisa, infatti, fu per un anno al servizio del Bey Murad II che, riconoscente per la guarigione ottenuta grazie all’intervento del giovane medico, lo colmò di doni. Fra questi spiccava una raccolta di oltre venti opere fra epigrafi, stele funerarie e stele votive di età imperiale che, sin da subito, entrarono nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi. I rilievi e le iscrizioni, fra le prime testimonianze dell’Africa romana che era possibile ammirare in Europa, furono infatti sistemate all’ingresso del Museo fiorentino e, per due secoli, furono al centro dell’interesse degli studiosi italiani, francesi e inglesi. Nella mostra sarà raccolta per la prima volta la quasi totalità dei reperti raccolti da Pagni da antiche località dell’Africa proconsolare come Uthina, Tuccabor e Schauwasch, per un totale di ventiquattro opere. Fra queste spiccano testimonianze particolarmente significative per la storia dell’Africa romana, come ad esempio, una complessa e articolata dedica a Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo, in cui si ricorda una località, il Pagus Mercurialis, non altrimenti nota, o, ancora, un grandioso frammento di architrave da Schauwasch, l’antica Suas, che celebra la costruzione, sotto il regno di Marco Aurelio, di un tempio, di un arco e di un complesso di portici. E’ importante ricordare che l’episodio della raccolta delle iscrizioni di Barberia ad opera del Pagni non fu dimenticato neppure a due secoli di distanza. Sarà, infatti, proprio richiamandosi a questo nucleo collezionistico così singolare che ,nel 1873, Gian Francesco Gamurrini, direttore delle Regie Gallerie di Firenze, sostenne l’acquisto per gli Uffizi di un nucleo di quattro rilievi punico-romani provenienti da Cartagine con raffigurate le massime divinità del Pantheon africano di età imperiale, che erano stati offerti in vendita allo Stato da una certa vedova Maddalena Bassano. Queste opere, che saranno esposte al pubblico per la prima volta in occasione della mostra tunisina, andarono così ad incrementare una raccolta unica nel suo genere in Italia, che rimane ancor oggi a testimonianza di un momento significativo nel processo di riscoperta dell’Africa romana e della fortuna di un mito dell’Antico vissuto con passione antiquaria nella Toscana del XVII secolo.
L'Africa in Piemonte tra '800 e '900, a cura di C. Pennaccini. Torino: Regione Piemonte, pp. 123-133, 1999
Cnrs'r'lv,r Dlr-vtxr;r rro La sezione cledicata allc rrrti visive nella mosrra lUrzca in Picrnontc tru'800 c'900. Intmdgiui e Coknic non è di un ccrto intcresse, nonostante il numero limituto di opere espostc. Scpptrr rniratr a clc[inire I'impror.tantc , ruolo cìella nosua p;trura nellrr clilltrrsione clcll'irrnragin a ri<r coloniale, questl rxssegna offr.e lo spUnto pcr un ulteriorc approfon clinren to sull'rrrgomcnto. ll fenomcno cli r.isco-'perta dclla cositlclettrt pittur.ir cli colorrirr ò rcccnte: jnizia nel 199J con la mosra cìì Bologna Arcl:irc urd ltalidna d'Oltrerurur' 1570 1940 (Cìrcslcri 1991). ìn una clclle sezicr ni venncr-o riploposti clurclri a tcnra coloninle clcll'allora Istituto Italo Africirno, oggi IslAO, rr lLrngo climenricari ma . che nel QLraranta crano lìncora csposti nell'alkrra Musco , Colonialc cli Romrr colr lo scolto cli <<r1ìccol.ìtiìrc>> la storiiì .delle noste colonic nel Corno cl'Ah.ica. Nel 1998. con la mocrrcdi P(nr;:irì I'u t,tgini , (r,/nqi, rCrrsrclli I998),.srrr. corrisponclenti a vari rromenti culturali: il Romanticismo comc sogno di terre lontane (1Sj0 1850), il Verisn.ro (1860-1890) e l'Oricntc dei viaggiatori alla mrniera di Alberto Pasini, il Simbolisnro ed il Colonialisnro (1899-194(r), e quincli I'Afi'icr. Non ulrimo il riferincnto all'Dstremo Oricnte con la prcscnza cli opcrc rli Calilco Chini e Antonio Fontancsi.
2011
La storia si ripete: ancora una volta una rivolta per il pane infiamma il mondo. Questa volta è il Nord Africa che trova nella cinghia dei pantaloni che si stringe la forza di ribellarsi. Per il pane non per la democrazia. La storia si è attualizzata: l'Europa con la puzza sotto il naso dei gas di scarico usa il grano per farne bio-diesel, combustibile ecocompatibile. Chi compra biocaburante può comprarsi una pagnotta che costa come un "litro per venti chilometri". Ma i più hanno fame perché il bio-diesel è tossico da bere e non riempie la pancia come il pane, che anche viene dal grano. Il Nord Africa si infiamma: dalla Tunisia all'Egitto, passando per la Libia con scampoli di Algeria. Ma nessuno vuole vedere quello che accade perché la stabilità politicaqualunque essa sia-paga sempre di più dell'incertezza conseguente una sostituzione di leadership. Per un po' in Europa si riesce a fare finta di nientecome si riuscirà poi a fare con successo senza farsi distrarre dai moti di libertà in Bahraein e in Siriama i movimenti sono tanti, troppi e rapidi. Il ballo trascina tutti nel vortice. Chi siede alla parete ad aspettare perde il turno. Ad Al Alamein l'Italia perde un'altra volta, questa volta senza onore. Inglesi e francesi, poi turchi e qatarini, con i loro interventi pongono solide basi di penetrazione in tutta la fascia nord africana.
Introduzione A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein, pubblicato nel 2003, è un libro scritto sotto forma di intervista da Joseph Ki-Zerbo, storico di fama internazionale e celebre uomo politico del Burkina Faso,frutto di due anni di conversazioni con René Holenstein, laureato in storia ed esperto di sviluppo. Quale futuro si prospetta al popolo africano , il cui passato affonda le radici non solo nella tratta degli schiavi e nell'epoca del colonialismo, ma anche e soprattutto in un passato più lontano , quello di antichi imperi (come quello egiziano)e di evoluzioni sia sociali che politiche e culturali spesso poco trattate dalla storiografia comune? Innanzitutto tra gli argomenti più discussi oggi è doveroso far riferimento alla questione dell'unità e della frammentazione dell'Africa. L'Africa deve essere costruita attraverso l'integrazione che ,per il momento, non esiste. Un 'integrazione che si basi sull'identità del Paese in quanto è attraverso il suo essere autentico che l'Africa potrà veramente accedere all'avere , attraverso la riscoperta e il rafforzamento della cultura, della lingua africana. Di fatto L'Africa è considerata la culla dell'umanità dato che tutti gli studiosi del mondo riconoscono che l'essere umano è apparso in Africa, da dove l'homo erectus ha migrato in Europa ed è in Egitto che è comparsa una delle più grandi civiltà del passato, sebbene si sia cercato di staccare dall'Africa il paese dei faraoni pretendendo che facesse parte del vicino oriente. Proprio per questo e per la sua ingiustificata assenza nella storiografia, nonostante la mia formazione avvenuta nel contesto francese, mi sono avvicinato al mondo della storia africana con il desiderio di riesumarla, di riappropiarmene. Il continente in cui i primi esseri umani hanno inventato la posizione eretta , la parole, l'arte, la religione, il fuoco, i primi utensili, i primi insediamenti, le prime culture non può essere al di fuori della storia o conosciuto in essa solo per la tratta degli schiavi o la colonizzazione. Per quanto riguarda il concetto della storia penso che questa cammini su due piedi, quello della libertà e quello della necessità; se si considera la storia della sua totalità appare evidente come in essa convivano continuità e rottura. La fase di rottura è data dalla non risoluzione delle contraddizioni storiche, detta anche fase della necessità. La fase della continuità è caratterizzata dalla continuità nelle invenzioni che si susseguono, detta anche fase di libertà creatrice, frutto della capacità dell'essere umano di inventare , di proiettarsi verso il futuro, verso nuove scelte, nuove scoperte. È proprio questa STORIA-INVENZIONE che chiama il futuro, invita verso qualcosa di inedito, che non è stato ancora decifrato, catalogato, compreso, quindi la " storia-necessaria " non limita nulla, non " chiude tutto col catenaccio " , lascia possibilità di apertura, di innovazione. Un esempio concreto è il caso dell'unità africana : quando Kwame Nkrumah(primo presidente del Ghana indipendente 1965-66) esplicitò la sua volontà di proporre un'Africa unita (Africa must Unite) c'erano in lui volontà, aspirazione tanto da mettere in moto studenti e giovani. Questo è quello che viene chiamato piede della libertà. Il presidente ivoriano Houphouet-Boigny però era contrario all'unità africana. Quando però vennero create le prime industrie in Costa d'Avorio si rese conto che occorreva che altri paesi inviassero dei lavoratori nelle piantagioni e nei cantieri ivoriani, aveva cioè bisogno dei paesi vicini come sbocchi di mercato tanto che lui stesso propose la creazione del Consiglio dell'Intesa che raggruppa vari Stati dell'Africa Occidentale francofona. Questo è l'esempio di come spesso grandi personalità facciano fare a interi popoli balzi in avanti grazie alla loro inventiva, superando le fasi di necessità e cambiando direzione. La stessa rivoluzione è un processo strutturale che fa avanzare in maniera invisibile le cose fino al momento in cui la pregnanza di queste stesse strutture è tale da fare un salto qualitativo. Tuttavia non esistono leggi universali nella storia , nonostante tentativi di proporne alcune come la " teoria degli stadi " secondo la quale esiste uno svolgimento meccanico, materialista della storia umana. Siamo in un momento storico complesso in cui la globalizzazione è sulla via del fallimento perché produce non solo povertà ma pauperizzazione (perdita dell'autorità , del potere di intervento o della forza da parte dello Stato nella regolamentazione economica), in cui neanche il capitalismo offre risposte definitive da dare sulla storia umana corretta. GLOBALIZZATORI E GLOBALIZZATI.
M. Albana, Coniuges, uxores e sponsae di militari nelle epigrafi lambesitane, 2018
in: Letta C. & Segenni S. "Roma e le sue province. Dalla prima guerra punica a Diocleziano", pp. 261-268, 2015
Brief history of the administration of the Roman provinces of Africa and Numidia under the Republic and in the High Empire.
2021
This article presents an analysis of the new category of Africanfuturism coined by the Nigerian American writer (or Naijamerican, as she defines herself) Nnedi Okorafor in 2019, after years of questions about the limits that the category of Afrofuturism has put over the receptions of her works. Okorafor felt the urgency to open this new horizon to better insist on the importance of stories and narratives profoundly rooted in the African continent, thus abandoning the Western models and canons of science fiction and creating new ways of looking towards the far future. Through the analysis of Okorafor's novels (Who Fears Death?, Lagoon and Binti), interviews and posts on her blog, the article explores the potentialities of Okorafor's speculative fiction to deal with technologies, traditions, cultures, social transformations, and how these issues inform a future Africa that could possibly be an entirely new world, in which the concept of 'West' and 'colonialism' do not have any meaning.
Atti del XXXVII Convegno Interuniversitario (Bressanone/Innsbruck, 13-16 luglio 2009) a cura di Ivano Paccagnella e Elisa Gregori ESTRATTO
2016
In the last few decades, Pentecostalism has dramatically grown and spread worldwide. Currently it is the fastest-growing Christian movement. It is spreading mainly in urban areas, even though one can find it also in the rural ones. One of the leading factors, among others, which are pivotal for its development and spread is the flexibility of the idiom, which allow it to be consistent with the local contexts. Many scholars in the recent years have highlighted the nexus between neo-liberal perspective and Pentecostal doctrine, preaching and practices. Starting from the articles published in this section, the paper wants to resonate on the topics outlined above, focusing mainly on urban areas.
AMARAL, Clínio; LISBÔA, João. (Org.). A historiografia medieval no Brasil: de 1990 a 2017., 2019
5 th International Conference on Engineering and Applied Natural Sciences, 2024
Voce della Chiesa.
Anuario de Arqueología, Rosario, 2022
Вісник Луганського навчально-наукового інституту імені Е.О. Дідоренка, 2024
Creo Parametric TOOLKIT Guide
Analysis and control of nonlinear systems, 2009
Composite Structures, 2015
Збірник матеріалів ІV всеукраїнської науково-практичної конференції, 2023
Materials Research, 2017
Revista interamericana de planificación, 1992
The Pakistan Development Review, 2017
Hermes. Zeitschrift für Klassische Philologie, 2024
Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 2002
Journal of Genetics, 2021
Frontiers in Physiology
Minia Journal of Medical Research