Introduzione A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein, pubblicato nel 2003, è un libr... more Introduzione A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein, pubblicato nel 2003, è un libro scritto sotto forma di intervista da Joseph Ki-Zerbo, storico di fama internazionale e celebre uomo politico del Burkina Faso,frutto di due anni di conversazioni con René Holenstein, laureato in storia ed esperto di sviluppo. Quale futuro si prospetta al popolo africano , il cui passato affonda le radici non solo nella tratta degli schiavi e nell'epoca del colonialismo, ma anche e soprattutto in un passato più lontano , quello di antichi imperi (come quello egiziano)e di evoluzioni sia sociali che politiche e culturali spesso poco trattate dalla storiografia comune? Innanzitutto tra gli argomenti più discussi oggi è doveroso far riferimento alla questione dell'unità e della frammentazione dell'Africa. L'Africa deve essere costruita attraverso l'integrazione che ,per il momento, non esiste. Un 'integrazione che si basi sull'identità del Paese in quanto è attraverso il suo essere autentico che l'Africa potrà veramente accedere all'avere , attraverso la riscoperta e il rafforzamento della cultura, della lingua africana. Di fatto L'Africa è considerata la culla dell'umanità dato che tutti gli studiosi del mondo riconoscono che l'essere umano è apparso in Africa, da dove l'homo erectus ha migrato in Europa ed è in Egitto che è comparsa una delle più grandi civiltà del passato, sebbene si sia cercato di staccare dall'Africa il paese dei faraoni pretendendo che facesse parte del vicino oriente. Proprio per questo e per la sua ingiustificata assenza nella storiografia, nonostante la mia formazione avvenuta nel contesto francese, mi sono avvicinato al mondo della storia africana con il desiderio di riesumarla, di riappropiarmene. Il continente in cui i primi esseri umani hanno inventato la posizione eretta , la parole, l'arte, la religione, il fuoco, i primi utensili, i primi insediamenti, le prime culture non può essere al di fuori della storia o conosciuto in essa solo per la tratta degli schiavi o la colonizzazione. Per quanto riguarda il concetto della storia penso che questa cammini su due piedi, quello della libertà e quello della necessità; se si considera la storia della sua totalità appare evidente come in essa convivano continuità e rottura. La fase di rottura è data dalla non risoluzione delle contraddizioni storiche, detta anche fase della necessità. La fase della continuità è caratterizzata dalla continuità nelle invenzioni che si susseguono, detta anche fase di libertà creatrice, frutto della capacità dell'essere umano di inventare , di proiettarsi verso il futuro, verso nuove scelte, nuove scoperte. È proprio questa STORIA-INVENZIONE che chiama il futuro, invita verso qualcosa di inedito, che non è stato ancora decifrato, catalogato, compreso, quindi la " storia-necessaria " non limita nulla, non " chiude tutto col catenaccio " , lascia possibilità di apertura, di innovazione. Un esempio concreto è il caso dell'unità africana : quando Kwame Nkrumah(primo presidente del Ghana indipendente 1965-66) esplicitò la sua volontà di proporre un'Africa unita (Africa must Unite) c'erano in lui volontà, aspirazione tanto da mettere in moto studenti e giovani. Questo è quello che viene chiamato piede della libertà. Il presidente ivoriano Houphouet-Boigny però era contrario all'unità africana. Quando però vennero create le prime industrie in Costa d'Avorio si rese conto che occorreva che altri paesi inviassero dei lavoratori nelle piantagioni e nei cantieri ivoriani, aveva cioè bisogno dei paesi vicini come sbocchi di mercato tanto che lui stesso propose la creazione del Consiglio dell'Intesa che raggruppa vari Stati dell'Africa Occidentale francofona. Questo è l'esempio di come spesso grandi personalità facciano fare a interi popoli balzi in avanti grazie alla loro inventiva, superando le fasi di necessità e cambiando direzione. La stessa rivoluzione è un processo strutturale che fa avanzare in maniera invisibile le cose fino al momento in cui la pregnanza di queste stesse strutture è tale da fare un salto qualitativo. Tuttavia non esistono leggi universali nella storia , nonostante tentativi di proporne alcune come la " teoria degli stadi " secondo la quale esiste uno svolgimento meccanico, materialista della storia umana. Siamo in un momento storico complesso in cui la globalizzazione è sulla via del fallimento perché produce non solo povertà ma pauperizzazione (perdita dell'autorità , del potere di intervento o della forza da parte dello Stato nella regolamentazione economica), in cui neanche il capitalismo offre risposte definitive da dare sulla storia umana corretta. GLOBALIZZATORI E GLOBALIZZATI.
Introduzione A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein, pubblicato nel 2003, è un libr... more Introduzione A quando l'Africa? Conversazioni con René Holenstein, pubblicato nel 2003, è un libro scritto sotto forma di intervista da Joseph Ki-Zerbo, storico di fama internazionale e celebre uomo politico del Burkina Faso,frutto di due anni di conversazioni con René Holenstein, laureato in storia ed esperto di sviluppo. Quale futuro si prospetta al popolo africano , il cui passato affonda le radici non solo nella tratta degli schiavi e nell'epoca del colonialismo, ma anche e soprattutto in un passato più lontano , quello di antichi imperi (come quello egiziano)e di evoluzioni sia sociali che politiche e culturali spesso poco trattate dalla storiografia comune? Innanzitutto tra gli argomenti più discussi oggi è doveroso far riferimento alla questione dell'unità e della frammentazione dell'Africa. L'Africa deve essere costruita attraverso l'integrazione che ,per il momento, non esiste. Un 'integrazione che si basi sull'identità del Paese in quanto è attraverso il suo essere autentico che l'Africa potrà veramente accedere all'avere , attraverso la riscoperta e il rafforzamento della cultura, della lingua africana. Di fatto L'Africa è considerata la culla dell'umanità dato che tutti gli studiosi del mondo riconoscono che l'essere umano è apparso in Africa, da dove l'homo erectus ha migrato in Europa ed è in Egitto che è comparsa una delle più grandi civiltà del passato, sebbene si sia cercato di staccare dall'Africa il paese dei faraoni pretendendo che facesse parte del vicino oriente. Proprio per questo e per la sua ingiustificata assenza nella storiografia, nonostante la mia formazione avvenuta nel contesto francese, mi sono avvicinato al mondo della storia africana con il desiderio di riesumarla, di riappropiarmene. Il continente in cui i primi esseri umani hanno inventato la posizione eretta , la parole, l'arte, la religione, il fuoco, i primi utensili, i primi insediamenti, le prime culture non può essere al di fuori della storia o conosciuto in essa solo per la tratta degli schiavi o la colonizzazione. Per quanto riguarda il concetto della storia penso che questa cammini su due piedi, quello della libertà e quello della necessità; se si considera la storia della sua totalità appare evidente come in essa convivano continuità e rottura. La fase di rottura è data dalla non risoluzione delle contraddizioni storiche, detta anche fase della necessità. La fase della continuità è caratterizzata dalla continuità nelle invenzioni che si susseguono, detta anche fase di libertà creatrice, frutto della capacità dell'essere umano di inventare , di proiettarsi verso il futuro, verso nuove scelte, nuove scoperte. È proprio questa STORIA-INVENZIONE che chiama il futuro, invita verso qualcosa di inedito, che non è stato ancora decifrato, catalogato, compreso, quindi la " storia-necessaria " non limita nulla, non " chiude tutto col catenaccio " , lascia possibilità di apertura, di innovazione. Un esempio concreto è il caso dell'unità africana : quando Kwame Nkrumah(primo presidente del Ghana indipendente 1965-66) esplicitò la sua volontà di proporre un'Africa unita (Africa must Unite) c'erano in lui volontà, aspirazione tanto da mettere in moto studenti e giovani. Questo è quello che viene chiamato piede della libertà. Il presidente ivoriano Houphouet-Boigny però era contrario all'unità africana. Quando però vennero create le prime industrie in Costa d'Avorio si rese conto che occorreva che altri paesi inviassero dei lavoratori nelle piantagioni e nei cantieri ivoriani, aveva cioè bisogno dei paesi vicini come sbocchi di mercato tanto che lui stesso propose la creazione del Consiglio dell'Intesa che raggruppa vari Stati dell'Africa Occidentale francofona. Questo è l'esempio di come spesso grandi personalità facciano fare a interi popoli balzi in avanti grazie alla loro inventiva, superando le fasi di necessità e cambiando direzione. La stessa rivoluzione è un processo strutturale che fa avanzare in maniera invisibile le cose fino al momento in cui la pregnanza di queste stesse strutture è tale da fare un salto qualitativo. Tuttavia non esistono leggi universali nella storia , nonostante tentativi di proporne alcune come la " teoria degli stadi " secondo la quale esiste uno svolgimento meccanico, materialista della storia umana. Siamo in un momento storico complesso in cui la globalizzazione è sulla via del fallimento perché produce non solo povertà ma pauperizzazione (perdita dell'autorità , del potere di intervento o della forza da parte dello Stato nella regolamentazione economica), in cui neanche il capitalismo offre risposte definitive da dare sulla storia umana corretta. GLOBALIZZATORI E GLOBALIZZATI.
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