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Un romanzo per gli occhi copertina

All’interno di una taverna semibuia una canestra di frutta sporge dalla tavola, quasi fosse vera: è l’istante in cui Gesù, nell’atto di spezzare il pane, viene riconosciuto dall’oste e da due discepoli. È qui che la verità si rivela. Le figure vicine a Cristo, nella Cena in Emmaus, appartengono alla moltitudine anonima che trova spazio nelle tele secentesche di Caravaggio e che assomiglia all’umanità “di piccol affare” passata sulla terra senza lasciar traccia, ma richiamata in vita dai Promessi sposi. Il volume accosta Manzoni a Caravaggio con tre obiettivi principali: costruire uno scambio tra parola e immagine che non valga puramente come forma di interdisciplinarità o spunto suggestivo, ma funzioni come esperienza di reciproca implicazione; restituire un’attenzione non solo religiosa ma culturale alla ricchissima tradizione di temi e narrazioni fissata dal cristianesimo; infine, riformulare un’idea di realismo che arriva da molto più lontano rispetto a quello ottocentesco. È il realismo proveniente da un mondo popolare abituato a percepirsi e a consumare storie attraverso le immagini: quello che fa arrivare i sacro nelle taverne buie, nelle cucine, a tavola con gli straccioni. (dal risvolto di copertina) Qui si può leggere l'Indice: http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843092949

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