80017
27 aprile 2018 > 4 maggio 2018
numero 17 - settimanale - 3,00 €
9 771594
123000
Ken Loach
Primo maggio
La sinistra che guarda a destra
ha fallito, in Italia e non solo
Riondino, Diodato e Roy Paci
al contro-concertone di Taranto
La grande truffa
Chi sostiene la fine della distinzione tra destra e sinistra è di destra.
Più armamenti, sdoganamento del fascismo, no ius soli, missioni militari, respingimenti,
stop alla riforma carceraria, insegnanti di religione agli esami di Stato:
non sono provvedimenti neutri. Né risolvono le disuguaglianze e le ingiustizie sociali
Numero 17
27 aprile 2018
COPERTINA
36
8
Curde yazide, dopo il genocidio
schiave dell’Isis
di Chiara Cruciati
12
Nepal, tre anni dopo il sisma
la gente trema ancora
di Nicola Zolin
14
Divorziare è rivoluzionario,
la sfida delle donne cinesi
di Alessandra Colarizi
Destra e sinistra
non sono uguali
di Nadia Urbinati
Affossare lo Ius soli?
È stata una mossa di destra
di Amarilda Dhrami
La santa alleanza all’italiana
di Francesco Troccoli
40
44
47
18
Non per dio né per amore:
mogli e madri per ragion di Stato
di Federica Casalin
20
La revolución sensibile
di Tina, Frida e le altre
di Simona Maggiorelli
Carlo Galli: Parlare di “sistema
e antisistema”
è un inganno politico
di Donatella Coccoli
Le ultime perle di Bobbio
di Noemi Ghetti
22
Nessun partito (o quasi)
si salva dal fascismo culturale
di Charlie Barnao
26
50
54
Bruno Zevi, progettare
la democrazia
di Matteo Sintini
56
Ken Loach: La sinistra soft
ha fallito ovunque
di Giulia Caruso
C’è tutto il mondo
nel dna dei messicani
di Pietro Greco
30
Primo maggio, a Taranto il palco
della giusta disobbedienza
di Michele Riondino,
Roy Paci e Diodato
Il caso Windrush
mette in crisi Theresa May
di Michela AG Iaccarino
32
Ernesto Puhl: Lula è vittima
di un golpe neoliberista
di Giuliano Granato
03 Left quote
di Massimo Fagioli
05 Editoriale
di Simona Maggiorelli
07 Vaurandom
di Vauro
16 Parere
di Roberto Grandene
17 Parere
di Giulio Cavalli
4 LEFT 27 aprile 2018
60
62
Erik Gandini: «Racconto
la realtà complessa»
di Simone Amendola
58 Libri
di Filippo La Porta
59 Musica
di Stefano Frollano
63 Cinema
di Daniela Ceselli
64 Tempo liberato
66 Community
IN COPERTINA
ANTIFA
Nessun partito (o quasi) oggi
si salva dal fascismo culturale
Gli studi accademici sul Ventennio ci aiutano a distinguere due versioni tra i suoi moderni
remake: una storica e una antropologica. La prima è tipica di movimenti come CasaPound
e Forza nuova, l’altra è rintracciabile in numerose forze politiche, dalla Lega fino al Pd
di Charlie Barnao
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© Michele Spatari/Nurphoto Via Getty Images
l fascismo esiste ancora? Oppure è un fenomeno da ascrivere solo ad un ben determinato periodo storico, che è ormai passato, morto e sepolto? Anche se in Italia il dibattito si
accende solo in periodo elettorale, le scienze
sociali, soprattutto all’estero, hanno sviluppato da
diversi anni un’accesa discussione sul tema.
Diciamo subito che gli studi sul fascismo, oltre ad
essere difficili da realizzare, a causa della rilevanza del tema e delle sue numerose ripercussioni dal
punto di vista politico e sociale, sono impegnativi
anche per alcune ragioni che potremmo dire “metodologiche”, in quanto legate alla definizione stessa
del fenomeno.
Fino a quando infatti non si definisce un fenomeno,
non si può individuarlo, analizzarlo, né - ovviamente - si può dire se esiste o meno. I problemi legati alla
definizione di fascismo sono principalmente due:
il primo è che non esiste una teoria del fascismo
(come invece accade per altre dottrine politiche), il
I
secondo è che il fascismo ha una sua caratteristica
intrinseca, il sincretismo: mescola insieme culture
tra di loro molto diverse, spesso in apparente contraddizione reciproca. Ad esempio, nazionalismo e
socialismo, populismo ed elitismo, anti-capitalismo
e anti-socialismo: sono tutti oggetti culturali molto diversi tra loro che, però, nel totalitarismo tedesco e in quello italiano trovavano originali forme
di sintesi. Il sincretismo rende il fascismo
difficilmente decifrabile in modo preciso e
univoco attraverso l’osservazione empirica. L’autore
Ad ogni modo, in termini molto generali,
possiamo distinguere oggi almeno due tipi Charlie Barnao, palermitano,
di fascismo: uno storico, esplicito, spesso è docente di Sociologia pres“orgoglioso” e (almeno per la legge formale so l’università Magna Grecia
italiana) criminale e un altro fascismo che di Catanzaro. Attualmente
potremmo definire quasi “antropologico/ sta conducendo ricerche sui
psicologico” legato ad un modo di pensare fascismi nel mondo presso
l’università del Nevada,
e di vedere il mondo.
Il primo viene studiato considerandolo un Las Vegas. Da sempre,
fenomeno legato principalmente o esclu- collabora alle attività della
sivamente ad un ben determinato periodo sezione Anpi di Catanzaro.
storico (il Ventennio, parlando dell’Italia). Tra le sue opere: Le prostitute
E, con riferimento ai giorni nostri, riguar- vi precederanno. Inchiesta
da solo - o principalmente - le componenti sul sesso a pagamento
politiche, culturali, economiche (per molti (Rubbettino, 2016)
versi irripetibili) di quella società passata
alle quali, in modo esplicito e diretto, alcuni gruppi e movimenti si ispirano. Parliamo, quindi,
del fascismo di chi «inneggia ai tempi che furono»,
richiamando gesti, simboli, ecc. del passato.
Il secondo tipo di fascismo - quello “antropologico/
psicologico” - è, come abbiamo detto, legato ad un
modo di pensare, a valori di riferimento precisi, a
cui corrispondono regole di comportamento ben
determinate. A quest’ultimo tipo di fascismo, senza
perderne di vista le radici storiche legate principalmente agli anni nefasti del Ventennio italiano e del
totalitarismo nazista, si rivolgono gli studi di coloro
- in tanti e afferenti alle più diverse discipline delle
scienze umane - i quali cercano di individuare dei
tratti comuni a tutti i fascismi di ogni tempo. Tra
questi studi ricordiamo i tentativi - seppur molto
diversi tra loro - del nostro Umberto Eco di individuare le caratteristiche dell’Ur-fascismo, il fascismo
eterno, o quello della scuola di Francoforte di individuare le caratteristiche psicologiche della personalità fascista. Si tratta di un tipo di fascismo particolare: coloro che ne seguono i principi possono non
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IN COPERTINA
dichiararsi fascisti e, talvolta, non essere nemmeno italiano, possiamo dire che tutte (o quasi) le formaconsapevoli di esserlo. Sono tante le caratteristiche zioni politiche - da destra a sinistra - presentano al
che i vari studi di questo filone hanno individua- loro interno e nel loro modo di agire, chiari elementi
to come tipiche dei fascismi. Tra le principali ca- attribuibili ad una cultura fascista.
ratteristiche di una cultura fascista, un movimento Si potrebbero fare tantissimi esempi. Si pensi
fascista, un modo di pensare fascista, possiamo ri- al, sempre più marcato ed esplicito, militarismo
cordarne alcune: machismo, militarismo e paramili- espresso dal Pd attraverso la figura straripante del
tarismo, populismo, nazionalismo e razzismo (spes- ministro degli Interni Marco Minniti, o alla xenoso studiati con riferimento al modo in cui vengono fobia e al machismo che, a tratti, emergono dalle
utilizzate la tecnica psicologica del dislocamento dichiarazioni e dalle azioni di rappresentati del
e la creazione di capri espiatori contro cui sfogare Movimento cinque stelle, per non parlare del sinpaure, frustrazioni, aggressività: si pensi al caso de- cretismo espresso da Fratelli d’Italia o Forza Italia,
gli ebrei), sincretismo. Ovviamente non basta che nazionalisti - seppur con gradazioni diverse - per
una sola di queste caratteristiche sia presente perché definizione, ma sempre più vicini ad un partito “geuna cultura si possa dire fascista. Si tratta di caratte- neticamente” separatista come la Lega (fu Nord).
ristiche che devono essere presenti strutturalmente In generale, comunque, sembrano il nazionalismo
all’interno di un sistema culturale. Stiamo parlan- e il razzismo gli elementi trasversali, maggiormente
do, quindi, di caratteristiche di un “tipo ideale”, per presenti all’interno dei discorsi e degli orientamenti
dirla weberianamente, che ci aiuti a comprendere d’azione delle componenti politiche presenti sul pameglio la realtà, ma che - essendo, appunto, “ide- norama italiano.
ale” - non esiste nella realtà esattamente così come Ma fra tutte le più importanti formazioni e culture
viene definito.
politiche contemporanee in Italia, quella che a mio
Ma veniamo alla situazione italiana di oggi. Per avviso, più di ogni altra, racchiude in sé, in modo
quanto riguarda la definizione di fascismo, radicata strutturale e sistematico, le principali caratteristiche
nelle sue origini storiche del Ventennio, il discorso del fascismo culturale, è la Lega. Vediamone alcune.
appare abbastanza semplice. Esistono oggi in Italia Razzista fin dalle origini - prima contro i meridionadelle componenti politiche e culli, poi contro le varie etnie che si
turali che si rifanno direttamen- Anche chi si professa
presentavano di volta in volta nel
te al fascismo storico. Si pensi ai
susseguirsi dei diversi flussi micasi di CasaPound o Forza nuova, antifascista, talvolta,
gratori - ha espresso ed esprime
solo per fare alcuni esempi im- assume atteggiamenti
in modo emblematico il meccamediati. Si tratta di formazioni
nismo del capro espiatorio (a lunche si dichiarano esplicitamente tipici dell’estrema destra go studiato dagli psicologi sociali
fasciste e che fanno uso (saluto
con riferimento alla relazione tra
romano, ecc.) della simbologia
fascisti ed ebrei), individuando
specifica di quel determinato periodo storico.
prima nei meridionali, poi negli albanesi, poi nei
E per quanto riguarda il fascismo culturale? Quello, magrebini, poi nei musulmani, poi negli zingari e,
cioè, più difficile da individuare, perché spesso messo oggi, in generale negli stranieri - specie se di pelle
in atto da individui che non si definiscono fascisti. nera - l’oggetto su cui sfogare le frustrazioni, le ansie,
Robert Paxton, uno dei massimi esperti sul tema, af- le legittime paure del cittadino italiano globalizzato.
ferma che, se vogliamo trovare una vera definizione Paramilitarismo. Anche questo è un carattere didi fascismo, non dobbiamo tanto seguire il modo at- stintivo della Lega dalle sue origini, che però non
traverso il quale si autodefiniscono le persone, ma il ha perso di importanza nel tempo: dalla semi-seria
modo in cui queste agiscono. In questi casi, quindi, il questione delle camicie verdi (i volontari della guarnostro lavoro non deve concentrarsi tanto su “come” dia nazionale padana), alle ronde della sicurezza.
i potenziali fascisti “si definiscono” (potrebbero - per Nazionalismo. Il nazionalismo, almeno quello nei
assurdo - anche definirsi antifascisti), ma sul “modo” confronti dell’Italia-nazione, è qualcosa di recente
in cui, piuttosto, “agiscono”. Partendo da una prima per la Lega. Si tratta, tuttavia, di un valore difeso
sommaria analisi dell’azione politica dei principali per anni con riferimento alla Padania che, in quanto
partiti e movimenti presenti all’interno del panorama terra e patria del popolo padano, andava difesa dalle
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© Riccardo Antimiani/Ansa
ruberie e dall’invasione di popo- Si pensi al militarismo
CasaPound di qualche tempo fa,
lazioni straniere (italiani inclusi).
oppure all’alleanza politica con
Oggi viene propugnato a difesa espresso dal Pd
Fratelli d’Italia alle ultime eleziodell’Italia contro l’Europa e con- attraverso la figura
ni) rappresenta un altro esempio
tro gli stranieri.
emblematico in questo senso.
Machismo. Il “celodurismo” del- straripante di Minniti
Chiudiamo da dove siamo parla Lega è anch’esso un elemento
titi. Alle domande iniziali posdelle sue origini, un valore fonsiamo rispondere che il fascismo
dante della cultura leghista, che non sembra avere non solo non è morto, ma si è riprodotto in forme
perso il suo smalto originario nelle azioni e, soprat- nuove e adattate ai tempi. Il fascismo, almeno da un
tutto, nel discorso leghista.
punto di vista culturale, è più forte che mai. Ha inSincretismo. Separatismo e nazionalismo, statali- fatti sviluppato anticorpi sempre più efficaci e radismo e devolution, celtismo e religione cristiana sono cati (negazionismo storico, tecniche psicologiche di
solo alcune delle culture diverse - per non dire, dislocamento) contro l’antifascismo e contro tutto
spesso, reciprocamente antagoniste - che la Lega ha ciò che può attentare alla sua esistenza culturale. Le
mescolato e mescola insieme in un sincretismo tipi- affermazioni di questi ultimi tempi di numerosi incamente fascista. Il recente ricorso all’uso di simboli tellettuali e rappresentanti politici che si affannano
cristiani (vangeli e rosario, in particolare) da parte a dichiarare l’inesistenza del fascismo e/o il suo sudel leader della Lega, dopo anni di fedele religiosità peramento «Il Re è morto! Lunga vita al Re!». Quelelementare e strumentale, il celtismo, è l’esempio le dichiarazioni, cioè, fatte da chi, per esorcizzare la
più recente. La sintonia culturale, poi, della Lega fine di un periodo storico di cui fa parte e che non
- dalle origini separatistiche - con gruppi, partiti vuole e non deve abbandonare, urla la morte del Re
e movimenti nazionalisti (si pensi all’accordo con per assicurare la continuazione del regno.
In apertura, una manifestazione antifascista
a Roma, 22 febbraio
2018
In questa pagina, Il
segretario del Partito
Democratico Matteo
Renzi e il ministro
dell’Interno, Marco
Minniti, ospiti della
trasmissione di Raitre
“In 1/2 ora in più”,
condotta da Lucia
Annunziata, Roma, 18
febbraio 2018.
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