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PIRANDELLO NEL TEATRO E NELL'OPINIONE PUBBLICA UNGHERESE1

La ricezione dell'opera, prima di tutto dell'opera teatrale di Pirandello in Ungheria, le rappresentazioni più importanti.

IL O N A F R IE D P I R A N D E L L O N E L T E A T R O E N E L L ’O P I N I O N E P U B B L I C A UNGH ERESE1 N el 1926 al T eatro Vfg di B udapest viene rap p resentata una com m edia u n g h erese di successo di Szenes B éla, “N em n ó su lò k ” (N on p rendo m oglie) il cui terzo atto si svolge nello stesso T eatro Vfg. P rim a d e ll’inizio della com m edia a rriv a un critico autorevole che chiede dello spettacolo al p o rtiere, suo conoscente. Il p o rtiere gli dice: “L ei, Signore lo sa b enissim o. Il pubblico di oggi non vuole né Sciav, né P iro n d o lo .” Il critico replica: “E questa com m edia piacerà lo ro ? ” (cioè quella di Szenes). Il p o rtiere risponde: “ A nche il d iretto re mi dom anda sem pre: L e piace? L ’ha capito? P erch é se non lo capisco io, com e farà a capirlo il pubblico che non se ne in ten d e?” L a tram a continua poi con i personaggi che rappresentano l ’aristo crazia u n g h erese i quali aspettano che lo spettacolo inizi. U no di loro afferm a: “F ra poco com incia. O ra non dovete fare discussioni; ci si m ette a sed ere per dim en ticare tutti i p ensieri, tutti i p ro b le m i.” L ’op era teatrale di P irandello è arrivata in U n g h eria nel 1924 pro b ab ilm en te tram ite R einhardt; inoltre anche H evesi Sàndor ha p resentato al T e a tro S tudio del T eatro N azionale “ Il piacere d e ll’o n està” , lo stesso d ram m a che qualche m ese p rim a aveva m esso in scena il regista tedesco. Infatti R ein h ard t poi m etterà in scena questo dram m a invece di “ Il giuoco delle p a rti” nella sua m essinscena di “Sei personaggi in cerca d ’a u to re ” . Il d iretto re Job D aniel presen terà al suo teatro “Sei perso n ag g i in cerca d ’a u to re ” nel 1925, l ’anno p rim a della visita della com pagnia di P irandello in U n g h eria. Al T ea tro V fg, teatro dove le com m edie di M o ln àr F eren c sono di casa, P irandello ha sicuram ente meno successo del collega u n g h erese. È il ■ in q uesto m io b rev e saggio faccio riferim ento quelli di K épes G éza su P iren d ello in U n g h eria al lib ro di Szabó G yòrgy su Pirandello e al saggio di N em eskiirty Istvàn. Si veda an ch e F rie d Ilo n a ’F ro m thè roles o f thè w andering com panies to P ira n d e llo ’s ro les and m a sk s.’ in T h e Italianist N° 1995. “D alla com pagnia a ll’antica italian a ai ru o li e alle m aschere p ira n d e llia n e ” una rielaborazione del quale è stato il m io in terv en to al C onvegno è di p ro ssim a p u b b licazio n e presso la rivista T h e Italianist d e ll’U n iv ersità di R eading. 21 m om ento in cui il teatro ungherese ha una tale popolarità anche in Italia che il com m ediografo italiano R enato L elli adotta addirittura uno pseudonim o u ng h erese K ir-L o e p er avere più successo.2 P ure R einhardt ha m olta stim a del T ea tro Vfg. Secondo la citazione di uno studioso, disse: “T ra P arig i e C onstantinopoli c ’è u n unico teatro dove si conosce il m estiere: il T ea tro Vfg di B u d ap est” .3 Il testo ung h erese di “Sei personaggi in cerca d ’a u to re ” è stato anche pubblicato su Szm hàzi É let nel 1926.4 N ella m essinscena u n gherese non 2M a lo ha recen tem en te rico rd ato lo studioso A lesandro T in terri. L a sua com m edia più co n o sciu ta è: “ A ll’insegna delle sorelle K àd àr” . 3G yergyai A lb ert cita R einhardt in M észòly T ibor, Szfnhàz a szàzad kiiszòbén, M uzsàk k òzm u v eló d ési K iadó, B udapest, 1986, p. 48 4M i riferisco in m odo p artico lare al prim o copione del testo p irandelliano realizzato da M ax R ein h ard t p er la sua rappresentazione che ho avuto m odo di co n fro n tare con la trad u zio n e di K arinthy F rig y es, e che risulta una traduzione di quel copione. Si veda su ll’arg o m en to an ch e M ichael R òssner, “L a fortuna di Pirandello in G erm ania e le m essinscene di M ax R e ih a rd t” e “ A u f d er Suche nach P irandello — Z u r deutschen P iran d ello — R ezeption d er ersten Stunde anhand u nveròffentlichter R egiebucher von K arlheinz M a rtin /T u d o lf B eer und M ax R ein h ard t” . Sfogliando le critich e d e ll’ep o ca è arriv ata alla co n clu sio n e che la trad u zio n e doveva essere fatta dal tedesco anche C sengery K inga nella sua tesi di lau rea. N e fa riferim en to nel suo saggio G éza Staud, “M ax R einhardt In U n g a m ” , in “ M ax R e in h ard t in E u ro p a ” , O tto M iiller V erlag, Salzburg, 1973, p. 30. M i riferisco infine a lla le tte ra che m i ha scritto K arinthy F eren c, p rim a ancora che avessi scoperto le d im o strazio n i ch iare d ella d erivazione dal tedesco. A lla m ia rich iesta se secondo lui suo p ad re p o tev a av er tradotto il d ram m a dal tedesco, K arinthy F eren c ha risposto con viva ironia: “L ev elére: filo lo g ia pontossàgu felvilàgosftàst n e varjon tólem , m ivel 1925-ben 3-4 éves v o ltam , és elég keveset foglalkoztam a budapesti szinhàzak belsó iigyeivel, H allan i se h allottam részletek et, csupàn annyit tudok, hogy a forditàs apàm nev e alatt futott. A m i v iszo n t tény: apàm nem é rtett olaszul, ebben bizonyos vagyok. T eh àt k ét eset lehetséges. V agy ném etbS l fordftotta P irandellót, s e rre m utat az a ném et kiadàsu k òtet 1924-ból, m elyet Ò n az O S Z K -ban talàt. A m àsik lehetóség, am ire nincs bizonyftékom , àm nem is zàrható ki: h ogy o d aad ta az olasz szòveget hugànak, E m iliànak, vagyis M ici néninek, aki csudàs nyelvtehetség v o lt, 18-20 nyelvból fordftott rò p té b e n ... 1987. m àjus 21. T rad u zio n e: “ Q uanto alla Sua lettera non deve aspettare d a m e d elle inform azioni filo lo g ich e p re c ise p erch é nel 1925 avevo 3 o 4 anni e mi occupavo relativam ente p oco degli affari in tern i dei teatri di B udapest. N on sentivo neppure p artico lari, so soltanto ch e la trad u zio n e è stata fatta sotto il nom e di m io padre. Q uello che sta di fatto: m io p a d re non cap iv a l ’italian o , di questo sono sicuro. I casi dunque sono due. O ha tradotto Piran d ello dal tedesco e p o treb b e in d icare in questa direzione il lib ro di edizione tedesca del 1924 ch e ha tro v ato lei a lla B iblioteca Széchenyi. L ’altra possibilità, m a non ne ho la p ro v a, né la co n tro p ro v a: ch e ab b ia dato il testo italiano a sua sorella, E m ilia, cioè a Z ia M ici, ch e aveva un talento eccezio n ale p e r le lingue, traduceva da 18-20 lingue così im p ro v v is a n d o ...” 22 hanno però seguito la regia di R einhardt.5 H anno alleggerito il dram m a elim inando le p a rti più retoriche (anche p .es. “l ’incidente” del p ad re dopo la fine del secondo atto). D elle m odifiche offre un a chiara im m agine il copione del su g g erito re del T eatro Vfg. V iene a m ancare così il concetto “b a ro c c o ” com e lo definisce il prof. R ò ssn er.6 Pirandello ha riconosciuto com e im p ro p ria la v ariante di R einhardt. L e m odifiche non rig u ard av an o solo il ruolo del capocom ico che diventava il protagonista, m a è cam biato tutto il m essaggio del dram m a. R einhardt p .es. aveva m esso in scena la p arte non scritta d a P irandello. Si vede che nella sua visione dram m atu rg ica non era po ssib ile la rappresentazione di un figlio che non fosse in grado di p erd o n are la m ad re, p e r cui la scena tra m adre e figlio viene creata, ecc. In oltre il fatto che i perso n ag g i diventino fantasm i, om bre, veicoli di slanci lirici, trasfig u ra­ zioni d a sogno sem bra decisam ente contrario a ll’intenzione p iran d ellian a. In un quaderno di appunti del T eatro V fg, che elenca tutte le ra p p re ­ sentazioni e i cast, sono inoltre riportati alcuni im portanti com m enti: “R iguardo alla form a del dram m a è quella della com m edia d e ll’arte e si svolge su un palcoscenico vuoto, privo di decorazioni. Il p ezzo teatrale p re se n ta p ro p rio una so rpresa letteraria e artistica, è grad ev o le, carino, concettoso. L a rappresentazione del T eatro Vfg è sensazionale, una p e rla della reg ia e d ell'in te rp re tazio n e a rtistic a .” (D obbiam o subito n o tare che altri appunti tanto entusiastici non si trovano.) L a critica ha unanim am ente posto l’accento sulla b ra v u ra degli attori, specialm ente s u ll’interpetazione del personaggio chiave della rap p resen tazio ­ ne: il capocom ico, G óth S àn d o r.7 “ M entre fa vedere a ogni attore l ’uno dopo l ’altro il p ro p rio ruolo, non m anca di crea re in continuazione so rp rese m olto sp irito se p er il p u b b lic o .” 8 sN e fa riferim en to nel s u q saggio G éza Staud, “M ax R einhardt In U n g a m ” , in M ax R ein h ard t in E u ro p a, O tto M iiller V erlag, S alzburg, 1973, p. 30 6S u ll’ev o lu zio n e della p ag in a pirandelliana è un lavoro fondam entale il saggio di Jen n ifer L o rch , che è stato poi seguito da m olti altri nella stessa direzione: “T h e 1925 T ex t o f Sei p erso n ag g i in cerca d ’au to re and P ito e f f s Production o f 1923” , in T h e Y earb o o k o f thè B ritish P iran d ello S ociety, N o .2, 1982 pp. 32-47. L a L orch d im o stra l ’in flu en za della p ro d u zio n e p arig in a del dram m a sullo stesso P irandello, evidenziando co m e il d ram m atu rg o abbia a p iù rip rese in tro d o tto notevoli cam biam enti nel testo: d a allo ra si d ata l ’a rriv o dei p erso n ag g i attrav erso l ’auditorio sul palcoscenico, ecc. 7L u i d a p ro tag o n ista diventa p o i regista del dram m a nel 1936, co m e succederà p iù tardi a V àrk o n y i Zoltón con “E nrico IV ” . 8N em zeti Ù jsàg , 1925. 12. 24. 23 I critici d e ll’epoca sono com battuti tra le più diverse opinioni, tra le quali em erg e anche la convinzione di eccessiva astrattezza della storia definendo il d ram m a “una form a forzata, che non segnala passi nuovi p er il g en ere d ra m m a tic o .” A n co ra più vicino al concetto reinhardtiano è la regia di T ib o r H egedus, nel 1943 sem pre al T eatro Vfg, che i critici riconoscono di m aggior successo. Sottolineano la recita del protagonista (questa volta il p ad re), A rtu r Som lay. Secondo T ib o r H egedus i personaggi sono creazioni della fantasia, sono loro a rapp resen tare la verità: “ ...tu tti noi rappresentiam o soltanto un ruolo con la nostra vita nelle m ani di un potere superiore. A bbiam o tutti una so rte p re d e te rm in a ta .”9 A bbiam o deciso di sofferm arci lungam ente sulla v ersione di R einhardt, p erch é in U n g h eria, sebbene dopo K arinthy Fusi Jó zsef abbia più fedelm ente approntato u n ’altra traduzione in base al testo definitivo di P iran d ello , nel 1983 il T ea tro Vfg ha m esso in scena il dram m a elaborando an cora una volta il copione del regista te d e sc o .10 II regista Punkòsti A ndor oltre a m ettere in scena “E nrico IV ” nel 1941, ha anche pubblicato il dram m a arricchito da una p ro p ria p re fa z io n e .11 “ L a scena dei v eri dram m i non può essere che l ’anim a um ana. R agioni conosciute o sconosciute spezzano l ’anim a in due e dalla scissura eru tta un te rrib ile to rren te di lava: il tragico. L aggiù, nella profondità m isteriosa di p en sieri, sentim enti e ideali ci sono due m ondi a sfidarsi: realtà e apparenze. C o scienza e istinti. E ssenza e form a. V ita e gioco. L ’anim a del protagonista del d ram m a diventa un cam po di battaglia orribile: l ’essere um ano sociale, che è o rm ai irrigidito in form e stabili si batte fino alla m orte con l ’essere um ano che nega le form e, con l ’individuo. L e due parti d e ll’anim a, finché il suo equilibrio non viene capovolto com piono, com pletandosi reciprocam ente, la più pro d ig io sa attività creativa. M a se una delle due vince, la catastrofe è inevitabile. Senza coscienza l ’individuo è ridotto a bestia da branco. Senza il sentim ento della com unità diventa bestia feroce egoista e p ericolosa. Se l ’anim a p erd e l ’equilibrio necessariam ente e inevitabilm ente arriv a la catastro fe. Si com pie il destino, com e lo proclam a la tragedia g re c a ... Nel m om ento tragico della scissione d e ll’anim a l ’individuo o si stacca dalla com unità o d a se stesso. In ogni caso il suo destino è fis s a to .” Secondo P unkòsti, P irandello “H a posto davanti al ’900 il tardo successore di A m leto 9/-b o /, 8 ó rai ujsàg, 1943. V .5. 10I1 testo di K arinthy è stato elaborato da N agy M agda. "P u n k ò sti A ndor, P iran d ello (prefazione a “ E nrico IV ”), K alàsz K ònyvkiadó, B udapest, 1941 p. 5 24 che m e n tre si dibatte negli estrem i p roblem i di esistenza e non-esistenza, oltre alla v e rità dei fatti dich iara trionfante la forza creatrice d e ll’im m ag in azio n e .” “JEnrico non d ev e lasciare l ’im pero offuscato della sua im m aginazione. Vi rim an e con la m ente sana p erch é p er lui questo m ondo artificiale è più vivo e vero della vita del X X s e c o lo .” 12 C om e risulta anche dalla p refazio n e, il reg ista attrib u isce un m essaggio m orale-sociale al d ram m a, in quanto E n rico lotta p e r la sua in tegrità in un m om ento storico tragico. Il ruolo di E n rico è la p rim a occasione p er il giovane attore V àrkonyi p e r p resen ta rsi com e p ro tag o n ista. A testim o n iare l ’interesse della critica p er la rappresen tazio n e p iran d e llian a, abbiam o una bibliografia di num erosi articoli che sono apparsi sulla stam pa del periodo. L e reazioni sono anche determ inate da ap p artenenze p o litich e p u r e .13 Schòpflin A ladàr fa notare alcune innovazioni d ra m m a tu r­ g ich e di P iran d ello , sottolineando la capacità di im m edesim azione nel p ro p rio ru o lo d e ll’atto re V àrkonyi, in aperta ro ttu ra con tutte le tradizioni rig uardanti “ i p a z z i” sul palcoscenico. V àrkonyi vive dentro il ruolo, se lo costru isce d a ll’in te rn o .14 G li effetti della m usica, i costum i e la scen eg g iatu ra che il reg ista aveva introdotti ottennero pu re il riconoscim ento della critica. L a trad u zio n e u n g h erese era di A ntonio W idm ar. P ro b ab ilm en te grazie al successo della rappresentazione si m odifica quel p a re re essenzialm ente negativo sul dram m a che fino ad allo ra aveva tenuto S zerb A ntal. C onclude infatti nel m odo seguente le sue p agine critiche su P irandello e B ontem pelli nella “Storia della letteratura m o n d iale” , scritta negli anni preced en ti e pubblicata nel 1941: “C i siam o occupati di questi due scritto ri così am piam ente p erch é riteniam o che la loro p ro b lem atica sia c a ra tteristica di tutto il nostro periodo. D el resto è specialm ente la validità di P iran d ello che è d a m ettere in dubbio. È troppo gran d e la distanza tra intento e realizza zio n e - non solo p er quanto riguarda il livello artistico m a anche quello filosofico. N on riesce a condurre il filone dei p en sieri in un a m aniera sistem atica e approfondita: ci resta sem pre qualcosa di banale, m algrado tutti g li sfo rzi disp erati p er essere originale. T utti e due p ro d u co n o scritti artificio si e che sanno di carta: m a forse pro p rio p er questo esprim ono la n o stra ta rd a e consapevole civiltà che si stacca dalla v ita .” 15 Più tard i, in un altro saggio, S zerb A ntal to rn a alla problem atica pirandelliana: “L ’app aren za 12P u n k ò sti o p . cit. p . 10 13B orsos Z suzsa, a M adàch Szmhàz; Punkòsti A n d o r igazgatàsa idején, 1979 14In M a g y ar C sillag , 1941. 10. 1. t5S zerb A ntal, A v ilàgirodalom tòrténete, M agvetó, B udapest, 1977, p p . 9 53-954 25 e la realtà, la p roblem atica di verità e m enzogna servono da prelu d io alla g ran d e dom anda pirandelliana sul segreto della personalità. Il più gran d e orgoglio della civiltà m oderna occidentale è la personalità. Il S atana, il prim o g ran d e individuo di M ilton, nel P aradiso P erduto, dopo la G ran d e C aduta, nel m om ento che si rip ren d e nel deserto scottante deH’Inferno p arla così: “N on im p o rta do v e, se sono ancora m e ste sso .” C ontinuando' a com m entare l ’in te rro g a rsi sulla questione della personalità nella filosofia e nella d ram m a­ tu rg ia dopo av er accennato a S chopenhauer, H ebbel e Ibsen il critico conclude: “ L ’im portanza di P irandello non d eriva sem plicem ente dal fatto che è u n g ran d e d ram m aturgo: è anche un rappresentante caratteristico del nostro p erio d o sto rico . L a sua grande incertezza, il suo squilibrio tra ap p arenze e realtà, tra ruoli e personalità, la sua lezione sulla relatività d i ogni cosa, esprim ono il sentim ento della nostra età spaventata e irre q u ie ta .” 16 N el 1963 a P écs, il regista N ém eth A ntal, che aveva g ià m esso in scena dram m i d i P irandello fra le due g u erre e aveva tenuto due con feren ze al C onvegno V olta nel 1934, allestisce in form a abbreviata “ E nrico IV ” , con M en sàro s L àszló com e protagonista. E sem pre nel 1963 D e L ullo p resen ta i “Sei perso n ag g i in cerca d ’a u to re” con la sua com pagnia a B udapest, e ha m olto successo. N el 1964 al T ea tro K atona Jó zsef con un ottim o cast rapp resen tan o “L ’u o m o , la bestia e la v irtù ” . M észàros À gi, la S ignora P erella, ha ricordato i ru o li p irandelliani con grande en tu siasm o .17 S em p re nel 1964 i m edici, gli psicologi e gli in ferm ieri d e ll’ospedale m entale di P om àz decidono di m ettere in scena i “Sei perso n ag g i in cerca d ’a u to re ” com e p arte della terapia dei m alati. I m alati che in terp retan o il ru o lo di pro tag o n isti, quasi tutti m alati schizofrenici, avevano affinità nelle lo ro so rti con quelle dei personaggi. L a recitazione teatrale diventa p arte in teg ran te della loro vita, u n ’attività com une che li s c u o te .18 L ’effetto terap eu tico non può essere controllato a lungo p erch é, dato il cam biam ento del d ire tto re d e ll’ospedale, la nuova direzione pone fine a rice rch e del g enere. 16S zerb A n tal, A v aràzsló eltó ri pàlcàjàt, M agvet6, B udapest, 1978. p . 158 17H o do m an d ato di questi ruoli a ll’attrice g ià m olto triste e m alata nel 1985, tre anni p rim a d e lla sua scom parsa. H a parlato di P iran d ello e della to u rn ée d ella sua co m p ag n ia con “Il b e rre tto a so n ag li” ad A grigento con g ran d e entusiasm o. D iceva del ru o lo di S aracen a ne “Il b e rre tto a so n a g li” ch e le era stato caro p er via delle sue passioni, i g esti, la po ssib ilità di gio care. 18S u lla rap p resen tazio n e e p e r la b ibliografia di interesse m edico si v ed a Ilo n a F ries, E x o rcism : A n E x trao rd in ary P erfo rm an ce o f “Six C haracters in Search o f an A u th o r in H u n g a ry ” in T h e Y earbook o f thè B ritish Piran d ello Society N os 8 /9 , 1988-89 26 L a rap p resen tazio n e di “Il berretto a so n ag li” del 1966 del T e a tro K ato n a J ó z s e f invitato dal P rof. E nzo L au retta ad A g rig en to , ha m olto su ccesso . L a foto in g randita di M észàro s À gi rim ane esp o sta a lungo al M u seo di P iran d ello . Il regista E gri Istvàn disegna con co lo ri leg g eri ed iro n ici la società, l ’am biente della cittadina; cioè tutto con l ’eccezio n e di C ia m p a, che risu lta una figura tragica. I critici sono co n co rd i nel g iu d icare gli atto ri p artico la rm en te aderenti allo spirito d e ll’o p era, sono p iù divisi sulla reg ia. L e m odifiche più significative apportate al testo rig u ard an o : l ’in tro d u ­ zio n e d i u n pro lo g o di pantom im a, il cam biam ento d e ll’aspetto d ella fig u ra di S arace n a e tre fig u re ornam entali di scim m ie alle p areti, che sim boleggiano il detto: “ io non vedo, io non p arlo , io non sen to ” . Infine viene m odificata la scen a conclusiva nella quale B eatrice d o vrebbe rap p resen tare u n ’isterica m ed io cre: lei se ne va senza far v ed ere la pazzia, m entre C iam p a, vestito in m an iera sim ile al ritratto di P irandello che orn a il palco scen ico , si toglie il b e rre tto d avanti ad esso. V àrk o n y i m ette in scena, nel 1970 successivam ente a u n allestim ento di “ Sei p erso n ag g i in cerca d ’a u to re ” a ll’A ccadem ia d ’A rte D ram m a tic a E n ric o IV al T e a tro V fg, dove era diventato cap o reg ista. Il p ro tag o n ista L atin o v its Z o ltàn e ra tornato con questo ruolo al teatro. N el co rso delle p ro v e il p ro tag o n ista ebbe un incidente che probabilm ente fu u n a delle rag io n i p er cui, m algrado tutto, non trovò u n a gran d e affinità al ruolo p iran d ellian o . N eH ’in terp eta zio n e di L atinovits il ruolo di E n rico eb b e n atu ra lm e n te un significato m odificato rispetto a quello di V àrkonyi di 29 anni p rim a , m a p a rla v a sem p re di p roblem i m olto sentiti e vissuti: quelli d e ll’ap p arten en za, d e ll’ad attam ento, d ell'in serim en to n ell’am biente. R iuscì a d a re u n taglio trag ico al ru o lo , e, secondo i critici, il suo fu piuttosto u n E n rico sh ak esp earian o che p irandelliano, dato che m ancava l ’o scillazione tra tragico e g ro ttesco . D ice L atin o v its del ruolo: “Il m essaggio attuale di E n rico è p iù astratto e p iù u n iv e rsale ... (che 29 anni p rim a )” . Q uanto al ru o lo devo d ire che sarebbe bene p en sare al p ro b le m a della sfo rtu n a o m alattia di una p erso n a, che non può essere u n affare p riv ato del n o stro co rp o . C ’en tra p u re il rapporto tra l ’individuo e l ’am biente, tra l ’individuo e la società. I rap p o rti non soddisfacenti p rim a di tutto. Se l ’individuo n o n tro v a il suo posto nella com unità o se la co m unità non riesce a c re a re le possib ilità p e r l ’esistenza d e ll’individuo - di co n seg u en za il guasto 27 a rriv a an che al sistem a vegetativo: un buco o una ro ttu ra nel co rp o , ulcera g astrica, infarto, c a n c ro .” 19 A p ro posito di V àrkonyi c ’è da notare che sono num erosi gli attori, registi che, venuti a contatto con l ’opera pirandelliana, vi rito rn an o so p ra più v o lte.20 Il reg ista E g ri Istvàn fece, oltre al “B erretto a so n ag li” nel 1972 un allestim ento di “C om e tu mi v u o i” allo stesso T ea tro K atona József. Il p erso n ag g io d e ll’Ignota, ruolo da donna quasi p aragonabile a quello di E n rico , è stato m olto caro aH’attrice L ukàcs M argit; il p rim o ruolo im p o rtan ­ te che ottenutine dopo tanti anni passati a interpetare p ersonaggi m ediocri. L a sua Ignota ha rappresentato una figura m aestosa e tragica: univa le sfum ature dei c a ra tte ri di tutte le altre donne che aveva fin allora riv estite.21 U n tentativo non m olto fortunato di un teatro di alto livello, è stato l ’allestim ento d e ll’“ E n rico IV ” tenutosi a Szolnok nel 1985. In q u ell’o ccasio­ ne venne ridotto il testo, il dram m a si svolgeva in un m anicom io, e p recisa m en te nel corridoio tutto bianco, con una foto ingrandita di E n rico sulla p a re te , p an chine bianche, lam pade al neon bianche, un d istrib u to re autom atico di bibite. E n rico era circondato d a tre inferm ieri con m anganelli di gom m a, i quali oltre ad essere aggressivi, assistevano anche in m aniera cinica al gioco. N el contesto di cinism o e m inaccia il ruolo di D i N olli d o v ev a tram u tarsi in una figura di p adrone che im pone d irettive, ed o rdini, m en tre M atilde e B elcredi erano confinati a sem plici sp ettatori e F rid a infine e ra cap ace di fu g g ire il pro p rio ruolo m arionettistico solam ente quando, attratta dalla virilità di E nrico, si univa con lui consapevolm ente. D opo l ’u ccisio n e di B elcred i, i tre inferm ieri picchiavano a m orte E n rico , lasciando poi il co rp o sul palcoscenico. F ra i d ram m i più rappresentati di P irandello in U n g h eria c ’è s e n z ’altro “L ’u o m o , la b estia e la v irtù ” . U na m essinscena fatta p rim a a E g e r e p o i al T e a tro K atona József, ha unito certi elem enti delle tendenze nuove del teatro un g h erese. A differen za dalla com m edia b o rghese, si intendeva rap p resen tare in accordo con l ’intento del d ram m aturgo, quel di più che c ’è nel dram m a o ltre al sem plice triangolo d ’am ore. Si poneva tutto il capovolgim ento dei v alori: d ie tro alle ap p arenze tutto è diverso da quello che si aspetta: “ l ’u o m o ” è u n cin ico , capace di tutto p e r seguire i p ro p ri interessi, “ la b e stia ” diventa un c a ra tte re gioviale, um ano, p o rtato re di una certa gioia della vita, sin cerità, 19In M a g y ar H frlap, B udapest, 1975 1 4 .2 .1 9 7 0 in E m lékszem a repùlés b o ld o g sàg àra, M ag v etó , “ C itiam o l ’esem p io di G óth S àndor, K am aràs G yula, E g ri Istvàn, N ém eth A n tal, ecc. 210 1 tre le g g e re c ritich e d e ll’epoca, ho avuto m odo di p a rla rn e a ll’attric e nel 1985. ?8 qu asi in g en u ità; “ la v irtù ” , in v ece, è u n ’o ca che ag isce ciecam en te, sen za c a p ire n u lla, sen za a ttrazio n e sessu ale, fem m inile. Il farm a cista è u n a fig u ra im p a u rita , g ro tte sc a . E invece un a fig u ra riu scita la se rv a , non an z ia n a , m a g io v a n e , u n p o ’ tra sc u ra ta , che o sse rv a tutto d a ll’e stern o c o n c o m p re n sio n e e u m o re . P ien a d i esag eraz io n e, ai lim iti d e ll’assu rd o , è il tipo di rec ita z io n e im p o sto ai c a ra tte ri degli alunni, (p er v ed ere la sig n o ra le alzan o la g o n n a p e r c u rio s a rv i so tto , p o i, quando sono g ià stufi di a sp e tta re il p ro fe s s o re , ap p aio n o d ai cassetti d el m obile che sep ara la sala d alla stan ze tta in cui eran o c h iu si). E a ssu rd a an che la scena tra il p ro fe sso re e la S ig n o ra P e re lla p rim a d e ll’a rriv o d el cap itan o , quando il p ro fe sso re “ m o d ific a ” il vestito d ella sig n o ra , o tten en d o u n deco lleté che le lascia v e d e re i sen i, ch e p o i d iseg n a a n ch e co n u n ro sse tto e infine, p e r co m p letare l ’o p e ra , le tru c c a an ch e le la b b ra in m odo v era m e n te clow nesco. U n a ra p p re se n ta z io n e di su ccesso, p o rtata al vasto p u b b lic o , fu quel d i “ L io là ” , c o n la re g ia di K azim ir K àro ly . D a co m m ed ia c a m p e stre sicilian a si è tra m u ta ta in co m m ed ia cam p estre u n g h erese ch e, a ttra v e rso u n ra ffo rz a ­ m en to deg li sch em i e stereo tip i che si han n o co m u n em en te d ella S icilia (sole, a m o re , can tò , spag h etti, e c c .), h a d iv ertito m olto gli sp ettato ri. L a ra p p re se n ta z io n e p iran d e llian a di m ag g io r su ccesso di qu esti u ltim i an n i è “ Q u esta se ra si recita a so g g etto ” al T e a tro K ato n a Jo zsef, n ella reg ia di A sc h e r T a m à s. Il reg ista sem b ra a v e r tro v ato di e stre m a a ttu alità l ’a m o re p e r il “ fa rs i” d el te a tro , p e r il gioco e allo stesso tem po il b iso g n o ch e il te a tro tra sm e tta u n m essaggio. L a rap p resen tazio n e di A sc h e r h a alcuni m o m en ti alti, fo rse p iu tto sto quelli del m ondo del te a tro d a p a ro d ia , com e p .e s . la re c ita d e ll’o p e ra lirica, o l ’aereo e rie sc e di m eno a c o llo c a re accan to ai m o m en ti d a co m m ed ia quelli d a trag ed ia. S aran n o quelli g ià in p a rte n z a gli ele m e n ti m eno fo rtu n ati d el d ram m a, risu lta d ifficile e la b o ra re i m otivi m e lo d ra m m a tic i d e lla pièce. P ira n d e llo n o n è m ai stato fra i d ra m m a tu rg h i p iù p o p o la ri sui p a lc o sc e n ic i u n g h e re si, m a con le c irc a 4 0 m essin scen e è stato c o stan tem e n te p re s e n te . L e m e ssin scen e degli ultim i anni d im o stran o ch e il te a tro u n g h e re s e m a n tie n e u n c e rto in teresse nei suoi co n fro n ti e c e rc a d i tro v a re l ’attu alità a n c h e d o p o il c ro llo dei tabù fam iliari e sociali così sen titi d al d ra m m a tu rg o e c o n i cam b iam en ti ch e le co m pagnie hanno subito sia co m e stru ttu ra in tern a sia co m e co m p iti e ru o li degli atto ri, com e m odo di fa re te a tro . 29