in the 40th anniversary of the establishment of the Islamic Republic of Iran, my contribution to ... more in the 40th anniversary of the establishment of the Islamic Republic of Iran, my contribution to Iranian women's history from a cultural perspective
Nonostante l’opinione diffusa, condivisa tanto da occidentali quanto da moltissimi musulmani, che... more Nonostante l’opinione diffusa, condivisa tanto da occidentali quanto da moltissimi musulmani, che l’Islam sia una religione iconofoba e abbia pertanto ostacolato l’uso della raffigurazione nelle zone in cui si è espansa, le società musulmane hanno sempre impiegato estensivamente le immagini, tanto a livello popolare quanto nella sfera politica. Anzi, il potenziale delle manifestazioni visuali come affermazione di potere è sempre stato ben compreso e sfruttato dalle élite musulmane fin dal sorgere di questa civiltà. Il testo dimostra proprio tale teoria, grazie anche ad un ricchissimo apparato fotografico.
E' la lettura critica del diario di viaggio di Amalia Nizzoli, una delle pochissime donne italian... more E' la lettura critica del diario di viaggio di Amalia Nizzoli, una delle pochissime donne italiane che nel secolo scorso abbiano vissuto a lungo in Egitto (dal 1819 a l 1828) e abbiano poi lasciato traccia scritta del loro soggiorno in Oriente. Questa lettura critica consente una riflessione su temi attualissimi quali il rapporto tra la cultura occidentale e quella islamica, visto in prospettiva femminile.
Nelle cosiddette primavere arabe, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono s... more Nelle cosiddette primavere arabe, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono state alla testa dei movimenti, spesso mettendo da parte i loro interessi di genere. In Tunisia come in Egitto, in Bahrein come nello Yemen, le donne sono (state) attive nell'organizzare e partecipare alle proteste di strada, fianco a fianco ai compagni maschi. In alcune realtà, hanno rappresentato elementi chiave della campagna pubblicitaria e mediatica che ha richiamato l'attenzione sui problemi della popolazione tutta. Primavere rosa si propone di esplorare, al di là degli stereotipi "orientalisti", alcune caratteristiche della partecipazione femminile a questo momento storico cruciale per le società musulmane, soprattutto per quelle affacciantesi sul Mediterraneo, nonché i possibili sviluppi che coinvolgeranno le donne dell'islam nel prossimo futuro.
"L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella di una cultura omofobica
e avve... more "L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella di una cultura omofobica
e avversa alle sfumature di genere. All’interno dell’Islam c’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; ma c’è anche chi predica invece che sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi. La storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo
e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti. Ce ne parla questo libro, in modo spesso dissacrante e provocatorio, partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani fino alla situazione attuale, analizzando soprattutto il dibattito che coinvolge milioni di musulmani che vogliono conciliare l’essere «diversi» con la propria fede.
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25 ans après. Les femmes a rendez vous del l'Histoire Des. Asquer, Calvi et altre, 2019
È indubbio che in questi ultimi 25 anni l'enorme interesse per il segmento femminile nelle societ... more È indubbio che in questi ultimi 25 anni l'enorme interesse per il segmento femminile nelle società Islamiche, soprattutto in quelle distribuite nel Nord Africa e in Medio Oriente (MENA) abbia pro-dotto un'enorme mole di pubblicazioni nelle principali lingue euro-pee. Certo, molte opere sono di taglio giornalistico e/o scandalistico, ma pur con un'abbondonante scrematura, articoli e libri dedicati all'esame di argomenti relativi a "donne, genere e sessualità" nel MENA appaiono in numero cospicuo e, cosa ancor più significativa, essi sono caratterizzati da un approccio multidisciplinare. E, infatti, la costruzione del repertorio bibliografico sulla storia e la condizioni delle donne di quest'area deve il suo incipit a due figure di sociologi autoctoni, la marocchina Fatima Mernissi e il tunisino Abdelwahab Bouhdiba, i cui rispettivi lavori, Beyond the veil: male-female dynamics in a muslim society 1 e La sexualité en Islam 2 divengono il punto di riferimento per tutti i futuri studi. Paradossalmente, da un mondo-quello arabo-Islamico-che al suo esterno appare sessuofobico e rigido, la ricerca sulla condizione femminile e sulla sua storia comincia ad articolarsi proprio a partire dall'esame della sfera ses-suale e appare orientata a un già moderno approccio lungo la linea del genere anziché limitarsi alla figura della donna. Soprattutto il testo di Bouhdiba coglie, nelle restrizioni imposte alle donne, il condizionamento operato da norme consuetudinarie spacciate per religiose teso a controllare il segmento maschile delle rispettive società. Pur differenziandosi in molti rivoli, questo filone di ricerca lungo la storia della sessualità prosegue attraverso la riscoperta di molti testi letterari classici nelle maggiori lingue dell'area (soprat-tutto arabo e persiano) che si relazionano direttamente con proble-matiche legate alla sessualità. Questa linea di ricerca raggiungerà un primo apice nel 1991, grazie al testo di Fedwa Malti-Douglas, 1 Mernissi 1975. 2 Bouhdiba 1975.
Riassunto: Il presente articolo inizia con considerazioni sulla definizione della " narrativa del... more Riassunto: Il presente articolo inizia con considerazioni sulla definizione della " narrativa dell'horror " , soffermandosi sul fatto che essa si basa sulla paura e sull'immaginazione, suscitate sia dalla presenza di creature fantastiche (demoni, fantasmi, spiriti e simili) sia dalla stimolazione della tensione emotiva che restituisce atmosfere piene di suspense e di incertezza psicologica. L'autrice riporta vari esempi dell'horror nella letteratura persiana a partire da Ferdousi, per poi approdare alla narrativa contemporanea in cui esamina brevemente alcuni scrittori come Sādeq Hedayat, Sādeq Chubak, Gholāmhossein Sā'edi, Mahmud Dawlatābādi e scrittrici come Shahrnush Pārsipur, Moniru Ravānipur, Fakhondeh Āqāyi.
r i v i s t a d i s t u d i a i c o n f i n i t r a a f r i c a m e d i t e r r a n e o e m e d i... more r i v i s t a d i s t u d i a i c o n f i n i t r a a f r i c a m e d i t e r r a n e o e m e d i o o r i e n t e
A: fin dal suo incipit, la letteratura femminile d'Iran si rivela fortemente impregnata di... more A: fin dal suo incipit, la letteratura femminile d'Iran si rivela fortemente impregnata di impegno civile, analogamente a quanto espresso in ambito maschile. Tuttavia, le letteratura delle donne d'Iran è altresì indicativa di una chiara etica femminista che si sviluppa tanto ante literam quanto sotto lo stimolo di un'azione femminile collettiva che si dipana da fine XIX secolo ai giorni nostri. In questo lavoro intendo (rin)tracciare una breve storia che collega le prime prosatrici iraniane alle contemporanee lungo alcune linee comuni quali: l'impegno; la memoria e la nostalgia; il rapporto con l'Occidente. * Università degli Studi di Milano. . Ad esempio, il Farhang-e adabiyāt-e fārsī curato da Moh . ammad Šarīfī, Mo'īn, Tehran / . . Quali quella curata da Mo'ager, . Anna Vanzan
in the 40th anniversary of the establishment of the Islamic Republic of Iran, my contribution to ... more in the 40th anniversary of the establishment of the Islamic Republic of Iran, my contribution to Iranian women's history from a cultural perspective
Nonostante l’opinione diffusa, condivisa tanto da occidentali quanto da moltissimi musulmani, che... more Nonostante l’opinione diffusa, condivisa tanto da occidentali quanto da moltissimi musulmani, che l’Islam sia una religione iconofoba e abbia pertanto ostacolato l’uso della raffigurazione nelle zone in cui si è espansa, le società musulmane hanno sempre impiegato estensivamente le immagini, tanto a livello popolare quanto nella sfera politica. Anzi, il potenziale delle manifestazioni visuali come affermazione di potere è sempre stato ben compreso e sfruttato dalle élite musulmane fin dal sorgere di questa civiltà. Il testo dimostra proprio tale teoria, grazie anche ad un ricchissimo apparato fotografico.
E' la lettura critica del diario di viaggio di Amalia Nizzoli, una delle pochissime donne italian... more E' la lettura critica del diario di viaggio di Amalia Nizzoli, una delle pochissime donne italiane che nel secolo scorso abbiano vissuto a lungo in Egitto (dal 1819 a l 1828) e abbiano poi lasciato traccia scritta del loro soggiorno in Oriente. Questa lettura critica consente una riflessione su temi attualissimi quali il rapporto tra la cultura occidentale e quella islamica, visto in prospettiva femminile.
Nelle cosiddette primavere arabe, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono s... more Nelle cosiddette primavere arabe, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono state alla testa dei movimenti, spesso mettendo da parte i loro interessi di genere. In Tunisia come in Egitto, in Bahrein come nello Yemen, le donne sono (state) attive nell'organizzare e partecipare alle proteste di strada, fianco a fianco ai compagni maschi. In alcune realtà, hanno rappresentato elementi chiave della campagna pubblicitaria e mediatica che ha richiamato l'attenzione sui problemi della popolazione tutta. Primavere rosa si propone di esplorare, al di là degli stereotipi "orientalisti", alcune caratteristiche della partecipazione femminile a questo momento storico cruciale per le società musulmane, soprattutto per quelle affacciantesi sul Mediterraneo, nonché i possibili sviluppi che coinvolgeranno le donne dell'islam nel prossimo futuro.
"L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella di una cultura omofobica
e avve... more "L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella di una cultura omofobica
e avversa alle sfumature di genere. All’interno dell’Islam c’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; ma c’è anche chi predica invece che sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi. La storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo
e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti. Ce ne parla questo libro, in modo spesso dissacrante e provocatorio, partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani fino alla situazione attuale, analizzando soprattutto il dibattito che coinvolge milioni di musulmani che vogliono conciliare l’essere «diversi» con la propria fede.
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25 ans après. Les femmes a rendez vous del l'Histoire Des. Asquer, Calvi et altre, 2019
È indubbio che in questi ultimi 25 anni l'enorme interesse per il segmento femminile nelle societ... more È indubbio che in questi ultimi 25 anni l'enorme interesse per il segmento femminile nelle società Islamiche, soprattutto in quelle distribuite nel Nord Africa e in Medio Oriente (MENA) abbia pro-dotto un'enorme mole di pubblicazioni nelle principali lingue euro-pee. Certo, molte opere sono di taglio giornalistico e/o scandalistico, ma pur con un'abbondonante scrematura, articoli e libri dedicati all'esame di argomenti relativi a "donne, genere e sessualità" nel MENA appaiono in numero cospicuo e, cosa ancor più significativa, essi sono caratterizzati da un approccio multidisciplinare. E, infatti, la costruzione del repertorio bibliografico sulla storia e la condizioni delle donne di quest'area deve il suo incipit a due figure di sociologi autoctoni, la marocchina Fatima Mernissi e il tunisino Abdelwahab Bouhdiba, i cui rispettivi lavori, Beyond the veil: male-female dynamics in a muslim society 1 e La sexualité en Islam 2 divengono il punto di riferimento per tutti i futuri studi. Paradossalmente, da un mondo-quello arabo-Islamico-che al suo esterno appare sessuofobico e rigido, la ricerca sulla condizione femminile e sulla sua storia comincia ad articolarsi proprio a partire dall'esame della sfera ses-suale e appare orientata a un già moderno approccio lungo la linea del genere anziché limitarsi alla figura della donna. Soprattutto il testo di Bouhdiba coglie, nelle restrizioni imposte alle donne, il condizionamento operato da norme consuetudinarie spacciate per religiose teso a controllare il segmento maschile delle rispettive società. Pur differenziandosi in molti rivoli, questo filone di ricerca lungo la storia della sessualità prosegue attraverso la riscoperta di molti testi letterari classici nelle maggiori lingue dell'area (soprat-tutto arabo e persiano) che si relazionano direttamente con proble-matiche legate alla sessualità. Questa linea di ricerca raggiungerà un primo apice nel 1991, grazie al testo di Fedwa Malti-Douglas, 1 Mernissi 1975. 2 Bouhdiba 1975.
Riassunto: Il presente articolo inizia con considerazioni sulla definizione della " narrativa del... more Riassunto: Il presente articolo inizia con considerazioni sulla definizione della " narrativa dell'horror " , soffermandosi sul fatto che essa si basa sulla paura e sull'immaginazione, suscitate sia dalla presenza di creature fantastiche (demoni, fantasmi, spiriti e simili) sia dalla stimolazione della tensione emotiva che restituisce atmosfere piene di suspense e di incertezza psicologica. L'autrice riporta vari esempi dell'horror nella letteratura persiana a partire da Ferdousi, per poi approdare alla narrativa contemporanea in cui esamina brevemente alcuni scrittori come Sādeq Hedayat, Sādeq Chubak, Gholāmhossein Sā'edi, Mahmud Dawlatābādi e scrittrici come Shahrnush Pārsipur, Moniru Ravānipur, Fakhondeh Āqāyi.
r i v i s t a d i s t u d i a i c o n f i n i t r a a f r i c a m e d i t e r r a n e o e m e d i... more r i v i s t a d i s t u d i a i c o n f i n i t r a a f r i c a m e d i t e r r a n e o e m e d i o o r i e n t e
A: fin dal suo incipit, la letteratura femminile d'Iran si rivela fortemente impregnata di... more A: fin dal suo incipit, la letteratura femminile d'Iran si rivela fortemente impregnata di impegno civile, analogamente a quanto espresso in ambito maschile. Tuttavia, le letteratura delle donne d'Iran è altresì indicativa di una chiara etica femminista che si sviluppa tanto ante literam quanto sotto lo stimolo di un'azione femminile collettiva che si dipana da fine XIX secolo ai giorni nostri. In questo lavoro intendo (rin)tracciare una breve storia che collega le prime prosatrici iraniane alle contemporanee lungo alcune linee comuni quali: l'impegno; la memoria e la nostalgia; il rapporto con l'Occidente. * Università degli Studi di Milano. . Ad esempio, il Farhang-e adabiyāt-e fārsī curato da Moh . ammad Šarīfī, Mo'īn, Tehran / . . Quali quella curata da Mo'ager, . Anna Vanzan
One of the many disastrous consequences of the tragic events of 9/11 is the war waged by the neoc... more One of the many disastrous consequences of the tragic events of 9/11 is the war waged by the neocolonialists in order to “liberate” Muslim women. This gender-based war stands on a series of pillars, such as the presumption that Western civilization offers women a great deal of privileges, while Muslim culture gives none. Therefore, it would be logical to suppose that, because of the many opportunities the West grants to Muslim women who reside there, the latter may have an active role in the local political process. However, Muslim women have scarce visibility in European political life, and their presence is sometimes merely instrumental to some party: in most cases, women are coopted because they are a good sample of “secular Muslims” (i.e., they do not wear the hijab, i.e., the veil and a modest attire); in others, they are appointed because they are veiled and can therefore become a good vehicle in order to win the support both of the Muslim community and of its sympathizers. In this paper, I will analyze some crucial aspects of Muslim women’s formal political participation in some European countries; in addition, I will focus on the Italian case with the help of a series of interviews with Muslim women who play an active role in local political councils. The study shows how in European politics, Muslim women can become a commodity even when they stand out as rising political individuals; but also how they fight to gain visibility and public recognition, in spite of the tense situation and of the rampant Islamophobia.
... interventi sulle zone genitali maschili e femminili eseguiti, principalmente su bambini e bam... more ... interventi sulle zone genitali maschili e femminili eseguiti, principalmente su bambini e bambine, non per motivi terapeutici ma per tradizioni culturali o credenze re ... Per i Dogon del Mali, Paese in cui più del 90% delle donne viene sottoposto a MGF, ogni essere viene al mondo ...
Iranian women's presence in Shi'i rituals was noted by travellers in pre-modern era and
extensive... more Iranian women's presence in Shi'i rituals was noted by travellers in pre-modern era and extensively described since the 19th century. After the Islamic Revolution, whose success was partially decided by Shi'i myths and symbols and by women's contributions, the attention towards gender aspects of Shi'i religious ceremonies increased, and now it is discussed in numerous recent works. So far, scholars have mainly observed and described the rituals performed in the capital Tehran, with the exception of Ingvild Flaskerud whose target of research is the female community of Shiraz. However, it is South Iran that presents striking peculiarities in the way women participate in Muharram ceremonies. This paper is based on ethnographic research carried out among women performers in Muharram rituals in South Iran, in particular in the Gulf area; it shows how women, by claiming their right to perform in a public arena, are also asking to be recognized as social, cultural, historical and religious agents.
In Iran, l'epoca Qajar (fine XVII secolo-1925) è contrassegnata da cambiamenti radicali, molti de... more In Iran, l'epoca Qajar (fine XVII secolo-1925) è contrassegnata da cambiamenti radicali, molti dei quali riflessi nelle arti visive che in questo periodo ricevettero un grande impulso. Oltre all'arte ufficiale ed encomiastica, si affermò un'arte popolare che ben riflette l'emergere delle nuove classi sociali. In quest'arte occupa un posto cruciale la figura femminile, i cui canoni estetici -pur stilati quasi due secoli facontinuano a perdurare nell'Iran contemporaneo.
In the Islamic Republic of Iran there are hundreds of women who write fiction, but only a few of ... more In the Islamic Republic of Iran there are hundreds of women who write fiction, but only a few of them have been translated into the main European languages so farGenerally speaking, main publishers prefer to translate Iranian writers who live in the US or in Europe and write in an European language. This paper tackles the issue of translating Persian contemporary female prose into Italian.
Nelle cosiddette "primavere arabe", che in realtà costituiscono delle vere e proprie rivoluzioni,... more Nelle cosiddette "primavere arabe", che in realtà costituiscono delle vere e proprie rivoluzioni, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono state alla testa del movimento, spesso mettendo a parte temporaneamente i loro interessi di genere1. In Tunisia come in Egitto, in Bahrein come in Yemen, le donne sono (state) attive nell'organizzare e partecipare alle proteste di strada, accanto ai compagni maschi. In alcune realtà, le donne hanno rappresentato elementi chiave della campagna pubblicitaria e mediatica: un caso emblematico è rappresentato da Asma Mahfouz, la giovane egiziana che ha esortato alla lotta i suoi connazionali con un video posto in internet, tanto rudimentale dal punto di vista della realizzazione tecnica quanto efficace sotto il profilo della comunicazione2.
Globally speaking, War Cinema is predominantly a male construction. Though Iranian cinema makes n... more Globally speaking, War Cinema is predominantly a male construction. Though Iranian cinema makes no exception, in this rich cinematic production some women directors have been trying to build a gender constructed narrative of war. The article explores how women artists are using external conflicts problematically, as a metaphor for the internal war Iranian women have been fighting in the last decades.
on the covers used for books dealing with Iran. Images in Archivio di Studi Mediterranei: http://... more on the covers used for books dealing with Iran. Images in Archivio di Studi Mediterranei: http://www.archivindomed.altervista.org/pagina-43177.html
The morality code that limits Iranian cinema does not hinder the local filmmakers' attempt at por... more The morality code that limits Iranian cinema does not hinder the local filmmakers' attempt at portraying social, cultural, political issues in contrast to the values proposed by the Islamic Republic. In spite of censorship, in the last three decades Iranian cinema has produced a large number of films that are a (not so) veiled critique of the social-political arena. The women's issue, for example, is well represented by a variety of films known under the name "filmha-ye zananeh" (women's films); however, the female gender is not the only one to raise the Iranian audience's interest, at least by judging to the increasing number of films dealing with gender identities produced in Iran (and by Iranian filmmakers in the diaspora) in recent years. Even though the official narrative on the local LGBT community shifts from negation to harsh punishment, its presence is vibrant and undeniable and increasing in cinema as well. Besides, and paradoxically, the Islamic Republic's moralistic stance and its forbidding any possible contacts between the two sexes on the screen has encouraged a production of art films in which cross-dressing and queer situations are normally staged as a substitution of "normal" relations between men and women. The paper examines some of these ambiguities and paradoxes related to gender in post Revolutionary Iranian cinema.
Iranian contemporary art is renown and appreciated by the international art venues where it ha... more Iranian contemporary art is renown and appreciated by the international art venues where it has been introduced by Shirin Neshat's performances and photos of veiled women covered by Persian-Arabic calligraphy.
This exotic aspect is highly coveted by the global art markets, while in Iran many criticize this neo Orientalistic approach by calling it “ciador art”, as the veil is its main protagonist. Critics maintain that the West interest in an art characterized by ethnic alterity and burden with issues of sexual inequality penalizes the developing of a universal language among the contemporary Iranian artists.
This paper explores the ethnic and gender boundaries in which Western market confines Iranian contemporary art and the way in which the Western discourse is colonizing Iranian artists.
Iranian contemporary art – women in Iran – neo Orientalism and Iran
the Iranian Revolution. Gender and the Seduction of Islamism, The University of Chicago Press, Ch... more the Iranian Revolution. Gender and the Seduction of Islamism, The University of Chicago Press, Chicago 2005, pp. 346.
by Anna Vanzan & Roja Ebrahimi
Organized by Cultural Association Malik Identità
Cultural Proj... more by Anna Vanzan & Roja Ebrahimi
Organized by Cultural Association Malik Identità
Cultural Project: Books help us read the world
VII Edition: "Pari o dispari?", Cagliari (Italy)
Venerdì 4 Marzo 2016 alle 18.30 in via Montesanto 28, Cagliari, Rassegna Nuovo mondo 2 – Proiezio... more Venerdì 4 Marzo 2016 alle 18.30 in via Montesanto 28, Cagliari, Rassegna Nuovo mondo 2 – Proiezioni e incontri sulle rotte dei migranti organizzata dal Circolo del cinema FICC LaboratorioVentotto e finanziata dalla RAS – Assessorato alla pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Anna Vanzan "Che genere di Islam : cinematografia dall’Iran e questioni di genere" Introduce e coordina Roja Ebrahimi. Questo appuntamento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Malik.
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Books by anna vanzan
Il testo dimostra proprio tale teoria, grazie anche ad un ricchissimo apparato fotografico.
e avversa alle sfumature di genere. All’interno dell’Islam c’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; ma c’è anche chi predica invece che sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi. La storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo
e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti. Ce ne parla questo libro, in modo spesso dissacrante e provocatorio, partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani fino alla situazione attuale, analizzando soprattutto il dibattito che coinvolge milioni di musulmani che vogliono conciliare l’essere «diversi» con la propria fede.
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Papers by anna vanzan
Il testo dimostra proprio tale teoria, grazie anche ad un ricchissimo apparato fotografico.
e avversa alle sfumature di genere. All’interno dell’Islam c’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; ma c’è anche chi predica invece che sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi. La storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo
e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti. Ce ne parla questo libro, in modo spesso dissacrante e provocatorio, partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani fino alla situazione attuale, analizzando soprattutto il dibattito che coinvolge milioni di musulmani che vogliono conciliare l’essere «diversi» con la propria fede.
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extensively described since the 19th century. After the Islamic Revolution, whose success was
partially decided by Shi'i myths and symbols and by women's contributions, the attention
towards gender aspects of Shi'i religious ceremonies increased, and now it is discussed in
numerous recent works. So far, scholars have mainly observed and described the rituals
performed in the capital Tehran, with the exception of Ingvild Flaskerud whose target of
research is the female community of Shiraz. However, it is South Iran that presents striking
peculiarities in the way women participate in Muharram ceremonies. This paper is based on
ethnographic research carried out among women performers in Muharram rituals in South
Iran, in particular in the Gulf area; it shows how women, by claiming their right to perform in
a public arena, are also asking to be recognized as social, cultural, historical and religious
agents.
This exotic aspect is highly coveted by the global art markets, while in Iran many criticize this neo Orientalistic approach by calling it “ciador art”, as the veil is its main protagonist. Critics maintain that the West interest in an art characterized by ethnic alterity and burden with issues of sexual inequality penalizes the developing of a universal language among the contemporary Iranian artists.
This paper explores the ethnic and gender boundaries in which Western market confines Iranian contemporary art and the way in which the Western discourse is colonizing Iranian artists.
Iranian contemporary art – women in Iran – neo Orientalism and Iran
Organized by Cultural Association Malik Identità
Cultural Project: Books help us read the world
VII Edition: "Pari o dispari?", Cagliari (Italy)
Anna Vanzan "Che genere di Islam : cinematografia dall’Iran e questioni di genere"
Introduce e coordina Roja Ebrahimi.
Questo appuntamento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Malik.