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Archeologia paleocristiana nella valle del Fiume Torto

2014, Notiziario Archeologico Soprintendenza Palermo, poster n. 14

L’esplorazione archeologica della media e bassa valle del Fiume Torto rientra nel programma di ricerca della cattedra di Topografia dell’Italia antica dell’Università degli Studi di Palermo nell’antica chora della colonia greca di Himera. Il comprensorio, caratterizzato da due versanti vallivi di natura collinare, che digradano dolcemente dalla zona di Montemaggiore Belsito verso il mare, oltre che dal corso d’acqua, che sfocia nel golfo di Termini Imerese, è fortemente contrassegnato dalla mole del Monte San Calogero (mt. 1326 s.l.m.) punto di riferimento per un vasto territorio. L’indagine del comprensorio descritto ha messo in luce resti che possono ricondursi ad età paleocristiana.

Archeologia paleocristiana nella valle del fiume Torto Rosa Maria Cucco (Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo – U.O. 5 per i Beni Archeologici) L’esplorazione archeologica della media e bassa valle del Fiume Torto rientra nel programma di ricerca della cattedra di Topografia dell’Italia antica dell’Università degli Studi di Palermo nell’antica chora della colonia greca di Himera. Il comprensorio, caratterizzato da due versanti vallivi di natura collinare, che digradano dolcemente dalla zona di Montemaggiore Belsito verso il mare, oltre che dal corso d’acqua, che sfocia nel golfo di Termini Imerese, è fortemente contrassegnato dalla mole del Monte San Calogero (mt. 1326 s.l.m.) punto di riferimento per un vasto territorio (fig. 1). L’indagine del comprensorio descritto ha messo in luce resti che possono ricondursi ad età paleocristiana. Sulla vetta del Monte S. Calogero si trovano i ruderi di una piccola chiesa ad aula monoabsidata (fig. 2). Il t toponimo San Calogero è di origine bizantina e secondo Cluverio (XVII secolo) è riferibile alla presenza sul monte di un monaco eremita, un kalòs Fig. 1. Foto aerea della bassa valle del fiume Torto ghèron. Il Mongitore, intorno alla metà del XVIII secolo, attribuisce l’origine del toponimo all’abitazione di un S. Calogero, cui sarebbe stata dedicata la chiesetta sulla cima. Il rinvenimento intorno ai ruderi di frammenti di lucerne di produzione africana (forme VIII e X dell’Atlante), databili tra il IV ed il VI sec. .d. C., induce ad ipotizzare un’origine paleocristiana dell’edificio. Lungo il fiume, nella media vallata, in territorio di Roccapalumba si trova la località “Ecclesia” (Fig. Fig. 2. Ruderi della chiesa sulla sommità del M.te S. Calogero 3). Quissono visibili un tratto di muro in opera 3) Qui vittata ed il piedritto di un arco. I numerosi frammenti di tegole tutt’intorno e una coppa vittata frammentaria di terra sigillata D databile tra IV e V sec. d.C. (Tipo Deneauve 1972, TAV. II, C 771,1) raccolta da Antonio Alfano, indirizzano verso una datazione della struttura in età tardo romana-bizantina. Il toponimo induce ad romana interpretare i ruderi come i resti di una basilica paleocristiana. Sempre nella media vallata, nella zona di Montemaggiore Belsito, l’insediamento di età imperiale è caratterizzato da otto fattorie di Fig. 3. Località Ecclesia, muro in opera vittata. grandi e medie dimensioni. In età tardo antica persistono tre insediamenti (UT 151 152 e 167) e ne nascono due nuovi, UT 162 e 166 (fig. 4). Si afferma l’uso di sepolture ad arcosolio, ricavate in affioramenti rocciosi isolati: si vedano le UT 163, 164, 165, 167 (fig. 5). L’UT 162, dopo una fase di occupazione classica ed ellenistica, venne Fig. 4. Insediamenti tardoantichi e bizantini nella rioccupata probabilmente nel corso del V secolo zona di Montemaggiore Fig. 5. S. Giovanni, arcosolio B e visse forse per tutto il VI secolo. Più a Sud il contemporaneo sito 166, da cui proviene un interessante coppo con motivo a pettine inciso con contemporaneo bollo (fig. 6), fu probabilmente sede di una fornace per la produzione di coppi. Ruolo egemone in questo retroterra, caratterizzato da ampi spazi coltivati a grano e da pascoli, fu quello rivestito dall’UT 167, in contrada Carpinello. CUCCO, R.M. 1999-2000, Ricognizione archeologica nella valle del F. Torto: avvio di La presenza di una necropoli caratterizzata da un progetto per la realizzazione di un SIT storico-archeologico. Tesi di dottorato di ricerca. II Università degli Studi di Napoli: Italia. tombe a camera (fig. 7), arcosoli, tombe a fossa, CUCCO, R.M. 2007, Montemaggiore Belsito. In S. Vassallo ed., Archeologia Fig. 7. Necropoli di Carpinello, tomba a camera fa presagire l’esistenza di un grande nelle vallate del Fiume Torto e del S. Leonardo. ISPE Archimede s.r.l., pp. 92-98. insediamento, forse un vicus. GIARDINA LO BIANCO, D. 2007, Roccapalumba. In S. Vassallo ed., nelle vallate del Fiume Torto e del S. Leonardo. ISPE Archimede s.r.l., pp. Testimonianza assai significativa della presenza Archeologia 99-102. bizantina nella zona di Montemaggiore Belsito è CUCCO, R.M., VASSALLO, S. 2007, Sciara. In S. Vassallo ed., Archeologia nelle un’iscrizione in caratteri greci, Ο ΟС Ѕ vallate del Fiume Torto e del S. Leonardo. ISPE Archimede s.r.l., pp. 103-116. (fig. 8), riutilizzata nelle fondamenta della chiesa ALFANO, A. 2009-2010, La Diocesi di Cefalù in età normanna e sveva. Fonti documentarie e dati archeologici: proposta di un GIS per il territorio. Tesi di rurale di Santa Maria degli Angeli, attestante il Specializzazione in Beni Archeologici-indirizzo Archeologia medievale. Fig. 6. S. Giovanni, Fig. 8. Epigrafe da Università di Roma “La Sapienza”: Italia, pp. 161-167 culto di San Giacomo. coppo con bollo S. Maria degli Angeli