Al centro della riflessione ci sarà la Sirena Partenope. «A rafforzare il recupero del mito di fondazione della città di Napoli da parte della Sirena durante il sec. XVI – dichiara Dinko Fabris – giunsero alcune circostanze occasionali. Nella prima metà del secolo fu ristrutturata nel centro di Napoli una fontana, già esistente in epoca aragonese, che forse incastonava una statua di origine greca raffigurante una Sirena-uccello che preme il suo seno. La fontana, tuttora esistente a pochi passi dall'Università e dal Rettifilo, è nota come fontana delle zizze o di Spinacorona. Per antica tradizione è stata attribuita al più celebre scultore attivo a Napoli in quel tempo, Giovanni Merliano da Nola, la ristrutturazione della fontana per ordine del viceré Pedro de Toledo. Quanto all'interpretazione simbolica della scena, la Sirena è posta come autentica protettrice della città, poiché col latte versato dal suo seno spegne le minacciose fiamme del Vesuvio alla sua destra e dalla parte opposta irrora uno strumento musicale ai suoi piedi, ossia asseconda la vena musicale dei partenopei suoi figli». Insomma la Sirena Partenope rappresenta l'anima mitica della città. Su tale aspetto punterà l'attenzione, in particolar modo, Giuseppe Germano: «La Sirena Partenope diventa in epoca aragonese, soprattutto nella trasfigurazione letteraria dell'umanista Giovanni Pontano, non solo il simbolo della bellezza ammaliatrice dei paesaggi variegati ed abbaglianti adagiati intorno al golfo, ma anche il simbolo della sapienza antica che ivi si era fin dall'antichità attestata sotto forma di scuole filosofiche e grandi tradizioni poetiche. Nella visione umanistica bellezza e sapienza si fondono nell'immagine di Partenope per celebrare i fasti della più grande capitale del Mediterraneo». A Pontano si affianca, infine, Sannazaro. «Nell'Arcadia del Sannazaro – evidenzia Pasquale Sabbatino – l'immagine cartografica ed edenica di Napoli, celebrata per la sua amena collocazione geografica nel Mezzogiorno d'Italia e nel Mediterraneo, viene assommata alla leggendaria fondazione ad opera dei Calcidici sulle coste della Campania, dove il corpo morto della sirena Partenope, suicidatasi dopo il tentativo di ammaliare Ulisse, era stato trascinato dalle correnti marine e infine sepolto. La leggendaria origine, narrata con ricchezza di particolari da Fiammetta nella Comedia delle ninfe fiorentine del Boccaccio, viene utilizzata dal Sannazaro per disegnare Napoli come ‘alta cittade', alta per nobiltà, ma anche per le armi e per le lettere». Simbolo di tradizione sapienziale e richiamo alle origini greche della città, il mito di Partenope, la sirena sul cui sepolcro sarebbe sorta la città di Napoli, rappresenta quindi uno dei principali fattori identitari per i protagonisti dell'Umanesimo e del Rinascimento napoletano. Questo ciclo di seminari, al suo terzo anno, intende mettere in luce e valorizzare caratteri, aspetti e protagonisti della cultura umanistico-rinascimentale di ambito partenopeo con un'attenzione dedicata anche alle peculiari declinazioni europee di tale cultura.