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La Quaresima, dal latino cristiano quadragesimam diem, cioè il 'quarantesimo giorno' prima della settimana santa e, quindi, a rigor di logica si dovrebbe indicare con questo nome solo il mercoledì delle Ceneri, segnava nel passato un periodo di penitenza, di digiuno, e soprattutto di astensione dalle carni e in senso più ampio da tutto ciò che contribuiva al godimento del corpo. Il significato precipuo era, pertanto, quello di poter meglio riflettere sulla caducità delle cose terrene, in attesa che la resurrezione di Cristo spalancasse all'animo umano le porte della vita eterna.
Il presente elaborato ha come obiettivo quello di ricostruire la giovinezza e, più in generale, gli anni formativi di Alcibiade attraverso le notizie tramandateci dalle fonti antiche. Nel primo capitolo viene sviluppata un’analisi della famiglia di Alcibiade dal punto di vista prosopografico, con l’analisi prima della famiglia del padre, Clinia, e poi di quella della madre, Dinomache. Successivamente si analizzeranno la natura e la consistenza del patrimonio. Nel secondo capitolo vengono analizzate due fonti, che più di altre, hanno tramandato notizie sugli anni giovanili di Alcibiade: l’orazione pseudo-andocidea Contro Alcibiade e la Vita di Alcibiade di Plutarco. Il tema della cattiva educazione di Alcibiade sarà analizzato nel terzo capitolo, ma si terranno presenti le fonti socratiche e la letteratura socratica su Alcibiade, che proliferò negli anni successivi alla morte di Socrate, accusato di aver corrotto giovani proprio come l’alcmeonide.
La Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale, 2019
In 1512, a sculpture of a sleeping, half-naked woman was bought by Pope Julius II and displayed in the Belvedere Courtyard of the Vatican Palace. Initially, the statue now identified as an Ariadne was believed to represent Cleopatra but it was installed as a fountain figure so that both her surroundings and her pose made her resemble the sleeping guardian nymph of the holy fountain evoked by the epigram Huius Nympha Loci, written in an antiquicising style by the Roman humanist Giovanni Antonio Campani. This article attempts to understand the reasons for and the meaning of this choice, that, with slight changes, would be preserved until the 18th century.
Actes del Congrés d'Obertura de l'Any Llull. «En el setè centenari de Ramon Llull: el projecte missional i la pervivència de la devoció». Palma, 24-27 de novembre de 2015, ed. L.Badia, A.Fidora i M.l Ripoll Perelló, Universitat de Barcelona / Universitat de les Illes Balears,Barcelona-Palma , 2017
T he main research results concerning the pseudo-Lullian alchemical corpus are synthetically exposed. Ivo Salzinger, firm believer in the authenticity of the alchemical writings of the great Catalan, is taken as a starting point, and the main stages of the pseudoepigraphical attribution, as well as the origin of the legend about Llull alchemist, are outlined. The basic idea is that, due to the great theoretical and practical significance of the elixir alchemy developed in the earliest alchemical texts attributed to him, pseudo-Lullian alchemy contributed to enhance Llull's fame throughout Europe from the late Middle Ages to the 18th century, parallel to the development of Lullism based on Llull's authentic works and focused on his ars combinatoria. 1. Salzinger e il lullismo alchemico U ltimo erede del lullismo rinascimentale, Ivo Salzinger coronava quell'importante epoca degli studi lulliani lasciandone nelle biblioteche europee l'imponente testimonianza con la sua edizione degli Opera omnia, che-insieme alla raccolta di opere edite nel secolo precedente da Lazar Zetzner, ma con un progetto molto più ampio e una messa a fuoco precisa-avrebbe costituito fino agli anni '50 del xx secolo la base della conoscenza del pensiero di Ramon Llull per gli storici della filosofia medievale; anzi, in realtà, dapprima per gli storici della filosofia rinascimentale, nella quale il suo pensiero veniva collocato, anacronisticamente ma sensatamente dato il successo di cui la sua ars aveva goduto nel Rinascimento e di cui ancora godeva nella prima età moderna-basti ricordare l'interesse suscitato in Leibniz. 1
La tradizione manoscritta slava delle opere contro i latini di Gregorio Palamas
Una ri-lettura di alcuni giochi tradizionali di terra jonica. di
Recensione a Ioan Petru Culianu, Iocari serio. Scienza e arte nel pensiero del Rinascimento. Edizioni Lindau, Torino, 2017; pubblicata su Axis Mundi: https://axismundi.blog/2018/01/25/i-p-culianu-gioco-e-magia-nel-rinascimento/ e sul Nuovo Giornale di Filosofia della Religione: https://www.filosofiadellareligione.it/index.php/2-primo-piano/97-ioan-petru-culianu-iocari-serio-scienza-e-arte-nel-pensiero-del-rinascimento
Sulla tua tavola ogni giorno trovi il pane fresco e croccante. Ma da dove viene quel buon pane? Proviamo a ricostruire il suo percorso.
2004
GHERARDO ORTALLI, The pathological gambler and the notary: the "promissio de non ludendo", 7 ERMANNO ORLANDO, Morire per gioco a Venezia nel Trecento. La passione e il caso, la tolleranza e la repressione, 19 BERNARD RIBÉMONT, Christine de Pizan et les jeux de cour (à propos des Jeux à vendre), 49 SERGE VAUCELLE, «Jouer à la veuë du Prince». Pédagogie sportive et préparatifs corporels aux fêtes de la cour dans la France classique (1550-1650), 56 RAFAEL NARBONA VIZCAÍNO, Los juegos y espectáculos de la fiesta del Corpus Christi en los reinos ibéricos (1264-1545), 67 LUISA CAPOROSSI, Gioco e tempo nell'"Appartamento dello specchio" del castello estense di Ferrara. Ipotesi per il programma iconografico di Pirro Ligorio, 98 PATRIZIA GRIMALDI PIZZORNO, Justice at Play or The Play of Justice, 115 DENNIS BRAILSFORD, Royalty and English Sport 1727-1760. The King and the Country, 128 TOMÁS A. MANTECÓN MOVELLÁN, El control de la moralidad por medio de la fiesta: flagelantes y cencerradas en la España cantábrica, 141 Schede/Cards/Fiches/Karten PAOLO GARBINI, L'amicizia in palio, il campione di nuoto e l'azzardo: sport e gioco in Boncompagno da Signa, 163 ANNE-MARIE BUFFELS, Archives & Collections de la Loterie nationale belge, 168 Libri/Books/Livres/Bücher HEINER GILLMEISTER, Tennis. A Cultural History, recensione di Gherardo Ortalli, 172 ROBERTO CAMPAGNER, Lessico agonistico di Aristofane, recensione di Fernando García Romero, 174 CHRISTIAN WALLNER, Soldatenkaiser und Sport, recensione di Claudio Azzara, 177 DUCCIO BALESTRACCI, La festa in armi. Giostre, tornei e giochi del Medioevo, recensione di John Marshall Carter, 177 GIOVANNI PONTANO, I libri delle virtù sociali, a cura di FRANCESCO TATEO, recensione di Benjamin G. Kohl, 179 ANTONIO SCAINO, Trattato del giuoco della palla, a cura di GIORGIO NONNI, recensione di Cees de Bondt, 180 ILARIA TADDEI, Fanciulli e giovani. Crescere a Firenze nel Rinascimento, recensione di Matteo Casini, 184 DIEGO D'ELIA, Il Codice Vaticano "Boncompagni N. 3", recensione di Barbara Holländer, 188 La festa a Catalunya. La festa com a vehicle de sociabilitat i d'expressió política, recensione di Tomás A. Mantecón Movellán, 192 Lo sport in uniforme. Cinquant'anni di storia in Europa (1870-1914), recensione di Piero Del Negro, 195 FRANCO PRATESI, Pietre e pilastri. Panoramica storica del go dal punto di vista italiano, recensione di Paolo Zanon, 198 Notizie/News/Nouvelles/Nachrichten GHERARDO ORTALLI, Le jeu aux XVIII e et XIX e siècles et les ménestrels dans deux numéros de revues italiennes entièrement consacrés à des monographies, 200
PATRIMONIUM APPIAE. Depositi emersi, 2022
Sin dai primordi, i tracciati della via Appia e della Latina erano essenzialmente legati a due santuari basilari della cultura latina: la via Latina connetteva Roma con il centro sacrale di Iuppiter Latiaris sul monte Cavo, culto federale dei più antichi centri latini, l’altra, cd. “via albana” in quanto collegamento diretto tra la valle del Tevere e gli abitati dell’area albana, era invece diretta all’area del nemus Aricinum, il santuario di Diana nel territorio di Aricia, tanto che per l’Appia il nome di via diania o via nemorensis è stato recentemente preferito a quello di “via albana”
M. DAVID - A. MELEGA, “Cultura del monogramma nelle religioni misteriche della Tarda Antichità”, in Scritture nascoste, scritture invisibili, a cura di A. Campus, S. Marchesini e P. Poccetti, Verona – Roma 2020, pp. 105-118 , 2020
The monogram in Late Antiquity. Since the beginning of the IV century AD the monogram - as a symbol of the identity of a religious expression -appears as a fundamental component in the evolution of the forms of communication in a multicultural society. The great diffusion of Mithraism between the III and IV centuries AD is witnessed by the many places of worship, but also by the rich epigraphic and sculptural materials found so far. In the case of Ostia, the city with the highest number of mithraea in an urban context, the widespread presence of Mithraic signs and symbols can be recognized even outside the places specifically dedicated to the rites of this religious expression. The case studies presented here are investigated in relation to those known in other religious contexts, particularly in Christian ones.
Academia Biology, 2023
(A. Buko ed.) Średniowieczny zespół rezydencjonalny na Górze Katedralnej w Chełmie (Medieval palatial complex on the Cathedral Hill in Chełm), Warszawa , 2019
C-Legenda - Revista do Programa de Pós-graduação em Cinema e Audiovisual, 2011
AI and Ethics, 2024
Revista TransVersos, 2023
Las Torres de Lucca, 2023
Applied Psychology: An International Review, 2018
ELFIS AHUFRUAN, 2024
ergodd.zoo.ox.ac.uk
Espaço Ameríndio, 2012
Animal, 2010
Orphanet Journal of Rare Diseases, 2015
Problems of Education
Proceedings of 36th International Cosmic Ray Conference — PoS(ICRC2019), 2019
Biogeosciences, 2014
Nature Communications, 2015
Revista de Administração da UFSM