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La peste nella letteratura milanese del Cinque e del Seicento

2023, Crisi e resilienza

Il saggio propone una panoramica sui testi letterari dedicati alla peste editi a Milano in occasione dei due storici contagi, quello degli anni ’70 del Cinquecento e quello del 1630. Legati dal protagonismo dei due arcivescovi Borromeo, san Carlo e il Federico manzoniano, i due eventi ispirarono un vero e proprio topos nella tradizione lombarda. In particolare, l’attenzione si pone sull’intervento del poeta Giuliano Goselini, autore di una canzone sul contagio che si segnala per autonomia dal modello carolino, e, per la peste federiciana, sul dramma del frate Benedetto Cinquanta, un esempio di ‘tragedia spirituale’ meritevole di attenzione.

La peste nella letteratura milanese del Cinque e del Seicento ROBERTA FERRO The essay offers an overview of the literary texts dedicated to the plague published in Milan on the occasion of the two historic infections, that of the 1570s and that of 1630. Linked by the protagonism of the two Borromeo archbishops, San Carlo and Manzoni’s Federico, the two events inspired a real topos in the Lombard tradition. In particular, the attention is focused on the intervention of the poet Giuliano Goselini, author of a song on the contagion which stands out for its independence from the Carolinian model, and, for the Federico’s plague, on the drama of the friar Benedetto Cinquanta, an example of ‘spiritual tragedy’ worthy of attention. Tra gli innumerevoli ambiti tematici che da secoli la scrittura poetica esplora ed esprime vi è anche la medicina, sia qualora la poesia canti la ‘salute del corpo’ sia, più spesso, come riferimento alla ‘malattia’ e dunque, restringendo a ciò che importa in questa sede, al fenomeno della peste. Nulla di strano, ovviamente, considerando la primitiva vocazione enciclopedica della letteratura, ritenuta adatta a sondare e trasmettere questioni scientifiche, praticate in versi da medici oltre che da letterati, per quel che può valere tale distinzione nei secoli passati. L’incontro medicina-poesia era poi certamente favorito dall’impostazione della scienza medica tradizionale, che di fatto manterrà in voga ancora a lungo l’antico indirizzo galenico, prima che finalmente, a partire da metà Seicento ma con esiti diffusi più lentamente, subentrasse la medicina moderna, figlia della scienza sperimentale1. Nella prospettiva tradizionale, infatti, la malattia è conseguenza di uno squilibrio degli umori, con pregiudizio delle funzioni vitali, non è portata da un’entità patogena esterna e il medico deve occuparsi pertanto del risanamento 1 M.D. Grmek, Il concetto di malattia, in Id. (a cura di), Storia del pensiero medico occidentale, 3 voll., Bari, Laterza, 1993, vol. I, Antichità e Medioevo, pp. 323-347. 53