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2023, Non credo ReligionsFree
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Nell'inquietante presente di moltiplicazione dei fronti di guerra, l'immigrazione incontrollata è per l'Europa uno dei problemi politici più complessi. L'immigrazione è una grande avventura umana, riempie i notiziari, interroga la politica, muove i governi. Nel gran parlarne, trapelano aspetti meno indagati, interrogativi pesanti sui limiti di umanità e di intelligenza o meglio sugli espedienti di disumanità e di vera e propria crudeltà di chi comanda i Paesi, il nostro compreso. Un esempio, la trovata dei "Paesi di origine sicuri",
Il 23 novembre 1980 una potente scossa di terremoto sconvolse le zone interne di Campania e Basilicata. Quel terremoto, meglio conosciuto come terremoto dell’Irpinia, è divenuto per l’opinione pubblica nazionale, con il passare degli anni, il simbolo di ritardi e di sprechi. Qui invece, attraverso le testimonianze di chi visse quei 90 secondi, vengono raccontati il momento della scossa, i giorni della prima emergenza, la solidarietà dei volontari e i mesi successivi, quelli in cui si misero in moto quei processi che avrebbero cambiato definitivamente il volto di quei paesi e la vita dei suoi abitanti. Raccontare e descrivere quei giorni vuol dire consegnare a chi è venuto dopo gli strumenti per interpretare in modo autonomo cosa è stato il terremoto e la ricostruzione, e allo stesso tempo aiuta a riflettere su come le comunità conservano o eludono la memoria del terremoto. La comprensione di come è cambiata la società di questo pezzo di Sud e di quale posto questa vicenda occupa nella storia recente d’Italia parte inevitabilmente da quegli interminabili 90 secondi del 23 novembre 1980. “Nei racconti sentiti molte volte e da tante voci diverse, comprese le fonti scritte che hanno narrato di quella sera di novembre che sconvolse la vita di molte persone, c’è un elemento ricorrente, un riferimento climatico. Tutti i racconti descrivono la giornata del 23 novembre, una domenica, facendo riferimento alla mitezza dell’aria novembrina, un’eccezione concessa di rado in una zona di montagna come l’Irpinia. Quella calma dell’aria veniva associata, in questi racconti e nella credenza popolare, ad un presagio di sventura, un ribollire delle viscere della terra e alla potenza naturale sovvertitrice. La forza con cui la terra tremò alle 19 e 34 del 23 novembre 1980 fece sì che quel presagio di sventura si tramutasse in realtà”.
Il Senso della repubblica , 2023
Curriculum di Francesco Bottaccioli aggiornato al febbraio 23
Saliuto ai colleghi e agli amici, 2023
Saluto ai colleghi e amici in occasione del collocamento a riposo, con bibliografia degli scritti principali For colleagues and friends on the occasion of retirement, with bibliography of the main writings
2017
Quando si parla di narrazione storico-documentaria nell’ambito delle arti contemporanee, ci si pone inevitabilmente alcune domande sulla natura, la funzione e l’affidabilita di queste narrazioni. L’emergere di forme ibride di racconto fattuale ha reso necessario una riflessione sul modo in cui le tracce, le fonti e i documenti vengono affrontati dagli artisti, sia nella loro organizzazione narrativa, che nella loro restituzione contenutistica. Nell’arte contemporanea e piu nello specifico nell’ambito del video, si e assistito al proliferare di produzioni che da un lato raccontano, documentano e informano su vicende storico-politiche, di cronaca, ecc., e dall’altro lato aprono una meta-riflessione sulla natura di queste narrazioni. Nel caso di November (2004) dell’artista tedesca Hito Steyerl, si e di fronte a un lavoro in cui si narrano contemporaneamente una vicenda storica ed una biografica, ed in cui si avanzano dei dubbi sulla pretesa di verita di ogni forma documentaria. Il pre...
2017
La rivoluzione dell'ottobre 1917 è stato l'avvenimento più grandioso in tutta la storia delle rivoluzioni. Esplosa come rivoluzione democratica contro quel misto fra modo di produzione asiatico e feudale che era l'autocrazia zarista, ha prodotto, durante il suo corso, la discesa in campo del comunismo. La tesi di Lenin è nota: in Russia c'era una borghesia appena formata e inconseguente, incapace di abbattere lo zarismo con una forza distruttiva radicale. C'era una classe contadina che non aveva ancora potuto fare il salto dalla comunità di villaggio al mercato capitalistico. C'era un proletariato poco numeroso ma giovane, organizzato da grandi industrie moderne e da un partito rivoluzionario conseguente. La rivoluzione incalzava, la borghesia cincischiava con lo zarismo, il contadiname era assente. L'unica forza in sintonia con la storia che si stava svolgendo era il proletariato. Il partito si assumeva il compito di guidare questa classe alla conquista del potere, saltando la fase storica democratico-borghese, mettendo i contadini in condizioni di non nuocere. L'analisi era corretta, lo provano le conseguenze: la storia macinò il partito democratico, aprì la strada a quello proletario, lo portò ad usare gli strumenti della democrazia, i soviet, per superare la democrazia. La borghesia inetta non reagì, i soviet furono conquistati al bolscevismo, cadde il simbolico Palazzo d'Inverno e con esso il potere zarista. Due rivoluzioni in una, la guerra civile, l'accerchiamento da parte delle armate bianche, l'intervento diretto e finanziario delle potenze imperialiste. E ancora, l'incredibile contrattacco dell'Armata Rossa su sette fronti, la fondazione dell'Internazionale, la marcia su Varsavia. Un impeto che terrorizzò il mondo borghese, un concentrato di volontà armata che travolse tutti i vecchi paradigmi rimasti in piedi, specie nella socialdemocrazia: il mondo non andava governato, andava rifatto. Il vecchio riformismo, con le sue conquiste graduali, i compromessi con la borghesia, l'intossicazione da parlamento, sembrò annientato. Milioni di uomini vedevano nella Russia il proprio futuro. Milioni di uomini avevano sentito che era possibile progettare e realizzare una società nuova. Non si trattava di "edificare socialismo", come si sarebbe detto più tardi, con un'espressione che evocava antiche utopie, ma di liberare il comunismo tenuto prigioniero nel famoso leniniano "involucro che non corrispondeva più al suo contenuto."
Sommario : 1. La fenomenologia della non credenza. -2. Non credenza e Costituzione. -3. Interpretazioni dell'art. 19 Cost. -4. La dimensione sovranazionale della tutela e il diritto comparato -5. I casi emblematici. -5.1. La problematica dei simboli religiosi. -5.2. L'ora di religione. -5.3. Il c.d. "sbattezzo". -5.4. Visite pastorali e funzioni liturgiche nelle scuole e nei luoghi di lavoro. -5.5. La richiesta di Intesa con lo Stato da parte dell'U.A.A.R.
2021
Il 23 giugno 1905 una ondata temporalesca di particolare gravità si abbatté con tragica violenza su buona parte dell’Italia settentrionale, devastando anche i territori di Romagna e provocando danni incalcolabili a cose e persone. Soprattutto alle classi rurali, già segnate da una secolare miseria. Dopo una veloce analisi meteorologica del disastroso evento, che nella memoria collettiva venne battezzato impropriamente come “uragano”, la ricerca focalizza l’attenzione sulla controllata esplicazione dei sussidi a Forum Popili. Tra ragion di stato e interessi personali, le puntuali fonti documentarie permettono di ricostruire il percorso di tali sostegni, inconsistenti, mal distribuiti e assegnati, infine, con irragionevole ritardo.
Academia Biology, 2023
Archeostorie. Journal of Public Archaeology, 2018
Acknowledging Death: Social Formality and Individual Reality, 2023
BBC News සිංහල, 2023
The Fountain Journal of Interdisciplinary Studies, 2023
American Economic Review, 2007
Proceedings of the International Conference on Environmental and Energy Policy (ICEEP 2021), 2021
Pintura en los reinos: identidades compartidas. Territorios del mundo hispánico, siglos XVI-XVIII., 2009
The Journal of cell biology, 1990
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2022
Journal of Pediatric Nursing, 2018
IEICE Electronics Express, 2009
European Journal of Medical and Health Sciences
Journal of the American College of Surgeons, 2009
Journal of Indonesian Legal Studies