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Avvocato, saggista e studioso delle fortificazioni medioevali. Esterno UniFi Architettura -Dida Documentation and management small historical settlements ABSTRACT intervento del 24 ottobre 2014 -"Sala dei Grandi", Provincia di Arezzo. "Associazionismo: ieri, oggi e domani: profili storici, giuridici e fiscali" Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti professioni Affari BPW Italy, International federation of Business and Professional Women Comitato Pari Opportunità Ordine Avvocati Arezzo Fondazione Forense Ordine Avvocati Arezzo Ordine Dottori e Commercialisti Arezzo Negli ultimi ottanta o cento anni l'aumento della consapevolezza femminile ha reso il relativo contributo alla società determinante e in rapido e continuo movimento.
2011
It exists a link between gender and poverty and between gender empowerment and development: in the Least Developed Countries (but also in the industrialized ones) gender empowerment can play an important role in social and economic development. The organization of productive women associations could promote this process. A more equal access to resources and opportunities between men and women has positive consequences not only for current society, but also for future generations. This study draws on about 60 interviews carried out in several cities and villages in Burkina Faso. The target of the interviews were feminine associations with different level of education, age and marital status of the members, different activities, labour organization, geographical context (urban or rural), etc. The ability of achieving the goals of women empowerment and poverty reduction depends on the characteristics of the association. Keywords: gender empowerment, women associations, collective activ...
Storia e problemi contemporanei, 2022
Il saggio propone un’analisi delle politiche transnazionali seguite dall’Udi e dal Cif negli anni compresi tra il 1956 e il 1966, un decennio che presenta graduali forme di cooperazione volte alla promozione dello status della donna nelle società attraversate da significative trasformazioni. Nel segno di un graduale riavvicinamento di intenti sperimentato a livello locale dal variegato scenario delle associazioni femminili, entro questo arco cronologico si realizza un rinnovato colloquio sui temi della pace, dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere, nonché si muovono primissimi passi verso quel processo di empowerment promosso su scala globale dall’Onu nel decennio successivo.
Territorio, n. 69, 2014
Interrogare welfare e diritti di cittadinanza attraverso uno sguardo di genere permette di far emergere le aporie del presunto universalismo dello stato sociale del secondo dopoguerra : un welfare che si costruisce su tradizioni e prassi di certo non neutre dal punto di vista del genere, in cui la distinzione (prepolitica) tra pubblico e privato -con le relative sfere di competenza di uomini e donne -è alla base del perpetuarsi di alcune disparità che si esplicano sia in modi espliciti con interventi normativi, sia in modi impliciti attraverso mancati interventi diretti da parte di famiglia/individui, stato e mercato . I movimenti femminili hanno avuto un ruolo importante nel far emergere queste diseguaglianze e nel mettere in discussione alcuni modelli consolidati di cittadinanza e di partecipazione democratica, che vedono nel rapporto casa-famiglia-lavoro uno dei nodi centrali della questione. Il 'dilemma inespresso' legato alle attività di cura (Saraceno, 2009), relegate al «limbo dell'attribuzione implicita» (Sabbatini, 2009), emerge con forza in Italia negli anni del boom economico che vedono le donne entrare nel mercato del lavoro in modi multiformi (dalle fabbriche, alle scuole, al lavoro a domicilio), ponendo nuove domande di benessere e di protezione sociale per sé e per la propria famiglia. Sebbene negli anni '60 i movimenti femminili non siano ancora in grado di mettere completamente in discussione -in forme esplicite -i ruoli di genere dentro e fuori le mura domestiche , al contempo tuttavia cominciano a costruire una coscienza intorno alle possibilità emancipatorie che derivano dalla condizione di donna e madre lavoratrice . La «grande trasformazione non governata» (Crainz, 2003, p. 20) che modifica profondamente la società italiana vede le donne protagoniste «nel lavoro, nell'istruzione, nelle famiglie, nel decidere i tempi della procreazione. [...] Più donne nelle fabbriche, più donne negli uffici, più donne nelle scuole e nelle università […]. La nuova società italiana è in larga misura il risultato di questa rivoluzione femminile» (Vidotto, 2005, p. VII). E proprio da questo presupposto gli anni a cavallo tra '50 e '60 rappresentano un momento interessante per la storia delle donne in Italia, rimasto in parte fuori dalle grandi periodizzazioni del secondo dopoguerra, in posizione intermedia tra la memoria della Resistenza e il riemergere del femminismo negli anni '70 (Wilson, 2011). Molti degli studi dedicati a questi anni sono incentrati sui modi in cui l'affermazione di nuovi stili di vita e di consumo ha trovato le donne attrici più o meno consapevoli di un epocale processo di Welfare al femminile. Associazionismo progettuale e servizi pubblici negli anni del miracolo 1
Percorsi interdisciplinari della ricerca storico -religiosa sul mondo antico, ed. G. Viscardi, 2023
L’intento del contributo è di analizzare le denominazione di due gruppi di fedeli e sacerdotesse di Dioniso: le Tiadi di Delfi e le Sedici donne di Elide, allo scopo di tracciare la storia dei loro nomi, il loro significato e la corrispondenza tra il nome e le attività a cui queste donne sono legate in un contesto di culto. Gli esempi scelti sono rappresentativi dei diversi modi in cui Dioniso veniva celebrato: le cosiddette Tiadi di Delfi rappresentano un culto fondamentalmente menadico, mentre per le Sedici donne di Elide si tratterebbe di un culto civico, ciòe controllato e organizzato dalla polis.
-Questione femminile e associazionismo cattolico a Genova (1892-1918) in "Annali della Facoltà di Scienze Politiche. Università di Genova", 1980/1982, pp.99-118] Annali della Facoltà di Scienze politiche Università degli Studi di Genova, 1982
Percorsi dell'associazionismo femminile cattolico a Genova tra '800 e primo '900.
Chronica Mundi , 2017
Within the context of the female associations operative in Italy during the fascist regime, the Association of Jewish Women of Italy occupies a prominent place. It was founded by some of the most active members of the National Women’s Union, who chose to employ the skills and operational capabilities acquired through their involvement in the association for the benefit of the Jewish communities living in Italy, Libya, and Palestine. Members of the AJWI aimed to combine commitment with female leadership that was urged and aspired to inside Zionist spheres, while simultaneously being completely oblivious to the governing bodies of the Jewish communities. These members longed to implement their autonomous capacity to plan and organize the countless initiatives that would then prove to constitute a solid deposition. National and local executives of the AJWI continued to operate up until the early 1940s, despite departures and desertions. The situation was rendered ever more difficult by the drastic measures adopted by the Fascist Regime regarding women’s associations, the unbearably open hostility from representatives of some Jewish communities, and the implementation of racial laws. In 1945, the AJWI was reconstituted, and the new executives were called upon to gather the deposition left behind and encompass the example set forth by the Founders. What they had in common was the desire to build a community where women’s right to citizenship would not only be asserted but stubbornly exercised daily; where the state of being Jewish and Italian could continue to represent a valuable resource in the problematic process of constructing the Italian Republic and the State of Israel.
Al femminile. L’architettura, le arti e la storia, 2023
Negli anni di passaggio tra i due secoli, Ottocento e Novecento, Roma, soprattutto dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della Ca¬pitale da Firenze, si caratterizza per una fervida vivacità intellettuale spesso sollecitata e sostenuta anche da alcune significative figure femminili che operano nell’architettura, nell’urbanistica, nell’archeologia e nel restauro attraverso il loro graduale processo di partecipazione nel mondo culturale. In quest’ottica nascono a Roma sodalizi come l’Associazione Nazionale per la Donna, nel 1897, prima organizzazione femminile italiana; l’Unione Femminile Nazionale a Milano, nel 1899 e, nel 1903, il Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, aderente al Consiglio Internazionale femminile . Una fase di grande trasfor¬mazione sociale e culturale che diventa occasione per esprimere idee, aspirazioni, sogni. Ma già alcuni anni prima troviamo alcune protagoniste in associazioni romane, in particolare nell’Associazione Artistica fra i Cultori dell’Architettura, sodalizio che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della città. Si tratta di un gruppo di donne colte, emancipate, impegnate nel processo di evoluzione civile, politico, sociale e culturale, con una vastissima gamma d’interessi, figure carismatiche impegnate nella concretizzazione di idee e obiettivi importanti, rivolti al miglioramento delle condizioni di vita delle donne, a risolvere i grandi problemi del tempo ma, soprattutto, a elevare culturalmente coloro che vivono ai margini, nelle campagne e nelle grandi città in trasformazione. In the transitional years between the two centuries, the nineteenth and twentieth centuries, Rome, especially after the Unification of Italy and the transfer of the Capitale from Florence, is characterized by a fervent intellectual vitality often urged and sustained also by some significant female figures working in architecture, town planning, archaeology and restoration through their gradual process of participation in the cultural world. With this in mind, sodalities such as the National Association for Women, in Rome, in 1897, Italy's first women's organization; the National Women's Union in Milan, in 1899; and, in 1903, the National Council of Italian Women, an adherent of the International Women's Council . A phase of great social and cultural transfor¬mation that becomes an opportunity to express ideas, aspirations, dreams. But already a few years earlier we find some women protagonists in Roman associations, particularly in the Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR), an association that played a fundamental role in the construction of the city. It was a group of educated, emancipated women, committed to the process of civil, political, social and cultural evolution, with a very wide range of interests, charismatic figures engaged in the concretization of important ideas and goals, aimed at improving the living conditions of women, solving the great problems of the time but, above all, culturally elevating those living on the margins, in the countryside and in the large cities undergoing transformation.
Ambiente e clima. Il presente per il futuro 14-15-16 Novembre 2019 Lecce Ex Convitto Palmieri Piazzetta Carducci Programma provvisorio
L’interazione tra associazioni e mercato ha indotto a rinvenire nei modelli organizzativi commerciali soluzioni mutuabili per le organizzazioni senza scopo di lucro. Tale orientamento è supportato dalla convinzione che quest’ultime rappresentano una valida alternativa agli enti del Libro V del codice civile per l’esercizio dell’impresa. Le soluzioni offerte in materia non sempre paiono adeguate e coerenti, sollecitando una ristrutturazione del settore. Prima di invocare ulteriori riforme è necessaria, tuttavia, un’attenta riflessione sui fenomeni associativi. A tal riguardo, s’impone una (ri)definizione delle questioni che attengono alla qualificazione di detti fenomeni; ciò seguendo un alternativo percorso ricostruttivo che si avvalga di una diversa chiave di lettura: la partecipazione all’attività. La specificazione della posizione dell’individuo e del patrimonio all’interno dell’organizzazione collettiva permette di saggiare i limiti funzionali dello statuto normativo degli enti del Libro I del codice civile con riferimento all’esercizio dell’attività economica. La natura della partecipazione contraddistingue ontologicamente i rapporti associativi e rileva nella selezione del modello organizzativo adeguato a un’efficiente gestione imprenditoriale. Il ricorso a siffatto criterio selettivo svela le criticità degli esiti di un dibattito tutt’altro che sopito in tema di associazioni e impresa.
Revista Docencia Universitaria, 2010
nemet.ektf.hu
Archives de sciences sociales des religions, 2015
The Carter Center, 2021
Banatul azi, 2023
Information Management and Business Review, 2023
ГОСУДАРСТВО РЕЛИГИЯ ЦЕРКОВЬ в России и за рубежом, 2021
Fórum Ambiental da Alta Paulista, 2023
Journal of Biomedical Optics, 2012
Frontiers in Plant Science, 2018
Gastroenterology Report, 2019
Journal of Pharmaceutical Research International
2008 Winter Simulation Conference, 2008
… of the 29th Conference of the …, 2001