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Augustus conquest of Asturian gold mines
Capitolo "Coreologia" analisi delle forme di danza del Trentino. Dal libretto illustrativo di : Morelli, Staro, Trentino: danze della tradizione. Neuma, Trento 2005
L a strategia progettuale del MARTa -museo di arte contemporanea, architettura e design-muove dal vincolo imposto dalla Municipalità di Herford di recuperare un frammento di un edificio industriale preesistente. Secondo il programma del 1998, l'edificio industriale doveva quindi essere conservato e dovevano essere creati nuovi spazi espositivi, per un totale di 7.000 m 2 , disposti nei nuovi padiglioni lungo l'asse nord-sud. Il progetto si sviluppa, quindi, intorno a questo nucleo preesistente che occupa circa 1/4 del totale ma, sembra quasi scomparire, nell'abbraccio dello straordinario organismo che Gehry gli ha costruito intorno. Le sue forme squadrate e le superfici d'intonaco bianco fanno risaltare maggiormente la sinuosità organica dei nuovi volumi e il loro singolare trattamento materico. L'accesso al museo è enfatizzato da una corte d'ingresso che funziona anche da spazio urbano pubblico su cui si impone l'elegante lastra in acciaio con il traforo del logo del museo che scherma la fac-ciata dell'edificio industriale. I circa 3.400 metri quadrati del blocco preesistente contengono, al piano terra, un atrio ed uno spazio commerciale, mentre, ai piani superiori, le sale espositive ed i laboratori. I padiglioni a sud si articolano intorno ad uno spazio espositivo principale multifunzionale di circa 445 metri quadrati, da cui si sviluppano un grappolo di sale minori inondate di luce da lucernari in copertura, per un totale di circa 730 metri quadrati. In questa parte del museo sono ospitate due importanti collezioni: la donazione di Karl Keber che consiste in centottanta dipinti dagli anni Settanta a Novanta, e la raccolta privata di opere d'arte contemporanea del direttore artistico del MARTa, Jan Hoet. La parte a nord, di dimensioni più contenute, ospita uno spazio espositivo di circa 345 metri quadrati dedicata al design ed agli eventi speciali. Lungo il lato sud-est è stata organizzata una zona ristoro con caffetteria e ristorante che si affacciano sulla dolce ansa del fiume che definisce il limi-
Quale percorso formativo ci consegna la narrativa dii Dostoevskij? Per quale uomo? Per un uomo post-occidentale, già tratteggiato in controluce nella Divina Commedia?
in RUSCONI Angelo ed., La voce della terra. Ritualità sacra e profana fra Lombardia e Ticino, Udine, Nota, pp. 147 – 171., 2020
L'usanza L'usanza della Stella o dei Tre Re è documentata nell'arco alpino italiano, dal Ticino alla Slovenia. Risulta presente anche in vaste zone dell'Europa centrale non riformata, soprattutto germanofona ma anche boema, ungherese e slava. Nel periodo che va da Natale all'Epifania un gruppo di cantori, spesso mascherati da Re Magi, visita le case del paese eseguendo canti di questua e ricevendo in cambio doni di vario genere. Un cantore porta una stella solitamente illuminata e girevole. Il ricavato della questua può essere devoluto alla Chiesa oppure diviso fra i singoli cantori. La stella e il pastore Canti di questua e sacre rappresentazioni natalizio-epifaniche nell'arco alpino, dalla Controriforma alla tradizione orale contemporanea
I Avete mai provato ad immaginare un cielo senza stelle? Credo che non esista niente di più triste. Pensate a una notte oscura, una di quelle notti tristi e malinconiche in cui sentite di essere soli, irrimediabilmente soli. Quale altro conforto ci rimane se non la fedele compagnia delle stelle, che ci osservano senza giudicare, che rimangono lì, immobili, a farsi guardare senza chiedere nulla in cambio, anzi offrendoci spontaneamente la loro muta solidarietà? E non è che poi stanno solo lì a scrutare le nostre piccole vite. No, le stelle ci parlano, ci hanno sempre parlato. Sono le stelle a mostrarci le tendenze, a suggerirci la via da percorrere, a farci capire quando è arrivato il momento di fare o non fare qualcosa. Io posso ascoltare le loro indicazioni, posso tradurre in linguaggio umano i loro messaggi cifrati. Tutti credono che sia un astrologo e glielo lascio pensare, perché non ho nessuna voglia di impantanarmi in discussioni che avrebbero come unico risultato una testarda e orgogliosa riaffermazione delle proprie opinioni di partenza. Ma se dovessi davvero definire quello che sono, allora l'unica parola che uscirebbe dalle mie labbra sarebbe "artista". Io non mi sporco le mani con gli oroscopi da rivista o le squallide predizioni di fine anno. Quelli, se per caso non lo sapete, vengono generati da software programmati da informatici che, nella migliore delle ipotesi, hanno letto un qualche manualetto di introduzione all'astrologia. Ciò che io faccio è ricostruire la situazione celeste esistente nel momento di una nascita. Perché proprio nel momento in cui veniamo alla luce, proprio nell'attimo in cui i nostri occhi si aprono terrorizzati di fronte a un mondo ignoto, le stelle sono già lì, pronte a confortarci, a darci consigli che, ovviamente, non siamo ancora in grado di comprendere, ma che resteranno validi per tutto il resto della nostra vita. Il cielo già conosce la nostra natura interiore, non fa nulla per nasconderlo, ma solo gli artisti come me hanno la capacità di decodificare in modo chiaro quei segnali. Che nessuno pensi che sia un lavoro facile! Immaginate un soggetto che, alla nascita, abbia il Sole in Ariete e l'ascendente in Capricorno. La sua natura solare dovrebbe portarlo a essere persona di poche paure, impetuoso, sempre pronto ad aiutare, nonostante una certa incostanza. Eppure, per la natura dell'ascendente, lo stesso soggetto sarà portato anche a evitare di esporsi a rischi eccessivi, a pensare molto prima di risolversi all'azione. Tutto questo sarà presente nella sua personalità e quello che a me compete è cerare di integrare ogni elemento, anche quelli apparentemente contraddittori, nel carattere di quel particolare individuo, per cercare di comprenderne il passato, analizzarne il presente e orientarne il futuro. Dalle conoscenze astronomiche a quelle psicologiche: tutto è necessario. Ma nulla acquisirebbe un senso compiuto senza quell'intuito, quella capacità di riconoscere e comprendere le sfumature, che trasformano ogni mio lavoro in una vera e propria opera d'arte.
Sommario: 1. Dalla privacy alla tutela dell'autodeterminazione informativa -2. Il consenso al trattamento dei dati e dell'immagine del minore -3. Riservatezza e profilazione degli utenti in internet -4. Bilanciamento costituzionale tra diritto all'immagine e diritto di cronaca -4. Rischi e responsabilità per la diffusione dell'immagine e dei dati personali in Internet 1. Dalla privacy alla tutela dell'autodeterminazione informativa Diritto all'immagine, alla riservatezza, all'onore ed alla reputazione costituiscono aspetti dell'unitaria tutela del diritto fondamentale della persona che l'art. 2 della Costituzione definisce inviolabile e indisponibile 1 , e di cui sono presidio i doveri fondamentali di solidarietà e l'impegno Professore aggregato di diritto privato nell'Università degli studi di Perugia. © Perugia 2012, by Diritti 2009 -Giuridica.net. A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo saggio o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotoopie, microfilms, registrazioni o altro. 1 D. Grimm, Autonomia e libertà -Riflessioni sulla tutela dei diritti fondamentali e la «commercializzazione», in Nomos, 2001, p. 14, spiega che il pericolo incombente nel periodo storico in cui nacquero i diritti della persona era costituito dalla politica, che conformava tutta la società. Oggi la forza conformante di tanti sistemi sub sociali ed in particolare dell'economia, impone un ripensamento dei diritti fondamentali «consolidando la loro funzione di tutela dalla commercializzazione; i diritti fondamentali dovrebbero cioè essere ripensati in un'ottica spiccatamente istituzionale, in quanto strumenti di garanzia dell'autonomia dei sub sistemi sociali (come lo sport, la cultura, l'istruzione, la comunicazione) rispetto alle logiche pervasive dell'economia, pena la riduzione della loro capacità di prestazione ed il conseguente impoverimento del patrimonio sociale». Sulla riservatezza cfr. A. De Cupis, Le persone celebri e il diritto alla riservatezza, in Foro it., 1953, I, 1341; Id., Persone ed avvenimenti di pubblico interesse in rapporto alla pubblicazione dell 'immagine, in Foro pad., 1954, I, 924; Id., Riconoscimento sostanziale, non verbale, del diritto alla riservatezza, in Foro it., 1963, I, 1299; G. Pugliese, Una messa a punto della Cassazione sul preteso diritto alla riservatezza, in Giur. it., 1957, I, 1, 367; Id., Il diritto alla "riservatezza" nel quadro dei diritti della personalità, in Riv. dir. civ., 1963, I, 605; A. Cataudella, La tutela della vita privata, Milano, 1972; Id., voce "Riservatezza (diritto alla)", in Enc. giur. Treccani, XXVII,1991; T. Auletta, Il diritto alla riservatezza e "droit à l'oubli", in Alpa, Bessone, Boneschi, Caiazza (cur.) L'informazione e i diritti della persona, Napoli, 1983, 127; V. Zeno Zencovich, Una svolta giurisprudenziale nella tutela della riservatezza, in Dir. informazione informatica, 1986, 932; M. Bessone, G. Giacobbe (cur.), Il diritto alla riservatezza in Italia e in Francia, Padova, 1988; M. Dogliotti, S. Boccaccio, Il diritto alla riservatezza negli orientamenti della giurisprudenza, in Nuova giur. civ. comm., 1989, II, 351; G. Giacobbe, voce "Riservatezza (diritto alla)", in Enc. dir., XL, Milano, 1989, 1243 G. Ferri, Diritto all'informazione e diritto all'oblio, in Riv. dir. civ., 1990, I, 801; A. Orestano, La tutela della riservatezza negli ordinamenti della giurisprudenza, in Riv. crit. dir. priv., 1991, 443; G. Finocchiaro, Una prima lettura della legge 31 dicembre 1996, n. 675, "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, in Contratto e impresa, 1997, 229 ss.; C. Cossu, Dal caso Soraya alla nuova legge sulla tutela della riservatezza, in Contr. e impr., 1998, 49 ss.; V. Franceschelli, La tutela della privacy informatica, problemi e prospettive, Milano, 1998; C.M. Bianca, Tutela della privacy. Note introduttive, in Nuove leggi civ. comm., 1999, 2; A. Bevere, A. Cerri, Il diritto di informazione e i diritti della persona. Il conflitto della libertà di pensiero con l 'onore, la riservatezza, l'identità personale, Milano, 2006; G. Ballarani, Profili giuridici dell'informazione, cronaca, critica e satira, in Giust. civ., 2007, II, 409 ss.; R. Acciai (cur.), Il diritto alla protezione dei dati personali. La disciplina sulla privacy alla luce del nuovo Codice, Rimini, 2004.
La relazione medico-paziente è l'attivazione di un processo comunicativo che produce una significativa trasformazione tanto del medico quanto del paziente. Essa, pertanto, ha valore terapeutico proprio in quanto relazione, poiché induce un cambiamento che precede la stessa diagnosi e la conseguente terapia. Né, del resto, il cambiamento si produce solo a carico del paziente, poiché esso investe anche l'identità del medico.
eQuodlibet, 2024
Ars Adriatica, 2014
Journal of European Integration, Vol. 40, No. 7 (2018), p. 837-852, 2018
Lianhe Zaobao, 2023
Jurnal Sosioteknologi
Ceramics International, 2012
Infant Behavior and Development, 2009
Agricultural Water Management, 2010
Bangladesh Journal of Veterinary Medicine, 2014
Communications in Computer and Information Science, 2016
bioRxiv (Cold Spring Harbor Laboratory), 2023