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2022
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Scopo di questo breve saggio è analizzare il concetto di verità che Frege delinea nel saggio Il pensiero, ponendo particolare attenzione alla sua concezione anticorrispondentista e deflazionista. Il fine è quello di giungere al nocciolo della sua teoria, ovvero che la verità sia, in fondo, un'entità sui generis e praticamente indefinibile.
Le pagine di Gottlob Frege che seguono sono rare a trovarsi in traduzione. Delineano le prime importanti riflessioni di Frege, che, poco noto ai più, risulta tra maggiori logici e filosofi (non a caso Ludwig Wittgenstein scrive nella Prefazione al Tractatus logico-philosophicus: «Io devo alle grandiose opere di Frege… gran parte dello stimolo ai miei pensieri»), riflessioni che lo stesso Frege continua a sviluppare e rielaborare fino alla morte, nonostante Bertrand Russell scovi nell'Ideografia un insanabile paradosso 1. Se il progetto dell'Ideografia verrà abbandonato, non ne seguirà che ogni progetto epistemologico fregeano venga destinato a cadere nel nulla. Sì, perché il voler fondare l'aritmetica sulla logica non corrisponde ad altro tentativo se non a quello di tentare di fornire una giustificazione di tipo fondazionalistico, e la giustificazione è concetto che appartiene all'epistemologia o alla teoria della conoscenza. Ecco, della conoscenza di noi esseri umani Frege si occupa per tutta la sua vita, disquisendo tra l'altro di fonti conoscitive e scetticismo. Chi nega all'Ideografia un'esplicita collocazione in ambito epistemologico dovrebbe ricordare che Frege, attraverso essa, persegue un tipo di certezza conoscitiva che richiama quella cartesiana, mentre, per quanto concerne la teoria della giustificazione, viene privilegiata quella delle dimostrazioni logiche, dimostrazioni che, stando a Frege, impiegano leggi su cui si basa ogni conoscenza, non solo quindi la conoscenza logica e matematica. Si tenta di fondare l'aritmetica sulla logica, nella seguente convinzione: «La matematica è più intimamente legata alla logica di ogni altra disciplina. Infatti, quasi tutta l'attività dei matematici consiste nel trarre inferenze. In nessun'altra disciplina l'inferire occupa uno spazio così 1 Cfr. l'epistolario scientifico tra Frege e Russell, contenuto, in italiano, in Frege 1983.
Tesi di Laurea in Filosofia e Scienze Etiche (2012) Über Sinn und Bedeutung, saggio di Gottlob Frege pubblicato nel 1892, è ritenuto uno spartiacque dalla moderna filosofia del linguaggio. Prima delle analisi fregeane, la riflessione sul linguaggio era ancorata ai canoni della riflessione classica, che aveva come testo di riferimento il Περὶ Ἑρμηνείας di Aristotele. L’analisi logica delle proposizioni, per due millenni, si è attenuta alla dicotomia aristotelica di soggetto e predicato, che, pur mostrando gravi insufficienze, resistette fino al 1879, anno in cui venne pubblicata la prima, fondamentale, opera di Gottlob Frege, la Begriffsschrift . Essa venne paragonata da Joseph Maria Bocheński , per la quantità di nuove intuizioni e per la chiarezza e la sistematicità con cui vengono presentate, alla pietra miliare della storia della logica: gli Analitici primi di Aristotele. La Begriffsschrift rivoluzionò l’assetto della logica e della filosofia del linguaggio, quest’ultima in combinazione alla teoria del riferimento presentata in Über Sinn und Bedeutung. La tesi si propone una puntuale analisi di quest’ultimo testo, di cui si tenta di mettere in evidenza la struttura e le teorie principali, in relazione al resto della produzione fregeana. Inizialmente ci si era proposti di produrre uno studio sul concetto di identità-uguaglianza in Frege, stimolati dalla lettura del saggio di Ignacio Angelelli On Identity and Interchangeability in Leibniz and Frege , pubblicato nel Notre Dame Journal of Formal Logic del 1967. Dall’interesse suscitato da questo saggio, deriva l’attenzione per le leggi di sostituibilità e l’insistere sull’analisi delle proposizioni proposte da Frege come esempio nella seconda parte del suo saggio.
Nel presente scritto, parlo del rapporto tra concetto e rappresentazione in Frege
Gottlob Frege è considerato da molti il precursore di quella che è stata poi chiamata filosofia analitica. La sua analisi del linguaggio e l’introduzione di nozioni come quelle di Sinn e Bedeutung hanno sollevato una serie di questioni che ha attraversato l’intero secolo: dallo stesso Frege fino a Kripke, passando per Russell, Carnap, Wittgenstein e Quine. Il ruolo di Frege come antesignano della svolta linguistica è stato a più riprese segnalato e scopo di questo saggio è mostrare una parte di quelle soluzioni che ci hanno poi permesso di usare quell’eredità lasciataci dal filosofo, matematico e logico tedesco.
A. Di Giorgio e D. Chiffi (a cura di) Prova e Giustificazione, Giappichelli, Torino, 2013 (51-89)
Parte delle riflessioni di Wittgenstein sul concetto di prova 1 sono una critica di alcune idee di Frege; quando Frege sostiene che usare le leggi logiche e dubitarne è un tipo di follia, Wittgenstein si domanda che tipo di follia potrebbe essere questa 2 . Molte delle sue osservazioni su giochi linguistici "devianti" o "alieni" sono un tentativo di rispondere a questa domanda 3 . La distanza tra i due autori è dunque profonda, e riguarda principalmente l'atteggiamento verso il platonismo matematico; però Wittgenstein ha sempre mantenuto alcuni principi fregeani, specialmente l'idea di "prova" matematica o logica come qualcosa di normativo, cioè essenzialmente differente da un esperimento (seguito in questo da autori come Kreisel in antagonismo con il "quasi empirismo" matematico di Lakatos). In questo mio saggio vorrei illustrare le idee base di Frege sul concetto di "prova" per mostrare quanto di queste idee è rimasto e quanto è stato abbandonato da Wittgenstein, per concludere con una breve analisi del punto di vista di Wittgenstein sulla prova di Gödel. * Ringrazio Carlo Dalla Pozza, Daniele Chiffi, Morgana Chiappalone, Marcello Frixione e un referee anonimo: le loro letture attente di una versione precedente del lavoro hanno aiutato a renderlo meno confuso e più leggibile. Ogni errore comunque va attribuito all'autore che non sempre ha saputo utilizzare al meglio i consigli e i dubbi postigli. 1 In quanto segue uso "prova" e "dimostrazione" senza particolare distinzione; la maggior parte del lavoro è dedicato quasi esclusivamente al concetto di prova in logica o in matematica. 2 OFM I:151/I:152. Wittgenstein si riferisce a un'osservazione fatta da Frege nell'introduzione ai Principi fondamentali dell'aritmetica del 1893. 3 Su questo problema ho iniziato a lavorare a partire da Penco 2008, che individua in questa reazione a Frege una delle fonti del cosiddetto "antropologismo" di Wittgenstein.
L'intento di questo articolo è di mettere a confronto due teorie sul significato: quella di Gottlob Frege e quella di Edmund Husserl. L'interesse di un'operazione di questo tipo è duplice: da un lato essa permette di valutare pro e contra di due differenti prospettive in filosofia del linguaggio, dall'altro permette di muovere alcune conclusioni attorno alla natura dei significati. Nel primo paragrafo si espone la teoria di Frege; nel secondo la teoria che Husserl fa propria nelle Ricerche Logiche; nel terzo si mettono a confronto le due posizioni, enucleando le differenze essenziali che le separano. Infine, si argomenta a favore della teoria husserliana, in virtù della sua maggior capacità di rendere conto di alcuni fenomeni inerenti al significato.
Biblioteca Analitica: I Testi Fondamentali (Ed. Tripodi P., Bonino G., Gabbani C.), 2020
Il logico, filosofo, e matematico tedesco Gottlob Frege nacque a Wismar, sulla costa baltica, l'8 novembre del 1848. Alla morte del padre, direttore di una scuola superiore femminile, la madre di Frege assunse la direzione della scuola. Frege cominciò gli studi universitari all'università di Jena e li proseguì a Gottinga, studiando prevalentemente matematica, fisica, chimica, e filosofia. Conseguì il dottorato nel 1873 presentando una tesi su questioni di geometria. Cominciò poi la carriera di docente non retribuito (Privatdozent) di matematica all'università di Jena-durante la quale fu sostenuto finanziariamente da amici e colleghi-e si sposò con Margarete Lieseberg nel 1887. Non ebbero figli, anche se Frege adottò Alfred, dopo la morte della moglie nel 1903. Frege venne promosso professore ordinario 'onorario' nel 1896. Terminò la sua carriera di insegnante universitario nel 1918 e morì a Bad Kleinen nel 1925. Frege condusse una vita dedicata principalmente all'insegnamento e allo studio. La sua prima fondamentale opera è l'Ideografia ('scrittura concettuale') pubblicata nel 1879. In essa Frege fornisce-per la prima volta nella storia-un'esposizione completa della logica proposizionale e del prim'ordine in forma assiomatica, e getta le basi della ipotesi logicista, ossia della tesi che le leggi dell'aritmetica siano riducibili a leggi puramente logiche. Questa tesi è poi esplicitata e difesa nella sua seconda grande opera-I Fondamenti dell'Aritmeticapubblicata nel 1884. Negli anni 1891-1893 Frege pubblica tre articoli che avranno un'influenza decisiva sulla filosofia del linguaggio successiva, "Funzione e Concetto", "Senso e Riferimento", e "Concetto e Oggetto". Frege si dedica poi a dimostrare la tesi logicista ne I Principi dell'Aritmetica (opera in due volumi, il primo datato 1893, il secondo 1903). La scoperta da parte del logico e filosofo inglese Bertrand Russell di una contraddizione nel sistema di Frege (e l'inabilità da parte di Frege di porvi rimedio) porta al fallimento del progetto logicista fregeano. Riferimenti bibliografici dell'opera (originali/attuali/traduzione)
Arcosophia N.6
Si è sempre scritto di come l’opposizione possibile ad uno schieramento con scudi e protezioni in campo aperto, da parte di arcieri organizzati, sia prevalentemente di carattere psicologico: la “nuvola di frecce” continuativa probabilmente non fu mai in grado di danneggiare direttamente un esercito strutturato e dotato di scudi, i cui soldati sono allenati a creare una protezione omogenea, come la “testudo” dei Legionari. Essa risulterebbe efficace, quindi, solo nel disorientare gli individui più deboli e rompere la possente simmetria delle linee. Creerebbe - se riesce - varchi nella falange/testudo, aperture che permettono agli arcieri addestrati di colpire bersagli scoperti nelle parti meno protette e generare danni e scompiglio. In definitiva, l’offensiva tattica di “artiglieria leggera” degli arcieri avrebbe uno scopo “disorganizzante”; anche se non è direttamente letale, fattore comunque molto importante e significativo nel contesto tattico di una battaglia antica. Ma quanto potevano essere efficaci le frecce contro la linea degli scudi? Scopo di questo progetto è quello di verificare la risposta protettiva degli scudi e delle parti principali d’armatura romana di epoca imperiale all’impatto delle frecce. Il progetto viene concepito come una serie di esperimenti di lancio, effettuati in ambito controllato di misura, allo scopo di parametrizzare le caratteristiche strutturali e morfologiche di resistenza delle protezioni in funzione delle variabili morfologiche e dinamiche del proiettile. La definizione degli standard prevede l’identificazione, sulla base delle ricostruzioni il più accurate possibili delle strutture degli scudi, delle profondità di penetrazione delle frecce.
IP Innovative Publication Pvt. Ltd., 2017
International Journal of Scientific Research in Science, Engineering and Technology, 2020
The Arts in Psychotherapy, 1993
Archiv für Kulturgeschichte, 2015
Der Jesus des Papstes - Passion, Tod und Auferstehung im Disput, 2011
Encrucijadas. Revista Crítica de Ciencias Sociales, vol. 22, núm. 2, a2207, 2022
Design, Arts, Médias, 2021
LEARNing landscapes, 2011
Journal of the American Water Resources Association, 2007
Journal of internet services and information security, 2024
IEEE Journal of Selected Topics in Quantum Electronics
Microbiology resource announcements, 2019
Australian Geographer, 2017
European Journal of Operational Research, 2010