Books by Dario Donetti
www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88... more www.palladiomuseum.org Realizzazione Marsilio Editori ® s.p.a. www.marsilioeditori.it isbn 978-88-297-1742-2 Tutti i diritti riservati Rivista di classe A nell'elenco dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. per rimanere aggiornati su libri in catalogo e novità, eventi, rassegna stampa, contenuti extra officinalibraria.net Officina.Libraria officinalibraria «Sono il Margollo» Negli stessi anni in cui Francesco da Sangallo partecipava al cantiere della Sagrestia Nuova, o forse poco oltre, cioè quando le prime sculture monumentali in marmo vedevano la luce, Anton Francesco Grazzini scriveva in suo nome un sonetto satirico, vividamente aperto da queste stanze:
P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito ... more P artiamo dalla fine, dall'immagine cioè che di Francesco Giamberti da Sangallo hanno restituito gli studî e la storiografia. Una figura, quella dell'ultimo della schiatta dei celebri artisti fiorentini, che si direbbe difficile da mettere a fuoco, in parte schiacciata tra gli esiti dell'attività di Michelangelo alla Sagrestia Nuova -impresa cui lo stesso Francesco collaborò quando aveva suppergiù trent'anni -e il nuovo volto imposto all'architettura dello Stato fiorentino a partire dagli anni cinquanta del XVI secolo. Come troppo spesso accade tutto l'interesse si coagula attorno ad alcune opere, certo esiti altissimi, ma che fanno sfumare tutto il resto sullo sfondo. Così la Sant'Anna Metterza della chiesa fiorentina di Orsanmichele (1522-'26), testo fondamentale della scultura cinquecentesca, è un po' l'opera paradigmatica di Francesco da Sangallo. Più in generale, la sua attività di scultore ha fatto la parte del leone nella storiografia.
Exhibition Catalogues and Edited Volumes by Dario Donetti
L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha ... more L a mostra agli Uffizi (2017) dei disegni di architettura e di figura di Giuliano da Sangallo ha restituito all'apprezzamento generale un progettista di statura gigantesca, posto da Vasari al di qua della maniera moderna, eppure condannato a soccombere, a Roma, dinanzi allo "smisurato concetto" di Bramante per la nuova San Pietro, "come a persona di più giudizio, migliore ingegno e maggiore invenzione". Viene in mente la formula felicissima di Giancarlo Mazzacurati quando, nel Rinascimento dei moderni (1985), invitava a guardare sotto la vernice dei palinsesti testuali, per rintracciare i caratteri vernacolari sussunti nella magniloquente omogeneità del nostro smagliante Cinquecento: tanto più davanti alla dinamica emozionante sprigionata dal disegno per la pianta di San Pietro, che passò dalle mani di Giuliano (recto) a quelle di Bramante (verso), probabilmente convocati nello stesso momento dal papa. Si trattava di riprogettare radicalmente la crociera della basilica, dopo che Giulio II, nell'aprile del 1505, aveva deciso che il suo mausoleo, affidato a Michelangelo, dovesse ergersi libero all'incrocio dei bracci e non fosse più collocato in una cappella a sé stante come avrebbe voluto Giuliano. Il modo peculiare di aggregare per giustapposizione gerarchica i volumi deve esser apparso a Bramante troppo scolastico, tanto è vero che, sul verso, in cui egli copiò il progetto sangallesco, risaltano tanto più potenti i suoi tratti vergati con la pietra rossa, nello sforzo di collegare i robusti blocchi della pianta centrale del recto in modo più osmotico e fluido per suggerire, al contrario, una croce latina. E sì che in patria Giuliano Giamberti aveva saputo realizzare perfettamente l'ideale della magnificenza di Lorenzo, tanto che Leone X lo chiamò ancora sul cantiere petriano per affiancare Raffaello, nominato successore di Bramante, e Fra' Giocondo in ruolo però subalterno. Il fatto è che le scatole perfette di Palazzo Gondi, Santa Maria delle Carceri, della Villa di Poggio a Caiano, della Sacrestia di Santo Spirito sono radicate in pensieri progettuali, prassi esecutive, invenzioni formali fatalmente condizionate dalle faglie lasciate a vista dall'eredità quattrocentesca toscana, e dunque dall'esigenza di armonizzare e incastrare (in senso proprio e figurato) Alberti in Brunelleschi, rinascenze medievali e perennità romana -si ricordi ancora Vasari: "Portò (a Firenze) Giuliano da Roma il gettare le volte di materie che venissero intagliate, come in casa sua ne fa fede una camera, et al Poggio a Caiano nella sala grande la volta che vi si vede ora" -, insomma latino e volgare: ne è l'emblema il celebre fregio di maiolica invetriata che corre sulla facciata della Villa. La costante forma mentis di Giuliano progettista è ben evidente nel modello ligneo in scala 1:40 di Palazzo Strozzi, l'unico di un edificio privato rinascimentale a essersi conservato. Secondo Sabine Frommel: "I tre livelli smontabili consentono di studiare e verificare progressivamente la distribuzione interna generale, il collegamento degli appartamenti tramite le infilate, la definizione degli scaloni, degli ingressi e dei mezzanini, il rapporto tra gli spazi privati e quelli pubblici e infine, gli effetti che avrebbe avuto la luce penetrando negli interni". E le fisionomie di artista e d'architetto si sovrappongono nei disegni di figura che acquistano nella lunga scheda di Marzia Faietti -messa a punto storico-critica e filologica da ora in poi imprescindibile -connotazioni warburghiane, grazie all'insistenza sulle "vesti al vento (…) rese con sistemi grafici affini a quelli impiegati da artisti di spiccati interessi antiquari educati nella scuola del Verrocchio o gravitanti nel suo ambito". Merita segnalare contestualmente la raccolta, preziosa anche per confezione editoriale, degli atti di due seminari, il primo fiorentino del 2011 (tenuto presso il Kunsthistorisches Institut) e il secondo vicentino (CISA) del 2012, in cui Giuliano compare in tutte le vesti: "progettista, scultore, legnaiuolo, modellista, architetto, ingegnere di fortificazioni, rilevatore, disegnatore e studioso di architettura", e pure splendidamente fotografato da Václav Šedý nella sessantina di tavole poste all'inizio del volume, secondo un itinerario che da Firenze passa per Poggio a Caiano, Prato, Pistoia e arriva a quel capolavoro misconosciuto che è la Fortezza di Pisa. [email protected] M. Rossi insegna storia della critica d'arte all'Università del Salento Autore inafferrabile, scritti imperscrutabili di Laura Iamurri Edoardo Persico NOTIZIE DALLA MODERNITÀ Tutte le opere 1923-1935 a cura di Giuseppe Lupo, pp. 1184, € 60, Aragno, Torino 2017
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I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.... more I testi degli articoli qui raccolti sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. The texts of the articles here collected are licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. cbk nd Le immagini sono distribuite con Licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale. Si rinvia alle didascalie per i crediti specifici. The images are licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License. Please refer to the captions for the credits of each image. Certificazione scientifica delle Opere pubblicate da Edizioni Ca' Foscari: tutti gli articoli pubblicati hanno ottenuto il parere favorevole da parte di valutatori esperti della materia, attraverso un processo di revisione doppia anonima, sotto la responsabilità del Comitato scientifico della rivista. La valutazione è stata condotta in aderenza ai criteri scientifici ed editoriali di Edizioni Ca' Foscari. Scientific certification of the works published by Edizioni Ca' Foscari: all the articles published in this issue have received a favourable opinion by subject-matter experts, through an anonymous double-blind peer review process under the responsibility of the Scientific Committee of the journal. The evaluations were conducted in adherence to the scientific and editorial criteria established by Edizioni Ca' Foscari.
Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes ... more Into the Fold Drawings on the Move from the Sangallo Archive Among the multiplicity of processes involved in the production of Renaissance architectural drawings, one that still awaits in-depth analysis concerns sheets that have been folded up and transported from the workshop to the building site, the patron, and sometimes back again: a particular type of drawing intentionally created to be sent by mail, which thus formed part of the larger phenomenon of letter writing in the early modern period. In recent years, the attributes of Renaissance epistolary practices has received increasing scholarly attention. From Armando Petrucci's survey of the technical aspects of letter production to the more recent account by Deanna Shemek, the explosive growth of paper mail that took place in Europe between the fourteenth and fifteenth centuries has come to be examined on the basis of the many traces it has left in modern archives. However, only a few cases of such practices have emerged in the literature on Renaissance architectural drawings. The vast corpus of Michelangelo's drawings may be the only case that permits this kind of analysis, due in part to the relatively low degree of subsequent manipulation that his architectural drawings have undergone. The U zi possesses one of the largest collections of sixteenth-century architectural drawings, and perhaps the largest reserve of works on paper for the study of Italian Renaissance architecture in general. An important subset of this collection is made up of the hundreds of sheets attributed to the Sangallo family: nearly fifteen hundred drawings created by Giuliano and Antonio the Elder, and subsequently by Francesco, Antonio the Younger, Battista, Giovan Francesco, and Aristotile. This wide and varied corpus o ers an opportunity to verify the
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Concept: Dario Donetti
Texts: Dario Donetti (Sangallo architect / Surface / Orders), Almut Goldhahn (Sangallo in photography / Modelling / Polychromy), Alessandro Nova (Sangallo//Šedý)
Image processing: Stefano Fancelli
Translations: Dario Donetti, Almut Goldhahn, Peter Spring Coordination: Almut Goldhahn
Organized by Sabine Frommel (EPHE PSL) and Johan Mårtelius (SRII) with the collaboration of Gerhard Wolf (Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut)
Venue: Swedish Research Institute in Istanbul (SRII), Istiklal Caddesi 247, Beyolu, Istanbul