Papers by Marcella Aglietti
Spanish consular institutions reform in political debate during second half of 19th century
Cons... more Spanish consular institutions reform in political debate during second half of 19th century
Consular institutions represent a main path in the study of State building, and the Spanish case offers up particularly interesting perspectives. Thanks to the researches carried out in the historical archives of the Cortes of Madrid, the article briefly highlights the development, reorganisation and institutionalisation of this function from a jurisdictional and operational points of view during the second half of XIX century. The changing role of the consuls follows the statement of a different concept of sovereignty of the Spanish State, also in terms of balance of powers between the Crown and the Parliament.
The analysis allows also to better verifying how the consular professional career was built in the framework of an advanced administration system and in the interrelationship between commercial and political skills.
In A. Addobbati-M.Aglietti, La città delle nazioni. Livorno e i limiti del cosmopolitismo (1566-1... more In A. Addobbati-M.Aglietti, La città delle nazioni. Livorno e i limiti del cosmopolitismo (1566-1834), Pisa Universiti Press, 2016
Il comitato assicura attraverso un processo di double blind peer review la validità scientifica d... more Il comitato assicura attraverso un processo di double blind peer review la validità scientifica dei volumi pubblicati.
Parliaments, Estates and Representation, 2015
ABSTRACT España y Portugal comparten un largo pasado en común, lleno de alejamientos y aproximaci... more ABSTRACT España y Portugal comparten un largo pasado en común, lleno de alejamientos y aproximaciones. A lo largo de la época contemporánea, en su vida política pueden encontrarse muchas características similares y también diferencias importantes. Este libro profundiza el análisis de esas semejanzas y divergencias a través del estudio de una etapa crucial en ambas historias nacionales: el medio siglo que transcurrió entre el asentamiento de instituciones liberales estables, en los años setenta del siglo XIX, y el abrupto derribo de los regímenes constitucionales en la tercera década del XX. En ambos países, la consolidación inicial de un sistema representativo, basado en el pacto y en el fraude, se vio trastornada por múltiples conflictos, que en el caso portugués desembocaron en el cambio de la forma de gobierno en 1910. A uno y otro lado de la frontera se frustró el tránsito del liberalismo a la democracia. Un grupo de destacados historiadores y politólogos portugueses y españoles desentraña diversas vertientes del parlamentarismo ibérico en este periodo. En primer lugar, las normas y comportamientos electorales y las formas de reclutamiento parlamentario. En segundo término, las propias funciones de las cámaras, su actividad legislativa y su capacidad de derribar gobiernos, relacionadas con las imágenes de los respectivos parlamentos que transmitían la literatura y la prensa. Y, por último, la memoria del constitucionalismo liberal, zaherida por las dictaduras y sólo recuperada con las transiciones democráticas.
Los cónsules de extranjeros en la Edad moderna y a principios de la Edad contemporánea, 2013
in "Espaces menacés, espaces protégés. Les formes d'encadrement des rivages en Méditerranée", Bou... more in "Espaces menacés, espaces protégés. Les formes d'encadrement des rivages en Méditerranée", Bouchène, Paris, in press
in C.Windler-S.Marzagalli-M.Ghazali (coords.), Les consuls en Méditerranée: agents d’information ... more in C.Windler-S.Marzagalli-M.Ghazali (coords.), Les consuls en Méditerranée: agents d’information et de contre-information (XVIe-XXIe s.), Paris, Classique Garnier, collezione «Les Méditerranées», in press
“Ricerche storiche”, XLIV, n.2-3 (2014), in press
Paper presented to the International Congress “Napoli e il Mediterraneo nel XVIII secolo. Scambi,... more Paper presented to the International Congress “Napoli e il Mediterraneo nel XVIII secolo. Scambi, immagini, culture“ (University of Neaples "Federico II", Società Napoletana di Storia Patria in Castelnuovo, 16-18 of May 2013)
Seminar presented in the framwork of the 3° Ciclo de Conferencias luso-italianas “Circulaçao de m... more Seminar presented in the framwork of the 3° Ciclo de Conferencias luso-italianas “Circulaçao de mercadorias, pessoas e ideaias (sécs XV-XVIII), Sociedade de Geografia in Lisbon (June 2013)
Paper presented to the international Workshop “Cittadinanze d’Antico Regime”, (University of Pale... more Paper presented to the international Workshop “Cittadinanze d’Antico Regime”, (University of Palermo, 17 gennaio 2014)
Paper presented to the Workshop "Feudalesimi nella Toscana Moderna" (Siena, 5 dicembre 2013, Dipa... more Paper presented to the Workshop "Feudalesimi nella Toscana Moderna" (Siena, 5 dicembre 2013, Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali-Collegio Santa Chiara),
Paper presented at the international workshop "Re-Imagining democracy in the Mediterranean Insurg... more Paper presented at the international workshop "Re-Imagining democracy in the Mediterranean Insurgency, regeneration and nation-building (1750-1860)" (Madrid – Casa de Velázquez, 10-11/04/2014)
Paper presented in the frame of the 45nd International Congress of the Association for Spanish an... more Paper presented in the frame of the 45nd International Congress of the Association for Spanish and Portuguese Historical Studies (Modena, 26-29/6/2014)
Paper presented to the International Congress «Undefended Neutrality: The Culture od Peace in Eur... more Paper presented to the International Congress «Undefended Neutrality: The Culture od Peace in Europe during the Great War”, held at Sevilla, Facultad de Geografia e Historia de la Universidad de Sevilla (26 - 27 /11/2014)
Paper presented to the workshop “Elites y agentes en la monarquía hispánica: formas de articulac... more Paper presented to the workshop “Elites y agentes en la monarquía hispánica: formas de articulación política, negociación y patronazgo (1506-1725)”, held at the Facultad Geografía e Historia de la Universidad Complutense in Madrid (7/11/2014)
Seminar held in the framework of the 4° Ciclo de Conferencias luso-italianas “Relações luso-itali... more Seminar held in the framework of the 4° Ciclo de Conferencias luso-italianas “Relações luso-italianas: Diplomacia e Circulação de Elites (sécs XV-XVIII) at the Gabinete de Estudos Olisiponenses of Lisbon
Il Governo di Livorno: profili politici e istituzionali nella seconda metà del Settecento * MARCE... more Il Governo di Livorno: profili politici e istituzionali nella seconda metà del Settecento * MARCELLA AGLIETTI La realtà istituzionale toscana in età moderna presenta uno scenario complesso e interessante. Lo stato mediceo, già definito «istituzione inesistente» in un recente saggio di Mannori, poteva rappresentarsi piuttosto come una costituzione federativa delle città toscane 1 . Secondo tale interpretazione, l'indubbio potere della capitale sugli altri centri urbani consisteva solo in un insieme di accordi specifici sotto un'apparenza di unità formale, ferme restando le continue negoziazioni necessarie tra il granduca e i ceti dirigenti locali 2 . Dal XVII secolo, un siffatto sistema politico, sia da un punto di vista giuridico che amministrativo, fu sottoposto a una graduale trasformazione a favore dell'autorità granducale. Le città toscane persero l'autonomia legislativa, ma, nonostante un efficace processo di centralizzazione, restò l'ambiguità in merito alla gerarchia delle fonti del diritto. Il dibattito si accese in materia di produzione di regolamenti a livello locale, al fine di stabilire se si trattasse di una prerogativa residuale o piuttosto di un diritto concorrenziale rispetto alla capitale. Le soluzioni promosse furono le più varie, senza raggiungere mai un sufficiente grado di omogeneizzazione. In questo quadro pluralistico, Livorno costituì l'esempio più significativo e interessante. Qui, la gestione della cosa pubblica era soggetta al controllo dei magistrati fiorentini, la fiscalità sottomessa ad autorizzazione, ma il governatore livornese conservò durante tutta l'età medicea ben più del ruolo tipico di un funzionario periferico del governo fiorentino, bensì quello di rappresentante diretto del granduca, dotato di grande autonomia decisionale in numerose materie. Le origini del governatorato di Livorno possono farsi risalire agli anni tra il 1591 e il 1593, quando Ferdinando I dette un incarico ancora per molti versi indefinito a Giovanni Volterra e poi, ufficialmente, con l'investitura di Cosimo II ad Antonio Martelli, il 12 novembre 1609. Le funzioni previste dall'incarico, assegnato personalmente dal granduca e per lo più vitalizio, erano in partenza di tipo prevalentemente militare, competenza, questa, che finì per diventare in seguito secondaria, e in qualche caso addirittura assente, essendo accompagnata e poi sostituita da altre attribuzioni di natura prettamente politica. Si trattava di rappresentare il principe in un delicato ruolo di supervisione e controllo, uno strumento insomma (non sempre docile, né privo di prerogative proprie) attraverso il quale Firenze cercava di esercitare il proprio ruolo di dominante. Al governatore si affidava inoltre il compito di negoziare con le élites locali e con le altre magistrature della comunità per mantenere il consenso politico, assicurare il funzionamento della fiscalità granducale e preservare i delicati equilibri essenziali per il buon funzionamento del porto franco. A causa dei molteplici interessi in gioco, sovente contrastanti, per tutta l'età medicea l'ufficio non venne mai disciplinato in modo definitivo. Anzi, proprio per consentire un'efficace capacità di mediazione, competenze e attribuzioni del governatore, come quelle dei suoi più stretti collaboratori, furono sottoposte a ripetute revisioni, conformemente all'indirizzo politico adottato, in momenti diversi, in ambito interno e internazionale, alle inclinazioni dei diversi granduchi, ma anche alle attitudini e capacità dei personaggi chiamati a ricoprire l'importante incarico. Al momento dell'avvento della dinastia lorenese le cose cambiarono solo in parte, nonostante i tentativi della Reggenza e soprattutto del giovane Pietro Leopoldo, troppo spesso dimostratosi estraneo alle vicende livornesi e a una reale comprensione della situazione locale. Le disposizioni più diverse si
Al granduca di Toscana Francesco Terzo. Sonetto. Principe eccelso, allorché foste eletto / al sog... more Al granduca di Toscana Francesco Terzo. Sonetto. Principe eccelso, allorché foste eletto / al soglio etrusco, il popolo sentiva tant'allegrezza e gioia si eccessiva / che contentar non la potea nel petto. Venuto Richecourt can maledetto / che voi mandaste poi dell'Arno in riva col gran desio che di rubar nutriva/ fece a un tratto sparire gran diletto. Al fin Signore ancora voi giungeste / e la povera gente assassinata sperava che sollievo voi porgeste, / ma sperò invan, che la roba lasciata da Regi estinti a prender attendeste / e già l'avrete fuori di qui mandata.
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Papers by Marcella Aglietti
Consular institutions represent a main path in the study of State building, and the Spanish case offers up particularly interesting perspectives. Thanks to the researches carried out in the historical archives of the Cortes of Madrid, the article briefly highlights the development, reorganisation and institutionalisation of this function from a jurisdictional and operational points of view during the second half of XIX century. The changing role of the consuls follows the statement of a different concept of sovereignty of the Spanish State, also in terms of balance of powers between the Crown and the Parliament.
The analysis allows also to better verifying how the consular professional career was built in the framework of an advanced administration system and in the interrelationship between commercial and political skills.
Consular institutions represent a main path in the study of State building, and the Spanish case offers up particularly interesting perspectives. Thanks to the researches carried out in the historical archives of the Cortes of Madrid, the article briefly highlights the development, reorganisation and institutionalisation of this function from a jurisdictional and operational points of view during the second half of XIX century. The changing role of the consuls follows the statement of a different concept of sovereignty of the Spanish State, also in terms of balance of powers between the Crown and the Parliament.
The analysis allows also to better verifying how the consular professional career was built in the framework of an advanced administration system and in the interrelationship between commercial and political skills.
I saggi raccolti in questo volume indagano, con gli strumenti della storia delle istituzioni politiche nella loro relazione con gli individui e le prassi, le mutevoli condizioni in cui s’interrompe, o fallisce, il meccanismo attraverso il quale un soggetto è reso cittadino «di un paese, di una società, di una nazione».
Le condizioni di transizione tra cittadino e «non cittadino» costituiscono il nucleo problematico del volume, nel tentativo di identificare, problematizzare e ridefinire i confini dell’appartenenza, da leggere in connessione con la storia del funzionamento dello Stato.
Il volume mette in luce, grazie a numerose fonti inedite, fino a che punto fu difficile per uno Stato neutrale salvaguardare la sovranità nazionale dalle violazioni dei belligeranti, così come mantenere il controllo sul “fronte interno”, fino a dover ricorrere a misure d’emergenza, imbavagliando le Cortes e sospendendo libertà e diritti. Dal canto loro, i parlamentari rivendicarono con orgoglio, dalla tribuna o sulle pagine dei giornali, un ruolo deliberativo e di rappresentanza, pur non senza contraddizioni.
Tra riforme e interventi repressivi, appelli al patriottismo parlamentare e Governi di «concentrazione nazionale», le istituzioni spagnole si dibatterono nella vana ricerca di regole capaci di dare significato a una neutralità divenuta strumentale, impotente e inadeguata di fronte a un conflitto senza precedenti che travolse tutte le certezze del passato.
dal Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di
Pisa e dall’Istituto Domus Mazziniana.
Con il patrocinio della Società per gli studi di storia delle
istituzioni e dell’Università di Pisa
interdisciplinare e di lunga durata, al tema del ruolo ricoperto nella costruzione e nello sviluppo delle entità statuali dalla rappresentanza politica informale. I contributi qui presentati hanno l’obiettivo di dimostrare la funzione primaria ricoperta – attraverso l’esercizio di funzioni giurisdizionali o politico-amministrative – da soggetti, corpi sociali e istituzionali, non formalmente insigniti di deleghe politiche o attribuzioni diplomatiche, nei processi istituzionali della rappresentanza politica