venerdì 29 gennaio 2010
venerdì 11 settembre 2009
venerdì 14 agosto 2009
Hibiscus
Case&Country giugno 2009
. . . . . . Hibiscus rosa-sinensis
Il più comune, il più usato, il più “facile” è sicuramente l’Hibiscus syriacus. Dal nome parrebbe originario della Siria, in realtà il suo aerale di diffusione comprende l’India e la Cina.
E’ un albero di piccole dimensioni, più spesso usato come siepe. Se viene potato nel modo giusto, meglio ancora, se non viene potato ma ci si limita a togliere a fine inverno i tratti di rami con i frutti dell’anno precedente, in tarda estate ci regalerà una ricca fioritura.
Deciduo, con foglie un po’ lobate, un po’ palmate, di media grandezza verde cupo, i fiori campanulati si fanno notare, i colori più comuni sono il lilla e il bianco, con le varie sfumature e il centro porpora scuro. Caratteristica di tutte le malvacee, è l’insieme degli organi riproduttivi, stami e pistillo, saldati tra di loro alla base, con gli stami disposti come uno scovolino. Non ha problemi per il freddo e si moltiplica facilmente con la semina, tanto che attorno alle piante ne nascono sempre di nuove.
Sono ormai moltissimi gli ibridi e cultivar, con dei bellissimi fiori più o meno doppi, anche se io preferisco i fiori semplici. Esiste anche un cultivar a foglie variegate. Volendo riprodurre piante con i fiori speciali bisogna ricorrere alla talea, perchè da seme normalmente si ottengono solo piante a fiore semplice. Meno comune, ma molto bella una cultivar a fiore completamente bianco.
L’Hibiscus rosa-sinensis è certamente il più famoso, e fotograficamente il più conosciuto, è un classico la foto di una bella thaitiana con uno di questi splendidi fiori tra i capelli.
I suoi colori sono splendidi. Tutta la tavolozza dal bianco, attraverso il giallo fino al rosso più intenso, manca solo il blu.
-------------Hibiscus rosa-sinensis
Naturalmente sono comprese tutte le varianti intermedie, le screziature, la diversa forma della corolla. Anche l’insieme di stami e pistillo, nelle forme con fiore doppio, concorrono in questa parata.
Le foglie fanno la loro parte per attirare l’interesse, sono lucide e di un bel verde intenso e non cadono in inverno.
Il periodo di fioritura è molto lungo, anche se non è molto copiosa.
Tutte queste belle qualità devono avere un prezzo, e questo sta nel fatto che non è rustico come il syriacus, anzi, guai se la temperatura scende sotto lo zero, per cui se non si è in zone rivierasche e particolarmente protette occorre coltivarlo in vaso per poterlo ritirare in inverno.
Chi vede per la prima volta i fiori di un Hibiscus moscheotus (sinonimo palustris), nelle varietà ibride a fiore piatto, rimane senza parole. Certo, un fiore del diametro di 30 cm. si fa notare.
Il fiore è semplice, solo cinque petali, che sono o parzialmente sovrapposti a formare un disco, oppure divisi.
Si può considerare una pianta vivace, ogni anno va a riposo per risvegliarsi la primavera successiva. Forma dei cespugli abbastanza fitti, con grandi foglie su steli che raggiungono i due metri di altezza. I fiori hanno breve durata, praticamente un giorno, la fioritura inizia a fine estate e si protrae abbastanza a lungo.
Normalmente gli amatori lo riproducono per divisione di ceppo, ed è un bello sconquasso “squartare” un ceppo. Io li riproduco per talea erbacea, non è però facilissimo. Le varietà più belle portano pochi semi, che raramente daranno piante con le caratteristiche dei genitori.
L’Hibiscus coccineus è particolare, ramifica poco e raggiunge facilmente 2,50 mt di altezza. Le foglie sono palmato divise e a qualcuno capita di scambiarlo per una pianta di canapa. In effetti può essere simile, ma in realtà ad un occhio professionale le differenze sono molte.
Il fiore è grande, circa 20 cm. di diametro, di colore rosso con i 5 petali divisi. Come il moscheotus è una pianta che in inverno va a riposo e sopporta basse temperature, a volte però si comporta come pianta annuale. Produce semi in abbondanza e nascono con facilità.
Una bella collezione di Hibiscus rosa-sinensis si può osservare all’Isola Madre (Lago Maggiore)
Vivaio Luciano NOARO - Via Vittorio Emanuele 151 - 18033 CAMPOROSSO (IM) - Tel. 0184 288225 - fax 0184 287498
e-mail: [email protected] - http://www.noarovivaio.it
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 8:28 AM 6 commenti
mercoledì 18 febbraio 2009
venerdì 5 dicembre 2008
lunedì 21 luglio 2008
Abutilon megapotamicum
Case&Country luglio 2008
Poi ho conosciuto l’ Abutilon megapotamicum ed è stato subito un innamoramento, come mi succede spesso.
Lui arriva dal Brasile, è abbastanza inconsueto il suo portamento, con lunghi rami arcuati e un po’ esili che gli danno un aspetto sarmentoso. In realtà per fare salire i suoi rami bisogna un po’ aiutarli, non hanno organi - viticci o radici aeree – per potersi aggrappare da soli.
Trovo affascinante la sua fioritura, che oltretutto si protrae molto a lungo; la mia prima pianta, ritirata in serra fredda, (mi è arrivata nel mese di dicembre) ha fiorito tutto l’inverno e non accenna a volersi riposare. Siamo ormai al secondo inverno e non è mai rimasta senza fiori.
Le piccole lanterne cinesi sono pendule e molto belle ancora prima di fiorire, infatti il palloncino rosso che vedete nella fotografia è formato dal calice, i petali vengono dopo, di colore giallo con al centro gli stami, affastellati come in uno scovolo attorno al gambo del pistillo, sporgenti e di colore bruno-rossiccio. I petali appena passati dal giallo virano al rosa. Sullo stesso ramo si osserva così una sequenza di 7/8 fiori di diverso sviluppo; i più giovani sono piccole palline verdi, poi sempre più grandi e sempre più colorati, seguono quelli con i petali gialli, e infine rosa.
Le foglie sono più o meno ovate, di un più bel verde e non tomentose. I rami sottili e legnosi hanno la corteccia molto scura, che li mette in evidenza.
Ho riprodotto diverse piante dalla prima, faccio sempre così quando ne incontro qualcuna che trovo speciale, in questo caso ricorrendo alla talea semierbacea, l’attecchimento è un po’ lungo ma abbastanza facile.
Questa specie poi ha il grande pregio di essere decisamente più resistente al freddo rispetto alle altre. Se il gelo è troppo intenso perde le foglie e seccano le punte dei rami, dove il legno non è ancora ben maturo, ma in primavera riprenderà a vegetare con vigore dalla base.
Cresce molto bene in vaso, è però una buona “bevitrice”, bisogna bagnarla spesso. Si trova a suo agio con il sole diretto, ma una lieve ombra non le crea problemi.
Si vede poco nei giardini e nei terrazzi, dove potrebbe creare dei bellissimi angoli o pergolati, e il motivo è molto semplice: è poco conosciuta dai giardinieri e dai progettisti di giardini, anche perché raramente viene proposta nei vivai e nei garden.
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 6:27 PM 1 commenti
venerdì 20 giugno 2008
giovedì 19 giugno 2008
Hibiscus moscheutos, Hibiscus palustris
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 11:57 PM 4 commenti
Categorie: -Fiori, -Forse un giorno..., Malvaceae
venerdì 28 marzo 2008
lunedì 17 marzo 2008
Abutilon megapotamicum
Arriva dal Brasile, è abbastanza inconsueto il suo portamento con lunghi rami arquati e un po’ esili che gli danno un’aspetto sarmentoso. In realtà per fare salire i suoi rami bisogna un po’ aiutarli, non hanno organi - viticci o radici aeree - per aggrapparsi da soli.
Trovo affascinante la sua fioritura, che oltretutto si protrae molto a lungo, la mia prima pianta ha iniziato a fiorire a fine estate, posta in serra fredda, ha fiorito tutto l’inverno e non da cenno di volersi riposare.
Sembrano piccole lanterne cinesi i suoi fiori. Sono penduli e molto belli ancora prima di fiorire, infatti il palloncino rosso che vedete nella fotografia è formato dal calice, i petali vengono dopo, di colore giallo con al centro gli stami affastellati e sporgenti di colore bruno-rossiccio. I petali appena invecchiano da giallo virano al rosa. Sullo stesso ramo si osserva così una sequenza di fiori di diverso sviluppo; i più giovani sono piccole palline verdi, poi sempre più grandi e colorati, seguono quelli con i petali gialli e poi rosa.
E’ decisamente più resistente al freddo di altri abutilon più conosciuti, quanto resistente lo saprò il prossimo inverno.
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 7:10 PM 2 commenti
mercoledì 12 marzo 2008
mercoledì 4 gennaio 2006
Abutilon megapotamicum
Domenico Montevecchi sotto un pergolato di abutilon. Se non avete ancora visitato il suo splendido giardino botanico (Villa Bricherasio - Saluzzo) non mancate la prossima primavera. Per maggiori notizie: http://www.ungiardinierescrive.it/
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 9:15 AM 1 commenti
Categorie: -Fiori, -Giardini, -Giardinieri, Malvaceae
giovedì 29 dicembre 2005
Hibiscus palustris
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 6:47 PM 1 commenti
Categorie: -Fiori, -Giardinieri, Malvaceae