martedì 31 marzo 2015

Disegnami una Storia # 3: James Browne


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco! 
Disegnami una Storia è una rubrica senza cadenza fissa, in cui do voce agli illustratori, che spesso incantano i lettori e ne catturano gli occhi, ma di cui poco si sa e si conosce. 
L'illustrazione è una sorta di ponte tra il mondo dell'arte e quello della lettura/scrittura, concilia dunque due delle mie passioni più grandi.

La primavera è ormai arrivata e si fa sentire con l'aria carica di profumi e la natura che inizia a rifiorire. Per celebrare questa stagione, che peraltro amo molto, ho deciso di parlarvi di un illustratore che nelle sue opere usa molto i colori della primavera. Sto parlando di James Browne, un artista che ama molto ritrarre le fate come me =)

James Browne è un giovane illustratore, vive in Pennsylvania con la moglie e, come dicevo, ama raffigurare nelle sue opere gnomi, folletti, fate e tutti gli abitanti del Piccolo Popolo.
Le sue immagini catturano lo sguardo di chi le guarda, suscitando emozioni negli spettatori di ogni età.
Browne illustra libri per bambini, ma ha ricevuto anche diverse proposte per decorare piatti da collezione. L'artista trae ispirazione dalla moglie e dal mondo che lo circonda, guardando tutto con  occhi da bambino e cercando di far riemergere il fanciullo che è dentro ognuno di noi.
James Browne sul suo sito personale scrive che quello che lui si propone di fare è dare una visione positiva, favolistica del mondo, perché siamo circondati da tanta negatività e tante brutture, per cui con la sua arte vuole donare uno sguardo diverso sul mondo, dove la fantasia e la gioia siano protagoniste. Più gli anni passano, più le idee aumentano nella testa di questo talentuoso artista. Mentre lavora alle sue opere, James Browne ascolta la musica più disparata, poiché gli permette di entrare in diversi stati d'animo. La sua più grande ispirazione però sono le persone, quelle reali e che incontra ogni giorno.

A proposito di primavera e di fate, guardate che meraviglia questa illustrazione intitolata proprio alla stagione in cui siamo entrati da poco! Come al solito, per gustarvi come si deve le immagini, vi consiglio di cliccarci sopra per ingrandirle.


Di questo artista mi colpiscono i colori freschi, vividi e l'uso magistrale dell'acquerello. Sembra quasi di poter toccare il vestito leggero della fata, di sentire il fruscio della stoffa. E poi, non sentite anche voi l'odore di muschio e di umidità del sottobosco? Non vi pare di udire l'aria frizzantina sulla pelle e lo scroscio del torrente? Insomma, il suo modo di dipingere e di disegnare è semplicemente magico!
Notate per esempio con quanta minuzia James Browne si concentra sui dettagli. Ponendo un po' di attenzione, si nota come in realtà la mano dell'artista sia delicata, come il suo pennello e la sua matita siano leggeri; i dettagli delle sue illustrazioni non sono perfettamente definiti, eppure all'occhio dell'osservatore sembra di coglierli perfettamente, di distinguere le foglie degli alberi, i fili d'erba e tutto il resto.


Questa è forse una delle mie preferite! I topolini sono semplicemente adorabili. Un altro soggetto che James Browne ama rappresentare sono gli alberi, quasi sempre personificati. Assumono i volti di simpatici vecchietti, quali peraltro sono.


Le illustrazioni di James Browne parlano da sole, sono semplicemente incantevoli. Amo molto il suo stile fiabesco, legato all'infanzia e alla fantasia.






Insomma, queste sono solo alcune delle stupende illustrazioni che James Browne realizza, se siete curiosi e volete rifarvi ancora un po' gli occhi, vi lascio il link al sito dell'artista, io l'ho spulciato per un bel po' =P


E voi? Cosa ne pensate?


mercoledì 25 marzo 2015

Recensione: "Antichi sentieri" di Vera Lorenzi


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Il libro che passo a presentarvi è ambientato nell'entroterra del ponente ligure, una zona che conosco molto bene poiché abito proprio lì vicino. E' stato un piacere scoprire questo romanzo alle bancarelle di scambio libri nella mia città, non ho esitato a prenderlo e ora passo a recensirvelo.


Autore: Vera Lorenzi
Editore: Atene Edizioni
Pagine: 242
Prezzo: 15,00 euro

Trama: Questa è la storia di Dasia, la prima profetessa del Dio Unico e fondatrice di Dolceacqua. Le radici del popolo ligure vanno oltre quelle cristiane e affondano nel culto della Dea Madre e della Madre Terra già dall'alba della nostra civiltà. Questa è una storia inventata che però tiene conto dei ritrovamenti archeologici. Le narrazioni e i racconti ci sono pervenuti sino ai nostri giorni mediante la tradizione orale. La datazione dei fatti e l'accostamento con i personaggi storici non rispetta l'esatta cronologia. I tempi sono stati notevolmente ravvicinati per consentire al lettore una narrazione creativa.

Voto:
Recensione:
Alcuni libri si incontrano per caso (o forse no), inaspettatamente, e in modo altrettante inaspettato sanno entrare dentro di noi e venire in nostro soccorso in determinati momenti della nostra vita. "Antichi sentieri" è uno di questi libri, trovato per caso alla bancarella di scambio libri della mia città. Non ho esitato a portarlo a casa e, sebbene non sia un romanzo particolarmente bello o emozionante, ha saputo lasciarmi qualcosa, ma andiamo con ordine.
La prima pecca di questo romanzo è la veste editoriale in cui è presentato: l'edizione è poco curata, a mio parere, purtroppo ho trovato fastidiosi errori lungo il testo, soprattutto di punteggiatura (ci sono davvero una marea di virgole!) e sono riuscita a trovare addirittura un capitolo copiato per ben due volte. In copertina la trama è praticamente assente, cosa che non invoglia a comprarlo, il che va a discapito dell'autrice purtroppo.
Detto questo, passo a presentarvi la storia narrata tra le pagine di questo romanzo.
Dasia ha dodici anni e vive con la sua tribù in un villaggio a Cima d'Aurìn, nell'entroterra ligure di ponente. Siamo ai tempi dei Romani, e i Liguri Montani veneravano ancora la Dea Madre e il Dio Sole, creatori di tutte le cose e della vita. Un giorno il padre di Dasia decide di mandarla presso l'abitazione di una maga, la Sagana, per iniziarla alle arti magiche. E' così che la ragazza lascia a malincuore i suoi cari per intraprendere una nuova vita, più spirituale, a contatto con la natura e con gli spiriti che la popolano. Grazie agli insegnamenti della Sagana, Dasia imparerà a badare a se stessa, rafforzerà il suo carattere diventando decisa e determinata, ma soprattutto diverrà una sacerdotessa. Tornerà dunque nella sua tribù, cresciuta e guidata dall'amore per il suo popolo e per quella nuova divinità che le parla e che attraverso di lei esprime al mondo i suoi voleri.
La storia è narrata in modo troppo blando, spesso poco emozionale. Non ci si affeziona facilmente ai personaggi, succede tutto troppo in fretta, in tempi notevolmente ristretti. Più di una volta ho avuto la sensazione di leggere un saggio e non un romanzo, complice anche la povertà di dialoghi. Il linguaggio usato dall'autrice è spesso troppo formale, il carattere documentario dell'opera si nota, e questo di per sé non è un difetto, ma l'intento didascalico dell'autrice doveva essere amalgamato meglio alla narrazione. Si ha l'impressione che le vicende di Dasia siano solo un contorno alla narrazione e, da protagonista, la ragazza finisce per passare in secondo piano. A volte mi è sembrato di leggere un libro di storia per via dell'elenco che l'autrice fa dell'antica società dei Liguri Montani e delle battaglie contro i Romani; queste ultime in particolare sono state raccontate in modo quasi frettoloso, le ho trovate narrate da un punto di vista troppo esterno e poco coinvolgente.
Mi è piaciuta molto, invece, la prima metà del romanzo, quella in cui Dasia compie il suo apprendistato. In questa parte vengono affrontati temi importanti e l'autrice offre diversi spunti di riflessione al lettore. Dasia, infatti, pratica quella che oggi riteniamo "magia", ma che in realtà è una spiritualità profonda e spesso mal giudicata. Quello che Vera Lorenzi ci trasmette in questo libro sono le nostre radici spirituali, riportandoci a un rapporto puro, semplice e amorevole con la natura e i suoi abitanti.
Dasia impara, attraverso la meditazione, a comunicare con gli spiriti degli antenati, con gli animali e a trovare il suo posto nella vita. A nostra volta, noi avremmo molto da imparare da lei e dalla Sagana.
Vera Lorenzi ci dà l'opportunità di pensare al nostro passato di uomini, di rivedere alcuni eventi storici e religiosi sotto una luce diversa, insegnandoci la tolleranza, l'amore verso il prossimo e verso quel grande spirito, quella scintilla divina che permea in tutte le cose e di cui noi stessi siamo portatori.
"Antichi sentieri" è un romanzo interessante, l'ho sentito molto vicino al mio sentire e mi sono sentita coinvolta durante la lettura perché alcuni temi in esso toccati mi stanno molto a cuore, tuttavia avrei preferito che venisse approfondito meglio, con più cura per i particolari e per la storia di Dasia.
Lo consiglio a chi si appassiona di antiche religioni, a chi ha voglia di fare un tuffo nel passato e a chi si sente vicino alla spiritualità pagana, lo consiglio anche a chi ama la natura e la storia delle antiche civiltà, o a chi semplicemente vuole leggere qualcosa che offra spunti di riflessione spirituali.

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



lunedì 23 marzo 2015

4 candeline per il blog e i 4 fortunati vincitori

Bentornati nella mia Foresta Incantata!
Avete passato bene il weekend? Vi siete goduti bene l'inizio della Primavera?
Io sono felicissima, perché proprio lo scorso sabato Sogni di una notte di Luna piena ha soffiato la sua quarta candelina *O* non avrei mai immaginato di poter arrivare a questo traguardo, se devo essere sincera, ci sono stati anche dei momenti difficili sul blog, ma, nonostante tutto, questo angolino è sempre stato nel mio cuore e spero di poterlo curare e gestire per molto tempo ancora.
Come sempre, un ringraziamento speciale va a voi, miei cari follower, che siete la linfa vitale della mia Foresta Incantata!
Mi piacerebbe poter spendere qualche parola in più per dirvi quanto io sia felice di aver festeggiato il quarto compleanno, ma i discorsi sono sempre tutti uguali e poco interessanti da leggere, per cui mi limito a ringraziarvi tutti, 364 volte, perché siete fantastici!


E ora veniamo a quello che più vi interessa...
Per festeggiare, nelle scorse settimane ho indetto un Giveaway con in palio 4 libri per altrettanti fortunati vincitori.
Ebbene, quali sono i nomi delle creature del bosco che si sono aggiudicate i premi in palio?

- Alessia si aggiudica una copia cartacea de "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron
- Bianca Marconero si aggiudica una copia digitale de "La cacciatrice di lieto fine" di Francesca Cani
- LuceDiStella si aggiudica una copia cartacea del mio romanzo, "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo" + un simpatico quadernino
- Geeky Bookers si aggiudica una copia digitale di "Io sono Vera" di Alaisse Amehana

Complimenti ai vincitori  e grazie di cuore ai numerosissimi partecipanti!
Le riposte esatte alle domande erano le seguenti:

Per "La cacciatrice di lieto fine" di Francesca Cani:
Bram e Alba stanno per baciarsi a Lady's View ma li distraggono i turisti con i flash.

Per "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron:
All'interno del romanzo, uno degli oggetti creati dallo zio Tully avrà un ruolo importante, quest'oggetto è un animale giocattolo.

Per "Io sono Vera" di Alaisse Amehana:
Ad Ammaniel, angelo custode in pensione ed ex insegnante di Acsei, piace coltivare le piante in giardino.

Per "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo" di Melania D'Alessandro:
Il libro è dedicato a un personaggio storico realmente esistito, e cioè a Thomas Hanbury.

Come già detto nel post introduttivo del Giveaway, la scelta è ricaduta su chi ha indovinato la risposta giusta alla domanda del libro che voleva aggiudicarsi, a chi ha riportato il maggior numero di condivisioni e a chi ha rispettato il regolamento.
E' capitato un caso in cui nessuno avesse indovinato la risposta esatta, per cui la scelta è ricaduta su chi, tra i partecipanti, ha guadagnato più punti con le condivisioni.

Detto questo, non mi resta che salutarvi e ringraziarvi ancora una volta!
Un abbraccio a tutti voi =)



lunedì 16 marzo 2015

Magie (vegetariane) in Cucina: video sui principi dell'alimentazione vegetariana


Ebbene sì, mie care creature del bosco, finalmente sono riuscita a dedicarmi alla rubrica che stavate aspettando! Scusate se ci ho messo tanto, ma ho avuto problemini tecnici di vario genere, tuttavia, come avrete visto su Facebook se mi seguite anche lì, non sono stata con le mani in mano... Ho sperimentato ricette nuove e fotografato i piatti quasi ogni giorno, quindi adesso ho collezionato un certo repertorio che posso mostrarvi pian piano.
Prima di partire con le ricette, però, mi sembrava giusto, oltre che interessante, lasciarvi un video (ebbene sì, vedrete la mia brutta faccia xD ) con i principi su cui si basa l'alimentazione vegetariana, perché ci sono delle piccole regole da seguire. 
Per chi non volesse vedere/ascoltare quello che ho deciso di raccontarvi, potete leggere direttamente sotto un piccolo schema-guida che riassume il contenuto della mia parlantina =P

Mi scuso in anticipo per il fruscio di sottofondo, non so da cosa dipenda né come poterlo eliminare, ma pazienza, si lascia ascoltare lo stesso. Eccolo qui!


Le linee guida di un'alimentazione sana e vegetariana

- Evitare eccessi di cibo, di sale e di zuccheri.
- Evitare, o comunque ridurre, i cibi raffinati (pasta, cereali, zucchero, sale...) a favore di quelli integrali.
- Bere molta acqua (da 1,5-2 lt al giorno)
- Preferire cibi di certificazione biologica, soprattutto per la soia (quella non biologica è OGM!)
- Imparare a leggere le etichette (no olio di palma, no conservanti, no coloranti, no additivi...)
- Tenere il più possibile un'alimentazione varia.

ATTENZIONE! Alcuni prodotti da forno come pizze, focacce e pane, possono contenere strutto, che altro non è che grasso di maiale, per cui se volete tenere una dieta vegetariana informatevi sugli ingredienti dei prodotti che acquistate e assicuratevi che non lo contengano!
Un altro accorgimento deve essere fatto per il formaggio, purtroppo. Alcuni formaggi in vendita sono prodotti con caglio animale (derivante dallo stomaco di vitello, agnello, capretto ecc.) e non di derivazione vegetale. Indicativamente, i formaggi che contengono questo tipo di caglio sono: Bra, Canestrato Pugliese, Caciotta di Urbino, Castelmagno, Fiore Sardo, Gorgonzola, Grana Padano Trentino, Raschera, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Siciliano, Pecorino Toscano, Provolone Dolce.

Ovviamente questi sono suggerimenti e avvertenze. Ognuno, in base alla propria scelta, potrà accettare o meno i miei consigli.

I pasti
Colazione
- Deve essere varia e non ripetitiva.
- Deve compensare gli eccessi o i difetti di cibo del giorno precedente. 
Possibili scelte (l'una esclude l'altra):
- Frutta fresca di stagione, anche spremuta.
- Yogurt
- Caffè o infusi di vario genere + biscotti o cereali.
Spuntino:
- E' importante non saltarlo.
- Dovrebbe consistere di frutta fresca.
Pranzo:
- Antipasto di verdure miste crude (possibilmente di tre tipi diversi) condite con olio extravergine di oliva, sale e erbe aromatiche
- Una porzione saziante di cereali integrali (riso, pasta, miglio, grano saraceno, grano dolce, farro, kamut, orzo, cous cous, bulgur, avena, mais, segale...) riducendo il condimento di formaggio.
- Facoltativo: una porzione di verdure cotte di stagione.
Spuntino:
- E' importante non saltarlo.
- Dovrebbe consistere di frutta fresca oppure pane, castagne o frutta secca.
Cena:
- Riservata al consumo proteico, alternando prodotti di derivazione animale (latticini e uova) con quelli di derivazione vegetale (seitan, soia, legumi, tofu, semi).
- Mangiare verdure crude  e/o cotte di stagione.
- Possibile aggiunta di una quantità modesta di pane integrale.
Oltre a quello già elencato sopra, bisogna mangiare (l'una esclude l'altra e a sere alterne):
- Uova, possibilmente à la coque, perché più digeribili.
- Formaggi, preferibilmente freschi
- Frutta secca
- Legumi

Penso di aver detto tutto, se avete qualche dubbio non esitate a scrivermi e a farmi domande, mi raccomando!
Per chi non ha visto il video, le informazioni per questo post sono state prese dal libro "Il cucchiaio verde. La bibbia della cucina vegetariana", edito da Giunti.
Sperando che l'argomento vi interessi e nell'attesa di pubblicare le ricette vere e proprie, vi saluto =)


giovedì 12 marzo 2015

Recensione: "Il bacio di Cassiopea" di Sandro de Benedetti e Raffaele Cojana


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Torno sul blog con una nuova recensione. Ringrazio gli autori e la Erga Edizioni per avermelo mandato!


Autore: Sandro de Benedetti e Raffaele Cojana
Editore: Erga Edizioni
Pagine: 295
Prezzo: 10,00 euro

TramaNella Città della luce, nel IX secolo d.C., l’astronomo arabo al-Khwârizmî durante la congiunzione astrale di Cassiopea con An­dromeda rivela un segreto al suo giovane figlio adottivo. Segreto che riappare a Gerusalemme, due secoli dopo, quando i Crociati conquistano Geru­salemme, e Guglielmo l’Embriaco, ammiraglio dei Geno­vesi, entra in possesso di una preziosissima mappa. Dopo 500 anni si tiene a Genova il processo alle streghe di Triora. E dopo altri 500 anni un prete officia il funerale di un noto ban­chiere che ha solo finto di morire, mentre un fotografo profana una tomba nel cimitero di Staglieno e trova un’antichissima reliquia; forze oscure trascinano la protagonista esperta d’arte, Beatrice, in una spirale di lutti e violenza... E dovrà fare i conti con tutti questi eventi perché la congiunzione è in atto e la tenebra avanza.

Voto:
Recensione:
Recensire questo romanzo non sarà per nulla facile, ma ci proverò.
"Il bacio di Cassiopea", come si evince dalla copertina, è un noir esoterico, un fantasy al cui interno trovano spazio eventi e personaggi storici, ambientato prevalentemente nella città di Genova e nei suoi più immediati dintorni. Non sapevo cosa avrei trovato in questo libro né cosa aspettarmi esattamente e, se da una parte sono rimasta sorpresa della lettura che si è presentata davanti ai miei occhi, dall'altra la storia non ha saputo soddisfarmi, ma andiamo con ordine.
Dal punto di vista formale, il libro appare piuttosto ben curato. Il linguaggio ha una sua particolarità; il registro linguistico si presenta in modo piuttosto elevato, soprattutto nella narrazione di eventi passati, trasformandosi in uno stile più informale e contemporaneo quando l'attenzione dei due autori si concentra sulle narrazioni del presente. Buono anche l'utilizzo del vocabolario, da questo punto di vista il romanzo non è certo sterile. Sandro de Benedetti e Raffaele Cojana hanno dimostrato con "Il bacio di Cassiopea" di avere una buona cultura di base e un'altrettanto approfondita documentazione, cosa che ha permesso loro di descrivere con lucidità e cognizione di causa i luoghi esoterici, le vicende storiche e i personaggi realmente esistiti.
Castello della Pietra di Vobbia, uno dei luoghi del romanzo
Purtroppo ho trovato qualche piccolo errore di distrazione all'interno del testo, ma nulla di grave né di particolarmente fastidioso.
Ho apprezzato l'idea di inserire in mezzo al testo le foto in bianco e nero dei luoghi in cui sono state ambientate le vicende, il che permette al lettore estraneo alla realtà genovese e dei suoi dintorni di farsi un'idea delle zone descritte dagli autori.
A proposito di descrizioni, non essendo pratica di Genova e dei suoi luoghi più misteriosi e magici, devo dire di essere riuscita poco a entrare nelle atmosfere dei luoghi; a mio parere gli autori avrebbero dovuto soffermarsi un po' di più sulle descrizioni delle ambientazioni, anche dal punto di vista storico-culturale, sfruttando meglio, dunque, la loro evidente documentazione e la loro conoscenza dei vicoli genovesi, dei monumenti da loro nominati e di tutti quei luoghi che il lettore estraneo a Genova fatica a immaginarsi.
A ogni modo, ho apprezzo molto l'intento di voler valorizzare i luoghi segreti e non di Genova, insieme agli eventi storici salienti che l'hanno resa una città ricca di cultura e fascino. Spesso infatti si sente parlare di altre città, come Torino, Barcellona, Milano, Venezia... in pochi però si sono concentrati sulla città di Genova, confrontandosi con il suo lato misterioso e segreto, e questo è un punto a favore di questi autori, che hanno saputo valorizzare la loro città.
Parliamo adesso della storia e dei personaggi, quelli che determinano maggiormente il romanzo.
La trama si spiega al lettore in modo non del tutto lineare. Soprattutto per quanto concerne la prima metà del romanzo, sono frequenti i capitoli riguardanti la storia passata, ponendo un accento sulle crociate in terra santa e su alcuni episodi della storia genovese ampiamente documentata, come quella del processo alle streghe di Triora. Questi capitoli storici non sono presentati in ordine cronologico e si alternano alla narrazione al presente, permettendo al lettore di conoscere qualcosa in più riguardo il mistero che fin dalle primissime pagine gli si presenta davanti agli occhi, anche se in modo un po' confusionario.
Statua del cimitero monumentale di Staglieno
La curiosità di svelare i misteri che si pongono dinnanzi al lettore lo spingono a procedere piuttosto velocemente nella lettura, nella speranza di trovare disseminati qua e là gli indizi che porteranno alla conclusione del romanzo e alla soluzione degli enigmi. Tali indizi, tuttavia, sono talmente ben nascosti che non mi hanno permesso di godere appieno della lettura, facendo calare la mia curiosità dopo la prima metà del romanzo. E' giusto mantenere il mistero, ma alcune cose avrebbero dovuto trovare un minimo di sistemazione prima del finale, a mio parere; la storia mi ha in più punti confusa, tant'è che a lettura finita ho deciso di rileggere le parti salienti del romanzo per ricercare gli indizi che forse mi ero persa. Con la rilettura, ho avuto modo di apprezzare meglio la storia contenuta in "Il bacio di Cassiopea", gli autori hanno dimostrato di sapere fin dall'inizio dove volessero andare a parare e di avere ben presente il finale e lo svolgimento delle vicende, fattore essenziale in un romanzo come il loro, che mescola le atmosfere dei gialli con i fatti storici e la fantasia. L'aver premeditato nei minimi dettagli la trama prima di scrivere la storia, tuttavia, non ha ottenuto il risultato sperato, forse, perché il romanzo resta troppo criptico in alcuni punti, dove invece dovrebbe rivelare di più.
Anche i personaggi mi sono rimasti poco nel cuore. A Beatrice, protagonista del romanzo, ho preferito di gran lunga il Commissario Lucia Corvo, che ha dimostrato più spessore caratteriale della prima. Simpatico anche il suo vice, Mancuso, che per il suo essere puntiglioso e dai modi bruschi mi ha suscitato qualche mezzo sorriso. Non mi sono affezionata davvero a nessuno di loro, sintomo del fatto che forse avrebbero necessitato di una caratterizzazione maggiore.
In definitiva, "Il bacio di Cassiopea" è un romanzo che mescola realtà e fantasia, storia e invenzione, religione e magia, che potrà coinvolgere gli appassionati dell'occultismo e dell'esoterismo. Lo consiglio in particolar modo ai genovesi, che sicuramente sapranno destreggiarsi meglio tra i luoghi narrati dagli autori. E' un romanzo con un buon potenziale, anche se credo andasse affinata un po' la tecnica narrativa. Complimenti ai due autori per il grande lavoro di documentazione alla base, dalle pagine del loro libro mi è arrivato il loro amore per il genovesato, ribadisco tuttavia che alcune parti dovessero essere limate di più.


Che ne pensate? Lo avete letto?



mercoledì 11 marzo 2015

Il Riflesso dell'Anima # 19


Bentornati nella mia Foresta Incantata!
Il Riflesso dell'Anima, rubrica creata da me e Reina del blog Il Portale Segreto, consiste nel postare una citazione o un brano tratto da un libro, film, canzone o altro che che ha fatto vibrare le corde della nostra anima associandola a un'immagine. Sarà una rubrica che rispecchia il nostro io più profondo. Non avrà cadenza fissa, sarà dunque occasionale, ed entrambe la gestiremo in modo indipendente l'una dall'altra.

Ecco qui dunque la mia immagine a la mia citazione di oggi:




"L'ho scolpita per te e l'ho cotta sotto la brace incandescente per un giorno intero. Rappresenta la nostra Dea: la Madre Terra, dalla quale proviene ogni cosa. Ti proteggerà e ti aiuterà, se la terrai sempre con te." [...] Sapevo che Alisia partecipava con devozione ai riti religiosi officiati nel boschetto sacro e lo faceva con entusiasmo, onde propiziarsi la benevolenza della Dea. Era fermamente convinta che fosse la generosa Madre Terra a donare tutto ciò di cui ogni essere vivente avesse bisogno. [...] Con pazienza mi spiegò:"Questa statuina rappresenta un Essere Supremo ed è garante della fertilità, quindi della nascita degli animali, delle piante e delle persone. E' a lei che dobbiamo la nostra sopravvivenza, perché è la Dea che non lascia insterilirsi il terreno, né tutto ciò che vive sopra di esso. Noi la denominiamo Futri ed è la divinità che protegge soprattutto la maternità. [...] Noi donne [...] abbiamo il privilegio e la capacità di generare nuova vita. Questo mistero [...] ci rende sacre e onorate, rispettate e amate quali incarnazioni viventi della Dea. Quando reggerai la statuetta di Futri, rammenta ciò che ti ho appena insegnato. E tieni sempre presente la tua grandezza di donna."
"Antichi sentieri", Vera Lorenzi


lunedì 9 marzo 2015

Recensione: "La Veggente e la Spada" di Victoria Hanley


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Torno sul blog con una nuova recensione, questa volta di un romanzo speciale. Volete sapere perché? Allora non vi resta che continuare a leggere... ;)


Autore: Victoria Hanley
Editore: Fabbri Editore
Pagine: 505
Prezzo: 16,53 euro

TramaRe Kareed uccide il re di Bellandra e riduce in schiavitù suo figlio, il principe Lando, che si trova alla mercé della giovane principessa Thorina. Ma Thorina, sfidando il padre, libera il ragazzo che è comunque costretto ad entrare nell'esercito di Kareed e ad affrontare un duro apprendistato. Ma il regno di Kareed è insidiato dall'usurpatore Rascow: quando questi prenderà il potere, Thorina fuggirà e si nasconderà al limitare di un bosco, dove lentamente scoprirà i suoi poteri di veggente. Quegli stessi poteri che la renderanno utile al nobile re Dahmis. E chi è il braccio destro di Dahmis, se non un giovane valoroso di nome Lando?

Voto:
Recensione:
Scusate se comincio questa recensione in modo un po' sentimentale, ma non posso non raccontarvi le vicissitudini che mi hanno legata a questo romanzo.
Quando uscì nelle librerie, precisamente nell'ormai lontano 2001, io avevo 11 anni; vedendolo sullo scaffale, mi innamorai della copertina (non so neppure dire il perché, visto che non è esattamente un buon lavoro di grafica...). Leggendone la trama non capii molto della storia racchiusa tra quelle pagine, così decisi di rimandare l'acquisto. Il destino ha voluto che una volta che io mi fossi decisa a comprarlo non sia riuscita più a trovarlo in libreria. Non ne ricordavo più neppure il titolo stranamente, mi era rimasta impressa solo la copertina, quindi non avrei potuto neppure ordinarlo. Gli anni sono passati, ma il chiodo fisso di quel libro che avevo visto sullo scaffale tempo prima non mi ha mai abbandonato e ho sempre sperato di ritrovarlo in qualche modo, vuoi sul web o in un'altra libreria. L'ho cercato per mari e per monti. Avevo perso ormai le speranze, ma ecco che l'anno scorso, trovandomi in vacanza in Toscana, me lo sono ritrovato davanti in una libreria che svendeva fondi di magazzino! Stavo per mettermi a urlare dalla gioia, dopo ben 13 anni avevo finalmente ritrovato quel libro! E' stato un gran colpo di fortuna, visto che è ormai fuori catalogo da tempo. Non ho esitato più, l'ho comprato e me lo sono letto tutto d'un fiato proprio pochi giorni fa.
Pensavo che sarei rimasta delusa dalla storia, visto che si tratta di un fantasy per ragazzi definito "classico": pensavo che gli anni di attesa avessero ingigantito la mia aspettativa nei confronti di questo libro, quasi avevo timore di leggerlo per rimanerne terribilmente delusa, ma così non è stato per fortuna.
"La Veggente e la Spada" è un libro che si legge tutto d'un fiato, tuffandosi nell'avventura racchiusa tra le sue pagine. 
La storia gravita intorno alle vicende politiche di un regno immaginario, quello di Archeld. Re Kareed, ambizioso e valoroso condottiero, muove guerra a uno stato vicino, Bellandra, fino ad allora pacifico e dedito alle arti e alla cultura, piuttosto che alla guerra e alla sete di conquista. Veldon, re di Bellandra, cade sotto il colpo della spada di Kareed, lasciando un unico erede al trono, il principe Lando, che viene fatto prigioniero. E' con questo trofeo che il sovrano di Archeld fa ritorno al suo castello, insieme a una piccola sfera di cristallo da regalare alla figlia Thorina. 
Lando perde dunque il diritto alla corona e si ritrova improvvisamente schiavo, regalato come un souvenir alla piccola principessa. Thorina, tuttavia, vedendo nei suoi occhi lo sguardo di un suo pari, decide di donare a Lando la libertà. Il ragazzo si arruolerà nelle truppe del re Kareed, assassino di suo padre, ma il solo in grado di insegnargli a combattere e a sapersi difendere.
A Thorina resta dunque il cristallo, sotto la cui superficie lei sola riesce a intravvedere le cose che accadranno, scene di avvenimenti futuri e che dovrà imparare a interpretare e ad accettare, non senza fatica e dolore. Sarà quello stesso cristallo a rivelarle il destino del regno di Archeld e del trono di suo padre, minacciato da un subdolo e inarrestabile traditore privo di scrupoli.
"La Veggente e la Spada" narra la storia di un'amicizia, quella di Thorina e Lando, ma anche di rapporti familiari, affettivi, personali. E' un romanzo che non può lasciare indifferenti per le emozioni che provoca nel lettore.
Lo stile di Victoria Hanley, che scrisse il romanzo all'età di 16 anni, è tutt'altro che acerbo: fluido, dal sapore fiabesco e a tratti quasi poetico. Il vocabolario dell'autrice è ottimo, considerata la sua giovane età e il ritmo della narrazione è incalzante, tant'è che, dopo le prime 100 pagine, ho faticato a staccare gli occhi dal libro.
Il romanzo rientra nel genere fantasy, anche se nel mondo creato dall'autrice non esiste la magia, se non quella circoscritta a sfere di cristallo e spade leggendarie dai misteriosi poteri. L'atmosfera che si respira leggendo "La Veggente e la Spada" è quella di un Medioevo fantastico, dove gli intrighi di corte la fanno da padrone. Sembra quasi di leggere un miscuglio tra Robin Hood, le leggende arturiane e una ballata medievale, dove lotte di potere, spade mitiche, cavalieri e principesse sono all'ordine del giorno.
Sulle prime la storia mi è parsa quasi scontata, ma ho dovuto ricredermi subito, perché l'ordine iniziale viene ben presto spezzato e le idee del lettore capovolte. La trama è affollata di colpi di scena, ricca di suspense. L'autrice, inoltre, non risparmia i suoi personaggi. Che dire poi di questi ultimi?
La principessa Thorina, fiera e coraggiosa, ribelle quanto basta, mi ha ricordato Merida di "The Brave". Vuoi per i suoi capelli rossi, ricci e folti, vuoi per la sua voglia di libertà e il suo andare contro le regole, per la sua forza indomita e la sua caparbietà, ma il paragone con la Merida della Disney mi è stato quasi inevitabile. L'ho amata dalla prima all'ultima pagina, è una protagonista femminile che difficilmente si farà odiare, degna com'è della corona che porta in testa.
Altro personaggio amato fin quasi alla commozione, è il principe Lando. Idealista, valoroso, magnanimo e cavaliere nello spirito, ha saputo sacrificarsi più di una volta per le persone che amava e per le giuste cause che ha deciso di inseguire.
Molto belli anche i personaggi di Ancilla (la nonna di Thorina) e Kareed, così come anche del comandante Rascow.
I personaggi e le comparse di questo romanzo non sono pochi, ma Victoria Hanley ha saputo plasmarli con una certa precisione, chi più chi meno. E' vero, forse i buoni sono troppo buoni e i cattivi troppo cattivi, ma non ho potuto fare a meno di amarli lo stesso.
Molti sono anche i temi trattati nella storia. Vi troverete l'amore, l'affetto, il rapporto tra genitori e figli, la vendetta, il rancore, l'idealismo, la tenacia, il coraggio, l'altruismo, il rispetto, la pietà, l'ambizione e altro ancora.
Insomma, se vi dovesse capitare di vedere "La Veggente e la Spada" sugli scaffali di una libreria dell'usato, fateci un pensiero, perchè ne vale la pena!
Lo consiglio a chi ama le ambientazioni storiche e le storie cavalleresche, chi apprezza le storie con intrighi di corte che lasciano il fiato sospeso e a chi crede ancora nell'amore puro e semplice come quello delle fiabe. Sono questi gli ingredienti che troverete in questo romanzo e, se vi piacciono, non vi pentirete di averlo acquistato ;)
Che ne pensate? Lo avete letto?



giovedì 5 marzo 2015

Giveaway di compleanno: vinci un libro tra i 4 proposti!


Ta-dan!
Come avevo promesso  già sulla pagina Facebook del blog, ho preparato per voi una bella sorpresa, per festeggiare insieme il quarto compleanno di Sogni di una notte di Luna piena! Manca ancora qualche giorno all'anniversario, per cui per il momento rimando il discorso e i ringraziamenti per passare alla parte che più vi interessa: i premi messi in palio.

Quest'anno ho finalmente messo in pratica un'idea che mi portavo avanti da due anni, e cioè quella di mettere in palio tanti premi quante le candeline da mettere sulla torta, in questo caso quattro, per altrettanti fortunati vincitori ;)

Sogni di una notte di Luna piena mette quindi in palio per voi:


1) Una copia digitale de "La cacciatrice di lieto fine" di Francesca Cani
2) Una copia cartacea de "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron 
3) Una copia digitale di "Io sono Vera" di Alaisse Amehana
4) Una copia cartacea del mio romanzo, "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo" + un simpatico quadernino.

Siccome sono una fata buona e non dispettosa come alcune mie parenti che si trovano in giro per la Foresta Incantata, ho deciso di darvi una possibilità in più di aggiudicarvi un premio. Mi spiego meglio: ogni lettore può partecipare per un massimo di due premi, ma potrà vincerne uno solo. In totale, dunque, i vincitori saranno quattro.
Come potete aggiudicarvi il premio da voi scelto tra quelli proposti?
Dovete rispondere alle domande che troverete sotto la presentazione del libro che volete portarvi a casa e rispettare tutte le regole che vi spiegherò a breve. Vince chi avrà accumulato il maggior numero di punti rispondendo in modo esatto alla domanda e condividendo il più possibile l'iniziativa. 

Per chi non li conoscesse, passo a presentarvi i romanzi. 


Autore: Francesca Cani
Editore: Rizzoli
Pagine: 89 
Prezzo: 2,49 euro

Trama: Chignon spettinato, occhiali spessi e un libro sempre davanti al naso, Alba conosce pochissimo il mondo reale. Bibliotecaria veronese, lettrice da competizione e romantica disillusa, agli uomini in carne e ossa preferisce eroi come Jamie Fraser o Mr. Darcy. Quando una vacanza forzata e la prospettiva raccapricciante di passare le feste fra la madre iperprotettiva e il padre assente la mettono in fuga, Alba non sa dove rifugiarsi. Un volo last minute la fa atterrare in Irlanda. Lì nessuno la disturberà, tranne il destino, che il giorno di Natale la porta sul sentiero che sta percorrendo Bram O’Ryan, medico, surfista e testa calda dalla chioma rosso fuoco. Con lui partirà per un itinerario alla ricerca di esseri leggendari e sfide (im)possibili. Un nuovo amore può guarire dalle ferite del passato? Ci vuole un’abile cacciatrice per catturare il lieto fine perfetto. Un romanzo intenso che vi coinvolgerà, una storia d’amore in cui il lieto fine non è assicurato, ma va inseguito fino all’ultima pagina.

Se vuoi vincere una copia digitale de "La cacciatrice di lieto fine" di Francesca Cani, scrivi in un commento la risposta che ritieni giusta alla seguente domanda.

Bram e Alba stanno per baciarsi a Lady's View, ma li distrae:
a) L'arrivo dei folletti
b) I turisti con i flash
c) Uno stormo di Puffin



Autore: Sharon Cameron
Editore: Mondadori
Pagine: 199 
Prezzo: 17,00 euro

Trama: In una notte di nebbia Katharine arriva in una misteriosa tenuta vittoriana con l'incarico di controllare che l'eccentrico zio George non stia dilapidando il patrimonio di famiglia. Convinta di incontrare un uomo sull'orlo della follia scopre invece che lo zio è un geniale inventore e sostenta una vivace comunità di persone straordinarie come lui, salvate dai bassifondi di Londra. Aiutato dal giovane e affascinante Lane, George realizza creazioni fantasmagoriche: pesci meccanici, bambole che suonano il pianoforte e orologi dai mille ingranaggi. Ma Katharine comprende ben presto che una trama di interessi oscuri minaccia il suo mondo pieno di meraviglie e, forse, il destino di tutta l'Inghilterra. Una storia di formazione ricca di suspense e avventura, con una incantevole protagonista divisa tra ragione e sentimento. Una nuova Jane Eyre, un destino da riscrivere La vita è come un orologio. Non è mai troppo tardi per avere la tua occasione. Basta portare indietro le lancette.

Se vuoi vincere una copia cartacea de "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron,  scrivi in un commento la risposta che ritieni giusta alla seguente domanda.

All'interno del romanzo, uno degli oggetti creati dallo zio Tully avrà un ruolo importante. Quale tra questi, secondo te, lo è?
- Un orologio
- Una bambola coi capelli veri
- Un animale giocattolo



Autore: Alaisse Amehana
Editore: Rosa dei Venti Edizioni
Pagine: 268
Prezzo: 2,99 euro

Trama: Può una scelta sbagliata cambiare il corso di un’esistenza? Può l’errore di un attimo diventare l’inizio di un destino inaspettato? Quando Veronica esce di casa per raggiungere il ragazzo per cui farebbe di tutto, non sa che le sarà fatale. Non sa che in quell’istante qualcuno sta per cambiare inevitabilmente il corso degli eventi e che presto dimenticherà il sapore della vita. Basta un attimo, una decisione precipitosa, e il suo mondo si capovolge senza scampo. Acsei è un Allievo Custode e l’impulso di dimostrare che è pronto per diventare un vero Angelo è troppo forte per non dargli ascolto; ma il suo avventato desiderio di emergere ha conseguenze drammatiche. Così le loro vite si scontrano in un limbo che ha il volto di una tragedia irreversibile e sconvolgente e tutti i sogni, le speranze e le convinzioni della ragazza svaniscono improvvisamente, spazzati via da qualcosa che nessuno può sconfiggere. Ma Acsei è deciso a porre rimedio al suo errore e trascinerà Vera in una folle lotta contro il tempo e i pericoli che minacciano la sopravvivenza di un’anima solitaria in balia della morte. Cosa sarà disposto a fare per salvarla ed evitare che si smarrisca?

Se vuoi vincere una copia digitale di "Io sono Vera" di Alaisse Amehana,  scrivi in un commento la risposta che ritieni giusta alla seguente domanda.

Cosa piace fare ad Ammaniel, angelo custode in pensione ed ex insegnante di Acsei?
- Coltivare le piante in giardino
- Fare jogging
- Cucinare




Autore: Melania D'Alessandro
Editore: Leucotea
Pagine: 120
Prezzo: 12,90 euro

Trama: Attraverso un portale trovato in biblioteca, Sofia arriva in un mondo parallelo, uguale a quello dove è cresciuta, ma profondamente diverso. Una realtà che si distrugge in continuazione e che con eguale rapidità si ricostruisce, un susseguirsi del tempo irregolare in cui non si sa mai in quale epoca ci si possa ritrovare, un mondo nuovo, dove si possono incontrare personaggi strepitosi e posti al limite dell'impossibile. Un viaggio capace di ribaltare le certezze e creare legami indissolubili, ma non di lenire la nostalgia di casa.

Se vuoi vincere una copia cartacea del mio romanzo, "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo",  scrivi in un commento la risposta che ritieni giusta alla seguente domanda:

Il libro è dedicato a un personaggio storico realmente esistito tra quelli ritratti nelle tre seguenti foto. Quale?


- Angelico Aprosio (n.1)
- Girolamo Rossi (n.2)
- Thomas Hanbury  (n.3)


Scrivete in un commento sotto il post la conferma della vostra partecipazione, seguita dal titolo del libro che vorreste ricevere con la risposta alla domanda corrispondente. Se volete tentare la sorte due volte, scrivete, dopo il primo titolo e la risposta alla domanda, il secondo titolo che vorreste aggiudicarvi seguito dalla risposta alla domanda corrispondente.  
Spero sia tutto chiaro, in tal caso non esitate a scrivermi sulla mia mail per chiedere delucidazioni, vi risponderò con piacere. Sembra più difficile di quello che è in realtà, ve lo assicuro ;)
La mia mail, vi ricordo, è questa: [email protected]

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Veniamo ora al regolamento, ricapitolando quanto detto fino a ora. Per poter partecipare dovete:

- Essere iscritti al blog come lettori fissi.
- Se volete e se non lo avete ancora fatto, potete iscrivervi alla pagina Facebook del blog, che trovate qui.
- Pubblicizzare l'evento su Facebook e/o sulle piattaforme che preferite. Questo vi farà guadagnare un punto per ogni piattaforma in cui lo avrete pubblicizzato.
- Inserire il banner che trovate sopra il regolamento nei vostri blog o spazi virtuali (se ne avete), vi basterà copiare il codice che trovate nella barra bianca e inserirlo come gadget html nel vostro angolino. Questo vi farà guadagnare un punto in più.
- Compilare obbligatoriamente il modulo che trovate qui sotto, pena l'esclusione.
- Lasciare un commento in fondo al post in cui confermate la vostra partecipazione al Giveaway e il/i libro/i che volete aggiudicarvi. Ricordatevi di rispondere anche a una/due delle domande, in base al /i libro/i che vorreste vincere, pena l'esclusione.
N.B.: come vedrete, dovrete inserire anche nel modulo il titolo del libro e la risposta alla domanda. Mi scuso per la ripetizione, ma si tratta di una cosa utile a me, per avere i dati di ognuno di voi riordinati per bene.
- Il Giveaway terminerà alle ore 23:59 del giorno 20 marzo. Il 23 marzo pubblicherò i nomi dei 4 vincitori qui sul blog, che verranno contattati via mail.

ATTENZIONE: se non compilate il modulo e non rispettate le regole sopra elencate non potrò ritenere valida la vostra partecipazione!



Non mi resta che augurarvi buona fortuna, partecipate numerosi, mi raccomando!


lunedì 2 marzo 2015

Recensione: "Un amore di carta" di Jean-Paul Didierlaurent


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco! 
Torno oggi con la recensione di un simpatico libriccino, gentilmente inviatomi dalla Rizzoli, che ringrazio infinitamente per la gentilezza e la possibilità datami =)



Autore: Jean-Paul Didierlaurent
Editore: Rizzoli
Pagine: 190
Prezzo:  15,00 euro

Trama: Guylain Vignolles è un invisibile, uno di quegli esseri solitari che nessuno nota. Lavora in una fabbrica di riciclaggio, al servizio di un'impietosa trituratrice di libri invenduti soprannominata "la Cosa". Nient'altro gli dà gioia, se non leggere a voce alta ogni mattina, sul solito treno delle 6:27, qualche pagina scelta a caso tra le poche che il giorno prima è riuscito a salvare dai denti d'acciaio dell'infernale macchinario. Questo fin quando, un mattino, sul treno trova una chiavetta USB. Rosso granata, che contiene il diario di una giovane donna: settantadue file scritti al computer da una certa Julie, signorina addetta ai bagni di un centro commerciale, pagine su pagine che irrompono come un diluvio nella sua vita sempre uguale. E dalle quali Guylain non saprà trovare riparo. Jean-Paul Didierlaurent ha scritto una storia d'amore al quadrato tra un uomo e una donna che si scoprono legati dalla passione per la lettura e ha dipinto un universo positivo nonostante tutto, perché sopra la coltre grigia di un'esistenza scandita da una routine desolante qualcosa c'è che solleva il cuore e apre lo sguardo: le parole, e le storie che le parole raccontano.

Voto:
Recensione:
Quella che si presenta al lettore in queste poche pagine tenute insieme da una graziosa copertina non è altro che una favola, una storia leggera e spensierata per i bibliofili un po' romanticoni.
Non si fatica a entrare nella psicologia del protagonista, lo sfortunato Guylain Vignolles, bibliofilo che per ironia della sorte lavora per una ditta che i libri li distrugge per creare carta riciclata. Guylain è un vero personaggio, una macchietta; ogni mattina, sul treno che lo conduce a lavoro, legge ad alta voce i frammenti delle pagine che riesce a strappare alla macchina che mangia e tritura fogli senza pietà né distinzioni, e il suo piccolo pubblico di pendolari lo ascolta rapito. Suo unico confidente è un pesciolino rosso che tiene sul comodino e ha per amici un collega menomato e un poeta mancato che ama parlare in versi. Eppure Guylain sogna di uscire da quella routine che lo uccide lentamente, giorno per giorno, che lo rende simile a un numero e sempre più distante dall'essere umano. Il lavoro da operaio in una fabbrica è alienante e i libri sono per Guylain una valvola di sfogo, un portale verso mondi che altrimenti gli sarebbero preclusi. Ed è proprio l'amore per la lettura a condurlo sui passi di quella che sembra proprio essere la sua anima gemella, Julie, dalla personalità insolita e stravagante quanto quella di Guylain.
Lo stile della narrazione è ironico, ricco di humor e ostenta una falsa altisonanza che rende la lettura piuttosto divertente. La storia è perfettamente godibile, perfetta sia per i ragazzini che per gli adulti, è scorrevole ed estremamente leggera, priva di fronzoli e di condimento. Ne risulta una storia essenziale, seppur carina, ma quasi scarna. Il discorso diretto si può dire quasi del tutto assente in questo libriccino, tuttavia l'uso quasi esclusivo della terza persona e del discorso indiretto non annoia e non pesa al lettore, per via della freschezza del linguaggio utilizzato.
Si tratta insomma di una favola da cui aspettarsi una piacevole compagnia, una storia piuttosto inverosimile che permette di fantasticare sui possibili risvolti dell'amore per la lettura e per i libri. Un amore di carta è un romanzo perfetto da godersi in viaggio, su un treno possibilmente, o da spizzicare nei frammentari momenti liberi della giornata. E' una storia molto disimpegnata e leggera, da gustarsi senza troppe pretese, come lettura d'evasione. Con questo romanzo, Jean-Paul Didierlaurent è al suo esordio letterario; ho apprezzato lo stile di questo autore, sebbene la storia non mi abbia permesso di valutarlo con precisione. Non resta dunque che aspettare altre sue opere per poterlo inquadrare meglio, sperando che sfrutti il suo talento per libri di maggiore spessore.

Che ne pensate? Lo leggerete?



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