Bentornati in questa Foresta Incanta, creature del bosco!
Torno sul blog con questa rubrica, che altro non è che la mia versione di "In
my mailbox". Per chi ancora non la conoscesse, ecco di cosa si tratta:
il Gufo Postino consiste nel presentare i
libri acquistati, regalati, prestati o ricevuti.... per rendere più
accattivante la presentazione, io e la mia sorellina Yvaine del blog Il Pozzo dei Sussurri
abbiamo pensato di lasciarvi, insieme alla trama, anche l'incipit dei
libri in questione, di modo da darvi un piccolo assaggino ^^ La rubrica
verrà postata da me il giovedì, ovviamente i giovedì in cui il Gufo
Postino mi avrà mandato qualcosa =)
Come sapete, ho diversi arretrati. Questi libri sono frutto di un conveniente ordine su Libraccio.it ;)
L'Appalachian Trail: un sentiero di 3.400 chilometri che si snoda attraverso 14 Stati americani, dalla Georgia al Maine. Il sogno di tutti gli amanti della natura e dell'avventura. Ed è proprio in cerca di avventura che, all'età di 44 anni, Bill Bryson, in compagnia dell'amico Stephen Katz, si cimenta nell'impresa di percorrere a piedi il leggendario sentiero, senza la minima cognizione delle elementari norme di sopravvivenza nella natura selvaggia. L'avventura dei due cittadini si svolge all'insegna di una divertita incoscienza tra bufere di neve, nugoli di insetti, incontri con gli animali selvatici e con una sorprendente varietà di individui.
Un giorno, non molto tempo dopo il mio trasferimento con la famiglia in una cittadina del New Hampshire, mi ritrovai su un sentiero che spariva in un bosco ai margini dell'abitato.
Un cartello annunciava che non si trattava di un sentiero qualunque, ma del famoso Appalachian Trail.
Trama:
Siamo in Tennessee durante gii anni della Grande Depressione. Un orfano di cinque anni viene affidato ai nonni Cherokee. Da oggi vivrà sui monti, nella loro capanna tra i boschi. Da oggi il suo nome sarà Piccolo Albero. Grazie a loro, e agli amici che incontrerà, scoprirà i segreti della natura e della vita. Una prosa essenziale, vivida, altamente descrittiva e avvincente: la storia di Piccolo Albero è un invito a cogliere quanto di poetico c'è nella vita e ad ascoltare con rispetto la voce della natura.
Siamo in Tennessee durante gii anni della Grande Depressione. Un orfano di cinque anni viene affidato ai nonni Cherokee. Da oggi vivrà sui monti, nella loro capanna tra i boschi. Da oggi il suo nome sarà Piccolo Albero. Grazie a loro, e agli amici che incontrerà, scoprirà i segreti della natura e della vita. Una prosa essenziale, vivida, altamente descrittiva e avvincente: la storia di Piccolo Albero è un invito a cogliere quanto di poetico c'è nella vita e ad ascoltare con rispetto la voce della natura.
Incipit:
Ma' restò un anno ancora in vita dopo che pa' se n'era andato. E fu così che andai a vivere con il nonno e la nonna quando avevo cinque anni. Stando alla nonna, i parenti ne avevano fatto un affare di stato dopo i funerali. Lì, nel cortile tutto buche della nostra capanna sul fianco della collina, si erano messi in gruppo a discutere animatamente dove conveniva che andassi, mentre si spartivano il letto dipinto, la tavola e le seggiole.
Ma' restò un anno ancora in vita dopo che pa' se n'era andato. E fu così che andai a vivere con il nonno e la nonna quando avevo cinque anni. Stando alla nonna, i parenti ne avevano fatto un affare di stato dopo i funerali. Lì, nel cortile tutto buche della nostra capanna sul fianco della collina, si erano messi in gruppo a discutere animatamente dove conveniva che andassi, mentre si spartivano il letto dipinto, la tavola e le seggiole.
Mentre le terre di Bretagna sono devastate dalle guerre e dai conflitti religiosi, Merlino, accusato di stregoneria e perseguitato perché considerato potenzialmente pericoloso, ha finalmente scoperto il mistero delle proprie origini. La sua meta è ora la magica foresta di Brocelandia, ma presto il suo passato lo riporta tra gli uomini: nel regno degli scoti la regina Guendolena ha messo al mondo un bambino di nome Artù...
Incipit:
I dolori la svegliarono poco prima dell'alba, così acuti da lasciare senza fiato, incapace perfino di urlare, le mani che stringevano le lenzuola di lino, le gambe ripiegate sulla pancia tesa, con la precisa impressione che le ficcassero una torcia in corpo. Poi la sofferenza si attenuò e Guendolena, senza osare muoversi nel timore di riattizzare il dolore, fece il giro della stanza con lo sguardo in cerca di aiuto.
Quest'ultimo libro l'ho preso in vista della presentazione da parte dell'autore.
Che cosa accade a un timido e insicuro libraio piemontese con problemi sentimentali, un’irrefrenabile attrazione per la letteratura sudamericana e un cane in una curiosa giornata trascorsa al Salone del libro di Torino? La vita può riservare strane sorprese, che si materializzano sotto forma di una sciarpa rossa, di un biglietto aereo assolutamente da cambiare e di una comune passione per la luna del libraio e della sua scrittrice colombiana preferita. “In questo libro troverete tante storie: il desiderio di cultura, i libri e il sogno di un’impresa; il Salone del libro sullo sfondo romantico, delicato, della Mole e della sua città; l’amore e la passione; l’amicizia vera, che a volte può nascere solo tra esseri appartenenti a mondi apparentemente diversi. Infine un messaggio gentile, di rispetto verso la natura e gli animali. Che forse vi farà sorridere… ma che sono orgogliosa di condividere con l’autore”. (Rebeka Alves)
Driiiiiin, già le sette e mezzo... Che fatica alzarsi la mattina. Un'altra notte passata sul divano. Sentivo addosso dei pezzi di piombo. Mi tenevano giù. Erano un peso sulle caviglie, sulle gambe, sul petto. Mi sentivo come un chiodo sul tavolo, prima della tortura. L'analista abbassava le dosi di medicinali e io le compensavo con il Jack Daniel's. Spesso la sera, poi anche la notte, per prendere sonno m'attaccavo alla bottiglia.
Voi che ne pensate? Li conoscete?