E’ da un po’ che non
vi parlo dei Figliastri.
Il fatto è che la
scorsa estate hanno avuto entrambi degli atteggiamenti che mi hanno un po’
delusa, e ferita.
La colpa in realtà
non è loro, ma delle circostanze, di pseudo adulti invidiosi e rancorosi, e
forse anche un po’ loro, di quell’egocentrismo adolescenziale comprensibile ma
discutibile.
Confesso, ho avuto un
periodo di rigetto.
Ho anche altro a cui
pensare, tipo fare la pipì ogni 5 minuti.
(nota: vi
voglio molto bene ma non mi date più consigli su mannosio, mirtillo rosso,
tisane alla malva e uve ursine, perché mi fate venire i nervi. Ah sì l'ho presa proprio bene, eh, con buon senso ...).
Comunque, che dire.
Il Figlio Maggiore
ormai non lo vedo neanche più: è un fico della madonna, ha un lavoro, una
macchina, uno scooter, una fidanzatina e ancora crede che sarà per sempre, e si
comporta esattamente come un qualunque quasi ventenne d’Italia.
Non si fila nessuno.
Con la scusa di farsi
rivedere dai nonni paterni mi ha degnato della sua compagnia alla mia festa di
compleanno, è stato accidentale ma ne sono stata felice.
Il Figlio Minore
svetta ormai verso i 180 cm.
Quasi tutti i venerdì
sera lo accompagniamo a qualche festa di compleanno/pizza/film.
Cioè loro hanno 12
anni e le feste le fanno al venerdì sera.
Io e suo padre
andiamo a dormire alle dieci e mezza di sera e mettiamo la sveglia alle undici e un quarto per andare a riprenderlo.
Per dire.
Non posso più affermare che sta crescendo, perché se va avanti così dobbiamo fare un buco sul tetto di
casa.
Ha la stessa voce che
avrebbe un baritono con la bronchite.
Assomiglia sempre di
più a suo padre, la stessa camminata, spalle larghe e bacino stretto, lo stesso
sedere.
Capelli biondi, manone, caviglie. Tutto.
I suoi outfit sono
più costosi dei miei, e questo, credetemi, è un filo preoccupante.
Sembra un adulto.
Ma c’è un momento in
cui è ancora, inevitabilmente, un bambino.
Quando sceglie il
film da guardare su Sky.
Siamo usciti dal
tunnel dei cartoni deficienti, ma siamo in quel limbo inquietante che spazia dal
fantasy al western futuristico surreale/schifoso/violento. Ma senza le
genialità di Tim Burton o di Quentin Tarantino.
Che io peraltro odio
il fantasy e il western.
(ca va sans dire che
Harry Potter è escluso. Harry Potter NON è fantasy.
Harry Potter è Harry Potter. E
basta.
Sia benedetta la
Rowling e i suoi meritatissimi fantastiliardi in Sterline).
Quindi, mi ritrovo a
rinunciare alla visione di una puntata di Ballando con le Stelle (che
quest’anno comunque non mi perdo niente…) o di Che tempo che fa, per sorbirmi
due ore di conigli assassini, improbabili avventure con cavalli fantasma e
cuori strappati e cercatori d’oro e tribù indiane.
Che poi me li sogno
di notte, i conigli cattivi.
E non posso mica dire
“no io stasera sto a casa mia” perché lui mi seduce, come sempre. Con la sua
finta indifferenza, del tipo:
“ma non lo guardi il
film insieme a noi?”
“no, c’è Ballando”
“ah, vai a ballare?
Dove?”
“ma no, è un
programma TV”
“ah vabbè … se
preferisci stare da sola … ma guarda che questo film che ho scelto sono sicuro che
piace anche a te, sai, l’ho scelto apposta che c'è Johnny Depp ... Comunque vedi tu...”
Che come fai a dirgli
di no?