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Viticoltura in Azerbaigian

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La viticoltura in Azerbaigian è l'insieme delle attività di coltivazione di uva e produzione di vino svolte nel paese. Prima del dominio comunista del XX secolo, la regione che oggi costituisce l'Azerbaigian produceva vino sin dal secondo millennio a.C.[1] Il territorio dell'Azerbaigian moderno ha una lunga storia di produzione vinicola, riscoperta durante scavi archeologici negli insediamenti di Kültəpə e Qarabağlar[2] .

Dopo la caduta del comunismo e il ripristino dell'indipendenza azera, sono stati fatti ardenti tentativi per far rivivere e modernizzare l'industria vinicola azera. Oggi i vigneti si trovano anche nelle colline delle montagne del Caucaso e nelle pianure di Kur-Araz vicino al fiume Kura. Nel XXI secolo, Ganja, Nakhchivan e la regione separatista del Nagorno-Karabakh controllata dalla Repubblica di Artsakh autoproclamata sono emerse come centri di produzione vinicola nella regione. Tra i vitigni utilizzati per produrre vino azero ci sono Pinot nero, Rkatsiteli, Pinot bianco, Aligote e Matrassa.[1] I vitigni locali originari dell'Azerbaigian e delle regioni vicine includono White Shani, Bayanshire e Madrasa.[2]

Il vino azero nell'antichità e nel medioevo

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Prima dell'arrivo del comunismo, quando lo stato si chiamava Repubblica Socialista Sovietica Azera, la nazione aveva un'industria vinicola che risaliva al II millennio a.C.[1] La lunga storia vinicola azera è stata riscoperta da scavi archeologici negli insediamenti di Kültəpə, Qarabağlar[2] e Galajig, dove gli archeologi hanno trovato su delle pietre fenomeni di fermentazione e stive di antiche navi che avevano residui di acini d'uva. Gli antichi greci erano consapevoli della presenza di produzione di vino nell'area, almeno dal VII secolo a.C. (secondo Erodoto). Successivamente Strabone avrebbe parlato del vino azero per I secolo a.C., quando l'area si chiamava ancora Albania. Gli storici e geografi arabi, tra cui Abu'l-Fida, Al-Masudi, Ibn Hawqal e Al-Muqaddasi, descrissero l'estesa viticoltura intorno a Gäncä e Bərdə che prese piede dopo la conquista islamica dell'area[1].

Il vino azero durante il periodo sovietico

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La produzione di vino azero avviene soprattutto nelle zone economiche di Gäncä-Qazakh e Shirvan[3]. I vigneti in queste regioni contano per il 7% della terra coltivata nella nazione. Le regioni sono famose per 17 varietà di vite da tavola e 16 di uva da tavola, la maggior parte delle cultivar di vino sono Pinot Nero[4].

L'Azerbaijan è uno dei principali produttori di vino della regione del Mar Caspio. Contemporaneamente alla produzione di vino negli anni '70 del secolo scorso le autorità sovietiche vollero ambiziosamente sviluppare anche il settore del grano. Per decreto speciale del Gabinetto dell'Azerbaigian vennero allocati più fondi nel settore dando tra i 70000 e gli 80000 ettari di terreno per i vigneti. I piani iniziali erano di produrre almeno 3 milioni di tonnellate d'uva all'anno dal 1990. Grazie all'incremento produttivo già nel 1982 produceva 2,1 milioni di tonnellate d'uva[5].

L'industria portò 100 milioni di rubli all'anno[6] La maggior parte dei vini prodotti in Azerbaigian durante il periodo sovietico furono esportati in Russia, Bielorussia e nell'area baltica anche se durante gli anni '80 le esportazioni rallentarono a causa del proibizionismo di Gorbachev.

Il vino azero oggi

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Attualmente ci sono 10 cantine e vigneti che producono vino nel paese. La più grande è la Vinagro, creata nel 2006. Ha un vigneto a Göygöl vicino Gäncä creato nel 1860 da immigrati tedeschi. Le esportazioni verso altri paesi sono in costante crescita grazie alla buona qualità dei prodotti vinicoli dell'Azerbaigian[7]. La maggior parte dei prodotti è attualmente destinata ai mercati russi ed europei, oltre a nuovi mercati in crescita per il vino azero come Cina[8] A causa della crescente domanda, sono state create nuove piantagioni di uva su oltre 100 ettari nella regione Shamkir dell'Azerbaijan[9]

Sin dall'indipendenza dell'Azerbaigian nel 1991 i vini azeri hanno vinto 27 premi in competizioni internazionali.

Nel 2003 sono stati prodotte 3790 tonnellate di vino, che sono salite a 4005 nel 2005 e 7200 nel 2007.[10] Malgrado la vodka sia considerata parte della "cultura del bere" durante il periodo sovietico, il vino azero era uno dei preferiti in Russia anche durante il proibizionismo di Gorbachev.

L'Azerbaigian ha lo scopo di ottenere una maggior reputazione nel mercato del vino unendosi all'International Organization of Vine and Wine (OIV).

Nel 2012, il presidente azero ha approvato il decreto "Programma di stato per lo sviluppo della crescita di uva for 2012-2020".[11].

La geografia montuosa dell'Azerbaigian e la sua vicinanza al vasto Mar Caspio creano un'ampia varietà di macro e microclimi che dipendono dalla posizione esatta, dall'altitudine, dalla latitudine, dall'orientamento e dall'inclinazione dei pendii. Sebbene generalmente considerato un clima continentale, le regioni vinicole dell'Azerbaigian possono sperimentare stagioni vegetative che vanno da moderatamente calde con inverni secchi a molto fresche con vendemmie piovose e umide e inverni rigidi, tanto che quasi il 10% dei vigneti azeri necessita di una qualche forma di protezione invernale. Quasi la metà di tutti i vigneti azeri deve ricorrere a qualche tipo di irrigazione per far fronte alle periodiche siccità durante i caldi mesi estivi.[1]

Le temperature medie annue per molte regioni vinicole azerbaigiane variano tra 10,5 e 15,5 °C (51-60 °F). L'Azerbaigian comprende le regioni III, IV e V sulla scala di sommatoria termica, con aree che vedono da 3.000 a 4.600 gradi giorno. Le precipitazioni annuali nelle pianure, dove viene coltivata la maggior parte dell'uva, fino alle colline variano da 250 a 600 mm.[1]

I vitigni autoctoni azeri sono:

  • Baya: Un vitigno bianco autoctono, utilizzato per la produzione di vini bianchi secchi e aromatici.
  • Madrasa: Un altro vitigno bianco autoctono, noto per la sua alta acidità e adatto alla produzione di vini bianchi secchi e spumanti.
  • Tabriz: Un vitigno a bacca nera autoctono, utilizzato per la produzione di vini rossi corposi e fruttati.
  • Öküzgözü: Un vitigno a bacca nera autoctono, noto per il suo aroma speziato e utilizzato per la produzione di vini rossi robusti.
Le piantagioni di Aligote stanno aumentando in Azerbaigian.

In Azerbaigian, i vini fatti dall'uva sono chiamati sharab mentre il vino prodotto da altri frutti tra cui le mele, i melograni e le more sono chiamati nabiz. Altri assortimenti sono chiamati chakhyr. Secondo gli storici, ci sono più di 450 differenti categorie di uva selvatica in Azerbaigian che sono state usate per la produzione di vino nel corso della storia azera.[6] Tra i nomi storici dei marchi di vino ci sono Reyhani, Jumhuri, Mishmish, Valani, Arastun, Handigun e Salmavey. Marchi attuali sono: Shahdagh, Chinar, Sadili, Ağdam, Kurdamir, Aghstafa e Madrasali[12]. Altri come "Giz Galasi" (Torre della Vergine), "Yeddi Gozal" (Sette Bellezze), "Gara Gila" e "Naznazi" fatti da uve Madrasa uva rosa sono esclusive dell'Azerbaijan essendo autoctone del paese di Madrasa del Distretto di Şamaxı.[13] Rkatsiteli è un altro tipo di uva e usata nel nord-ovest dell'Azerbaijan.[3]

  1. ^ a b c d e f J. Robinson (ed) "The Oxford Companion to Wine" Third Edition pg 57 Oxford University Press 2006 ISBN 0-19-860990-6
  2. ^ a b c Famil Sharifov, Azerbaijani Grapes: Past and Present, IRS (Heritage), Winter 2010, pp. 58–63, ISSN 2220-248X (WC · ACNP).
  3. ^ a b Jonathan Fryer, Azerbaijan: A Cultural Crossroads, Diplomat, 3 novembre 2010. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
  4. ^ Cuisine and Wine of Azerbaijan, su concordtravel.ge. URL consultato il 22 dicembre 2010.
  5. ^ Arzu Aghayeva, Seeds of Change. Transition in Azerbaijan's Agriculture, Azerbaijan International, Autumn 2000. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato il 16 dicembre 2010).
  6. ^ a b Paul Globe, Window on Eurasia: ‘Not By Oil Alone’— Azerbaijan’s Wine Industry Bounces Back, Window on Eurasia, 7 gennaio 2008. URL consultato il 27 dicembre 2010.
  7. ^ Wine on the Silk Road. Azerbaijan, an unlikely producer, is presenting deliciously drinkable wines, su winemag.com, 10 settembre 2010. URL consultato il 22 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2010).
  8. ^ Azerbaijani wine for the bars of Beijing? China is reported to be showing unexpected demand for Azerbaijani wine, China Wines Information, 26 novembre 2010. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2011).
  9. ^ Azerbaijani wine exported to Europe, News.az, 22 settembre 2010. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2010).
  10. ^ Wine production (tons) (PDF), su fao.org, Food and Agriculture Organization, p. 28. URL consultato il 28 dicembre 2010.
  11. ^ Azərbaycanda üzümçülük və şərabçılığın tarixi, müasir vəziyyəti və gələcək inkişafı haqqında, su uzum.az. URL consultato il 22 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2017).
  12. ^ Farid Alakbarov, Ancient Wines. Exactly What the Doctor Ordered, Azerbaijan International, Autumn 2000. URL consultato il 22 dicembre 2010.
  13. ^ Arzu Aghayeva, Seeds of Change. Transition in Azerbaijan's Agriculture, Azerbaijan International, Autumn 2000. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato il 16 dicembre 2010).