Con il termine cucina si intende quell'insieme di pratiche e tradizioni legate alla cottura, più in generale alla preparazione, di cibi e bevande.
Dette pratiche sono di solito specifiche di una determinata regione geografica, in quanto influenzate dagli ingredienti ivi disponibili, e in alcuni casi anche da particolari precetti religiosi. Anche l'uso di determinati accessori per consumare il cibo influisce sulla cucina. Ad esempio l'uso delle bacchette (diffuso in estremo oriente), costringe a sminuzzare il cibo prima di servirlo in tavola.
L'aglio di Vessalico è una varietà di aglio, coltivato negli 11 comuni che compongono il territorio dell'Alta Valle Arroscia.
Il nome è legato alla Fiera (Fera) che si tiene a fondo valle nel Comune di Vessalico (un documento il Liber Decretorum Communitatis Vessatici la fa risalire all'anno 1760).
Le caratteristiche principali di questa varietà sono l'aroma intenso accompagnato da un gusto delicato, è un aglio molto digeribile ed ha una buona conservabilità; queste caratteristiche vengono date dal clima mite (la Valle Arroscia si trova ai piedi delle Alpi, al tempo stesso risente ancora dell'influenza del clima della costa ligure) e dai terreni particolarmente vocati a questa coltivazione.
Ha un bulbo compatto costituito in media da dieci bulbilli, con le tuniche esterne di colore bianco-rosato (con striature rosso-violacee appena colto) ed i bulbilli di colore bianco. Questa varietà di aglio non ha infiorescenza.<
L'aceto dei quattro ladri (o ladroni, noto anche come aceto marsigliese, rimedio di Marsiglia, aceto profilattico, talvolta anche aceto dei sette ladri) è un miscuglio di aceto (di vino rosso, bianco, sidro o distillati) infuso con erbe, spezie o aglio che si credeva avesse il potere di proteggere dal contagio della peste. La ricetta di questo aceto ha molte varianti, a seconda delle varie leggende
Il casu marzu è un prodotto alimentare della Sardegna caratterizzato dal suo particolare processo di formazione: si tratta di formaggio pecorino colonizzato dalle larve della mosca casearia (Piophila casei). È conosciuto anche come casu frazigu, casu modde, casu becciu, casu fattittu, casu giampagadu, cassu attu, casu cundítu, (i nomi si differenziano a secondo delle regioni storiche dell'Isola).
Familiarmente viene ancora ottenuto in modo naturale tramite la Piophila casei (conosciuta anche come mosca casearia), un insetto dalle cui uova, deposte sulla forma di pecorino, nascono larve che traggono nutrimento cibandosi della forma stessa e sviluppandosi al suo interno. Il periodo di produzione è quello primaverile ed estivo, ma si può protrarre sino ad autunno inoltrato.
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